Una docente che insegna la religione su tre classi

Fonte:
CulturaCattolica.it
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Domanda


Gentile Professore,
sono insegnante irc presso la Diocesi di *** e presto servizio nella scuola materna e primaria. La prego indicarmi in quale modo posso risolvere una delicata questione: la Direttrice del Circolo presso cui insegno, all’inizio del nuovo anno scolastico ha assegnato le nuove prime costituitesi ad una docente che insegna la religione su tre classi, come se fosse una specialista. La stessa invece non può essere presente su più di una classe poiché in possesso di una semplice abilitazione e non del diploma o magistero in scienze religiose. Tale docente insieme all’irc insegna anche scienze.
Che fare? L’ordinario diocesano, interpellato sul caso, ha risposto che non dispone di potere ispettivo e che l’organo competente per la mia difesa è il sindacato.
Le chiedo, prima di avviare procedure ufficiali da parte di quest’ultimo, in quale modo comportarmi e dialogare con il Dirigente (il quale mi ha detto espressamente di dubitare della risorsa rappresentata dall’idr) tenendo presente che tale problematica è comune e diffusa anche presso altre scuole. Credo quindi di parlare anche a nome di mie colleghe (qualora non l’avessero già fatto) conscia del fatto che tale questione è destinata ad incrementarsi per il nuovo anno 2011/2012 a seguito dei tagli annunciati. Gradirei riferimenti legislativi, in attesa della pubblicazione del suo libro. La ringrazio e le porgo i miei auguri.

Risposta


Il DPR 751/85, cioè l’Intesa, al punto 2.6 recita testualmente: “Nelle scuole materne ed elementari, in conformità a quanto disposto dal n. 5, lettera a) secondo comma, del Protocollo addizionale, l'insegnamento della religione cattolica, nell'ambito di ogni circolo didattico, può essere affidato dall'autorità scolastico, sentito l'Ordinario diocesano, agli insegnanti riconosciuti idonei”.
Dopo l’approvazione del DPR in molti circoli didattici, i Direttori didattici avendo in organico insegnanti disponibili ed idonei, facevano insegnare a questi maestri di ruolo la disciplina “religione cattolica” nelle classi dove non vi erano maestri di classe e di ruolo disponibili e/o idonei ad insegnare detta disciplina.
In tale modo avveniva che i maestri di ruolo diventavano specialisti di religione cattolica; molti maestri in effetti insegnavano religione cattolica in undici classi.
Fu nella revisione dell’Intesa, cioè col DPR 202/90 che il punto 2.6 venne così modificato:” Nelle scuole materne ed elementari, in conformità a quanto disposto dal n. 5, lettera a) secondo comma, del Protocollo addizionale, l'insegnamento della religione cattolica, nell'ambito di ogni circolo didattico, può essere affidato dall'autorità scolastica, sentito l'Ordinario diocesano, agli insegnanti di classe riconosciuti idonei, i quali possono revocare la propria disponibilità prima dell'inizio dell'anno scolastico.”
Questa nuova formulazione del comma ha fatto sì che il maestro di ruolo e di classe insegnasse religione cattolica, sempre se idoneo e disponibile, solo nelle sue classi.
Questo significava, ad esempio, che se l’insegnante faceva parte di un team di tre docenti che operavano su due classi, il maestro idoneo e disponibile poteva insegnare religione cattolica solo nelle sue due classi e tenendo presente gli ambiti disciplinari dettati dal collegio dei docenti.
Con l’entrata in vigore della riforma Gelmini, l’organizzazione del team è stata rivoluzionata, nel senso che viene previsto il maestro prevalente.
Nello spirito della riforma è il maestro prevalente, l’insegnante titolare di quella classe; a lui tocca l’insegnamento della religione cattolica.
Nel caso di una mancanza di idoneità o indisponibilità a tale insegnamento, tale compito spetta all’insegnante specialista dichiarato idoneo dall’Ordinario diocesano competente per territorio e non ad altri insegnanti che sono in quella classe.