"Il treno dei bambini" 2 - Parte prima - Gli inizi
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I bambini convocati con le madri ascoltano, ma non capiscono molto del discorso fatto da Maddalena per convincere tutti della bontà dell’iniziativa.

Parte Prima - Gli inizi
"Mia mamma avanti e io appresso. Per dentro ai vicoli dei Quartieri spagnoli mia mamma cammina veloce: ogni passo suo, due miei. Guardo le scarpe della gente. Scarpa sana: un punto; scarpa bucata: perdo un punto. Senza scarpe: zero punti. Scarpe nuove: stella premio. Io scarpe mie non ne ho avute mai, porto quelle degli altri e mi fanno sempre male. Mia mamma dice che cammino storto. Non è colpa mia. Sono le scarpe degli altri. Hanno la forma dei piedi che le hanno usate prima di me. Hanno pigliato le abitudini loro, hanno fatto altre strade, altri giochi. E quando arrivano a me, che ne sanno di come cammino io e di dove voglio andare? Si devono abituare mano mano, ma intanto il piede cresce, le scarpe si fanno piccole e stiamo punto e a capo. Mia mamma avanti e io appresso. Dove stiamo andando non lo so, dice che è per il mio bene. Invece ci sta la fregatura sotto, come per i pidocchi” (Il treno dei bambini, pag.5)
Chi parla è Amerigo, un bambino napoletano di 7 anni che vive con la mamma Antonietta Speranza, frequentando la scuola che non gli piace, andando in giro per la città con il suo amico Tommasino, raccogliendo per poche lire stracci vecchi da vendere poi al mercato, facendosi chiamare Nobel per la sua passione per i numeri e prontezza di risposta.
La situazione in cui vive è di estremo bisogno e all'inizio del racconto sono descritti madre e figlio che stanno per essere ricevuti da Maddalena, una militante del Partito Comunista e una donna dal grande cuore.
Ad Antonietta e a tante madri come lei che non hanno molte risorse economiche, se non nessuna, inaspettatamente è offerta una possibilità: le donne dell’UDI, Unione Donne italiane del Partito Comunista, hanno organizzato dei treni speciali, ”i treni della felicità”, come verranno chiamati poi, per portare i bambini al Nord presso famiglie affidatarie pronte a riceverli e a tenerli presso di sé per i mesi invernali.
I bambini convocati con le madri ascoltano, ma non capiscono molto del discorso fatto da Maddalena per convincere tutti della bontà dell’iniziativa.
Quando stanno per tornare a casa, Antonietta si ferma per offrire una piccola pizza al bambino e mentre Amerigo la addenta, si abbassa verso di lui, lo guarda fisso in viso e gli dice: "Allora, hai sentito pure tu. Ormai sei grande, stai per compiere otto anni. La situazione nostra la sai" (pag.9)
La proposta scatena le voci più strane e assurde nei Quartieri Spagnoli dove abitano: chi dice che i bambini dei treni in realtà saranno portati in Russia e non al Nord, chi afferma che taglieranno loro mani e piedi, che il viaggio sarà senza ritorno, che i bambini saranno poi messi nei forni e bruciati, eccetera.
Amerigo ascolta or l’uno or l’altro e vorrebbe fare tante domande e capire bene di che cosa si tratta, ma Antonietta non è di troppe parole e di quest’argomento non vuole parlare.
Non avrebbe mai immaginato di sentirsi così solo, lui che ha sempre avuto mille risorse davanti a tutto, lui che chiamano Nobel perché in ogni pasticcio sa cavarsela.
E’ solo e non ha altri parenti e suo fratello Luigino è morto di asma bronchiale.
Vorrebbe avere vicino un padre che lo consigliasse e che non ha mai conosciuto. Di lui sa solo che un giorno se ne è andato, è partito per l' America , almeno così gli è stato detto, non ha dato più notizie di sé e non si sa quando ritornerà .
L'unico uomo che frequenta la sua casa è Capa ‘e Fierro. Con lui Antonietta si chiude in camera dicendo che “loro due devono lavorare” e che è meglio che lui se ne vada per i fatti suoi.
Quell’uomo silenzioso e spiccio raramente gli rivolge la parola e non si occupa di lui anche se porta a casa pacchi di viveri e di caffè che Antonietta nasconde sotto il letto.
Il mondo di Amerigo è ricco di volti amici descritti spesso come macchiette, con pochi tratti, ognuno con i suoi caratteri, dipinti dall’Autrice con pennellate vivaci e argute.
Il suo grande amico è Tommasino, un bambino della sua età e assieme inventano giochi e piccoli scherzi, la Zandragliona che ha una certa età e lo accoglie sempre in casa se cerca compagnia, la Pachiochia, capa del vicolo nostro nostalgica del regime monarchico e, come la definisce il bambino, nata già brutta e con i baffi.
Maddalena ritorna più volte a casa e convince Antonietta che quello che sta organizzando il partito con i treni carichi di bambini diretti al Nord "rimarrà nella storia".
"E tu che vuo' fa?" chiede Antonietta ad Amerigo.
"Se mi danno le scarpe tutte e due nuove ci vado pure a piedi a casa dei comunisti, altro che treno" (pag.17)