Un'IdR indignata

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Domanda


Cari Don Gabriele e Nicola, voglio farvi conoscere quanto mi è accaduto a scuola. Insegno IRC presso una Scuola media statale da un po' di anni. Da qualche anno è cambiato il Dirigente scolastico e mi sono accorta che il mio Istituto non rispettava la normativa in relazione all'esercizio del diritto di scelta sull'avvalersi o meno dell'IRC. Veniva infatti concesso a studenti e genitori la possibilità di scegliere se avvalersi o no, durante l'anno scolastico già avviato, e, per me, venivano formulati orari settimanali assolutamente allucinanti (prime ed ultime ore di quasi ogni giorno della settimana). Lo scorso anno l'ho fatto presente al Dirigente ricordandogli quanto recita in merito l'Intesa (DPR 751/85) nonché relative CCMM esplicative. Ha finto di ignorare gli accaduti. Ho pertanto fatto presente la cosa in Curia dove, mi hanno detto, sarebbero intervenuti qualora si fosse ripresentato il problema. Quest'anno la questione ha assunto proporzioni assurde: 1. il Dirigente non mi fa avere l'elenco dei non avvalentesi al fine di poterlo modificare continuamente in itinere; 2. gli studenti - capito l'andazzo - e vedendo che l'IRC è all'ultima o prima ora, chiedono l'uscita da scuola; 3 il mio orario è continuamente ritoccato in base di richieste dei genitori che avendo optato per l'"uscita", vogliono che L'IRC sia messo nel giorno e nell'ora che desiderano; 4. mi sono inoltre accorta che anche i moduli per la scelta dell'IRC e delle altre opzioni sono presentati contemporaneamente e, per giunta, ogni anno... Armata di buone intenzioni e fresca del Concorso appena superato, ho fatto presente nuovamente al Dirigente la questione. Mi ha praticamente insultato: "Con l'autonomia, io faccio ciò che voglio", "Della Curia me ne infischio,", "Le leggi vanno interpretate e lei non capisce niente"... Capendo che non avevo intenzione di demordere mi ha fatto chiamare e chiedendomi di sottoporgli la normativa, che - me ne sono accorta!- conosceva pochissimo, ha nuovamente alzato la voce contro di me. Intanto gli studenti continuano ad ottenere permessi illegali. Allora, ho chiamato il Servizio IRC della Curia, parlato con il responsabile, che mi ha scaricata con grande maestria: "Lei provi a scrivere al Dirigente scolastico, ma stia attenta che rischia il posto di lavoro... Lasci stare il Dirigente regionale, poi ci faccia sapere come si mettono le cose che, se possibile, noi magari facciamo qualcosa....". Sono rimasta indignata ed esterrefatta. Chi doveva difendere, non innanzitutto i miei diritti, ma quelli del nostro insegnamento di RC, cala le braghe - è il caso di dirlo- di fronte al potere! Ora capisco perché i cattolici non contano nulla: l'unica cosa che sappiamo fare è adeguarci a chi ha il potere in mano. Che tristezza!!! Chiedo a voi come muovermi in questa situazione: io non voglio compromette il mio posto di lavoro (la Curia per me non muoverà un dito!) perchè farei il gioco del Dirigente ma non posso accettare che accadano queste palesi ingiustizie senza dire nulla... Grazie, un'IdR indignata.

Risposta


Preciso innanzitutto la normativa relativa sia al diritto di avvalersi o meno dell'IRC, sia la posizione dell'ora di religione nel quadro orario.
L'istituto di avvalersi o non avvalersi dell'IRC è stato introdotto dalle legge numero 121 del 25 marzo 1985 (Concordato tra Santa Sede e Repubblica Italiana). Ecco quali sono le norme più importanti: La CM n. 177 del 13/06/1987 'ricorda' che la scelta di avvalersi o non avvalersi dell'IRC deve essere esercitata personalmente dall'avente diritto all'atto dell'iscrizione.
Ecco tutto quello che si dovrebbe sapere a proposito della scelta di avvalersi o meno dell'IRC:
1. Per la scuola Materna La scelta di avvalersi dell'IRC va fatta ogni anno scolastico.
2. Per la scuola Elementare e Media inferiore. Il T.U. (D. L. n. 297 del 16/04/1994) ha disposto che la scelta dell'IRC da parte dei genitori degli alunni della scuola primaria della scuola media inferiore avvenga "all'atto dell'iscrizione non d'ufficio", cioè solo all'inizio di ogni ciclo scolastico, avendo poi valore per tutto il ciclo - Occorre quindi firmare e consegnare il modulo per la scelta dell'IRC solo per la iscrizione alla prima elementare e alla prima media, per le altre classi vale già la scelta effettuata.
Per la scuola secondaria superiore. "In relazione alla disposizione della precedente circolare n. 363 del 22/12/1994 che prevede l'iscrizione d'ufficio, e non a domanda alle classi non iniziali anche per gli alunni della scuola secondaria superiore, la scelta di cui all'art. 310 - comma 4 - del D.L. 16/04/1994, n. 297 permane salvo diversa espressa volontà come previsto dal punto 2. 1 b) dell'Intesa tra la Conferenza Episcopale Italiana e Ministero delta Pubblica Istruzione ", questo significa che anche per gli alunni della scuola secondaria superiore la scelta di avvalersi o non avvalersi dell'IRC effettuata dall'avente diritto all'atto dell'iscrizione, si considera confermata d'ufficio per gli anni successivi; il modulo è l'allegato D della CM numero 3 del 5.1.2001. Quindi non è corretta la consegna ogni anno di moduli di scelta e tantomeno la pretesa di riconsegna annuale del modulo compilato.
Per la formulazione dell'orario ricordo che il punto 2.1 lettera a) del DPR 751 del 16.12.1985 e del DPR 202 del 13.6.1990 recita: "Il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica assicurata dallo Stato non deve determinare alcuna forma di discriminazione, neppure in relazione ai criteri alla formazione delle classi, alla durata dell'orario scolastico e alla collocazione di detto insegnamento nel quadro orario delle lezioni".
Da quanto detto è evidente che formulare un orario scolastico tenendo presente i non avvalentesi determina una discriminazione e la norma prevede espressamente che non si può fare.
Ed ora veniamo al modo come risolvere la situazione che puntualmente si viene a creare, non tanto per la tua persona che pure come docente ha diritto ad essere messo sullo stesso piano di tutti i docenti, ma per l'ora stessa di religione cattolica.
Innanzitutto, dopo aver chiesto al Dirigente Scolastico il rispetto della normativa relativa all'IRC verbalmente, metti per iscritto tutte le inadempienze chiedendo che vengano sanate nel più breve tempo; successivamente, se la situazione non viene sanata, fai un esposto al Dirigente Regionale negli stessi termini e presenti uguale comunicazione all'Ufficio scuola diocesano chiedendo un intervento che è di dovere, essendo tale ufficio preposto proprio a tutela dell'ora di religione.
Concludo dicendo che è proprio con tale atteggiamento che il numero di non avvalentesi sale e non meraviglia affatto che la percentuale sia molto oltre il 50% degli alunni a detta di alcuni quotidiani.