La scuola nuova non bisogna inventarla, c’è già

Sono queste alcune mail che ho ricevuto dalle mie alunne di quinta (e da due genitori) dopo l’esame di maturità e alcune mie risposte. Esse confermano una mia convinzione di sempre: che la scuola nuova non bisogna inventarla, perché c’è già, dove esistono degli adulti disponibili ad accogliere in modo vero e gratuito l’umanità dei giovani loro affidati, coinvolgendosi con loro in un cammino per scoprire e amare sempre più le ragioni della vita. Proporre la propria esperienza umana e le ragioni di essa dentro quel che si insegna fa “esplodere” i desideri profondi dei ragazzi, sopiti o annientati dal potere. “La scuola non è morta finché noi viviamo”. Franco Bruschi
Autore:
Bruschi, Franco
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Lettera di Elisa
Caro prof
Ormai il nostro percorso insieme di 3 anni alle superiori è giunto alla fine, però mi sento di dire che questa non è una fine, perché non ho intenzione di scomparire come tante alunne hanno fatto.
All’inizio non capivo molto quello che lei prof diceva, anzi non ero neanche contenta di andare alla lezione di italiano e storia, perché forse ero una ragazza diversa da quella che sono diventata, più superficiale, menefreghista, alla quale interessava solo vedere i programmi “stupidi” alla tele e cose del genere.
Però grazie a lei e alle sue parole sono cambiata e forse ora vedo il mondo con occhi diversi; non mi fermo più all’apparenza e cerco sempre di non essere superficiale e sciocca, cercando di dare il giusto valore alle cose.
Forse molti potrebbero giudicarla e non apprezzare le sue parole perché fermi sulla loro opinione o sulle loro convinzioni, ma credo che queste persone siano persone con i paraocchi, come i cavalli, con le quali non valga neanche la pena discutere.
Volevo dirle che per me lei è stato molto più di un semplice professore, mi ha insegnato a dire la mia opinione, anche se pensavo fosse sbagliata, perché, come dice lei, l’idea di qualunque persona diversa dalla mia mi può far riflettere e magari vedere una cosa da un altro punto di vista. Mi ha anche insegnato a non giudicare una persona fermandomi alla superficie ed è grazie a lei che sono diventata più sicura di me e con quella “sana presunzione”, di cui lei parla sempre.
Quindi grazie prof per essere stato la guida di questo mio percorso e...ci vediamo presto.
La sua alunna Elisa.

Lettera dai genitori di Elisa

Egregio professore
Non so se si inizia così una missiva ad un insegnante, ma da quando non mi faccio più le autogiustificazioni a scuola (ed è passato tanto tempo) non ho più avuto la possibilità di scrivere ad un docente.
Vorrei con questa mia che lei estendesse il nostro ringraziamento, oltre che a lei, a tutti gli insegnanti, operatori scolastici, preside, per il lavoro da tutti svolto per portare nostra figlia Elisa al termine di un percorso scolastico durato sei anni.
In tempi come questi, dove purtroppo il disinteresse da parte delle nostre istituzioni per il bene primario che è la scuola è grande, trovare persone che fanno ancora il proprio lavoro con passione, interesse e dedizione è merce molto rara, e dà fiducia che non sia ancora tutto perso.
Sono certo che nostra figlia ricorderà in futuro (ora no lo stress esami è ancora troppo vicino) come un periodo positivo e di crescita quello trascorso nell’Istituto.
La ringrazio la saluto cordialmente e le auguro di potere continuare a svolgere il suo lavoro con interesse e divertimento, Enrico e Francesca

La mia risposta

La ringrazio per le belle parole e le vere riflessioni che mi ha inviato, certamente estenderò il ringraziamento ai colleghi. Con Elisa è stata una bella “avventura”, l’avventura dell’educazione e certamente per vivere questa avventura bisogna essere in due, bisogna camminare insieme, tenendo sempre lo sguardo alto verso la meta: diventare un vero uomo e una vera donna, appassionarsi alla vita, capire sempre più la propria vocazione, decidere di lasciare un segno positivo nel mondo, prendere coscienza del proprio insostituibile compito. E’ stata una affascinante avventura guidata da chi ha fatto un pezzo di strada in più, diventando sempre più consapevoli di ciò per cui vale veramente la pena vivere e spendersi. Come tutte le avventure umane serie hanno bisogno di un condottiero, di una guida (come l’Inter: ha vinto tutto perché aveva in panchina un condottiero; tornerà a vincere quando avrà di nuovo un condottiero!) e di compagni di viaggio disponibili e fiduciosi. Questi 3 anni sono stati così ed è bello per me farne memoria perché ho imparato tanto dalle ragazze che mi sono state affidate, prima cosa il gusto per la vita e la voglia di comunicare quel che è stato ed e è vero e significativo per me, quel che dà un senso alla mia vita, e la voglia di ascoltare. Il rapporto con Elisa e le compagne mi è stato di grande stimolo, una vera sfida, mi ha fatto crescere, amare di più la vita e il mio compito, il mio lavoro. Mi ha aiutato a ringraziare continuamente il Signore dei doni che mi ha fatto, primo fra tutti la Sua compagnia, il Suo sostegno, il Suo perdono (perché gli errori non sono mancati), di verificare quanto la Sua proposta corrisponda al mio cuore e al cuore di tutti.
Spero che con chi vuole questa avventura, sia pure in forme diverse, possa continuare, perché l’amicizia vera, la crescita umana, la passione per la vita non finiscono mai.
Anch’io vi saluto col cuore e vi ringrazio ancora per le vostre significative parole. Arrivederci. Franco Bruschi

Lettera di Greta

salve prof!! grazie mille del bellissimo messaggio… davvero mi sono commossa, soprattutto perché ora che ho finito anch’io l’orale, mi rendo veramente conto che è finita… anche questa parte della mia vita è passata. Questa mail era in attesa di esserle inviata già da molto, molto tempo… se oggi sono la ragazza che sono è veramente anche grazie a lei!!!… E davvero lei mi conosce, non sono il tipo che fa sviolinate, mi creda, ma veramente le devo dire grazie… grazie perché sin dal primo giorno che sono entrata in quella scuola e sono entrata nella terza C, mi ha fatta sentire subito a casa. In questi tre anni é come se avessi trovato una nuova piccola famiglia… grazie davvero perché lei è arrivato in un momento davvero critico della mia vita (bocciatura, cambio della scuola) e mi ha fatto riscoprire la fiducia in me stessa, la fiducia che purtroppo avevo perso e che di nuovo, grazie a lei, ho ritrovato… è stato l’unico che senza neanche conoscermi già dalla prima lezione ha mostrato completa fiducia in me e nelle mie capacità… mai nessuno l’aveva fatto… davvero grazie, grazie. Stia tranquillo perché veramente tutto quello che ha cercato di insegnarmi e trasmettermi l’ho ricevuto e spero di averglielo dimostrato in ogni situazione… quello che so ora sulla scuola e soprattutto sulla vita è grazie a lei…
Quindi davvero grazie infinite! Mi ritengo davvero fortunata di averla incontrata… il liceo non sa che immenso regalo mi ha fatto bocciandomi quell’anno…
A presto!!!!

Se posso, le voglio davvero bene. Greta

Lettera di Silvia

Salve prof!.. oggi ho avuto un bel po’ di tempo per leggermi con tranquillità la sua e-mail e che dire… sono rimasta più che colpita dalla frase:

“Dobbiamo avere la semplicità di riconoscere quanto è grande il nostro cuore, di non bloccare l’ampiezza, la grandezza del nostro desiderio quando lo sentiamo vibrare dentro di noi (quando per esempio vogliamo bene a una persona) e affidarci a chi ci dimostra di prendere sul serio, di non barare sulla questione decisiva della nostra felicità”.

È proprio vero… molte volte mi è successo di sentir dentro di me qualcosa ma di non esternarlo per un motivo o un altro… forse per paura, forse per timidezza… ma poi con il passar del tempo capisci che quel momento era quello giusto… “mai rimandare a domani ciò che puoi fare oggi”… è da un po’ di tempo il mio motto, qualcosa a cui credo e mi convinco giorno dopo giorno!

Comunque volevo ringraziarla e soprattutto complimentarmi con lei perché davvero SA COSA VUOL DIRE FARE ED ESSERE PROFESSORE. In questi miei anni di studio ho incontrato tanti, forse troppi, “insegnanti”… Però, beh, posso contarli sulle dita di una mano quelli che rimarranno sempre dentro di me, che non dimenticherò mai, perché mi hanno lasciato qualcosa, un SEGNO! E sicuramente uno di questi è lei… molte volte mi ha aperto gli occhi su alcuni grandi temi o semplicemente mi ha fatto riflettere… io iniziato a chiedermi “perché?” e ho cercato di darmi delle risposte su fatti che prima nemmeno ci facevo caso! Quindi che dire… GRAZIE MILLE!..
Ci vedremo presto prof!
Buona estate! Silvia


La mia risposta

GRAZIE SILVIA carissima delle parole che mi scrivi, ma ti assicuro che la gioia è reciproca, una persona come te (e altre tue compagne) mi ha dato moltissimo, sono veramente un prof fortunato ad avere incontrato persone con uno sguardo vero e sincero e un cuore aperto e disponibile, entrare in classe era come entrare in famiglia. Abbiamo scoperto e riscoperto il segreto della vita: la verità, la bellezza, il buono della vita si comunicano attraverso un rapporto. E’ accaduto così nella storia: gli uomini vagavano nel buio, portatori di desideri che sembravano non aver alcuna risposta, finché è venuto Uno nel mondo che ha aperto i loro occhi, che li ha liberati dalla cecità e così hanno potuto cominciare a camminare verso il loro destino. Questo riaccade ogni volta incontriamo qualcuno che ci dice: “Guarda che tu vali, guarda che la tua vita ha un valore inestimabile ed è destinata a un destino grande. Non ti devi accontentare di quello di cui si accontentano tutti, brevi e banali soddisfazioni, tu sei fatta per la totalità, sperimentarla è possibile perché ha un nome preciso nella storia”. Chi ti strappa da una vita banale, meschina, fatta di apparenze, di cose effimere, chi ti apre a un orizzonte totale, questo è il vero amico. L’amicizia vera, diceva un mio amico, è il riverbero del divino nell’umano, perché ci libera, ci compie, ci dà una identità, non permette che tu sia ridotta, schiacciata, imprigionata in quelle celle della società che poi diventano come una tomba. Che dono, che grazia fare di questi incontri: è successo a me, è successo a te...e la vita finalmente respira! Tutto (affetti, studio, lavoro ecc.) acquista una nuova prospettiva.
Faccio mio il tuo l’invito: ci vedremo presto! Perché il bello di questa avventura è che continua, può continuare, dipende solo dalla mia e dalla tua libertà, questa è la verifica che quella amicizia era propria vera. Ciao Franco

Lettera di Erica

Che belle parole quelle che mi ha scritto prof…
Penso che questi tre anni insieme, ma specialmente l’ultimo, siano stati una sorta di viaggio meraviglioso… Viaggio nel senso di scoperta, di emozione, di capire e comprendere meglio il significato di molte cose…
E se ci ripenso mi viene ancora da sorridere all’idea che io e il mio ragazzo ci siamo lasciati proprio alla fine di quest’anno scolastico. Quasi come un segno. Infatti ho sempre pensato che una persona per stare al mio fianco deve amare ogni sfumatura di me; dunque interessarsi per esempio di quello che facevo a scuola, di come preparavo o che tema avevo pensato per la mia tesina… Cose che ovviamente lui non ha mai fatto. Forse è proprio questo che mi ha spinto a prendere la decisione definitiva. E perciò ora è tutto un nuovo inizio, una nuova ricerca… che bello sono già emozionata all’idea!!
Buona giornata…

La Mia risposta

Carissima Erica.
Grazie!
E’ vivo in me lo stupore e il grazie per la tua testimonianza: “Un incontro che cambia la vita” dicevi nella tua tesina. Non uno dei tanti, che porta qualcosa di particolare (un moroso, il successo, un viaggio, una vacanza) ma un incontro speciale che apre un orizzonte e una prospettiva per la vita, quelli che il nostro cuore desidera, eppure sconosciuti ai più
Dante dice: “State contenti umana gente, al quia/ ché se potuto aveste veder tutto/ mestier non era partorir Maria”. L’incontro è l’imbattersi in una diversità umana che ti attrae (come per i primi che hanno incontrato Gesù), una diversità che corrisponde totalmente al tuo cuore, ti attrae, è più bella, perché è più vera e ti rende una persona libera, capace di continuare a desiderare tutto, una felicità piena, a differenza della mentalità comune, costretta ad accontentarsi di qualche particolare, destinato a finire, destinato ad annullarsi. Invece un grande incontro esalta tutti i particolari perché indica il vero destino di questi particolari: ogni soddisfazione, ogni felicità è segno, indice, di unica grande felicità, per cui il cuore dell’uomo è stato fatto, è segno del Mistero di Dio che l’ha fatto, come Beatrice per Dante. Allora non c’è bisogno di censurare niente, è semplicemente uno sguardo più profondo, più vero su tutto. Un grande incontro è dunque l’unico fenomeno che riscatta la nostra umanità, la nostra identità, che dà valore alla nostra persona, che esalta la nostra capacità di essere liberi, di desiderare tutto.
Sono questi i pensieri e i sentimenti che l’incontro con te (o con la carissima Greta) suscitano nel mio cuore e che mi fanno desiderare che questo incontro continui per sempre, per gustarne sempre più il valore, la fecondità. Un abbraccio, Franco.