La situazione delle minoranze religiose in Russia ed in Lituania
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(Religare. Ru - 21 novembre 2005. Riassunto)
In Russia, fra le minoranze, si possono collocare tutte le religioni escludendo la religione ortodossa. Il livello di religiosità normalmente è alto (se si escludono quelle minoranze per le quali la religione è solo una parte della tradizione etnica e culturale). In Russia le minoranze sono di norma piccole e quindi relativamente poco influenti, fanno però di tutto per sottolineare la loro specificità. I membri di queste comunità a volte possono decidere di non appartenere alla propria minoranza, perfino al punto di preferire l'assimilazione con l'ortodossia.
Abitualmente la discriminazione delle minoranze religiose non arriva alla persecuzione; si tratta piuttosto di trascuratezza gli interessi delle minoranze da parte di funzionari statali a vari livelli. Anche la Chiesa ortodossa offre il suo contributo nel creare situazioni tese, ricercando, spesso con successo, una protezione particolare da parte dello stato.
L'introduzione della legge "Sulla libertà di coscienza e le organizzazioni religiose" del 1997 è una discriminazione per le minoranze religiose della Russia. Questa legge non solo è in contrasto con i diritti dell'uomo, ma perfino con la Costituzione vigente della Federazione russa. Ivi, già nel preambolo della legge, sono indicate le preferenze del potere quando si stabiliscono 15 anni di registrazione, durante i quali l'organizzazione appena sorta è priva dei diritti giuridici fondamentali, e gli stranieri, praticamente sono provati del diritto di svolgere attività religiosa. I sostenitori di questa legge si richiamano alla necessità di lottare contro i così detti 'culti totalitari', ma non tengono presente che 'le sette' operano anche senza regisrazione, oppure si registrano come organizzazioni sociali. D'altra parte a causa di questa legge soffrono gruppi religiosi come i cattolici e i protestanti. In pratica, a subire discriminazione non sono le sette (la maggior parte delle quali non sono dannose alla società) ma le minoranze cristiane….
Ora la situazione in Lituania. Le comunità religiose sono regolate dalla 'Legge sulle comunità e le associazioni religiose' del 1995, secondo la quale
Art. 5 "Lo stato riconosce nove comunità religiose tradizionali…romano cattoliche, greco cattoliche, evangelico luterane, evangelico riformate, ortodosse russe, vecchio credenti, ebrei, musulmani.
Art. 6 "Le altre unioni religiose (non tradizionali) possono ricevere il riconoscimento dallo stato come parte integrante della tradizione storica, spirituale, sociale lituana, se sono sostenute dalla società e le loro istituzioni e i loro riti non contraddicono alla legge e alla morale…Le unioni religiose possono esigere il riconoscimento dallo stato entro il periodo di 25 anni dalla data della registrazione primaria in Lituania. La registrazione primaria ha luogo se l'associazione religiosa agiva legalmente in Lituania dopo il febbraio del 1918.
Art. 10. Ultimamente le comunità e le associazioni religiose tradizionali, riconosciute per la seconda volta, acquistano il diritto di persona giuridica in corrispondenza con la notificazione del loro riconoscimento (il secondo riconoscimento) indirizzato al Ministero della Giustizia da parte dei loro dirigenti.
I dati secondo il censimento del 2001
Su una popolazione di 3.484.000 abitanti | |
Cattolici romani | 79 % |
Ortodossi Patr. di Mosca | 4 % |
Vecchi credenti | 0,78 % |
Luterani | 0.56 % |
Calvinisti | 0.2 % |
Testimoni di Geova | 0.1 % |
Altre associazioni | 0.1 % |
A prima vista la Lituania si presenta come uno Stato relativamente libero per tutte le possibili credenze e per tutti gli indirizzi religiosi. La legge distingue fra confessioni riconosciute dallo Stato e confessioni 'non tradizionali'. Ma la legislazione non ha presente il riconoscimento della dottrina o della confessione, ma della persona giuridica. Così è accaduto che una parte dei battisti, 'L'unione delle comunità battiste lituani', furono riconosciuti dallo Stato, mentre le altre comunità, nonostante tutta la loro concordanza di fede con le altre, rimasero 'non tradizionali'.
La maggior parte degli interrogati hanno dichiarato la loro appartenenza alla Chiesa cattolica. Circa un milione e mezzo degli abitanti della Lituania non seppero dichiarare la loro appartenenza ad una religione. Aggiungiamo a questo la statistica della stampa lituana secondo la quale solo un terzo dei cattolici frequenta regolarmente la chiesa. Ne consegue che nel paese esiste un potenziale immenso per la missione della Chiesa…
Che conclusioni si possono trarre dal confronto della situazione delle minoranze in Russia e in Lituania?
Anzitutto la legislazione lituana è più democratica e le minoranze religiose teoricamente hanno il diritto alla libertà di professione, compreso il diritto di persona giuridica (in Russia questo diritto è limitato)
Secondariamente un limite della legislazione lituana sta nel concetto di 'religione tradizionale' che crea un terreno per abusi.
Terzo, la maggioranza religiosa, sia la Chiesa Ortodossa Russa, sia la Chiesa cattolica, sfrutta in tutti i modi la propria situazione privilegiata e gli stretti rapporti instaurati con le strutture statali, affermandosi a scapito dei diritti delle minoranze religiose. Questo vale in minor misura per la Lituania. Assai spesso è la stessa mentalità della società a non favorire l'idea della libertà di professione religiosa. E' evidente che in Lituania è possibile compiere liberamente i riti religiosi. Ma, nella sfera della realizzazione pratica dei diritti, entrano molte altre cose.: la possibilità di avere proprie scuole per una educazione adeguata, il finanziamento statale equiparato alle confessioni tradizionali ecc.
Concludendo possiamo dire che la piena libertà di coscienza non esiste né in Russia, né in Lituania (dove la condizione delle minoranze religiose è alquanto migliore, ma non tanto da poter dire che in questo settore non ci siano ancora importanti problemi da risolvere).