Creazione e Apocalisse 8 - "Non avrai altro popolo": una chiave di lettura

Lester del Rey è uno scrittore particolarmente sensibile alla tematica religiosa; “Evensong” si colloca in un’ideale trilogia che comprende "Non avrai altro popolo" (For I am a Jealous People!, 1973) e “Alieno in croce” (Weeping May Tarry, 1978, scritto in collaborazione con Raymond F. Jones)
Autore:
Leonardi, Enrico
Fonte:
CulturaCattolica.it
Vai a "Il Senso religioso nella Fantascienza"

“Non avrai altro popolo”: la chiave di lettura di “Evensong”
Lester del Rey è uno scrittore particolarmente sensibile alla tematica religiosa; “Evensong” si colloca in un’ideale trilogia che comprende "Non avrai altro popolo" (For I am a Jealous People!, 1973) e “Alieno in croce” (Weeping May Tarry, 1978, scritto in collaborazione con Raymond F. Jones, entrambi pubblicati su Urania). In particolare il primo romanzo breve offre una chiave di lettura per il nostro tema.
Antonio Scacco in un editoriale dal titolo “Gli alieni come lo tsunami?” comparso su “Future Shock” n. 45, ha analizzato con grande finezza “Non avrai altro popolo”. Ne riportiamo ampi stralci.
“La Terra è stata invasa dai Mikhtchah, alieni provenienti da una lontana Galassia, ma il reverendo Amos Strong, un pastore evangelico protagonista della vicenda narrata, anche se provato per la morte del figlio, ha fede nell'aiuto di Dio e con i suoi sermoni allevia ai fedeli la tristezza del momento. In un primo momento, il reverendo Amos non ha difficoltà ad attribuire agli invasori la qualità di creature di Dio, anche perché il loro aspetto fisico non si differenzia di molto da quello degli uomini. Ma poi le atrocità, le torture, gli atti brutali che essi commettono e che non sembrano compatibili con l'alto grado di civiltà raggiunto, come dimostrano le loro astronavi, lo inducono a pensare che si tratti di creature del male, escluse dal regno di Dio. Gli avvenimenti si fanno più incalzanti: la moglie di Amos muore sotto le raffiche degli invasori, la chiesa dove il reverendo per tanti anni ha radunato la folla dei fedeli è devastata dalle cannonate, lui stesso è fatto prigioniero, ma riesce a fuggire. Durante la fuga, entra in una chiesa e con sorpresa vede che davanti al vecchio altare, depredato e demolito, sorge un cumulo di terra, sulla cui sommità i Mikhtchah hanno deposto una cassetta di legno, e in mezzo alla navata stanno inginocchiati due preti alieni con indosso complicati paramenti. Mentre assiste disorientato alla scena, dalla luce che splende dietro un velo al di sopra della cassa, gli giunge un messaggio sconvolgente: Nel suo cervello prese a pulsare un pensiero che si tramutò in parole: "IO SONO COLUI CHE SONO, colui che li liberò dalla schiavitù in Egitto e che scrisse sulla parete davanti a Baldassarre MENE MENE TEKEL UPHARSIN, come sarà scritto ovunque sulla Terra da questo giorno in avanti. Perché Io ho detto alla discendenza di Mikhtchah tu sei il mio popolo eletto e Io ti esalterò sopra tutte le razze sotto il cielo!". A questo punto, la vicenda abbandona il solco della tradizione biblica, il cliché cioè del popolo che, accortosi di aver offeso Dio, fa penitenza e alla fine ottiene il perdono. E il reverendo Amos non è punto disposto a cospargersi di cenere il capo o a indossare gli abiti del Mosé redivivo. Anzi, la constatazione dell'abbandono di Dio gli offre l'opportunità di mettere allo scoperto la religione 'segreta' che l'uomo contemporaneo cela dietro la facciata dell'agnosticismo o del devozionismo, l'orgogliosa convinzione cioè di essere, col sostegno della scienza e della tecnica, simile a Dio, contro cui può lottare alla pari: - Sono tornato dalla cattività presso gli invasori - incominciò. - Ho visto le orde il cui unico intento era quello di cancellare la memoria dell'uomo dalla polvere della terra che lo generò. Mi sono soffermato dinanzi all'altare del loro Dio. Ho udito la voce di Dio proclamare che egli è anche il nostro Dio, e che ci ha respinti. E io gli credetti, così come gli credo ora [...]. - Dio ha denunciato l'antico patto e si è dichiarato nemico dell'umanità - disse, e la chiesa risuonava al rombo della sua voce. - E io vi dico che egli ha trovato un valido antagonista.” (13)
Scacco fa notare che il rapporto tra Dio e il suo popolo viene rappresentato in termini antagonistici, di contrapposizione feroce, anche se la causa viene attribuita al “tradimento” di Dio stesso. Ed “Evensong” porta alle estreme conseguenze questa contrapposizione. Ma il terzo elemento della trilogia, “Alieno in croce”, rimette tutto in discussione. Sarà opportuno riparlarne.

NOTE
13. ANTONIO SCACCO, Gli alieni come lo tsunami?, in “Future Shock” n. 45, febbraio 2005, pagg. 2-3.