L’ora di lezione: un’epifania del cuore 6 – I ciottoli di Davide contro Golia
I nostri Davide affrontano con coraggio e baldanza Golia: per grazia del Signore, accompagnati da qualcuno che profeticamente li ha scelti, educati a scegliere i ciottoli levigati del torrente: così colpiranno e abbatteranno il nemico presente nel reale, cioè la devastante cultura della “dittatura dei desideri”, del relativismo, dello scetticismo dilagante, del nichilismo disperante.- Autore:
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12) Che cosa succede quando l’ora di lezione è “attraversata”dal proprio io, che rivela le esigenze di cui è costituito? Cosa accade quando nel “frammento” della conoscenza che noi offriamo al discepolo facciamo entrare tutta la nostra umanità, tutto l’impegno e la passione con cui ci approcciamo al reale, tutto quello in cui crediamo e speriamo, insomma l’esperienza della totalità della nostra vita, quindi succede non una lezione che si riduce ad una parentesi, in attesa di riprendere la vita? Accade che il nostro modo d’insegnare cambia, che la nostra disciplina muta perché essa è sottoposta ogni giorno al vaglio di un’esperienza di vita in atto. Il tutto entra davvero nel frammento e lo giudica. Per il docente questo lavorare su di sé, sul senso della propria vita e del proprio educare si trasforma in una continua e pertinace riflessione sull’esperienza, cioè lo svolgimento dell’ora di lezione è una modalità con cui offre un giudizio. Questo giudizio si trasforma in cultura, cioè nel criterio e nel metodo con cui la disciplina viene consegnata. Tale giudizio non è il punto di vista del maestro sulla disciplina: esso è la Tradizione che gli è stata consegnata e che, a sua volta, comunica al discepolo dentro il suo vissuto presente. Giovanni Paolo II diceva, a proposito dell’insegnamento nella scuola cattolica: “Una fede che non diviene cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta…”. Il percorso di conoscenza che il docente offre al discepolo non può ridursi ad uno scopo funzionale (apprendo in quanto mi conviene), ma ha una finalità sapienziale; cioè introduciamo il discepolo alla totalità del reale, conducendolo attraverso un cammino di ragionevolezza e di affezione. I nostri discepoli non sono in grado di affrontare i tremendi e giganteschi Golia presenti nella drammaticità del reale solo perché sono bravi come Davide ad usare la fionda.
I nostri Davide affrontano con coraggio e baldanza Golia: per grazia del Signore, accompagnati da qualcuno che profeticamente li ha scelti, educati a scegliere i ciottoli levigati del torrente: così colpiranno e abbatteranno il nemico presente nel reale, cioè la devastante cultura della “dittatura dei desideri”, del relativismo, dello scetticismo dilagante, del nichilismo disperante. Lo faranno con “i ciottoli” di una sapienza imparata dalla Tradizione, offerta dal paziente insegnamento di un maestro.
Se il giudizio informa quotidianamente la disciplina e la trapassa diventando cultura, modo nuovo di vedere le cose, di usare gli strumenti, di fare didattica, allora, per esempio, succede che:
- la storia andrà raccontata come un cammino drammatico dell’uomo e dei popoli, sempre salvata dalla provvidenzialità di una Presenza che si è fatta carne e ha posto la dimora in mezzo a noi, dividendo letteralmente la scansione del tempo tra un “prima” e un “dopo”
- nel progresso della tecnica, c’è l’umiltà nascosta (ma tuttora visibile dopo secoli) dello scalpellino che intagliava le figure degli angeli e dei santi sui portali delle cattedrali
- nelle parole del poeta, c’è la trasfigurazione, tramite immagini metaforiche, del quotidiano, di cui vengono svelate alcune tracce insospettate di mistero ( “le cose di tutti i giorni celano l’invisibile” - N. Gogol); i maestri si fanno umili canali che fanno arrivare i discepoli alla sorgente, così da comprenderne l’origine ed essere investiti dalla Bellezza (“Pulchritudo splendor veritatis est”)
- nell’insegnare la scienza, si sollecita l’apertura della ragione dell’alunno, la soglia del Mistero si spalanca di fronte al suo io che pone domande e viene accompagnato dal maestro verso delle ipotesi di risposta, nel cammino di una ricerca comune fatta sia dal docente che dal discente.