Vorrei un incoraggiamento a non darmi vinta
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Domanda
Cari Don Gabriele e Incampo, ho partecipato al concorso riservato per idr in Lombardia e attendo, come molti altri, l'esito della prova scritta. Premetto che sono rimasta molto delusa dagli scritti. Sia perché, per mia eccessiva stanchezza, non sono riuscita a rispondere adeguatamente alle domande, sia perché gli oggettivi motivi di tempo e soprattutto di "righi" da rispettare, di fatto, presupponevano una capacità sintetica da draghi, oppure, semplicemente negavano, a priori, di poter rispondere in modo minimamente valido ed esauriente. Pertanto ho sentito questa prova come un'autentica beffa: o, per condizioni (e non per le questioni richieste!) la prova era difficilissima, e io, troppo stressata, non ho saputo rendere, o studiare era inutile, perchè tanto i 20 righi, non consentivano neanche di cominciare una risposta… In entrambi i casi, l'aver studiato mi è sembrato inutile e al pensiero del concorso mi viene la nausea. Vorrei pertanto un consiglio. Premesso che la mia personale opinione è che il mio scritto comunque è fatto male, non fosse altro perché quasi illeggibile la grafia, e che pertanto non avrò molte chance, ma che d'altro canto si dice che il concorso "è pura formalità" e che pochi saranno gli esclusi effettivi, mi chiedo se sia il caso di non perdere tempo e ricominciare a studiare per l'orale, pur nell'incertezza degli esiti dello scritto (premesso che per lettera sorteggiata dovrei essere all'inizio dei candidati). Non riesco a calcolare i tempi, e soprattutto vorrei un incoraggiamento a non darmi vinta. Grazie.
Risposta
Concordo con la tua idea di impegnarti a studiare in vista della prova orale.
In quanto all'esito degli scritti occorre far credito all'operato della commissione. Buon lavoro.