Cinema 3 - Sogni e provocazioni educative. The Truman show
"Sono Cristoph, il tuo creatore. Ti ho visto nascere, andare a scuola, sposarti, vivere felice. Dove credi di andare? Cosa credi di trovare di diverso là fuori? Le stesse finzioni, la stessa ipocrisia e falsità. Dopo tutto qui stai bene, hai tutto, cosa vuoi di più dalla vita? perché uscire...?- Autore:
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5) Il cinema fabbrica dei sogni. Perché? Qualche esempio:
a) nel logo con cui si presenta la Dreamworks, casa di produzione del regista Steven Spielberg, si vede un bambino che pesca sulla superficie notturna di un lago rischiarato dalla luna.
b) Gli occhi spalancati del protagonista del film "Nuovo Cinema Paradiso" di Giuseppe Tornatore, nella sequenza in cui l'anziano proiezionista fa scoprire al ragazzino Salvatore lo sprigionarsi delle immagini luminose sullo schermo, le quali, bucando l'oscurità tenebrosa di una sala parrocchiale degli anni '50 del secolo scorso, fanno intravedere al giovanissimo protagonista del film un altro possibile mondo nel quale immergere gli stupori dell'infanzia
c) La battuta conclusiva del film di Martin Scorsese "Hugo Cabret" è pronunciata dal più famoso regista del cinema muto, George Méliès: con le sue parole egli invita il pubblico a guardare gli spezzoni dei suoi film salvati dalla curiosità tenace del film di Hugo, bambino protagonista del film. La battuta recita così : "... mi rivolgo a voi, illusionisti, avventurieri, sirene, maghi: venite a sognare con me..."
6) Il cinema: strumento pedagogico e didattico. Sequenza finale del film: "The Truman Show" Ricordo la vicenda: il protagonista, Truman, vive in un'immensa cupola artificiale, gestita da un potentissimo produttore tv che, in anticipo su quello che sarà "Il Grande Fratello" - il film di Peter Weir è del '97 - permette a milioni di spettatori di spiare in diretta la vita del protagonista, fino a quando egli, a causa di una serie di imprevisti, si accorge di essere manipolato. Comprende allora che tutto quello che lo circonda è falso, quindi decide di fuggire. Queste sono le parole del dialogo tra i due personaggi principali del film, cioè il Creatore e il protagonista: "....Truman esclama dopo aver sbattuto con la sua barca a vela sulla parete di una grande tenda di plastica: - Chi sei? Risposta: sono Cristoph, il tuo creatore. Ti ho visto nascere, andare a scuola, sposarti, vivere felice. Dove credi di andare? Cosa credi di trovare di diverso là fuori? Le stesse finzioni, la stessa ipocrisia e falsità. Dopo tutto qui stai bene, hai tutto, cosa vuoi di più dalla vita? perché uscire...?" Durante uno degli ultimi anni della mia presidenza ho fatto vedere a 132 alunni delle terze medie questo film e, classe per classe, ho posto queste domande: a) se il mondo di Truman non avesse somiglianze con la mentalità e la società in cui oggi viviamo, e cosa avrebbero fatto nei panni del personaggio; b) sarebbero restati dentro nello show oppure avrebbero varcato la porticina della cupola artificiale, dicendo "buongiorno e buonasera a tutti, arrivederci…", come recita Truman. Tutti i ragazzi e le ragazze, con mio grande stupore, hanno detto che oggi la pubblicità, la tv, un certo uso di internet, facebook e tablet sono molto più condizionanti ed invasivi; poi, hanno affermato che, per loro come per Truman, sarebbe stato meglio uscire, almeno non avrebbero vissuto nella menzogna, come burattini manovrati da altri.
7) Perché il film "Quasi amici", nel 2011, è stato il campione mondiale d'incassi del cinema (400 milioni di euro)? A causa di un'avvincente storia di un'amicizia tra due persone di razza, estrazione sociale, cultura totalmente diverse? Certo. Per la recitazione degli attori? Anche. Per la brillante sceneggiatura capace di unire sapientemente ironia, dolore, nostalgia? decisamente!! Ma la verità è che i due registi, Toledano e Nakake, hanno fatto un film "universale", capace cioè, sia nella forma che nel contenuto, di raggiungere la gente che in quest'opera ha ritrovato palpiti del cuore, senso dell' attesa, timore, gioia, paura, coraggio, malinconia, meraviglia... tutte le emozioni che la Settima Arte ha suscitato, nella sua centenaria Storia, in milioni di persone di ogni classe sociale per sognare, ridere, appassionarsi, divertirsi, commuoversi, far riflettere. (Si pensi anche, per esempio, ai capolavori di Charlie Chaplin come "La febbre dell'oro", " Tempi moderni", "Il Grande Dittatore" ).