Il Mistero Uomo - Edom 7 - L'Arca di Noè di tutti i Voyages di Verne
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Tuttavia due magistrali studi ci portano a conclusioni diverse. Il primo, opera di Christian Porcq, definisce Edom “L’Arca di Noè di tutti i ‘Voyages’” (17) , sottolineando così la versione biblica della catastrofe: il Diluvio universale.
Porcq mette in esergo al proprio articolo una appropriata citazione del Qoèlet, che parla dei corsi e ricorsi della storia senza bisogno di scomodare F. Nietzsche:
“Quel che è stato sarà / e quel che si è fatto si rifarà; / non c’è niente di nuovo sotto il sole. / C’è forse qualcosa di cui si possa dire: / «Ecco, questa è una novità»? / Proprio questa è già avvenuta / nei secoli che ci hanno preceduto.” (Qo, 1, 9-10)
Cita poi le grandi domande dell’uomo da cui parte la riflessione dello zartog: “Chi era quest’uomo, signore del mondo? Da dove veniva? Verso quali ignoti fini tendeva il suo instancabile sforzo?”. Esempio di apertura del cuore verso orizzonti più vasti del breve cerchio dell’effimero terrestre. Porcq conclude: “L’’uomo scientifico’, ragionatore, pensava di aver annullato la paura dimenticando i Misteri. Ma lo spavento che sente sorgere in sé stesso, davanti al nulla, contiene il non-detto di una alternativa: sperare. Sperare in una vita la cui svolta, grazie alla fede, divenga eterna”. (18)
Olivier Dumas (19) a sua volta riprende e sviluppa alcuni spunti di Porcq. Edom anzitutto è un nome ricchissimo di richiami religiosi; significa “rosso” e ricorda il simbolismo del Mar Rosso, dove l’acqua fu distruzione ma anche vita per il popolo ebreo che passava. Proprio come nel racconto di Verne. Quindi Adamo – Edom - Mar Rosso: inizio e fine, morte e vita.
I due critici vedono nella discussione tra Bathurst e Moreno il perno della storia: la conclusione della vicenda apocalittica dà ragione a “colui che credeva al Cielo” e torto agli scettici: è meglio deporre l’orgoglio, l’hybris della presunzione e far ritorno alla sapienza del popolo, che ricorda la Creazione divina.
Può non essere priva di speranza la dolorosa presa di coscienza finale dello zartog sull’esperienza umana.
Post Scriptum
L’idea di ampliare ed approfondire la recensione a “L’éternel Adam” (cfr. “Future Shock” n. 67, pagg. 70-72 ) è dovuta sostanzialmente all’incontro con il prof. Massimo Del Pizzo, docente di Lingua e Letteratura francese all’Università di Bari e illustre studioso di Jules Verne, oltre che prestigioso collaboratore di “Future Shock”. Devo qui ringraziarlo per i preziosi consigli e suggerimenti, nonché per i rari materiali in lingua originale messimi a disposizione. (E. L.)
NOTE
17. Ch. Porcq, Edom, ou l’Arche de Noé de tous le “Voyages”, in Edom, numero speciale del Bulletin de la Société Jules Verne, n. 100, 4° trimestre 1991, pagg. 49-57.
18. Id.Ibid. pag. 57.
19. O. Dumas, Edom, ou le retour au père de la nouvelle perdue, in Bulletin de la Société Jules Verne, n. 101, 1° trimestre 1992, pagg. 14-19.