"Difendiamo la scuola laica e pubblica"

Fonte:
CulturaCattolica.it ©
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Carissimo studente,

in questi giorni nelle assemblee si parla della riforma Moratti, e talvolta lo si fa per confrontarsi realmente.
Noi che ci sentiamo giovani, e siamo stati giovani come voi, in questo frangente difendiamo con intelligenza e gioia la possibilità di dialogo reale dentro la scuola.
Alcune organizzazioni studentesche però, e non riusciamo a capirne il motivo, affrontano pregiudizialmente la questione della riforma, avendone già dato un giudizio negativo ancor prima di capire di che si tratta. Un esempio è il modo con cui parlano dell'ora di religione, dove a faziosità evidente mescolano cattiva informazione.
Pensando di fare cosa utile a tutti cerchiamo di chiarire alcuni aspetti così come sono realmente e poi ognuno di noi sarà libero di operare e scegliere con piena consapevolezza (e quindi con libertà).
Innanzitutto ci teniamo a precisare che l'immissione in ruolo degli Insegnanti di Religione è naturale conseguenza del fatto che l'insegnamento del Cattolicesimo è esigito dallo patrimonio culturale della Nazione Italiana.
Serenamente riteniamo di poter chiedere di superare steccati di stampo laicista e anticlericali con l'accettazione di una realtà così evidente che un qualsiasi straniero che venga da noi qui in Italia avverte percorrendo città e villaggi e dialogando con chi vive nella nostra terra.
Il ddl Moratti recepisce l'istituto della dichiarazione della idoneità all'insegnamento della Religione Cattolica (IRC) da parte della autorità ecclesiastica competente per territorio. Si tratta di un punto irrinunciabile da parte della Chiesa alla quale compete assicurare la professionalità di un insegnamento che deve essere esatto nei contenuti e che non deve essere contraddetto da una forma di vita che sia in dissonanza con questi. È questo punto che fa dell'insegnamento della Religione Cattolica un insegnamento atipico.
Vogliamo riassumere il nostro pensiero in alcuni punti:

  • L'insegnamento della religione cattolica non è obbligatorio, ma è libero, nel senso che chi vuole si avvale di detto insegnamento.
  • Chi si avvale della religione cattolica, ha diritto a conoscere i veri contenuti della religione cattolica.
  • Chi garantisce che l'insegnante possiede i veri contenuti della religione cattolica non può essere altro che la Chiesa Cattolica.
  • Se l'insegnante non garantisce più i veri contenuti della religione cattolica, è obbligo del Vescovo revocarlo dall'insegnamento della religione cattolica.
  • Già nella scorsa legislatura dopo un dibattito di 3 anni il Senato approvò lo stato giuridico di questi lavoratori, ma la Camera dei Deputati non fece in tempo a votarlo, perché era ormai terminata la legislatura.
  • L'immissione in ruolo di questi insegnanti fa risparmiare soldi allo Stato, perché elimina lo spezzonismo dovuto alla mancanza di cattedre orario.
  • Un insegnante di religione cattolica, che già ha un titolo accademico per tale insegnamento, potrà insegnare altra disciplina solo se è in possesso di una seconda laurea relativa a quella materia e classe di concorso.


Professor Gabriele Mangiarotti
Professor Nicola Incampo
Professor Pinuccio Mazzucchelli