Povera ItaliaOggi!
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Egregio Direttore,
Le scriviamo per farle notare le inesattezze del suo giornale in merito all'ora di religione, o meglio alla scelta di avvalersi o meno di questa disciplina.
Sul suo giornale, a pagina 17, del giorno 8 gennaio 2002 nell'articolo "Il Ministero modifica l'esercizio del diritto di scelta - Parte l'ora di religione automatica" a firma di Balducci e Ricciardi tra l'altro leggiamo "L'insegnamento della religione cattolica ritorna ad essere scelta obbligata nelle scuole statali. Se infatti lo studente non modifica espressamente la preferenza data al momento della preiscrizione al primo anno, l'ora di religione sarà automaticamente inserita dall'istituto nel piano di studio non solo dell'anno in corso ma dell'intero iter […] l'automatismo è previsto dalla CM 174/2001 […]"
Addirittura, secondo gli articolisti, la suddetta circolare "effettua una interpretazione estensiva dei Patti Lateranensi e […] al tempo stesso opera una lettura restrittiva dell'autonomia della scuola. Contemporaneamente, istituisce il concetto di iscrizione d'ufficio, ignoto al nostro ordinamento scolastico".
Egregio Direttore, prima di fare delle affermazioni così pesanti, e, ci scusi la franchezza, anche non vere, sarebbe stato sufficiente leggere almeno il Testo Unico (decreto legislativo numero 297 del 16.4.1994) per scoprire che la scelta dell'ora di religione è stata sempre regolata così come prevede la circolare ministeriale del ministro Moratti che ha dato occasione al suo giornale di gridare allo scandalo.
Andiamo con ordine. Leggiamo quello che la circolare ministeriale numero 174/01 ha affermato: "Circa tale modulistica, si richiama l'attenzione sulla modifica apportata al modello D, con la quale viene chiarito che la scelta di avvalersi o meno dell'insegnamento della Religione Cattolica ha effetto non solo per l'intero anno scolastico cui si riferisce, ma anche per i successivi anni di corso, nei casi in cui sia prevista l'iscrizione d'ufficio, compresi quindi gli Istituti Comprensivi, ferma restando la possibilità di modificare la scelta compiuta l'anno precedente."
Infatti già il Testo Unico sopraccitato al comma 3 dell'articolo 310 così recita: "Il diritto di avvalersi o di non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica nella scuola materna, elementare e media è esercitato, per ogni anno scolastico, all'atto dell'iscrizione non d'ufficio, dai genitori o da chi esercita la potestà nell'adempimento della responsabilità educativa di cui all'articolo 147 del codice civile."
Quindi già dal 1994 esisteva il concetto di iscrizione d'ufficio, ignoto non al nostro ordinamento scolastico, ma al vostro giornale.
E ancora.
Da quando non esiste più la preiscrizione, ma la sola iscrizione, il mistero si preoccupò di informare l'utenza con circolare ministeriale numero 119/95 e precisamente al punto 1.4 che "in relazione alla disposizione della precedente circolare n. 363 del 22/12/1994 che prevede l'iscrizione d'ufficio, e non a domanda alle classi non iniziali anche per gli alunni della scuola secondaria superiore, la scelta di cui all'art. 310 - comma 4 - del D.L. 16/04/1994, n. 297 permane salvo diversa espressa volontà come previsto dal punto 2. 1 b) dell'Intesa tra la Conferenza Episcopale Italiana e Ministero delta Pubblica Istruzione".
Quindi, caro Direttore, la circolare che vi ha tanto scandalizzato non ha fatto altro che mettere in modo organico quello che nella scuola già esisteva, ma che voi avete dimostrato di non conoscere.
Si può essere d'accordo o meno sull'importanza della religione cattolica nella scuola, ma non si fa un buon servizio riportare a tutta pagina un presunto privilegio, che guarda caso non esiste.
Professor Gabriele Mangiarotti, Responsabile di CulturaCattolica.it
Professor Nicola Incampo, Responsabile della sezione IRC di CulturaCattolica.it
Professor Pinuccio Mazzucchelli, Direttore della rivista Documenta