IRC e catechismo
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Domanda
Gentilissimo Dott. Incampo, le scrivo perché ho bisogno di capire. Nell’ottobre scorso (2016) ho completato il mio percorso di studi in un ISSR conseguendo la laurea magistrale in scienze religiose, indirizzo pedagogico-didattico. Mi reco nell’ufficio scolastico della mia diocesi per chiedere l’idoneità; mi viene rilasciata, a completamento dei vari step, a luglio 2016. Il responsabile dell’ufficio scolastico mi assicura che sarei stata inserita in “un elenco” e avrei ricevuto comunicazioni con e-mail su eventuali notizie, corsi di aggiornamento, … per irc. A settembre, visto che non ho mai ricevuto nulla, mando un messaggio al responsabile chiedendo spiegazioni, lui mi risponde “in questo mese le chiarirò tutto”. Siamo al 15 ottobre, non solo non ho mai avuto notizie ma, guardando sul sito della diocesi, scopro che ci sarà a breve un corso per irc. Amiche mie insegnanti di religione hanno ricevuto normalmente notizia del corso con l’e-mail. A questo punto mi viene il dubbio che io non sia stata mai inserita in questo elenco o che addirittura non mi abbia dato l’idoneità. Le chiedo: ho il diritto di vedere il mio decreto d’idoneità? Ho il diritto di vedere questo elenco? Da premettere che questo elenco, sempre se c’è, non viene esposto e soprattutto non viene reso noto a coloro che sono state inserite, cosicché nessuno sa il proprio punteggio. Inoltre, in seguito all’ultimo concordato, veniva chiarito che dal 2017 avrebbero insegnato solo coloro che sono in possesso dei titoli richiesti dal concordato. Come faccio a sapere se quelle che insegnano hanno realmente i titoli? Io non voglio ferire nessuno ma, il responsabile parla di lui come un sacerdote corretto che porta avanti l’ufficio con chiarezza e facendo le cose giuste … mi chiedo e le chiedo questo atteggiamento le sembra corretto? che cosa posso fare io se il responsabile non mi ha realmente fatto firmare il decreto dal vescovo? Aspetto con ansia una sua risposta. La ringrazio anticipatamente per il tempo che potrà dedicarmi. Buona serata.
Risposta
L’insegnamento della religione cattolica è un insegnamento concordatario, per cui alcune procedure sono differenti da quelle degli altri insegnamenti.
Questo significa che per insegnare detta disciplina non è sufficiente il solo titolo di studio, ma è anche importante avere un decreto d’idoneità all’insegnamento della religione cattolica rilasciato dal proprio Ordinario diocesano competente per territorio.
L’insegnante di religione, infatti, è un mandato, cioè è una persona che deve possedere tra i requisiti anche quelli previsti dal Codice di diritto Canonico.
Al numero 804 di tale Codice leggiamo infatti che “l’Ordinario del luogo si dia premure che coloro, i quali sono deputati come insegnanti della religione nelle scuole, anche non cattoliche, siano eccellenti per retta dottrina, per testimonianza di vita cristiana e per abilità pedagogica”“.
Sarebbe però il caso di ricordare che altro è la catechesi che mira “a trasmettere la parola di Dio” e a formare ad una vita di fede e altro l’insegnamento della religione cattolica che comunque si inserisce nel contesto della scuola ed ha come finalità la conoscenza del fatto cristiano, e cattolico in specie, come elemento vitale della cultura del nostro popolo.
L’Insegnamento della Religione Cattolica deve avere metodologia didattica e accordarsi nel contesto della vita scolastica con tutte le discipline che formano l’alunno.