"Giobbe" 2 - Le città bianche e i viaggi di lavoro
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Le città bianche
In questi anni difficili un’esperienza inaspettata e positiva è la vista delle città provenzali: quando infatti Roth nel maggio del 1925 si trasferisce a Parigi, ne è entusiasta e scrive pagine sorprendenti, nei reportage su Lione, Nimes, Tournon, Avignone, raccolti nel testo Le città bianche. Le descrizioni sono solari, piene di meraviglia e ammirazione per i luoghi, i paesaggi, i fiumi, le case di queste città e soprattutto per le cattedrali che si ergono nei luoghi visitati. Roth scrive:
Ho ritrovato le città bianche così come le avevo viste in sogno, non avevo osato sperarlo …il sole è giovane e forte, il cielo ampio e turchino, gli alberi verde scuro, meditabondi, antichissimi … ampie strade da secoli hanno bevuto e riflesso il sole, quasi a voler dimostrare che nessuno potrà mai precipitare nell’abisso scuro (Roth, op. cit.).
Le statue dei portali sembrano prendere vita e con loro la chiesa tutta si muove incontro ai pellegrini (ritroveremo in Giobbe e nel Santo bevitore questo concetto di una chiesa che viene incontro e si svela).
Felici sono coloro che vengono qui a pregare . Essi vedono le loro preghiere salire al cielo e raggiungere le stelle. Nulla in questa chiesa resta inesaudito. il cielo è talmente vicino che deve prender nota dì ogni supplica e ancora:…Avignone è una città cattolica e come questa religione abbraccia tutti i popoli ed è cosmopolita,così Avignone è la roccaforte della chiesa cattolica, fusione cosmopolita e organica di tutte le tradizioni e di tutti gli stili (Roth, op. cit.)
In queste descrizioni si può notare un sussulto dell’animo dell’Autore che se pur attaccato alle sue origini ebraiche, rimane tanto colpito da queste espressioni della fede cattolica da fare ipotizzare un suo avvicinamento alla fede cristiana, o comunque una profonda sensibilità alle manifestazioni del sacro nella realtà come nell’arte. Nelle costruzioni dell’antichità romana e medievale Roth vede conservata quell’umanità di cui sono prive quelle moderne, dimentiche dell’eredità del passato e senz’anima.
Ma nonostante siano state fatte diverse ipotesi, non sembra che Roth si sia mai fatto battezzare.
I viaggi di lavoro
Viene incaricato dal prestigioso giornale Frankfurter Zeitung di grandi serie di reportage in tutto il mondo. Visita l'Unione Sovietica (settembre-dicembre 1926), l'Albania e la Jugoslavia (maggio-giugno 1927), la Saargebiet (autunno 1927), la Polonia (maggio-luglio 1928) e l'Italia (ottobre-novembre 1928) ma il ritmo di vita intenso e disordinato, e l'abuso di alcool iniziano a minare la vita e il fisico dello scrittore.