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La promessa di Dio: egli farà a Davide una casa

Fonte:
CulturaCattolica.it
Claus Sluter, Pozzo di Mosè, Davide e Geremia

Dopo che fu fatto re d’Israele Davide stabilì la capitale in Gerusalemme, territorio neutrale per i due regni di Israele e di Giuda, vi costruì la sua reggia e vi condusse l’arca del Signore. Fu qui, durante l’ingresso trionfale dell’arca che Davide danzò cinto solo di un efod di lino, una sorta di perizoma, provocando il disprezzo di Mikal. L’ingresso dell’arca segnò un momento importante per la storia di Israele e di Giuda, per la prima volta i due regni erano in pace sotto a unico sovrano e l’Arca di Dio era in mezzo a loro come una benedizione. In questo tempo Davide ebbe modo di riflettere su come il Signore l’aveva benedetto. Fu preso allora da una sorta di angustia, fece chiamare il profeta Natan e gli disse: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta sotto una tenda». Natan rispose al re: «Va’, fa’ quanto hai in mente di fare, perché il Signore è con te» (2 Sam 7,2-3). Il Signore però, quella notte stessa, parlò a Natan dicendogli: «Va’ e riferisci al mio servo Davide: Forse tu mi costruirai una casa perché vi abiti? Ma io non ho abitato in una casa […] fino ad oggi; sono andato vagando sotto una tenda[…] in mezzo a tutti gli Israeliti. […] Io ti ho preso dai pascoli, mentre seguivi il gregge, perché fossi il capo d’Israele mio popolo; sono stato con te dovunque sei andato; anche per il futuro distruggerò davanti a te tutti i tuoi nemici. […] fisserò un luogo a Israele mio popolo e ve lo pianterò perché abiti in casa sua e non sia più agitato e gli iniqui non lo opprimano come in passato.[…] Te poi il Signore farà grande, poiché una casa farà a te il Signore. Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu giacerai con i tuoi padri, io assicurerò dopo di te una discendenza uscita dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Egli edificherà una casa nel mio nome. […]Io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio. Se farà il male lo castigherò[…]ma non ritirerò da lui il mio favore, come l’ho ritirato da Saul[…] La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me» (cfr. 2 Sam 7, 5-26).
Questo oracolo del Signore dato a Natan è l’anello di congiunzione tra la promessa fatta ai patriarchi e l’attesa messianica che caratterizzerà l’epoca dei profeti. La discendenza promessa ad Abramo, germogliata in Isacco, manifestata in Giacobbe come popolo e divenuta realtà concreta con Mosè, trova ora in Davide la stabilità di una casa. Qui l’ebraico gioca sull’ambivalenza del termine baijt che indica casa e casato. Davide vorrebbe edificare un tempio di cedro al Dio vivente, degno del tempio di un re, ma il Signore si oppone non tanto perché contrario al tempio, quanto perché insufficiente la motivazione. Sostituendo casa con casato Dio sottolinea la sua presenza perpetua in mezzo al popolo. «Io sarò presente nel tuo casato più ancora che nella tua casa». Cioè: «Io sono il Signore del tempo, che starà con te ovunque tu andrai». Questa benedizione, comparsa per la prima volta in Giacobbe, si è fatta storia nell’esperienza del popolo durante l’Esodo dall’Egitto ed è riconfermata ora che la promessa del possesso di una terra e di un regno è divenuta realtà. Il tempio quando verrà edificato avrà questo senso: luogo del mio domino è il mio popolo. Il vero tempio è il popolo di Dio in mezzo al quale Dio regna. Per questo il tempio sarà edificato da un re pacifico, e sarà un tempio di pace, il cui altare deve essere edificato con pietre “pacifiche” o “intatte”(Es 20,25; Gs 8,31), cioè non lavorate con lame e coltelli, ma estratte così dalla cava (1 Re 6,7). Salomone, il cui nome significa appunto pacifico, sarà il costruttore effettivo del tempio, ma sarà anche il segno del figlio promesso: «Io gli sarò padre, ed egli mi sarà figlio», un figlio che verrà additato più tardi dal profeta Isaia come l’Emmanuele, il Dio con noi. Casa e casato trovano dunque una sintesi efficace nella promessa di un messia, che porterà la pace perpetua e restaurerà la creazione secondo il progetto originario. Il Messia (in ebraico mashiac, che significa Unto e che in greco viene tradotto con Cristo) sorgerà dalla casa di Davide.

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