“L’isola del Dottor Moreau” 4 - Un romanzo darwiniano

L’esegesi più comune, che si offre senza troppi veli al lettore, è quella del conflitto tra etica e scienza, e della responsabilità dello scienziato, alle prese con poteri sempre più vasti e allarmanti.
La traduzione in termini letterari delle problematiche di Darwin: ecco una chiave di lettura attendibile e suffragata da robusti indizi.
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Questo orrore sembrerebbe lo specchio di una riprovazione morale, la rappresentazione indignata di un inferno creato dall’uomo. In realtà le cose sono più complesse. Mentre il secolo XIX correva verso la fine con sogni di progresso infinito, ben simboleggiati nel famoso “Ballo Excelsior” rappresentato alla Scala di Milano nel 1881, gli incubi dei possibili esiti delle prime sperimentazioni scientifiche cominciavano il loro percorso in capolavori letterari: giustamente si è notato che l’IDM risente parimenti del Frankenstein di Mary Shelley, del Dottor Jekyll di R. Stevenson, dei racconti del terrore di E. A. Poe. Una moltitudine di interpretazioni è stata utilizzata per decodificare il romanzo di Wells; questa polisemia indica la natura complessa di un’opera non comune. Così, qualcuno ha visto nel “Beast people” la classe operaia oppressa dal capitalismo, o le masse ignoranti appena alfabetizzate, o ancora le macchine, i “mostri” della civiltà scientifica; altri hanno interpretato l’isola degli orrori come il complicato giardino d’infanzia del piccolo Herbert, alle prese con un padre debole ed una madre insoddisfatta; o addirittura come lo specchio dei vizi dello stesso scrittore, che scopriva con angoscia i propri aspetti più inquietanti: la sensualità, la sete di potere e di dominio...
L’esegesi più comune, che si offre senza troppi veli al lettore, è quella del conflitto tra etica e scienza, e della responsabilità dello scienziato, alle prese con poteri sempre più vasti e allarmanti.
La traduzione in termini letterari delle problematiche di Darwin: ecco una chiave di lettura attendibile e suffragata da robusti indizi (anche Carlo Pagetti intitola l’Introduzione all’edizione BUR del romanzo “Incubi darwiniani”). Nel 1894 viene ripubblicato in Inghilterra il “Viaggio di un naturalista” di Darwin, e d’altra parte Herbert G. Wells stesso aveva studiato con Th. H. Huxley, fervente darwiniano e nonno di quell’Aldous Huxley che a sua volta avrebbe descritto in “Brave New World” la degenerazione della civiltà umana. Nell’IDM si risente puntuale eco di tutto questo percorso; l’isola (che si trova nel Pacifico proprio sulla rotta della nave di Darwin), viene chiamata “stazione biologica speciale”, e Moreau afferma: “Tutti biologi qui”; egli e Prendick si scoprono entrambi discepoli proprio di Th. Huxley. Moreau nella sua lunga spiegazione, che occupa l’intero capitolo XIV, afferma di aver voluto sperimentare “l’estremo limite di plasticità di una forma vivente”. E’ questo anche il titolo di un saggio divulgativo dello stesso Wells, apparso sulla “Saturday review” nel gennaio 1895, dove lo scrittore sostiene la possibilità di trapianti, alterazioni, modifiche di membra e di strutture profonde, “prendendo creature viventi e plasmandole secondo le forme più stupefacenti”(4).

NOTE
4. Herbert George Wells, L’isola del Dottor Moreau, BUR Classici, Introduzione, pag. XXX.