Piccolo dossier sul consumismo 3 – Erich Fromm: il vitello d’oro
Nel suo libro "Avere o essere?" Erich Fromm denuncia la natura idolatrica del consumismo.- Autore:
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“Dio... diviene, secondo la modalità dell’avere, un idolo. Per la concezione profetica, un idolo è una COSA che noi stessi costruiamo e nella quale proiettiamo i nostri poteri, in tal modo impoverendoci. Così facendo, ci assoggettiamo alla nostra creazione e con quest’atto di sottomissione ci mettiamo in contatto con noi stessi in forma alienata. Se da un lato posso AVERE l’idolo perché questo è una cosa, contemporaneamente, a causa della mia sottomissione a esso, l’idolo ha me” (E. Fromm, “Avere o essere?”, A.Mondadori 1976, pag.66).
Sembrava una vecchia storia leggendaria quella del vitello d’oro, e invece eccoci qui tutti a “danzare” senza neanche accorgercene intorno a oggetti più o meno costosi, che non possono certo risolvere i nostri problemi, né salvarci dalla morte (come del resto dice la Bibbia degli idoli), né dare un senso alla nostra vita.
E’ come se il significato della vita, l’ideale, fosse diventato sbiadito e lontano, “astratto”, e allora: “meglio un uovo oggi che una gallina domani”: tutti ad inseguire con sempre rinnovato ardore e desiderio(!?) oggetti materiali e spesso inutili, ma concreti; tanto l’aldilà può aspettare.