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Davide - Introduzione

Fonte:
CulturaCattolica.it
Hans Sebald Beham, Scene della vita di Davide

Introduzione
Con la conquista della terra promessa, Giosuè organizzò la vita del popolo dividendo la terra in distretti e assegnandoli alle dodici tribù. A Silo istituì un santuario centrale in cui veniva custodita l‘Arca Santa che costituì un forte elemento di coesione religiosa e politica. Questa organizzazione federale non sopravvisse tuttavia a Giosuè, dopo la sua morte ci fu un periodo di anarchia in cui ognuno faceva quel che pareva meglio (Gdc 17,6). Le tribù subirono il fascino della religiosità dei popoli circostanti e aderirono ai loro culti cadendo nell‘idolatria e nel sincretismo religioso. Furono i Giudici, coraggiose figure carismatiche, ad opporsi al dilagare dell‘idolatria. Ultimo dei dodici Giudici sarà Samuele che svolgerà un ruolo fondamentale nel passaggio del popolo alla monarchia. L‘occasione per l‘imporsi della monarchia la offrì una clamorosa sconfitta che Israele subì ad opera dei Filistei. Essi penetrarono nel territorio della tribù di Efraim, avanzando dalla vicina fascia costiera meridionale, distrussero molte città e catturarono l‘Arca. Il popolo cominciò a richiedere a gran voce un re, come l‘avevano i popoli vicini, non solo perché potesse guidare Israele nella battaglia, ma anche e soprattutto affinché amministrasse la giustizia. Samuele in un primo tempo si oppose a tale richiesta, temendo che un siffatto re potesse trasformarsi presto in un tiranno, ma, dopo che il popolo accolse una costituzione in cui venivano definiti i limiti dei diritti e dei poteri reali, finì con l‘accettare. Il Signore stesso guidò a Samuele un uomo della tribù di Beniamino, Saul figlio di Kis, che giunse alla casa del profeta in modo del tutto casuale, mentre seguiva le tracce delle sue asine disperse. Samuele, per indicazione divina, riconobbe in lui l‘eletto dal Signore e dapprima lo unse in segreto, ma poi lo proclamò re davanti a tutto il popolo. Saul ottenne il massimo dei consensi anche grazie al suo aspetto, egli infatti sopravanzava dalla spalla in su tutto il popolo (1 Sam 10, 23). Saul ebbe fortuna sul piano militare riuscendo a liberare gli Israeliti dal giogo dei Filistei, ma il Signore lo rigettò a causa della sua superbia. Messo alla prova infatti, non diede ascolto alla parola del Signore, trasmessagli dal profeta Samuele, ma si fidò unicamente del suo arbitrio.

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