L’io rinasce in un incontro
“Ci sono sempre persone o momenti di persone a cui guardare”Mentre procede stancamente il rito degli esami di maturità vorrei proporre la presentazione che la mia alunna Erica ha scritto per la sua tesina, che documenta in cosa consiste la vera novità di un cammino educativo e che questa novità è possibile, oggi.
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“Ho scelto come titolo della mia tesina della maturità: “Un incontro che ti cambia tutta l’esistenza”, perché credo con tutta me stessa a queste parole. Non l’ho scelto perché stava bene nel contesto, ma perché credo che sia possibile che una vita possa cambiare, in meglio ovviamente, grazie a qualcosa o qualcuno. E con questo qualcosa non intendo una vincita al lotto o al gratta e vinci. Mi riferisco a qualcosa che va oltre la superficialità dei soldi , della moda, del potere... Mi riferisco per esempio al senso di soddisfazione, al sentimento di bellezza, di felicità che provo quando torno a casa la sera dopo una cena con amici veri, con persone che hanno voglia di sorridere, scherzare, stare insieme, ma allo stesso tempo cercano di trovare sempre il significato delle cose, anche le più semplici.
La bellezza suprema dell’uomo si vede nei suoi incontri, in quelli tra padri e figli, tra compagni, tra colleghi, tra amici, tra innamorati, tra gente di culture e di idee diverse. Troppi media, invece, sembrano incitare oggi allo scontro, piuttosto che all’incontro. Mentre tutti sanno, in fondo, che solo dagli incontri nasce qualcosa di buono ed emerge la vera forza rivoluzionaria, quella che cambia le cose e cambia noi stessi.
Ma quanti adulti sono disposti a incontrarsi veramente con noi ragazzi? A condividere tempo, energie e risorse?
Si dice che sono i ragazzi che manifestano e scelgono lo scontro perché non hanno sicurezze per il futuro. Ma la realtà, a mio avviso, è che noi giovani abbiamo bisogno di maestri, di guide, di conoscere sempre più. Quello di cui abbiamo bisogno è molto semplice, ma allo stesso tempo grande: è un amico, un amore... Vero! Altrimenti, senza persone che stiano al nostro fianco, rischiamo di perderci, di credere che ideali effimeri e finti siano gli unici esistenti. Perderemmo così lo stupore e la meraviglia di un tramonto, o di un cielo stellato, attratti invece dal locale più “in” in cui andare, o dallo “sballarsi” con gli amici, se così si possono definire.
Io penso che l’amico sia colui che desidera il mio bene, a tal punto di litigare per farmi capire dove sto sbagliando, che mi sostenga nei momenti difficili e mi aiuti ad alzare lo sguardo se mi perdo lungo il cammino della vita.
Oggi mi sento di poter dire: “Che bello che io abbia avuto la fortuna di fare degli “incontri” del genere, di quelli con la I maiuscola, di quelli che ti segnano. E’ su questo che occorre incontrarsi anche in tutti i luoghi della vita quotidiana, come una banale casa!”