Il Mistero Uomo - Edom, ovvero l'eterno Adamo 1
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Gli inediti verniani
Quando Jules Verne, semicieco e afflitto da numerosi malanni, morì nella sua casa di Amiens il 24 marzo 1905, aveva nel cassetto un gran numero di testi inediti. Il grandioso piano concepito con l’editore Hetzel prevedeva la pubblicazione, nella collana dei Voyages extraordinaires, di due volumi l’anno a partire dal 1863. Verne, il “padre nobile” della Fantascienza, non faceva fatica ad inanellare l’uno dopo l’altro una serie di romanzi di grande successo, anzi era agitato e depresso se non lavorava a una nuova opera. Quindi fino al 1905 aveva già preparato, in anticipo sui tempi concordati, una copiosa messe di testi, dapprima scritti a matita e poi “ricalcati” a penna. Della pubblicazione degli inediti di Verne si fece carico il figlio Michel-Jules, che non si limitò a rileggere e trasferire i nuovi romanzi all’editore, ma intervenne in maniera spesso decisiva sulle trame e sullo sviluppo delle storie. L’eterno Adamo, o meglio, come vedremo, “Edom” (1) è una “novella” o racconto lungo che costituisce un caso molto originale nella storia degli inediti verniani.
NOTE
1. In mancanza di una traduzione italiana del testo di Edom, continuiamo a fare riferimento a: Jules Verne, L’eterno Adamo (L’éternel Adam), Sellerio 1984 (Traduzione e nota di Massimo Del Pizzo)