Il disagio della cultura (Cap. 1)
L’intervento di Florenskij viene qui pubblicato in una serie di articoli; partendo dal malessere della cultura e dalle varie riduzioni che la cultura stessa ha subito nel corso della storia, il grande filosofo sviluppa una prospettiva di rinascita culturale che riconosce in Cristo il suo centro e il suo fondamento. Fino alle implicazioni sulla Chiesa e sulle persone, che “per vocazione” sono chiamate all’ecumenismo e all’unità- Autore:
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Il disagio della cultura
L’epoca storica recentemente conclusasi è caratterizzata dal fatto di essersi totalmente allontanata dagli interessi spirituali superiori e dalla cultura spirituale integra. Nello stesso tempo, però, essa è caratterizzata anche dal fatto che un po’ dappertutto riappare la loro esigenza e sempre più chiaramente si riconosce che l’umanità e la sua cultura sono destinate a dissolversi se non si lasciano determinare dai superiori fini dello spirito. La situazione in cui è venuto a trovarsi il mondo della cultura non è però qualcosa di casuale o che si sarebbe prodotto da un giorno all’altro: è piuttosto l’esito inevitabile dell’indirizzo che questo mondo ha seguito ormai da diversi secoli, sforzandosi in ogni modo - nella maggioranza dei casi in maniera non pienamente cosciente - per erigere un muro tra sé e la Fonte della vita eterna. Ora, proprio il lungo protrarsi di questo processo dissolutivo, se per un verso rende particolarmente grave il malessere dell’umanità, per un altro verso consente anche di comprendere chiaramente la natura della malattia e di confidare quindi nella possibilità di curarla.
(1. Continua)