Giuseppe Verdi 1 - "Io sono un uomo di teatro"

Ringraziamo il dott. Maurizio Merciai per averci consentito di pubblicare la sua relazione, tenuta a Firenze il 15 febbraio 2013 nel secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi.
Autore:
Merciai, Maurizio
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Premessa
"...io sono un uomo di teatro..."

Io sono un appassionato di musica; poiché sono anche un appassionato di teatro, trovo l'appagamento completo di queste mie passioni nelle opere del teatro musicale; lo stesso Verdi era sintonizzato su una analoga lunghezza d'onda, si direbbe oggi, se, come raccontava il Maestro Alessandro Bustini, quando, nel 1893 fu, per la prima volta, rappresentato a Roma il Falstaff, essendosi recata una Commissione di musicisti a ossequiare il Maestro, ed avendo il capo di quella Commissione incominciato il suo discorso esclamando: "Siamo venuti a rendere omaggio al più grande musicista .. ", Verdi lo interruppe dicendo: "No, no, lasci andare il grande musicista. Io sono un uomo di teatro. "

Non si può prescindere dal concetto di dramma teatrale, se si vuol conoscere, penetrare e apprezzare interamente e compiutamente l'opera verdiana, vale a dire nella sua vera e giusta prospettiva, che non è esclusivamente musicale, perché, pur avendo nella musica il nesso principe di espressione, sempre ha come fine la realizzazione drammatica di una "azione", di un "tema", di un "divenire", che si estrinseca solo sulle tavole del palcoscenico.

Giudicare l'opera verdiana e la musica verdiana prendendo le mosse da principi diversi, o meglio, da pregiudizi esclusivamente puristi ed estetici, comporta la preclusione della loro comprensione e del loro godimento; è pertanto sulla base dei principi e dei concetti testé espressi, che ho costruito la mia chiacchierata; è, quindi, sulla base di quelli, che questa va ascoltata ed intesa.