I santi del IV secolo e la crisi ariana 7 - Persecuzioni anche dopo Costantino!

Autore:
Laguri, Innocenza
Fonte:
CulturaCattolica.it
Vai a "Storia della Chiesa"

La fase sotto Valentiniano e Valente

Ancora una volta un militare viene eletto Imperatore; si tratta di Valentiniano che si associa al regno il fratello Valente cui affida il governo dell’Oriente.
Valente, con la finalità della stabilità politica, ritenendo più forte la posizione ariana, la appoggia. Egli metterà in pratica questa linea a partire dal 370, dopo una dura campagna contro i Goti, attraverso esili, espulsioni, confische che fanno seguito alla presentazione ai vescovi niceani di una dichiarazione teologica di marca ariana da firmare. Il vescovo di Costantinopoli, S. Evagrio viene esiliato. Significativa, in questo frangente, la forza di S. Basilio. Dopo anni di solitudine ascetica, passato al servizio del vescovo di Costantinopoli, certo, senza aver partecipato alla disputa teologica, della fede niceana, all’epoca di Valente è vescovo di Cesarea di Cappadocia, che è proprio la regione in cui Valente ha posto la sede e da cui ha lanciato la sua persecuzione.
Valente è colpito dalla personalità di Basilio quando rifiuta di firmare, si tramanda che non sia riuscito a usare la penna che gli trema tra le mani quando tenta di firmare ugualmente la sentenza di esilio. Basilio resta vescovo. Deve invece andare in esilio il fratello S. Gregorio che egli aveva posto come vescovo a Nissa. Ad Alessandria anche l’indomabile S. Attanasio, appoggiato da tutta la città non molla,; solo la morte, nel 373, lo toglierà di mezzo.
Seguono violenze (assassinii) nei confronti dei niceani che si ribellano al nuovo vescovo ariano. I monaci che protestano vengono arrestati e mandati alle miniere. In Antiochia S. Melezio viene esiliato per la terza volta e qui la persecuzione arriva ad essere quella del martirio: molti annegamenti di massa di niceani vengono eseguiti per ordine dell’imperatore. E ancora: infastidito dalla opposizione dei monaci della Nitria ai suoi provvedimenti, Valente li costringe al servizio militare. Dunque, dopo Costantino, c’è ancora persecuzione!
Interessante il fatto che Melezio e Basilio chiedano aiuto al papa, che ora è S. Damaso, ma il papa non riesce a capire l’ortodossia dei due santi: lontananza, lingua, intrighi e imprecisione delle ambasciate portano in questa direzione.
Per cogliere sia la complessità della figura di Damaso, sia la ricchezza della vita di fede di questo secolo, va ricordato che è proprio S. Damaso che invita S. Girolamo, per qualche tempo suo segretario a Roma, a intraprendere la colossale opera della Vulgata. Girolamo compirà l’opera a Gerusalemme e si dedicherà a molti altri scritti, dalla vita dei santi monaci ad opere apologetiche.
Per dare un’idea della continua variazione delle situazioni: prima di partire per l’ultimo grande scontro con i Goti, Valente vuole mostrarsi benevolo e rimette Melezio ad Antiochia e un vescovo niceano ad Alessandria!
Alterne vicende!
Nel gorgo della disfatta di Adrianopoli, in cui i Goti vincono, nel 379 Valente scompare, non si trova più nemmeno il suo cadavere.
Se diamo uno sguardo a quanto accade negli stessi anni in Occidente, sotto Valentiniano, troviamo una diversa situazione: egli cerca di non prendere “partito”, e la sua politica di non intervento permette una prevalenza dell’ortodossia, anche se non dovunque; per esempio a Milano, è vescovo l’ariano Aussenzio e l’Illiria è ariana. Alla morte di Aussenzio, dato che il popolo di Milano non accetta un successore ancora ariano, entra in campo Ambrogio. Com’è noto Ambrogio interviene quale amministratore politico, ma verrà eletto a furor di popolo e inizia il suo episcopato nel 374, dopo aver ricevuto il battesimo. Con S. Ambrogio riprende così la lunga serie di vescovi Santi di Milano, tutti del IV secolo, serie interrotta da Aussenzio. Eccola: S. Mona (fine sec. III - inizio sec. IV), S. Mirocle (+ 316 ca.), S. Materno (316 ca.-328 ca.), S. Protaso (328 ca.-344 , da distinguersi dall’altro Protaso, gemello di Gervaso), S. Eustorgio I (344 ca.-349 ca.), S. Dionigi (349 ca.-360 ca.).