I Testimoni di Geova e la Ss.ma Trinità

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Mimep-Docete ©
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Chiunque legga le pagine del libro "La verità che conduce alla vita eterna" dedicate alla negazione del mistero della SS. Trinità (La verità, ecc. op. cit., pagg. 22-25. Su questo argomento essi ritornano anche in altri libri, come ad esempio in: Cose nelle quali è impossibile che Dio menta, Brooklyn, 1965, pagg. 255-269), potrà farsi un'idea del dilettantismo biblico dei Testimoni di Geova.

I loro ragionamenti sono talmente fittizi da suscitare le risa di un lettore appena istruito nelle cose bibliche, e creano difficoltà a chi vuol discutere con loro non perché pongano obiezioni serie ma, al contrario, perché mancano di quel minimo di serietà che è indispensabile per una qualsiasi discussione.

A noi non resta che confutare le loro affermazioni:

PER I TESTIMONI DI GEOVA GESÙ NON INSEGNÒ MAI QUESTA VERITÀ.
Risposta.
Ma allora i Testimoni di Geova non hanno mai letto il Vangelo!
Gesù, proprio nel Vangelo, ci rivela chiaramente l'esistenza di un solo Dio che è Padre, è Figlio, è Spirito Santo (i teologi diranno: "...l'esistenza di una sola Natura divina, in tre Persone: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo).
Le prove? Basterebbe la formula trinitaria del Sacramento del Battesimo insegnata da Gesù (Mt. 28, 19): "Andate dunque, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo", ove l'unità di Dio è sottolineata dal singolare della formula "nel nome" e la trinità delle Persone dai tre nomi posti sullo stesso piano (La personalità dello Spirito Santo emerge anche dal passo degli Atti degli Apostoli: "voi riceverete la forza dello Spirito Santo" [At. 1,8] ove lo Spirito Santo è presentato come persona che dona la forza. Resta così confutato quanto dicono i Testimoni di Geova [vedi: La verità, ecc., pagg. 24 e 48] che lo Spirito Santo è lui stesso questa forza e quindi non è Persona divina).

Ma in tutto il Vangelo è visibile l'azione del tre Persone divine:
- Nell'annunciazione (Lc. 1, 35), ove sono esplicitamente nominati l'Altissimo, il Figlio dell'Altissimo e lo Spirito Santo.
- Nella teofania del battesimo
(Mt. 3. 16), ove si manifesta il Padre che dichiara Gesù suo Figlio alla presenza dello Spirito Santo.
- Nel discorso di commiato
di Gesù (Gv. 14, 16-17): "Ed io pregherò il Padre, e vi darà un altro Confortatore (in greco 'Paraclito') che rimanga sempre con voi, lo Spirito di verità" Gesù, il Padre e lo Spirito Santo sono qui chiaramente indicate come tre persone distinte.

Certamente questa rivelazione pone dei problemi alla ragione umana, ma ciò non deve meravigliare: Dio è infinitamente superiore all'uomo e la nostra ragione è incapace di comprenderlo adeguatamente. Solo la fede nella parola di Gesù è nostra guida in questo campo (Abbiamo detto dei "problemi" non degli "assurdi": le verità divine rivelateci da Cristo [cioè i Misteri cristiani] sono sì superiori, ma non sono contrarie alla ragione. "Trinità di Dio" non significa che 1 è uguale a 3, ma che l'unico Dio vive in tre Persone).

I Testimoni di Geova, rifiutando la rivelazione del mistero della Santissima Trinità perché non è comprensibile dalla ragione umana, in realtà pospongono la Parola di Dio alla loro ragione, dimostrando ancora una volta la loro mentalità razionalistica.

A GIUDIZIO DEI TESTIMONI DI GEOVA, NÉ GLI APOSTOLI NÉ LA CHIESA PRIMITIVA CONOBBERO QUESTO MISTERO, che fu inventato (secondo loro) "circa 350 anni dopo la morte di Cristo" (La verità ecc., op. cit., pag. 22).

Risposta.

Con buona pace dei Testimoni di Geova il Mistero della Santissima Trinità era conosciuto da San Pietro (1 Pt. 1,2), da San Paolo (2 Cor. 13,13) e dalla primitiva Chiesa, che celebrò fin dall'inizio la liturgia battesimale con la "triplice immersione" accompagnata dalla "invocazione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo". Documenti storici inconfutabili sono, già nel I secolo, la "Didachè" (VII, 1; VII, 3) che ripete la formula trinitaria del Battesimo insegnata da Gesù (vedi Mt. 28,19); nel II secolo la I Apologia di San Giustino (I Ap. 61,3; 61,10-13); poi Sant'Ireneo, Origene, Tertulliano, ecc. i quali asseriscono che ciò che insegnano "lo hanno ricevuto dagli Apostoli" (S. Ireneo, Dimostrazione della predicazione apostolica, cap. 3 e 7).

Tutta la tradizione liturgica della Chiesa dei primi secoli, tutte le lotte contro le eresie Monarchiane, Modaliste e Subordinazioniste dei primi tre secoli sono una prova storica imponente della fede nella Santissima Trinità (Si veda il classico: J Lebreton, Histoire du dogme de la Trinité [Storia del dogma della Trinità] Parigi, 1928. Sconcertante è inoltre la sicurezza con cui i Testimoni di Geova affermano [vedi La verità, ecc., op. cit., pag. 25] che la dottrina rivelata della SS. Trinità deriva dalle antiche mitologie babilonesi o indiane. Chi conosce queste antiche religioni sa benissimo che si tratta di dottrine completamente differenti per forma e per contenuto dalla verità rivelata da Cristo).

Come fanno allora i capi dei Testimoni di Geova a dire quel che dicono? Come possono ignorare un processo storico che riempie di sé i primi secoli del Cristianesimo? E perché allora ingannano tanti poveri ingenui, allontanandoli dalla vera conoscenza di Dio, dalla verità e dalla salvezza?