Parsifal, di Richard Wagner 1 - "Azione scenica sacrale"
Sagra scenica sacra (Bühnenweihfestpiel) in tre atti di Richard Wagner,su libretto proprio.
Prima rappresentazione: Bayreuth, 26 Luglio 1882
Teatro alla Scala - Rappresentazione del 13 Dicembre 1991
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PARSIFAL
"Azione scenica sacrale" secondo la definizione che Wagner stesso diede del Parsifal "suo testamento musicale". Richard Wagner lesse per la prima volta il Parsifal di Wolfram von Eschenbach nell'estate del 1845 e restò affascinato dal "tumbe klȃre", "il limpido idiota", tanto da intravedere in quel poema epico l'idea remota del suo ultimo lavoro. Dovevano passare 32 anni prima che nel 1877 cominciasse a scrivere il testo di Parsifal.
Opera del decadentismo di fine secolo venne composta tra il 1877 e il 1882 ed è il frutto dell'ostinata volontà che Wagner ebbe di vivere per comporre quest'opera, piegando il corpo con la forza dello spirito. Parsifal quale testamento musicale di Wagner assomma in sé tutti i temi wagneriani che nell'opera sfilano per l'ultima volta. "Parsifal, il puro folle (dall'arabo parsi=puro e fal = folle) è l'eroe destinato a redimere l'umanità attraverso una totale rinuncia agli egoismi e alle passioni" (1). Da puro idiota Parsifal diviene redentore essendosi fatto sapiente attraverso la compassione. Secondo Eugenio Montale: "Parsifal è un dramma mistico, un'opera di religiosità, è l'approdo di Wagner ad un cristianesimo terrestre, fatto di compassione e di rinunzia, di pietà e di distacco". L'opera andò in scena per la prima volta il 26 luglio 1882 al Festspielhaus di Bayreuth (2).
NOTE
1. La Nuova Encidopedia della Musica Garzanti, Garzanti Editore s.p.a., 1983, p. 1024.
2. La trama: Atto primo: Amfortas, capo dei cavalieri del Graal e successore del vecchio Titurel è in gravi condizioni dopo essere stato ferito da Klingsor con la stessa lancia che aveva squarciato il fianco di Cristo sulla croce e custodita dagli stessi cavalieri. Per guarire c'è un solo rimedio: un tocco della lancia. Ma chi potrà riprenderla a Klingsor? Ci vuole un "puro folle" che possa sottrarsi alle sue arti magiche e alle tentazioni delle "fanciulle fiore”. La bella Kundry rivela chi è quel puro cavaliere: Parsifal.
Parsifal è condotto dal vecchio Gurnemanz nel castello del Graal.
Atto secondo: Kundry chiede a Parsifal di proscioglierla con il suo amore dalla maledizione di Klingsor, ma lui sa ormai che è un'altra la strada della salvezza. Sconvolta per il rifiuto, Kundry invoca l'aiuto di Klingsor, che scaglia contro Parsifal la lancia già appartenuta ad Amfortas. Ma la lancia s'arresta a mezz'aria, Parsifal l'afferra facendo con essa il segno della croce; il castello si sgretola.
Atto terzo: Sulla montagna del Graal (Pirenei spagnoli), Parsifal battezza Kundry, liberandola così dal potere malefico di Klingsor, è l'incantesimo del Venerdì Santo. La natura sorride, e al suono delle campane Parsifal Kundry e Gurnemanz s'avviano verso il castello del Monsalvato. Parsifal tocca con la lancia la ferita sanguinante di Amfortas e la guarigione è immediata; poi, leva in alto il santo Graal (il calice dell'Ultima Cena). Dal cielo scende una grande luce e voci celesti annunciano la salvezza.
Immagini di Chiara Ciceri