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L’arte non è ricerca di stile ma di significato

Mosca, 30 aprile 2006. Blagovest - Info

Nel Centro culturale ‘La biblioteca dello spirito’ di Mosca, il 28 aprile si è aperta la mostra ‘Cittadini celesti’ dell’artista moscovita Elena Cerkasova e per l’occasione si è presentato pure l’album delle prediche poetiche del sacerdote ortodosso Leonid Griliches. L’album è illustrato dalla stessa pittrice E. Cerkasova.
A presentare i due autori fu il padre ortodosso Aleksej Uminskij, il quale iniziò il suo intervento ricordando gli anni giovanili trascorsi all’università assieme a Elena (Lena) Cerkasova. “Quando ci siamo conosciuti eravamo persone totalmente diverse, rappresentanti ambedue della boheme moscovita, vestivamo alla hippi. Lena era artista, attrice, poetessa. Ma poi venne il tempo per pensare seriamente alla vita, a ciò che è più importante, alla fede. Lena incontrò la Chiesa e lei mi portò in chiesa. Abbandonò la pittura, incominciò a ricamare paramenti ecclesiastici, a cantare in coro, a riscrivere nei libri liturgici le pagine rovinate. Anche per questo penso che nei suoi quadri abbia un posto particolare la parola, il testo. Il suo ritorno all’arte giunse dopo aver raggiunto un’altra posizione spirituale. Da allora nelle sue opere risplende la vita ecclesiastica, la gioia della vita trasfigurata”. A proposito del ciclo grafico a soggetti evangelici, padre Aleksej disse: “Chi avrà il coraggio, esclusi i bambini, di illustrare il Vangelo? Lena ha avuto questo ardimento.”
Parlando delle prediche poetiche di padre Leonid Griliches, parroco di una chiesa alla periferia di Mosca, ordinario alla cattedra di studi biblici alla Accademia teologica di Mosca, semitista, traduttore dal siriaco, padre Aleksij disse che era felice “di avere un amico di grande talento, intelligente, profondo, che in una forma, così rara al nostro tempo, sapeva incarnare nella predicazione la sua esperienza spirituale.
Padre Leonid recitò la sua predica pasquale che qui riportiamo solo in parte. Nel giorno di Pasqua tutta la predicazione è racchiusa in due parole: “Cristo è risorto! In queste parole tutta la nostra speranza, la nostra fiducia, la nostra fede.
Cristo è risorto! La tomba è vuota
Cristo è risorto! La pietra è ribaltata
Cristo è risorto! Le bende sono ripiegate
Cristo è risorto! E’ veramente risorto

E. Cerkasova: “Un anno e mezzo fa padre Leonid mi propose di pubblicare insieme un album. Per me la cosa più importante era la parola. Cercammo insieme parola ed immagini. Ma qui la parola viene prima”.
P. Leonid: “Anche a me sembrava che la parola avesse il primo posto: ma osservo i visitatori come sfogliano l’album e i fermano a guardare soprattutto le riproduzioni dei quadri. Devo dire che fin dai miei primi versi, dei primi inni, immediatamente ebbi l’impressione di essere in sintonia con la pittura di Lena. Lei, come io, proveniamo dalla poesia biblica. Per me questa tradizione della parola è comprensibile, ma nel caso di Lena, è un mistero come sorgono le sue immagini. Inizialmente questo album era previsto come un libro di due autori. La riproduzione dei quadri della Cerkasova, presentati nell’album, non sono una semplice illustrazione. Abbiamo già prima sfruttato lavori già fatti, abbiamo cercato di trovare
un debito accordo fra il testo e il quadro affinché emergesse la parola – immagine”
Il direttore della fondazione “Russia Cristiana” Giovanna Parravicini disse che era lieta, come confondatrice del Centro Culturale ‘Biblioteca dello spirito’ di poter presentare il libro e la mostra. “La prima impressione – osservò – è di essere di fronte ad un’arte che solleva molti problemi. Nell’arte religiosa dei nostri tempi c’è molta stilizzazione. Ma qui c’è una lingua artistica nuova. Se pensiamo all’arte cristiana delle catacombe, notiamo che essa non è alla ricerca di uno stile, ma alla ricerca del significato. Essa pone molti problemi: che cosa è la fede cristiana, i sacramenti cristiani. I quadri di Elena Cerkasova sono un ritorno ed una rinascita dell’icona. Di questi quadri mi impressiona particolarmente il volto. Sono volti che cercano Dio. Gli occhi sono lo specchio dell’anima, e con l’animo l’uomo tende a Dio. Ogni arte è esperienza di comunione con Dio; è il suo riverbero, il suo riflesso. Queste immagini riflettono Cristo.
Il tema della vita e del suo significato è continuato nell’intervento di Irina Jazykova, studiosa d’arte e specialista in iconografia e nell’arte cristiana in genere: “Oggi il tema religioso, purtroppo, ha spesso un tono ufficioso. Qui invece emerge un’esperienza personale degli episodi evangelici. Qui tutto è sincero e quindi autentico. Alcuni critici hanno paragonato i quadri della Cerkasova ai quadri dei primitivi. A mio giudizio, però, non si tratta di primitivismo, ma di una capacità meditativa profonda, infantile, pura. L’artista sta sempre all’interno di ciò che esprime. Guardate, per esempio, l’angelo delle mirofore. I colori sono tenui, ma quale profonda gioia pasquale, quale esultanza! Io mi interesso delle icone scritte ai nostri giorni e assai frequentemente devo notare che tutto si riduce a stilizzazione. Qui invece l’iconografia rivive nel suo spirito orante, si esprime in purezza e grandezza”.
“I testi di padre Leonid sono una innografia moderna. E’ meraviglioso che due persone, due autori siano così consonanti nello stesso libro. All’arte moderna che pretende di essere spirituale manca questa capacità di annuncio, questa gioia pasquale”.
Durante l’inaugurazione veniva suonata musica medioevale europea con evidenti motivi orientali. Ad un bambino di cinque anni la mamma chiede: “ Ti piace questa musica?” Risponde il bimbo: “Così, così; sembrano gli uccellini che insegnano a cantare ai loro bambini”.
Più volte alla settimana “La biblioteca dello spirito” è aperta per questi incontri culturali ecumenici che ci arricchiscono vicendevolmente e fanno crescere l’amicizia.

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