Il nostro incontro con Elena Bono - Progetto 2015 de "Il portico di Salomone"
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Come nasce il progetto
Imbattermi nella figura di Elena Bono, grazie al suggerimento di un amico, ha suscitato in me la domanda:
“Ma io dov’ero in tutti questi anni? Quando lei viveva e scriveva a pochi chilometri da me?”
La curiosità e la scoperta della sua affascinante umanità hanno prodotto questo lavoro: una sfida per me e per i ragazzi de “Il portico di Salomone”
In che cosa consiste il progetto
“Va in scena Elena Bono” consiste nella riduzione per teatro di due suoi racconti, “La figlia di Giàiro” e “La moglie del procuratore”, tratti da “Morte di Adamo”. La scelta dei due testi, oltre che per l’attrattiva speciale suscitata in noi, è dovuta alla loro affinità. Pur nella differente ambientazione storica (la Cafarnao ai tempi di Cristo e il salotto di Seneca nel periodo dell’imperatore Nerone), i due racconti si potrebbero definire due processi, con a tema la verità. Verità negata, deformata, inquisita, cercata, desiderata. Affinità anche fra le due figure femminili protagoniste; esse vivono nei loro contesti una analoga situazione esistenziale di memoria e attesa.
In “Morte di Adamo”, Elena Bono ci presenta alcune figure secondarie del Vangelo, rendendole protagoniste, immaginandole nel loro quotidiano o nel prosieguo della loro vicenda umana. Quello che noi non abbiamo mai saputo.
Che cosa è accaduto a Giàiro e a sua figlia dopo il miracolo compiuto da Gesù sulla bambina? E quale fine hanno fatto Pilato e sua moglie dopo quella drammatica notte prima delle festività pasquali?
Elena Bono ci racconta queste storie verosimili ma ragionevoli, e dà spiegazioni convincenti e avvincenti, con un filo di “suspence” da libro giallo e una commozione capace di trascinare il cuore.
Non sappiamo se Elena Bono sia mai stata portata in scena da una ventina di giovani, e questa è la sfida raccolta da “Il portico di Salomone”. Quel che è certo è che la sceneggiatura pensata con questo intento non viene meno alle intenzioni sottese all’opera e al linguaggio utilizzato dall'autrice. Potremmo dire che il nostro lavoro costituisce una sintesi dei generi a lei cari: narrativo (drammatico e, a tratti, comico) per il contenuto scelto, teatrale per il genere adottato e poetico, nell’interpretazione del suggestivo monologo di Claudia Serena.
Chi siamo
La Compagnia teatrale "Il portico di Salomone" nasce dall'esperienza di un gruppo di giovani rapallesi accomunati dalla passione per il teatro. A partire dal 2010, ha messo in scena opere di vari autori, drammi teatrali e recital.
Scopo della Compagnia è fare teatro mettendo a tema l’uomo, le sue domande fondamentali, i suoi percorsi alla ricerca di un significato autentico del vivere, dell’amare, del soffrire, del morire. Un messaggio che arriva dall’uomo di ogni tempo, rivolto all’uomo dei nostri giorni, di ogni estrazione e cultura, perché il cuore dell’uomo, con le sue esigenze, è sempre lo stesso.
Il nome della Compagnia si riferisce ad un versetto degli Atti degli Apostoli, che indica il primo luogo di incontro e riunione dei cristiani. “E tutti potevano guardarli, vederli in azione ed apprezzarli”. Abbiamo immaginato il palcoscenico come un luogo analogo, dove rendere testimonianza della nostra esperienza e incontrare quella di chiunque.