Elia - Introduzione
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Salomone figlio di Davide si circondò di donne straniere e, per la Bibbia, fu questa la causa principale del deteriorarsi del suo Regno. Dopo la morte di Salomone infatti il regno si spezzò in due parti: a sud il regno di Giuda a nord il Regno d’Israele. La parte a sud, comprendente le sole tribù di Giuda e di Beniamino, rimase nelle mani di Roboamo, figlio di Salomone e legittimo erede al trono, mentre la parte a nord, con le altre dieci tribù - secondo la profezia del profeta Achia - andarono a Geroboamo, della tribù di Efraim, sovrintendente ai lavori di Salomone.
In entrambe i regni i culti idolatrici proliferarono; tuttavia, mentre le successioni al trono nel regno di Giuda andarono di padre in figlio, il regno di Israele fu teatro di usurpazioni e colpi di stato. Uno di questi avvenne per mano di Zimri, ufficiale dell’esercito di Israele, nel 885. Il popolo si ribellò a tal congiura, diede fuoco al palazzo reale facendo perire in esso l’usurpatore. Al suo posto fu proclamato re il capo dell’esercito Omri. Omri regnò dal 885 fino alla morte avvenuta nell’874, Acab, suo figlio, divenne re al suo posto.
É sotto il regno di Acab che compare sulla scena il profeta Elia, personaggio - secondo gli studiosi- certamente storico, il cui passaggio rimase nella coscienza del popolo come evento di grazia e di grandezza sovrumana. (cfr. Von Rad Teologia dell’At)