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Riflessioni di un collega

domanda



Nicola carissimo, sono qui a scriverti ancora una volta... una volta dopo tante altre. Questa volta, però, non è come tutte le altre.
Dov'è finita la giustizia? Dov'è, almeno, il senso della giustizia.
È evidente che la Cei, firmando l'intesa sul concorso (ordinario, a quanto pare) ha tradito i suoi stessi docenti. Sì, quei docenti che in 20 anni hanno mantenuto il livello degli avvalentesi IRC all'89%. Quei docenti che su uno stralcio di lavoro hanno messo su famiglia (spessissimo monoreddito). Quei docenti che sono figli della Chiesa, genitori, catechisti, studiosi di discipline teologiche, battezzati, cresimati, figli di Dio.
Questi docenti percepiscono uno spirito estraneo alla Santa Madre Chiesa. Una volontà cattiva di sbarazzarsi di loro, proprio da parte di coloro che dovrebbero difenderli (un po' come una madre decide di abortire suo figlio). Perché? L'età? I titoli culturali? Cosa? Che lo dicessero chiaramente, per favore.
In ogni caso, desidero ricordare alle Ecc.ze illistrissime che molti di questi docenti si trovano tra i 45 e 55 anni (impossibile reinventarsi, dal punto di vista lavorativo); molti sono in possesso di Licenza o Dottorato in Sacra Teologia, oltre a una Laurea civile. Sono brave persone, cristiani ferventi, piccole luci nelle tenebre di questo mondo.
Perché essi devono subire un'ingiustizia così grande? Che cosa li spinge ad agire così? Che cosa vogliono raggiungere? Quel è il loro vero obiettivo?
Un docente indignato!!!!

Risposta



E come non condividere le tue … riflessioni …

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