Il Sinodo Popolare Russo
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Dal 4 al 6 aprile scorso si è svolto Mosca il ‘Sinodo popolare russo internazionale’. Il tema è stato: ‘Fede, uomo, terra. Missione della Russia nel secolo XXI.’ Che cosa sia questo Sinodo lo spiega il metropolita Filaret di Smolensk: E’ un’organizzazione sociale nata nel 1993. Il capo del Sinodo è il Patriarca Alessio II. Dobbiamo ricordare che nella tradizione russa, accanto ai sinodi ecclesiali si tenevano convegni sociali, convocati per risolvere i problemi più importanti della vita del popolo.
A questo scopo anche oggi al Sinodo popolare vengono convocate persone di diverso orientamento politico e rappresentanti dei diversi ceti sociali, sia dalla Russia che da altri paesi… Lo scopo del Sinodo è di unire le forze intellettuali delle persone di cultura russa che vivono in vari paesi del mondo, perché possano, con comuni intenti, portare il proprio contributo allo sviluppo della civiltà umana, consolidando la pace e la collaborazione fra i vari popoli e le varie culture. Nei Sinodi popolari degli scorsi anni abbiamo discusso i seguenti temi: ‘La fede e il lavoro’, ‘Il dialogo delle civiltà’, ‘La fede e il potere’, ‘I pericoli del terrorismo e del fascismo’. Oggi riveste una grande importanza il compito di conservare l’identità culturale e religiosa di ogni persona come di ogni popolo. Il popolo russo non intende imporre la propria cultura agli altri popoli, ma intende conservare la propria identità sia nella fede che nella cultura. Identità non significa chiusura e, men che meno disprezzo per le altre culture, al contrario, il Sinodo popolare è persuaso che soltanto partendo dalla propria identità si possono costruire ponti amichevoli e creativi con altre culture.
“noi siamo convinti, conferma il metropolita Kirill, che nel mondo contemporaneo le norme di comportamento debbano essere elaborate in un dialogo concreto…E’ fuori dubbio che i diritti dell’uomo occupano un posto centrale nel campo del diritto internazionale ed esercitano un influsso sulla vita di ogni uomo.
Tuttavia il problema del funzionamento di questa impostazione crea un modo di pensare abbastanza diffuso, secondo il quale sarebbe giusta soltanto una visione ultra liberale dei diritti dell’uomo. Indubbiamente in questa visione c’è molto di positivo, ma c’è anche molto che contraddice alla visione religiosa dell’uomo. A mio parere è giunto il tempo di affrontare seriamente questo problema e trovare un nuovo consenso sia ideale che pratico.
Parola sinodale del X Sinodo popolare russo internazionale
Noi partecipanti del X Sinodo popolare russo internazionale che riunisce più di 1.500 rappresentanti di stato, della Chiesa ortodossa russa e di altre comunità religiose tradizionali, del mondo del lavoro, della scienza, della cultura, dell’istruzione, della salute pubblica, delle forze militari, delle associazioni sociali provenienti da 72 regioni della Russia e di molti altri stati, ci rivolgiamo ai compatrioti.
Testimoniamo ancora una volta: la fede determina la tradizione morale di un popolo, la sua vita spirituale, il suo lavoro creativo, le vie della sua creatività culturale. Essa è quella forza spirituale, senza la quale non si può affrontare la soluzione dei problemi che profondamente turbano la società attuale. Non a caso il nostro Sinodo ha scelto come tema “La fede, l’uomo, la terra: La missione della Russia nel secolo XXI” La Russia fu, è e sarà una grande potenza che possiede una sua tipica storia e tradizione. La nostra ricchezza Spirituale e la nostra tradizione culturale deve costituire organicamente il futuro dello sviluppo del paese… Noi siamo convinti che oggi i cristiani ortodossi e tutti i nostri compatrioti devono fare tutto quello che possono per la difesa dei diritti di chi soffre per l’oppressione e l’ingiustizia. Soprattutto questo riguarda le potenziali vittime del terrore, dell’estremismo e del nazionalismo aggressivo, di quegli uomini i cui sentimenti nazionali e religiosi vengono offesi. Siamo chiamati a riservare una particolare attenzione ai diritti dei giovani che fanno il servizio militare. La nostra preoccupazione deve pure raggiungere i bambini, i vecchi, gli invalidi e quelli che sono ricoverati in istituti statali e tutte le persone che sono in carcere… Per noi riveste una grande importanza il problema agricolo. La coltivazione e la difesa della terra è un precetto del Creatore dettato all’uomo. Coltivare la terra significa non abusare di essa. Nella storia russa dell’agricoltura più di una volta è stata un poligono di sperimentazioni politiche ed economiche ambiziose. A causa di questo milioni di persone vivono in condizioni di urbanizzazione selvaggia che genera individualismo, incapacità di inserimento sociale, crisi di responsabilità. Nello stesso tempo le campagne restano vuote e la terra russa viene rovinata.
La nostra terra dispone di immense risorse che Dio ha dato al nostro popolo. Ma questo non significa che il settore delle materie prime debba essere dominante nella Russia d’oggi. I guadagni ricevuti dalla vendita delle materie prime non devono restare sotto il moggio, ma essere ragionevolmente impiegate per la modernizzazione della produzione, per lo sviluppo delle infrastrutture, per l’educazione, la scienza e la cultura, e per progetti nazionali. I risultati migliori della scienza patria e della tecnica, ottenuti dallo stato e dalle imprese, devono servire ad introdurre un’alta tecnologia nella produzione.
Oggi la debolezza della legislazione, la corruzione, la bassa responsabilità degli impiegati delle imprese e dei lavoratori impediscono lo sviluppo dell’economia russa. Ricordiamo che i problemi dell’economia azionale non possono essere risolti senza tener conto della situazione morale e spirituale della società. In questo modo noi intendiamo la modernizzazione del paese che oggi è indispensabile per elevare il livello materiale e culturale della vita del popolo. Noi tutti, popolo, stato, Chiesa, associazioni degli industriali, la scienza, la società civile, i manovali, devono assumere l’economia come settore particolare del loro interessamento.
La Russia deve inserirsi nello sviluppo mondiale come un paese forte e tipico. Noi crediamo che il potenziale spirituale e lavorativo del nostro popolo, la sua capacità di rinnovarsi moralmente faranno di nuovo del nostro paese una delle potenze più forti. Noi salutiamo lo sviluppo del dialogo interreligioso e interculturale come uno strumento estremamente importante per il futuro pacifico dell’umanità. Crediamo che sia necessario fare di tutto per eliminare i conflitti fra le nazioni e fra le religioni, eliminare quelle forze distruttive che cercano di incendiare i territori della Russia. Pensiamo sia utile affrontare il problema di creare un organo consultivo interreligioso presso l’ONU… Siamo convinti che tutto questo sarà utile alla nostra Patria per occupare un posto dignitoso nella società internazionale e ristabilire relazioni giuridicamente paritarie e reciprocamente utili con gli altri paesi del mondo e con loro creare un ordinamento mondiale armonico e giusto.
Mosca 6 aprile 2006