Lo strano caso di Stan Laurel e Oliver Hardy 3 - Il traguardo dell'innocenza nella loro amicizia
La coppia di Stanlio e Ollio era perfetta sul set, tanto quanto non lo era quella tra Laurel e Hardy nella vita reale. La correzione, raggiunta mentre la salute declina e il tempo si assottiglia, è ammirevole ed è un guadagno acquisito per sempre.- Autore:
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Amore per il cinema
Il film Stanlio & Ollio mostra molto bene come l’amore per il cinema possa essere una vocazione, un Beruf, una vocazione-professione nel senso in cui Max Weber descrive la figura del capitalista moderno. (14)
E infatti nel titolo del film molto acutamente compare la & commerciale, il marchio più diffuso del capitalismo, anzitutto americano. Essa denota una coppia in affari.
Laurel e Hardy hanno il merito di avere compreso che il cinema sarebbe stato una delle invenzioni fondamentali del Novecento. Non solo: la loro dedizione alla settima arte mostra quanto desiderassero che il mestiere del comico fosse un faro per le loro vite, nella realtà così disordinate. (15) Insomma, essi avrebbero voluto essere davvero Stanlio e Ollio, mentre sapevano quanto ne fossero lontani fuori dal set.
Ecco perché Stan Laurel non volle più accettare proposte o contratti dopo la morte dell’amico, nel 1957. Tuttavia trascorse i suoi ultimi anni (morì nel 1965) continuando a scrivere copioni per Stanlio e Ollio: non lo faceva per denaro, che aveva a sufficienza, ma per il bisogno di scrivere, di continuare a produrre.
Un grande regista come Truffaut ha mostrato che cos’è l’amore per il cinema nel suo capolavoro Effetto notte (La Nuit américaine,1973) in cui tutti i personaggi (si tratta di un regista, svariati attori e delle maestranze, tutti impegnati nelle riprese di un film nel film) sono persone così disturbate che non meriterebbero affatto di rappresentare le vicende umane narrate nel copione. Eppure per Truffaut è lecito e desiderabile che lo facciano: ecco tutto il suo amore per il lavoro di cineasta. Fu così anche per Laurel e Hardy, come mostra l’episodio cruciale e conclusivo del film di Baird.
Quando la morte non fa più paura
Durante la tournée britannica l’arrivo di entrambe le consorti, fino a quel momento ombrose e diffidenti, fa precipitare i due attori, già provati, nella crisi. In tutti quegli anni, infatti, era rimasta tra Laurel e Hardy l’ombra di un non-detto, che ora deflagra in un’accusa reciproca: Laurel rimprovera all’amico di averlo tradito (sedici anni prima!) accettando di lavorare con un estraneo, il partner impostogli dal produttore. Hardy, a propria volta, lo accusa di essere un uomo ‘fasullo’ e di pensare solo a sé stesso. Laurel si difende protestando: «Io ho amato noi due». Al che, Hardy replica: «Tu hai amato Stanlio e Ollio, ma non hai mai amato me!»
All’indomani, Hardy è colpito da un infarto. Moglie e medico gli raccomandano di interrompere la faticosa tournée e ritirarsi per sempre dalle scene. In un primo momento egli vorrebbe obbedire, ma poi torna sui suoi passi e si presenta tutto fiero alla porta dell’amico Stan per annunciargli che proseguirà al suo fianco. The show must go on, gli dice. Ma entrambi sanno che la posta in gioco non è affatto lo show, ma la tenuta indefettibile del loro rapporto. Essi ricompongono il conflitto, dicendosi che non pensavano realmente quel che si erano detti. Sappiamo che non può essere così: entrambi hanno davvero pensato quel che si sono detti. Ma poi, ciascuno per proprio conto, hanno giudicato che quelle accuse erano da emendare. Non è difficile trovare quale fosse l’errore: è l’innamoramento legato all’omosessualità (anzitutto nel pensiero, non necessariamente nella pratica): ciascuno dei due aveva idealizzato l’altro, ed è questo il veleno della peggior specie, capace di tramutare l’amore in odio. La coppia di Stanlio e Ollio era perfetta sul set, tanto quanto non lo era quella tra Laurel e Hardy nella vita reale. La correzione, raggiunta mentre la salute declina e il tempo si assottiglia, è ammirevole ed è un guadagno acquisito per sempre. Solo a questo punto, se ho bene inteso il messaggio del film di Baird, si può parlare di innocenza nella loro amicizia. Un traguardo, dunque. La morte si avvicina, è vero, ma in un certo vero senso è già vinta e non fa più paura.
NOTE
14. Max Weber, L'etica protestante e lo spirito del capitalismo, 1905.
15. Stan Laurel si sposò… otto volte, con quattro donne diverse; Oliver Hardy tre volte. In entrambi i casi, l’ultimo matrimonio ebbe successo e inoltre le rispettive mogli divennero amiche a loro volta.
https://www.corriere.it/spettacoli/17_agosto_15/i-tormenti-stanlio-ollio-3b20a686-8126-11e7-a91b-263e95546556.shtml
Altri riferimenti sitografici:
http://andreaciaffa.blogspot.com/2013/02/lincredibile-bibliografia-di-stanlio-e.html
https://www.sentieridelcinema.it/stanlio-e-ollio/
https://movieplayer.it/articoli/stanlio-e-ollio-curiosita_20743/
https://www.sonsofthedesertinfo.com/
https://derzweifel.com/2019/04/13/stanlio-e-ollio-una-comicita-ma-a-suon-di-musica/
https://infofree.myblog.it/2018/11/22/guardo-gli-asini-che-volano-nel-ciel/
http://stanlioollio.blogspot.com/2012/05/chi-sono-i-figli-del-deserto.html
https://www.spiweb.it/cinema/stanlio-ollio-j-s-baird-commento-r-valdre/
https://www.giacomocontri.it/2016/01/ingenuita-innocenza-potere/
https://www.giacomocontri.it/2014/02/produzione-quadruplice/
https://www.giacomocontri.it/2014/04/apologia-di-capitalismo/