Concerti per pianoforte e orchestra - Fryderyk Chopin
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N. 2 - primo tempo
Questi due brani di Chopin possono essere utili ad illustrare il concetto di duplice realtà presentato nel testo ((L. Giussani, Scuola di religione, ed. SEI, Torino 1999, p. 10). Si tratta in sostanza della distinzione presente nell'io tra una realtà materiale ed un'altra non-materiale: corpo ed anima, materia e spirito, secondo una terminologia tradizionale.
Questa duplice realtà è resa bene dal dialogo tra il pianoforte e l'orchestra nei due concerti di Chopin. Il grande compositore affida al pianoforte il compito di esprimere ciò che nell'uomo è desiderio di infinito, di bellezza, di amore; l'orchestra sembra più esprimere una realtà che non è in grado di seguire il pianoforte al livello in cui lo spinge Chopin: è un po' come una realtà buona, ma limitata, non contraddittoria con la prima - il pianoforte -, anzi ad essa funzionale.
Così seguiamo il pianoforte mentre da voce al nostro io più vero e l'orchestra mentre quasi lo sostiene e cerca di farsi eco.
Due realtà irriducibili: illimitata l'una, limitata l'altra. Ma accordate per la geniale espressione dello spirito umano.