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Marija Judina più della musica 5 - Gli anni dei martiri e dell'aiuto ai sofferenti

Curatore:
Leonardi, Enrico
Marija non esita a battersi per chi soffre: non ha mai abbandonato chi le è stato vicino e può essere aiutato: ha giocato le sue conoscenze e la sua fama per chiedere revisioni di processi, intermediazioni, commutazione di pena. "Bisogna amare tutti. Bisogna riscaldare le persone, senza risparmiarsi”

I Martiri
L'intimità con tanti amici viene a cessare bruscamente e i "Circoli domenicali” soppressi. La Chiesa ufficiale cerca il compromesso con il governo nel 1927, ma intanto si era formata una comunità ecclesiale alternativa, e catacombale.
Come abbiamo appreso dalle pagine di storia della Russia (URSS dal 1922 al 1991), Florenskij, Pumpijanskij, Bachtin, Majer, Padre Andreev sono solo alcune delle straordinarie personalità che in quegli anni bui di ferocia e di negazione di ogni valore hanno testimoniato, e alcuni fino al martirio , la
fede nella ragione e la religiosità.
La loro amicizia e il loro esempio hanno forgiato la giovinezza e l'intera vita di Marija Judina, in un cammino di progressivo arricchimento culturale e consapevolezza spirituale, all’interno di una rete di rapporti, di amicizia profonda, condivisione di studi e impegni sociali, di giudizi e di ideali.
E ripercorrendo la storia di Marija Judina possiamo riportare alla memoria questi grandi protagonisti della storia, perché il loro martirio è legato alla
affermazione della libertà e della fede dell’uomo di ogni tempo.

Salendo le scale dei potenti
Marija non esita a battersi per chi soffre: non ha mai abbandonato chi le è stato vicino e può essere aiutato: ha giocato le sue conoscenze e la sua fama per chiedere revisioni di processi, intermediazioni, commutazione di pena. "Bisogna amare tutti. Bisogna riscaldare le persone, senza risparmiarsi”, (Drozdova, pag.24) ripeteva.
Scampata da un ordine di arresto, con una abnegazione totale farà la spola fra Leningrado e Mosca, sfiderà funzionari e segretari per avere accesso al "procuratore dei procuratori" Krylenko e da lui otterrà per la moglie di padre Pavel il confino al posto del lager.
Si farà poi ricevere dallo scrittore Gorkij, apprezzato dal regime e, grazie al suo interessamento, attraverso la moglie, nel 1929, nel momento del suo debutto trionfale a Mosca, otterrà che la condanna al lager di Bachtin venga commutata in confine nel Kazachstan.
Avrebbe detto anni dopo che anche lei come Tobia nell'Antico Testamento, sentiva di aver avuto un Angelo al suo fianco, un Angelo invisibile che sicuramente le era stato inviato "su ali di fiamma dalle schiere del Mistero inaccessibile del mondo celeste, perché potessi accompagnare questi miei amici sofferenti" (M. Judina, Fragment vospominanij, pagg.142-144,in Parr. pag.54.)

La Fede
Non nasconde la propria fede: Marija ne fa aperta professione, dichiara con orgoglio di aver frequentato la scuola di teologia e di essere una fedele della Chiesa ortodossa. Come può non suscitare scandalo e invidia una simile sfrontatezza?
Come può il corpo docente del Conservatorio di Leningrado annoverare fra i suoi una simile insegnante? Compaiono sempre più insistenti articoli diffamatori e accusatori. In una campagna montata ad arte viene incolpata di essere controrivoluzionaria e di costituire un pericolo per la formazione dei giovani. “La Judina è una dannosa esponente della mistica religiosa” (Parravicini, pag. 58), scrivono di lei.
Nel ‘30 deve abbandonare l'incarico e la città. Insegna quindi al conservatorio di Tbilisi in Georgia dal ‘32 al ‘34 finché non viene assunta come docente dal conservatorio di Mosca nel ‘36. La sua fama di concertista è inarrestabile e sconfina.
Tiene concerti con i più famosi direttori d'orchestra esteri ed eccezionalmente perfino Sergej Prokofiev nel 1938 le permette, evento mai verificatosi
prima, di suonare il suo Concerto n. 2, da lui diretto.
Possiamo iniziare a parlare di 'leggenda ".
Qual è il suo segreto? “Parte essenziale della sua sensibilità, leggiamo, era la ricerca inesausta del senso religioso insito in ogni espressione artistica: l’incontro con i compositori è innanzitutto l’incontro con la loro anima, con la loro sete d’infinito... non esiste, diceva, arte autentica che non abbia radici religiose”(Drozdova, pag.154)
Ogni brano musicale, ogni partitura, ogni pagina d’ Autore è studiata e scandagliata per ore e giorni prima delle esecuzioni in pubblico.

Il Pubblico
Come ogni persona geniale, Marija era capace di instaurare un dialogo con il suo ascoltatore e in esso rivelare l'umano all'umano facendo emergere dentro di lui profondità e ricchezze che non sapeva di avere. La sua unicità "è uno spessore esistenziale che va ben oltre la ricerca della perfezione formale... Facendo irruzione con la sua potenza spirituale nella percezione dell'ascoltatore, la eleva e la approfondisce scardinandone i confini naturali, consueti, e fa scoprire all'ascoltatore potenzialità che erano sconosciute a lui stesso" (Parravicini, pag. 64)
Le esecuzioni degli stessi brani e degli stessi autori mutano di volta in volta stupendo e sorprendendo: ora sono eseguite in modo più lento e pacato, ora con ritmo febbrile e irruente: gli eventi drammatici del paese si riverberano nel suo spirito e nelle sue interpretazioni di Bach e Beethoven, la sua arte è permeata dalla profonda compassione per l'umanità dolente che la circonda, la sua ricerca mira ad un contatto profondo con il compositore del quale svelare, del suo spirito creativo, le radici invisibili.

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