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Spero vivamente di potermi confrontare con lei

Fonte:
CulturaCattolica.it ©

Domanda


Gentile Prof. Nicola Incampo,
Le sottopongo, qui di seguito ciò che mi è successo per il Concorso.
Non ho più parole per esprimere il senso d’ingiustizia e la sofferenza che provo. Confido nella sua solidarietà e La ringrazio di cuore!
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Lavoro da 30 nella scuola primaria, come IdR a ***.
Ho vissuto, in prima persona, gli anni "storici" per la definizione dello stato giuridico.
Inizio del mio insegnamento 1978,
Ho fatto il Concorso riservato per IRC con anzianità di servizio di 26 anni effettivi.
Scritto: superato.
Orale: ultima del mio gruppo (luglio 2004 – ore 14.30).
Avendo citato nel corso dell’esame, l’allora Ministro dell’Istruzione Moratti come "Signora Moratti" (la mia intenzione era in segno di riverenza, non certo di spregio), sono stata aggredita verbalmente dalla Presidente della Commissione, andando così a compromettere la positività del colloquio.
Ho fatto, in primis, ricorso al Tar di Milano, ovviamente con esito negativo.
Successivamente, richiedendo l’urgenza, al Consiglio di Stato l’ho vinto, ma l’ordinanza ha stabilito la ripetizione della prova orale.
Con soli 30 giorni di preavviso ho sostenuto la seconda prova nell’ottobre del 2006 (la mia età anagrafica all’epoca era di 55 anni).
Quest’ultima prova si è svolta con la medesima Commissione, la stessa che mi aveva respinta e che, ancora una volta, mi ha ostacolata in ogni modo.
Lascio a Lei immaginare i commenti rivolti alla mia persona e le domande (di "alta" psicologia) formulatemi durante l’esame.
Data la situazione precaria del momento e senza alcun controllo ispettivo, che potesse essere obiettivo, sono stata nuovamente respinta.
La stesura di questa lettera nasce dal mio desiderio di poter annullare, una volta per tutte, l’umiliazione che ho subìto come persona e come insegnante e che, ancora oggi, mi porto dentro.
Sono capofamiglia, lavoro solo io: ho ancora una figlia minorenne, un’altra che lavora per potersi pagare gli studi universitari e mio marito. Naturalmente le spese che ho sin qui sostenuto per il ricorso sono state rilevanti.
Spero vivamente di potermi confrontare con Lei, perché avrei bisogno di solidarietà e conforto, tenendo presente che alcuni miei diritti sono stati calpestati ripetutamente purtroppo anche da parte di colleghe del mio stesso ambito.
Mi sento amareggiata e delusa come persona, madre di famiglia ed educatrice.
RingraziandoLa per l’attenzione, Le porgo i miei più cordiali saluti.

Risposta


Condivido pienamente la tua amarezza, anche se non so intravedere soluzione a quel che ti succede; c’è da sperare in tempi migliori e intanto continuare a svolgere con fiducia il lavoro scolastico.

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