Maïti. Resistenza e perdono 4 - La liberazione e il perdono
Il libro di Maïti non è solo una storia di perdono. E’ più profondamente una storia d’amore. L’Autrice infatti ci conduce nel suo proprio cuore, nelle battaglie e nelle gioie che l’hanno attraversato, per svelarci il suo cammino di amore a Cristo, a ogni uomo e a tutta la realtà, anche quando essa appare deludere i propri desideri.- Autore:
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La liberazione e il perdono
In una gelida notte dell’inverno del 1944 si sentì un rumore provenire dal giardino, poi una specie di fruscio, poi ancora un rumore di passi sempre più vicino. Con un’incursione improvvisa apparvero alcuni uomini, svizzeri dalla parlata, che, sfondate le porte, erano penetrati nella villa. Si seppe poi che dopo aver cercato nella campagna attorno a Parigi il luogo della detenzione, era stato il fratello di Maïti a rivolgersi e ottenere dalla Croce Rossa svizzera un aiuto e un intervento.
Immobilizzate le guardie, furono liberati i pochi sopravvissuti.
Maïti fu portata fuori a braccia, perché i suoi centri nervosi erano stati irrimediabilmente lesi e a causa delle ripetute percosse non sarebbe mai più stata in grado di camminare. Fu riportata a Parigi.
Da quella notte il recupero delle forze fisiche era stato lento e doloroso. Dopo un viaggio a Lourdes un grande conforto le venne dall’aggregarsi con alcune amiche al Terzo Ordine domenicano.
I medici non le nascosero la gravità della situazione fisica e soltanto la preghiera le permise col passare degli anni di accettare che la sua vita non sarebbe più stata uguale a quella di tutti gli altri.
Le sue infermità e menomazioni avevano cancellato ogni possibilità di diventare concertista e di formare una famiglia.
Si dedicò allora all’insegnamento della filosofia a studenti che seguivano all’Università un percorso artistico e non avevano una formazione completa in quella disciplina.
“In un modo, che non avrei mai immaginato, ho dunque trovato le vie per rendermi utile.
E’ per questo che il mio cuore non è mai stato dominato dal risentimento, dal rimpianto di un passato mai realizzato, dall'amarezza per un futuro impossibile, dalla gelosia verso coloro che potevano costruire la loro vita come volevano, neanche dal rancore contro coloro che avevano distrutto la mia...
Se ho accettato dopo tanti anni di raccontare ciò che ho vissuto, non è per ricevere un qualche brevetto di resistenza o qualche attestato di bravura, ma unicamente per aiutare coloro che attraversavano il tunnel del dubbio a percepire la fiamma della speranza, per mostrare a coloro che hanno conosciuto l'umiliazione, che il perdono è possibile.
Poiché è questo, e unicamente questo, il cuore della mia storia: il perdono offerto a colui che fu il mio carnefice e che riapparve di nuovo nella mia vita 40 anni dopo” (pag. 137).
Ma, come giustamente è stato scritto nella Presentazione del libro: ”Il libro di Maïti non è solo una storia di perdono. E’ più profondamente una storia d’amore. L’ Autrice infatti ci conduce nel suo proprio cuore, nelle battaglie e nelle gioie che l’hanno attraversato, per svelarci il suo cammino di amore a Cristo, a ogni uomo e a tutta la realtà, anche quando essa appare deludere i propri desideri” (pag.10)