Riforma Moratti e IRC nella scuola primaria
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Domanda
Carissimo don Gabriele, sono una collaboratrice dell'Ufficio Scuola della mia diocesi (***) e vorrei esporle un problema gravissimo che in questi giorni stiamo vivendo. Nelle scuole elementari e materne che ricadono nel territorio della diocesi di *** vi sono pochissime insegnanti specialiste e la quasi totalità delle maestre titolari di classe o di sezione continua a svolgere IRC (a quanto pare non solo nelle proprie classi o sezioni!). Abbiamo recentemente proposto a tali insegnanti (alcune delle quali sono in possesso dell'idoneità ed altre no) un corso di aggiornamento di 200 ore distribuite in due anni con l'intento di qualificare l'IRC. La stragrande maggioranza delle maestre (idonee e non) si è mostrata indisponibile a frequentare il corso e desiderosa di lasciare l'IRC ma i dirigenti scolastici, anche quelli nelle cui scuole è presente l'insegnante specialista di IRC, hanno letteralmente terrorizzato le titolari di classe o di sezione tirando in ballo la riforma Moratti e dicendo loro che rinunciare alle 2 ore di IRC comporterà la perdita del posto di lavoro (o comunque il trasferimento) per quelle insegnanti che non hanno molti anni di servizio. Il risultato di tale atto di terrorismo è che, in questo momento, tutte le insegnanti, anche quelle che negli scorsi anni non sono state disponibili, hanno deciso di dichiararsi disponibili a impartire l'IRC per il prossimo anno scolastico e le poche specialiste sono rimaste senza ore. Poiché da quanto da me letto a proposito della riforma Moratti non è emerso nulla che giustifichi le paure delle maestre, le chiedo delucidazioni in proposito, nel tentativo di evitare che i colleghi attualmente impegnati come specialiste di religione cattolica si trovino, per il prossimo anno scolastico, senza lavoro. In attesa di risposta, porgo cordiali saluti.
Risposta
Per prima cosa chiariamo che la riforma Moratti non interviene e non poteva intervenire sulle due ore di religione, perché tale disciplina è concordataria.
Questo significa che non può essere una delle due parti, lo Stato o la Chiesa, a modificare la collocazione dell'IRC nella scuola italiana e questo i Dirigenti scolastici lo dovrebbero sapere.
Quanto poi all'azione che questi esercitano sulle insegnanti a proposito della loro disponibilità o meno a svolgere l'IRC, nella tua diocesi si sta verificando esattamente quello che in altre diocesi italiane si verificò con l'attuazione dell'organico funzionale.
Molti Dirigenti si attivarono anche in questo caso affinché le insegnanti dessero la disponibilità ad insegnare tale disciplina, perché si affermava che con la presenza dello specialista di religione cattolica "NON SI UTILIZZA UN DOCENTE TITOLARE DEL PLESSO" .
Naturalmente la cosa non era vera, ma l'effetto fu che tutti si comportarono così come si stanno comportando nella tua diocesi.
E' il caso quindi che tu faccia una denuncia circostanziata al Direttore generale regionale, affinché questi accerti tutto quello da voi dichiarato e prenda i provvedimenti del caso.
Quanto poi alle dichiarazioni di disponibilità rese successivamente a quelle di indisponibilità è il caso che anche tramite la stessa autorità regionale si faccia verificare quanto previsto dalla Circolare Ministeriale numero 374 del 4 settembre 1998 che tra l'altro afferma: "Per quanto concerne, invece, la dichiarazione di disponibilità resa successivamente a quella di indisponibilità, le esigenze di salvaguardia della continuità didattica e la necessità di rendere possibile una progettazione pluriennale nell'utilizzo d elle risorse professionali fanno ritenere opportuno limitarne l'acquisizione, da parte dei direttori didattici (entro il 15 marzo), ai soli anni precedenti quelli di inizio, per i singoli docenti interessati, di ciascun ciclo della scuola primaria."
Quanto poi al corso per i maestri di ruolo ai fini del rilascio della idoneità, giova tener presente anzitutto la situazione degli insegnanti specialisti già in servizio e dare loro la sicurezza per il prossimo anno scolastico.