“Quando in Russia incominciano a parlare di patriottismo, sappi: da qualche parte qualcuno ha rubato”
Padre Klimov è un sacerdote ortodosso russo che critica alcuni aspetti del recente nazionalismo russo. Non si può dire che lui sia il rappresentante del sentimento che oggi è dominante in Russia; certamente rappresenta una minoranza che condanna la violenza e richiama alla responsabilità personale. D’altra parte negli ultimi mesi si nota in Russia un leggero calo dell’esasperato nazionalismo e il rafforzamento (sempre leggero) di una mentalità più umana e più cristiana- Autore:
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Come sacerdote io osservo una situazione molto interessante nella nostra società. Normalmente cerco di non guardare la televisione e da parecchio tempo mi sforzo di osservare questa regola; però mi capita, qualche volta, alcune volte al mese, di osservare il giudizio che offre sulla società, su alcuni problemi e alcuni movimenti politici del nostro paese. Negli ultimi tempi, aprendo la televisione, vedo con quale leggerezza molte persone hanno iniziato a parlare della guerra e perfino della guerra atomica. Sono rimasto semplicemente terrificato.
Io vorrei dire a queste persone: “Ragazzi, avete perso la tramontana? Ma di che cosa state parlando? A che cosa tendete? Qual è il vostro criterio di giudizio?”
Di mese in mese cresce il grado di questa aggressività, non si capisce verso chi si eleva continuamente. Negli ultimi tempi si vuole combattere contro qualcuno.
Non solo come sacerdote, ma anche come storico di alta formazione, posso constatare una legge storica: quando la maggioranza fra il popolo è d’accordo sulla probabilità e sulla possibilità della guerra, allora la guerra ci sarà. Ma quando la gente non ammette questa possibilità, la guerra non ci sarà. Appena permettono di andare in piazza, appena permettono una certa propaganda, la guerra è accettata e ci sarà. A noi ora sembra che volontariamente questo odio di tutto il popolo si trovi in ascesa. Da noi si parla di patriottismo, di una particolare solidarietà popolare.
Ed ecco io vi dico, come sacerdote, che se è l’odio a riunire il popolo questo sarà per breve tempo, ma poi si dividerà sempre di più. E’ possibile che noi siamo patrioti solo perché odiamo qualcuno? Nelle varie tappe della nostra storia abbiamo odiato diverse persone: negli anni ’90 abbiamo odiato gli oligarchi, poi abbiamo imparato a odiare le persone di un’altra nazionalità, oggi noi odiamo l’America, l’Europa ecc. A molti sembra che questo sia patriottismo, io penso che questo sia un aspetto anti-produttivo.
Il patriottismo, il vero amore alla Patria, alla cultura, deve essere fondato sull’amore, capite? Sull’amore della propria storia, sul rispetto e la conoscenza di essa. Perché quando noi ci alimentiamo vicendevolmente con certi miti, per esempio, sulla Russia che non ha mai perso nessuna guerra e non ha mai dato inizio a nessuna guerra, questo significa soltanto una cosa, che non conosciamo la storia.
Quando consideriamo che sia sufficiente dire che siamo russi, quando noi non sappiamo discorrere in lingua russa; di che cultura possiamo parlare? Se non sappiamo parlare senza imprecazioni. Se parliamo di una certa compattezza, di un certo patriottismo, guardate, per favore, alle nostre famiglie attuali. Mi piacerebbe qualche volta strappare dal cielo in terra questi falsi patrioti e dire loro: “Ma voi guardate veramente alla nostra realtà?”
Noi tutti siamo diventati geo-politici. Persone che non sanno dove sia il Bangladesh, il Cile, e l’Australia, non sanno indicarmi dove si trovano sulla carta geografica, credono di sapere ciò che sia utile alla Russia sul piano strategico e ciò che non sia utile. Tutti sono diventati geo-politici. Tutti i problemi del nostro paese sembra che siano tutti politicamente esterni. Nell’anno trascorso da noi i problemi interni non ci sono stati. Mentre io sono profondamente convinto che i problemi fondamentali sono nostri e i nemici fondamentali nostri, sono problemi politici interni. Noi diventiamo nemici di noi stessi.
Io vi riporto alcune cifre. La statistica sugli aborti. La Russia occupa il primo posto al mondo sul numero degli aborti. Pensate a questo: occupiamo il primo posto nel mondo, secondo la statistica ufficiale su 100 nascite ci sono 60 aborti. Questa è la statistica ufficiale che è certamente diversa dalla realtà. A Volvograd su 100 nascite ci sono 100 aborti. Volgograd è la prima provincia in Russia per il numero di aborti, quindi noi abbiamo il primo posto. Quali nemici esterni dobbiamo cercare quando noi stessi massacriamo le nostre famiglie?
Sul conto dell’ubriachezza ha senso di portare delle cifre? C’è una cifra che è indicativa: il numero dei litri bevuti per persona, 8 litri per persona è considerata in termini ammissibili, ma sopra gli 8 litri iniziano i processi di degradazione del popolo, processi di morte, cioè processi incontrovertibili. Che significa un processo incontrovertibile? Fino ad un certo punto la malattia è curabile, ma dopo il medico dice: “Niente da fare, arrivederci, non possiamo fare nulla. Va pure a casa”: questo è il processo incontrovertibile. Sapete quanto bevono in Russia? Che cifra esiste da noi? 16 litri. Capite? Supera del doppio. Chi ci è nemico, non siamo forse noi stessi?
Sono costretto a complimentarmi di tutto cuore: dal 1 febbraio il costo della vodka è calato. Mi congratulo, questa è un’azione benefica del nostro potere nei confronti del nostro popolo!
Riguardo ai divorzi. Mi sono incontrato con una giovane famiglia che è durata per mezzo anno poi ha divorziato; io ne fui colpito e andai nello ZAGS (ufficio per registrare i matrimoni e i divorzi) e dissi alle donne che ci lavoravano: “Perché voi con tanta facilità registrate il divorzio alle giovani famiglie? Non potete essere più severe? Fissare un certo periodo di tempo?”. “Che cosa possiamo fare padre?” Io dico: “Pensate, il 70% dei matrimoni vengono sciolti”. Per fare un confronto, alla fine degli anni ’90, quando svolgevo il mio ministero sacerdotale a Volgograd, ogni domenica benedicevo 4 o 5 matrimoni. Ora dalla Pasqua fino ad oggi non ho benedetto più di 5 matrimoni, non solo mancarono matrimoni benedetti ma vengono meno i matrimoni in genere. L’istituto dei matrimoni non esiste più.
E questa donna del ZAGS mi dice: “Padre si aggiorni, le sue informazioni sono invecchiate, non il 70% dei matrimoni si sciolgono, ma il 100%”. Quanti sono i matrimoni altrettante sono le separazioni. Capite? Chi sono i colpevoli? Gli americani, o forse, gli europei? Gli omosessuali ci ingombrano, i nostri matrimoni si sfasciano?
Per quello che riguarda i tradimenti e la fornicazione. Come sacerdote, io vi dico che si tratta di una situazione terribile. Praticamente non ci sono più le famiglie che rispettano la fedeltà coniugale, l’amore. Come dobbiamo guardare a questa situazione? Mi sembra che questi problemi richiedano un giudizio. Ma se noi oggi ci lanciamo in una guerra di turno e intendiamo sistemare i problemi mondiali, io non credo che vinceremo.
La prima guerra mondiale, che in nessun modo abbiamo vinto, fu veramente una grande riserva e un potenziale umano, ma non abbiamo ottenuto nulla. La seconda guerra mondiale, siamo rimasti con un certo potenziale prerivoluzionario. Almeno come numero eravamo moltissimi, in molte cose abbiamo superato i nostri avversari. Oggi però, sia in numero come nei rapporti qualitativamente non resistiamo in nessun confronto. Per questo motivo, prima di agitare le sciabole, coprire qualcuno di ingiurie, prima di criticare e parlare dei vizi di altri paesi, non è forse meglio, come dice Krylov “guardarsi in faccia?”
Forse la prima cosa da cambiare è la politica interna, o meglio, la situazione famigliare, la situazione spirituale, la situazione personale in noi stessi. Ed ecco questa destabilizzazione che alcuni portano nella nostra società, certi tipi di Majdam, la quinta colonna ecc. sono persone che mostrano semplicemente le manchevolezze della nostra società. Invece di rivolgere la nostra attenzione a questo, con tutta facilità noi gli consideriamo nazisti e fascisti, come ragazze vendute del capitalismo ecc.
A me personalmente sembra (lo dico come cittadino e non come sacerdote), che a destabilizzare la nostra situazione sia soprattutto il potere, che parla di un certo patriottismo, mentre i deputati e i loro impiegati, non si sa bene perché, mandano a studiare i propri figli all’estereo, in America oppure in Europa. Il popolo lo sa. Questo lo si poteva nascondere negli anni trenta. Ora questo è noto, gli elementi vengono esposti in rete da quei deputati i cui figli studiano all’estero. Uno di questi impiegati altolocati insegna il patriottismo in televisione mentre la moglie, la sua cara metà, fa provviste di prodotti per il prossimo anno nuovo, salame e formaggio, a Parigi e non si trattiene dal far conoscere tutto, attraverso la rete, i prodotti che lei ha comperato all’estero, per un valore di undici milioni di rubli che le ha regalato il suo caro marito.
Mi viene voglia di ricordare le parole del classico Saltykov S’c’edrin, che già nel secolo XIX disse: “Quando in Russia incominciano a parlare di patriottismo, sappi: da qualche parte qualcuno ha rubato”. Io ho questa impressione: le persone che hanno portato all’estero metà del denaro popolare sono le prime a gridare il patriottismo.
Non sono contrario al patriottismo. Al contrario io penso che l’amore al proprio paese, alla cultura, alla Patria, ai cittadini, alla fede è quello che tutti vorrebbero coltivare, particolarmente i cosacchi. Ma occorre indirizzare il patriottismo nel suo giusto corso. Occorre considerare ogni bottiglia di vodka come una racchetta che vibra su di noi ed è scoppiata sopra di noi. Ogni aborto che permettete nelle vostre famiglie (e io sono convinto che li permettete perché se non li avreste permessi voi avreste non due, non tre bambini, ma molti di più) è un genocidio. Nessuno, né dall’America, né dall’Europa ci ha portato il genocidio. Siamo noi stessi ad eliminare i nostri figli.
Ogni divorzio che permettiamo nella nostra famiglia è uno sfacelo del paese. Esso è un separatismo, capite? Ogni tradimento della moglie è un tradimento della Patria. Mi è difficile immaginare un uomo autentico il quale sa essere fedele in tante cose fino all’ultima goccia di sangue, ma a sua moglie non è capace di essere fedele, non si sa perché.
Su questi problemi vorrei precisare. Fate veramente quello che sta nelle vostre forze. Ma gridare e sputare contro i fratelli non è produttivo, ma contro produttivo.
Non dovete accondiscendere alla possibilità della guerra. Dobbiamo aiutare come possiamo i nostri fratelli che soffrono nell’oriente meridionale dell’Ucraina, sostenerli materialmente ed altro, ma non permettere, in nessun modo, qualsiasi guerra mondiale. Appena che la prospettiamo, appena che ne siamo d’accordo essa scoppierà. Io non credo che la vinceremo. E non credo che con la guerra qualcuno possa vincere. Per questo non rassegnatevi.
Ricordate con tutte le vostre forze che per il cristiano è molto importante la pace. Cristo ha detto: “Benedetti gli amanti della pace perché saranno chiamati figli di Dio”. Per il cristiano è importante imparare a non odiare, perdonare ed amare, anche il proprio nemico, non di un altro, ma il proprio. Per il cristiano è importante pregare per la persona. Quando tu non puoi cambiare qualche cosa nella tua azione, tu puoi pregare, come facciamo nella Chiesa. Ma insegnare a odiare, arrabbiarsi, maledire non è lecito a nessuno. [Padre Dimitrij Klimov]