La lezione di Nelson Mandela 8 - La libertà e il Premio Nobel
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De Klerk. La libertà nel 1990
Sarà il suo successore Willelm De Klerk, appartenente per nascita all’establishment afrikaner ad aprire le negoziazioni con un discorso storico nel 1990, con cui cancella le restrizioni dell’ANC, libera i prigionieri politici, annuncia la decisione presa dal governo di liberare il mitico protagonista della lotta contro l’apartheid.
L’11 febbraio 1990 Mandela, a 71 anni dopo 27 anni di carcere, varca la prigione da uomo libero e vittorioso.
Ma durante la sua carcerazione, sua madre e suo fratello sono morti, i suoi 5 bambini sono diventati adulti, sua moglie è un’estranea.
Tra il 1990 e il 1994 troverà nella sua nuova vita, accanto al plauso e all’ammirazione del mondo intero, serie difficoltà da superare: il distacco definitivo dalla moglie Winnie per incomprensioni e scelte politiche diverse, i disordini provocati dagli Zulu (13), l’esplodere della violenza da parte di chi teme il negoziato, l’assassinio di Chris Hani, amico di Nelson, l’accusa di chi sentiva traditi i propri ideali e odiava i bianchi. Sembra essere ritornato il tempo dei conflitti, degli scontri e dei massacri: la tensione è al massimo. Ma niente può fermare il nuovo corso della storia. In questi anni di grandi trasformazioni storiche, Nelson Mandela mostra l’autorevolezza morale, l’intelligenza strategica, la decisionalità e la lungimiranza politica di un vero leader.
Il premio Nobel nel 1993. Le elezioni del ‘94.
Nel 1993 Mandela, il massimo rappresentante del nuovo Sudafrica e De Klerk, il politico che aveva decretato la fine dell’apartheid, fieri avversari politici e instancabili tessitori della democrazia nel loro paese, vengono insigniti entrambi del premio Nobel per la pace, "per aver svolto un ruolo decisivo nello smantellamento del sistema di segregazione razziale nel loro paese”.
Il 27 aprile 1994 si svolgono le prime libere elezioni del Sudafrica, per le quali nei giorni precedenti i due avversari si sfidano per la suprema carica politica, vedendo entrambi che divisioni e sangue non sono ancora sconfitti. Mandela si presenta come uomo dotato di grande carisma, profondamente mutato dagli anni di prigionia, determinato nella strada da percorrere per il riscatto del popolo africano. Ho imparato molto, leggiamo, sulla vita e sull’essere guida per gli altri. I suoi maestri sono stati suo padre, il re Jongiutaba, gli eroi delle leggende ascoltate da bambino, gli amici Sisulu e Tombo, gli scrittori Machiavelli e Tolstoj, i politici Winston Churchill e Tony Blair, ma è stata la vicinanza degli altri prigionieri, le discussioni comuni, le riflessioni sulla vita e sulla storia ad averlo trasformato in un essere umano completo, come viene definito dallo Stengel, amante del suo popolo e di tutti gli uomini, fatti per un governo eletto da uomini liberi, per un destino comune di libertà e democrazia, per una convivenza rispettosa e pacifica.
NOTE
13) Nell'epoca dell'apartheid, il regime sudafricano creò lo stato di KwaZulu, a nord del Sudafrica dichiarando nel 1970 che tutti gli Zulu nel territorio sudafricano erano da considerarsi cittadini di KwaZulu ma non del Sudafrica. Milioni di Zulu furono costretti a trasferirsi nello KwaZulu, che nel 1993 raggiunse una popolazione di oltre 5 milioni. Nel 1994, con la caduta dell'apartheid, ai cittadini di KwaZulu fu nuovamente riconosciuta la cittadinanza sudafricana e la libertà di movimento all'interno della nazione.