Vietata la Messa di Natale agli alunni di...

Vai a "Domande e Risposte"

Domanda


Come responsabile della pastorale giovanile accogliendo la richiesta di un'insegnante di religione, in accordo con l'ufficio catechistico diocesano ho organizzato per gli studenti delle superiori la santa Messa di Natale presso la chiesa di *** alle 8,30, mercoledì 18 dicembre. Abbiamo scritto ai presidi delle scuole e agli insegnanti di religione. Alcune scuole hanno aderito, mentre in altre è successo il finimondo. Non si poteva nemmeno dire agli studenti che era programmata una Messa per loro. Sapete da chi abbiamo avuto maggiori ostacoli? Proprio da alcuni insegnanti di Religione Cattolica i quali hanno affermato che l'iniziativa è illegittima e illegale. Sì, avete capito bene, una Messa celebrata, non a scuola, ma in una chiesa in orario scolastico sarebbe illegittima e illegale. In sostanza sarebbero vietati gli atti di culto agli studenti in orario scolastico. I presidi anticattolici, per esempio quello del Liceo *** di ***, hanno avuto buon gioco nel negare questa possibilità. Mi domando: perché non si può permettere ad un giovane di pregare? Vietereste ad un islamico di fare il Ramadam? Gli studenti che non desiderano partecipare al culto cattolico possono fare tranquillamente la loro lezione, nessuno li obbliga a partecipare ad una funzione religiosa, ma altri che avrebbero partecipato volentieri perché non lo possono fare? E' vietato anche spiegare al giovane che vuole prendere parte alla Messa che è suo diritto chiedere un permesso di entrata posticipata? Non vi sembra grave tutto ciò? Penso che sia ora che i cattolici si sveglino! I nostri giovani vengono tenuti volutamente lontano da Gesù Cristo! Non vado oltre ma aggiungo solo che ho avuto i missionari in parrocchia che hanno avuto il permesso di entrare a scuola come esperti di mondialità. non hanno potuto dire apertamente che sono missionari. Non vi sembra troppo? Non solo ma insegnando una canzone ai bambini hanno dovuto sostituire "Gesù abita nel mio cuore" con "l'amore abita nel mio cuore". A scuola non si può pronunciare il nome Gesù!!! Usciamo dalle catacombe. I primi cristiani hanno pagato con la vita la fedeltà a Cristo. E noi?

Risposta




Prima di rispondere alla domanda, mi pare opportuno fare una premessa: non fanno parte del programma di religione cattolica incontri di spiritualità e celebrazioni liturgiche, né l'attuale normativa prevede di far celebrare atti di culto per gli alunni che si avvalgono di tale insegnamento.
Seguendo invece le normali vie istituzionali scolastiche, inoltrando cioè domande ai Dirigenti scolastici e ai Consigli di Circolo e d'Istituto da parte di famiglie e/o alunni, Insegnanti di religione, essi possono, legittimamente ed opportunamente, essere proposti e realizzati.
Infatti "Il Consiglio di Circolo o Istituto, …, ha potere deliberante, su proposta della giunta, per quanto concerne l'organizzazione e la programmazione della vita e della attività della scuola … nelle seguenti materie" (Cfr. comma 3 dell'articolo 10 del Decreto Legislativo numero 297 del 16 aprile 1994) e tra le attività della scuola al comma e) dello stesso articolo leggiamo ancora che il Consiglio di Circolo o Istituto ha potere deliberante in merito ai "Criteri per la programmazione e l'attuazione delle attività parascolastiche, interscolastiche, extrascolastiche, …, alle libere attività complementari…".
Si nota chiaramente che non si tratta di iniziative connesse all'insegnamento della religione cattolica, ma di iniziative che acquistano legittimità nella scuola al pari di ogni altra attività di cui è viva la scuola.
In questa direzione è la Circolare Ministeriale del 13.2.1992 protocollo numero 13377/544/MS, che non esclude la partecipazione degli alunni ad attività di carattere religioso, ivi compresa la celebrazione eucaristica, previa autorizzazione del Consiglio di Circolo o d'Istituto.
Inoltre ricordo che la suddetta Circolare Ministeriale è stata confermata nella sua legittimità con i pareri numero 391 e 392 del Consiglio di Stato in data 26.3.1993.
Da tutti i riferimenti legislativi e applicativi delle leggi dello Stato mi pare si evinca che non solo non è proibito, ma è possibile ottenere l'autorizzazione a realizzare iniziative di carattere religioso seguendo i canali legittimi (vedi consiglio d'istituto o di circolo).
Tali iniziative, richiedendo l'attiva partecipazione della persona, sono proposte di fede e perciò da lasciare alla libera adesione degli alunni.
Quindi esse non possono - a nostro parere - essere proposte dalla scuola in quanto tale proprio perché scuola di Stato e quindi non confessionale, ma, proprio perché sanamente laica e non laicista, da essa rese possibili secondo le adeguate condizioni.