Sono laureata in filosofia da 10 anni
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Domanda
Egregio Prof. Incampo,
Sono laureata in filosofia da 10 anni, vorrei insegnare religione nelle scuole d'infanzia e nella primaria e sto cercando di capire come riuscirci. In questo, ahimé, la segreteria curiale non mi è stata finora molto d'aiuto. Alcuni dicono che per me che ambisco ad insegnare alla primaria, basterebbe la triennale di sc. religiose, altri che invece mi serve la quinquennale...E poi, trovo che ci sia ancora molta nebbia sul significato di quella fatidica scadenza: il 2017!
Pertanto, La prego di chiarirmi alcune risposte che Lei ha dato ad alcuni utenti di recente e che io riporto qui sotto virgolettate:
1. "Si potrà continuare ad insegnare senza titolo fino al 2017 e… oltre".
2. "Chi abilita all'insegnamento della religione cattolica è l'idoneità dell'ordinario diocesano competente per territorio, non il titolo di qualificazione professionale".
Ebbene, io che posseggo una laurea civile e non ho alcun titolo religiose, qualora ricevessi dall'ordinario diocesano competente per territorio l'abilitazione all'insegnamento sulla base di criteri e motivazioni da lui medesimo esaminati e ritenuti adeguati, sarei autorizzata a candidarmi presso l'ufficio scuola pastorale come aspirante supplente, con la promessa di iscrivermi a scienze religiose? La decisione e la scelta di un aspirante idr presa dal Vescovo, supera qualsiasi volere o preferenza del Preside dell'Issr? In altre parole: se il Vescovo sceglie Tizio per fare supplenze in una primaria, il Preside può opporsi perché il suddetto è ancora privo di titolo?
Glielo chiedo perché in segreteria curiale mi pare facciano ancora confusione tra idoneità e titolo di studio e so di alcuni che insegnano religione, da neanche un paio di anni, alla primaria, per 12 o 10 settimanali, pur essendo diplomati non in magistrali ma in altro, pur essendo laureati non in scienze religiose ma in altro e pur non mancando affatto i laureati in scienze religiose disponibili a ricoprire il ruolo..
Forse, la scelta dell'idr è strettamente legata alla condotta morale del soggetto, alle sue esperienze pastorali, ancor prima e ancor più che al possesso del titolo? La mia conclusione è: il possesso del titolo è fondamentale per poter partecipare a evenutali concorsi futuri per diventare di ruolo, ma non è essenziale per fare supplenze o avere incarichi...è esatta?
Posso sperare di fare supplenze di religione nella primaria nel frattempo che studio per il titolo?
Tante domande a cui spero Lei abbia la pazienza/voglia di rispondere.
Grazie come sempre!
Risposta
La nuova Intesa prevede come titolo di qualificazione professionale la laurea specialistica in scienze religiose, cioè la quinquennale.
E questo vale anche per te che sei in possesso di una laurea civile.
L’insegnamento della religione cattolica è un insegnamento concordatario, per cui alcune procedure sono differenti dagli altri insegnamenti.
Per insegnare detta disciplina non è sufficiente il solo titolo di studio, di cui nell’Intesa, ma è anche importante avere un decreto d’idoneità all’insegnamento della religione cattolica rilasciato dal proprio Ordinario diocesano competente per territorio.
Perché però di fatto uno possa insegnare religione cattolica è necessario che l’Ordinario diocesano presenti una proposta di nomina al Dirigente scolastico, e stipulare con quest’ultimo un contratto individuale di lavoro.
L’insegnante di religione, infatti, è un mandato, cioè è una persona che deve possedere tra i requisiti anche quelli previsti dal Codice di diritto Canonico.
Al numero 804 di tale Codice leggiamo infatti che “l’Ordinario del luogo si dia premure che coloro, i quali sono deputati come insegnanti della religione nelle scuole, anche non cattoliche, siano eccellenti per retta dottrina, per testimonianza di vita cristiana e per abilità pedagogica”.