Mpi. Nota 10 novembre 2006, Prot. n. 10434
Riportiamo con gioia la "Lettera Circolare ai Direttori e Responsabili diocesani per l'insegnamento della religione cattolica - 13 dicembre 2006 - prot. n. 98/06/irc (con allegati)" del Servizio Nazionale per l'insegnamento della Religione Cattolica, ove è riportato il prezioso contributo di Nicola Incampo.- Curatore:
- Fonte:
Riportiamo il testo della circolare, che molti di voi già conoscono bene. Qualcuno lo ha già fatto conoscere agli Idr ed anche commentato.
Ci pare, per il momento, di poter dire solo quanto segue. Non è di poco conto che non si espliciti il dato relativo alla valutazione dell'Irc con il "pagellino a parte". Sembra sia stato fatto a proposito, per riproporre una questione che il Tar del Lazio ha "sospeso".
L'autonomia riconosciuta al singolo "Collegio docenti" è in linea con la riforma scolastica in atto (per cui al centro della scuola non stanno le singole discipline ma l'apporto che tutte le discipline sono chiamate ad offrire per la formazione globale dell'alunno) e apre una porta che può consentire la reintroduzione dell'Irc dentro l'unica scheda di certificazione.
In questa fase occorre attivarsi con un atteggiamento costruttivo e di dialogo, evitando scontri o rivendicazioni, favorendo una considerazione che abbia di mira una riflessione generale sulla valutazione degli alunni ed evidenzi l'incongruenza di una certificazione separata dell'Irc.
Oggetto: Valutazione alunni primo ciclo ed esame di Stato conclusivo - Anno scolastico 2006/07.
Con la nota di indirizzo del 31 agosto 2006, è stato evidenziato che l'anno scolastico 2006/2007 costituisce un anno-ponte nel corso del quale sarà effettuata la revisione delle Indicazioni nazionali che comporterà anche la individuazione di obiettivi essenziali per ogni ciclo scolastico e la definizione delle competenze da certificare.
Con la suddetta nota è stato anche precisato che l'attestazione dei traguardi intermedi via via raggiunti negli apprendimenti sarà affidata a sobrie schede di valutazione, mentre la certificazione delle competenze sarà proposta in un'ottica sperimentale solo per l'ultimo anno del primo ciclo, sulla base di un modello nazionale che sarà definito da questo ministero.
Pertanto, le istituzioni scolastiche del primo ciclo, nel rispetto e nell'esercizio della loro autonomia, previa delibera del collegio dei docenti, provvederanno, nel corrente anno scolastico, a predisporre la scheda di valutazione garantendo, comunque, pur nella flessibilità del modello adottato, la valutazione degli apprendimenti conseguiti nelle diverse discipline, ivi compresi gli insegnamenti o attività facoltativo-opzionali, e del comportamento degli alunni.
Per quel che concerne l'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione, si fa presente che è in corso di avanzata discussione in sede parlamentare un disegno di legge che riorganizza organicamente le modalità di svolgimento dell'esame conclusivo della scuola secondaria superiore, abrogando, fra l'altro, le disposizioni concernenti le specifiche competenze dell'INVALSI, riguardanti "la predisposizione e la gestione" di prove nazionali anche con riferimento all'esame conclusivo del primo ciclo di istruzione. In ordine a tale situazione, sì fa riserva di impartire successive disposizioni, comunque non oltre il 28 febbraio 2007, circa le modalità del predetto esame di Stato coerenti con gli esiti dell'iter parlamentare. Si confida nello spirito di sperimentata collaborazione.
Il Ministro Fioroni
Alcune osservazioni, a cura del prof. Nicola Incampo
Con la nota del Nota 10 novembre 2006, Prot. n. 10434, avente per oggetto: "Valutazione alunni primo ciclo ed esame di Stato conclusivo - Anno scolastico 2006/07", il Ministero ha diramato precise istruzioni su come procedere per la certificazione e per la definizione delle competenze da certificare.
Per prima cosa ci piace evidenziare come con la suddetta nota il Collegio ritorni ad essere parte attiva nella definizione delle competenze da certificare.
La centralità di quest'organo collegiale, da tutti invocata negli anni passati, ci permette di affrontare il tema della valutazione, e soprattutto della certificazione delle competenze, con molta libertà e con molto realismo.
A proposito della valutazione nella scuola del primo ciclo, la nota recita così: "Pertanto, le istituzioni scolastiche del primo ciclo, nel rispetto e nell'esercizio della loro autonomia, previa delibera del collegio dei docenti, provvederanno, nel corrente anno scolastico, a predisporre la scheda di valutazione garantendo, comunque, pur nella flessibilità del modello adottato, la valutazione degli apprendimenti conseguiti nelle diverse discipline, ivi compresi gli insegnamenti o attività facoltativo-opzionali, e del comportamento degli alunni." Il documento di valutazione quindi, che ogni scuola dovrà predisporre, avrà almeno tre caratteristiche:
La scheda verrà deliberata dal Collegio dei docenti;
La predisposizione della scheda deve tener presente gli apprendimenti di tutte le discipline e di tutte le attività facoltative opzionali;
La scheda deve obbligatoriamente tener presente il comportamento degli alunni.
La scheda, che ogni Collegio predisporrà, dovrà obbligatoriamente contenere spazi per la valutazione degli insegnamenti facoltativi e/o opzionali, e dovrà inoltre contenere spazi anche per il comportamento.
Il Collegio quindi dovrà deliberare necessariamente su come la scheda verrà articolata, affinché essa contenga la valutazione di tutti gli apprendimenti conseguiti dagli alunni sia in tutte discipline che nelle varie attività scelte.
Ad evitare ogni equivoco si vuole anche qui ricordare che per la privacy il MIUR, con nota 16 giugno 2004 - prot. n. 10642, ha affermato che "…la materia "religione cattolica", dal momento in cui ne viene richiesto l'insegnamento, assurge al medesimo rango delle altre discipline e concorre, quindi, sebbene mediante formulazione di giudizio e non di voto, alla valutazione globale e finale del profitto degli alunni…".
Si aggiunga a tutto questo che il Garante della privacy in data 3 dicembre 2004 ha così dichiarato: "Non è vero che i voti scolastici devono restare segreti, non è vero che gli studenti devono nascondere la propria fede religiosa, non è vero che i risultati degli scrutini devono rimanere clandestini …. Il necessario rispetto della volontà di ciascuno di mantenere riservato alcune informazioni sulla propria persona infatti non va confuso con la libertà, costituzionalmente protetta, di ognuno di manifestare liberamente le proprie convinzioni, anche in natura religiosa".
Sintetizzando, e esprimendo una logica conseguenza, in conclusione si può dire questo: ogni Collegio ha la possibilità di articolare gli spazi della scheda nel modo che ognuno ritiene più opportuno, inserendo nella stessa tutte le discipline: sia quelle curriculari, non esclusa quindi l'IRC, ed anche quelle facoltative opzionali.