Gandhi - La mia vita per la libertà 3 - Il soggiorno inglese
Dovendo scegliere l'università e gli studi giuridici per porre le basi della carriera di avvocato, un amico di famiglia propose l'Inghilterra dove le facoltà si presentavano meno impegnative, e facilmente, ottenuta la laurea, sarebbe tornato in patria pronto per la carriera di ministro, in grado di succedere al posto onorevole occupato dal padre.- Autore:
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La scelta per gli studi e la professione.
Dovendo scegliere l'università e gli studi giuridici per porre le basi della carriera di avvocato, un amico di famiglia propose l'Inghilterra dove le facoltà si presentavano meno impegnative, e facilmente, ottenuta la laurea, sarebbe tornato in patria pronto per la carriera di ministro, in grado di succedere al posto onorevole occupato dal padre.
L'idea parve buona e il fratello gli promise i soldi per il viaggio e per il soggiorno.
La moglie naturalmente non ebbe alcuna voce in capitolo.
La madre
Ma il vero ostacolo da superare in famiglia era costituito dalla resistenza di sua madre che temeva fortemente che il figlio in terra straniera si perdesse. Soltanto quando ebbe da lui la promessa di non toccare vino donne e carne si rassegnò e concesse la sua benedizione per la partenza. (Nell'area in cui vivevano, il vaishnavismo, declinazione dell'induismo si insegnava oltre alla preghiera e alla devozione anche l'unione inscindibile fra materia e Spirito, per cui certe pratiche come l'essere vegetariani favorivano una maggior intensità di vita spirituale).
Come doveroso per ogni giovane, dovette confrontarsi con la casta che fieramente si oppose alla scelta fatta: nessuno prima infatti si era recato in Inghilterra per continuare gli studi. Se il giovane fosse espatriato, da quel momento sarebbe stato messo al bando e trattato da paria, allontanato da tutti.
Ma il giovane Gandhi era entusiasta di allontanarsi da un ambiente che temeva troppo competitivo per lui e decise di non ubbidire e partire.
E questo non sarà il primo atto di coraggio e di disobbedienza nella sua vita.
Il soggiorno inglese 1888-1891.
A 19 anni, nel 1888, divenuto padre da poco, Gandhi salpò da Bombay (oggi Mumbay) e giunto a Londra in un mondo completamente nuovo cercò di adeguarsi sforzandosi di diventare un perfetto gentiluomo inglese: lottò contro la sua timidezza, si adeguò alla moda del tempo, cambiò i vestiti, imparò ad annodarsi la cravatta, studiò danza e violino, dizione di inglese e francese.
Ma i suoi tentativi davano risultati scarsi, e furono per fortuna presto abbandonati. Iniziò a vivere in modo sempre più rigoroso: risparmiò i soldi che gli venivano mandati, visse in una stanza, ridusse drasticamente i pasti e contemporaneamente si impegnò ad approfondire il significato dell'essere vegetariano grazie agli scritti di Salt.
Fu durante il soggiorno inglese che conobbe due fratelli teosofisti che lo introdussero allo studio dei testi sacri e della Gita e lo spinsero a conoscere a fondo le altre religioni: studiò i testi asiatici che parlavano della storia dell'India e delle sue diverse religioni, conobbe gli insegnamenti di Buddha e Maometto, lesse con interesse la Bibbia e il Nuovo Testamento, e scoprì che in tutte le religioni la rinuncia era considerata la più alta espressione religiosa.
Lo studio dei testi di diritto lo impegnava seriamente e nonostante una timidezza che gli impediva di parlare davanti a più persone, il 10 giugno del 1891 riuscì a iscriversi all'Albo degli avvocati.
A proposito della sua timidezza leggiamo:
“Fu solo in Sudafrica che superai la mia timidezza, sebbene non la vinsi completamente. Titubavo ogni qualvolta mi trovavo ad affrontare ascoltatori sconosciuti e quando potevo evitavo di parlare; ancora oggi non credo che vorrei o saprei partecipare ad una riunione formata da amici occupati a conversare piacevolmente… La mia costituzionale timidezza oltre a farmi prendere periodicamente in giro, non mi ha procurato nessun’altra difficoltà. Anzi capisco che mi è stata di aiuto e la fatica che faccio ad esprimermi, che una volta mi imbarazzava, ora l'apprezzo, mi è stata utile soprattutto perché mi ha insegnato a pesare le parole.. La mia timidezza mi è servita da scudo e da difesa, mi ha guidato nella percezione della verità.” (pag.57 Testo)