Il calendario dell'8 Dicembre

Fonte:
CulturaCattolica.it
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Eventi

• 1849 - Il Papa Pio IX pubblica la Lettera Enciclica Noscitis et Nobiscum, sulle accuse rivolte alla Chiesa di non volere la gloria dell'Italia, sulle cospirazioni contro la Chiesa e la Religione, sul pericolo del socialismo e del comunismo, sulla loro incompatibilità con la Religione, sui tentativi di protestantizzazione in Italia, sulla necessità di meglio istruire i fedeli sugli insegnamenti della Religione, sulla condanna della diffusione della stampa, sulla condanna dei cattivi libri e della diffusione dei Libri sacri in volgare senza autorizzazione della Santa Sede, sulla condanna del socialismo e del comunismo, sulla condanna degli ecclesiastici che abbracciano le teorie moderne

• 1854 - Papa Pio IX proclama il dogma dell'Immacolata Concezione, che sostiene che la Vergine Maria nacque priva del peccato originale

• 1914 - La battaglia delle Isole Falkland fu uno scontro navale della prima guerra mondiale, fra unità della Royal Navy britannica e della Kaiserliche Marine tedesca l'8 dicembre 1914. I britannici, scossi dalla disfatta alla battaglia di Coronel, inviarono massicce forze per distruggere la flotta di incrociatori tedeschi. Il risultato fu una vittoria che si rivelò decisiva per i britannici.

• 1941

  1. - Olocausto: I nazisti usano i camion a gas per la prima volta nel campo di Chelmno, nei pressi di Lodz
  2. - Seconda guerra mondiale: Dopo l'attacco a Pearl Harbor del giorno precedente, il Congresso degli Stati Uniti approva una dichiarazione di guerra contro l'Impero giapponese; La deputata Jeannette Rankin è l'unica a votare contro. In risposta, la Germania Nazista dichiara guerra agli Stati Uniti
  3. - Seconda guerra mondiale: i giapponesi lanciano un attacco contro Hong Kong

• 1965 - Papa Paolo VI chiude ufficialmente il Concilio Ecumenico Vaticano II

• 1970 - Fallito tentativo di colpo di stato in Italia, capitanato dal principe Giunio Valerio Borghese
Nella notte del 7 dicembre 1970, la vita democratica italiana è minacciata da un oscuro pericolo: è in atto un complotto pianificato nei minimi dettagli per l'assalto ai centri nevralgici del potere, un colpo di Stato. I ministeri dell'Interno e della Difesa, la sede della RAI, le centrali di telecomunicazione e le caserme sono presidiate in attesa dell'ordine di attacco, ma quando scatta l'ora decisiva tutte le forze mobilitate per il golpe sono richiamate a rientrare nei ranghi.
Il Paese, ignaro degli avvenimenti che si sono susseguiti nella notte dell'Immacolata, scopre quale rischio abbiano corso le istituzioni repubblicane soltanto il 17 marzo 1971, quando il quotidiano “Paese Sera” rivela l'esistenza di un progetto eversivo dell'estrema destra.

• 1972 - Il treno sperimentale TGV001 stabilisce il record di velocità massima per treni non elettrici: 318 km/h

• 1980 - Mark David Chapman uccide l'ex Beatle John Lennon

• 1987 - Firma del Trattato sulle armi nucleari a medio raggio

• 1991 - I capi di Russia, Bielorussia e Ucraina si incontrano per firmare un accordo che pone fine all'URSS e fonda la Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), nella riserva naturale di Belovezhskaya Pushcha, in Bielorussia

• 1993 - Il North American Free Trade Agreement (NAFTA) viene trasformato in legge con la firma del presidente statunitense Bill Clinton

• 1994 - Bill Clinton firma un decreto che fa entrare in vigore la partecipazione degli USA al General Agreement on Tariffs and Trade (il GATT era stato firmato formalmente il 15 aprile 1994, a Marrakesh, Marocco da 124 nazioni)

Anniversari

• 1643 - John Pym (1584 – 8 dicembre 1643) è stato un politico inglese, esponente di spicco del Parlamento Lungo avverso alla politica del re d'Inghilterra Giacomo I e di suo figlio Carlo I.

• 1830 - Henri-Benjamin Constant de Rebecque (Losanna, 25 ottobre 1767 – Parigi, 8 dicembre 1830) è stato uno scrittore e politico francese di origine svizzera.

• 1864 - George Boole (Lincoln, 2 novembre 1815 – Ballintemple, 8 dicembre 1864) è stato un matematico e logico britannico, ed è considerato il fondatore della logica matematica. La sua opera influenzò anche settori della filosofia.
A causa dello stato di povertà della sua famiglia, fu praticamente un autodidatta, e studiò il greco, il latino, il francese, il tedesco, l'italiano oltre alla matematica fin da giovane sui testi di Laplace e Lagrange. Assillato da problemi economici, svolse varie attività. Morì all'età di soli 49 anni per una grave forma febbrile (polmonite) causata da un banale raffreddore. Incoraggiato ed indirizzato da Duncan Gregory, curatore del Cambridge Mathematical Journal, Boole si dedicò allo studio di metodi algebrici per la risoluzione di equazioni differenziali e la pubblicazione dei suoi risultati sulla suddetta rivista gli fece ottenere una medaglia della Royal Society e, successivamente, nel 1849, la nomina alla cattedra di matematica al Queen's College di Cork. In questa sede egli insegnò per il resto della sua vita.
Con l'opera The Mathematical Analysis of Logic (del 1847), scritta sulla scia della polemica insorta fra Augustus De Morgan e Sir William Hamilton sulla quantificazione del predicato, propose una sua interpretazione del rapporto fra matematica, logica e filosofia che prevedeva una associazione tra logica e matematica al posto di quella fra logica e metafisica; Boole considerava la logica alla stregua della scienza delle leggi dei simboli attraverso i quali si esprimono i pensieri, e applicò parte della filosofia algebrica cantabrigense ad un settore inesplorato come quello della logica formale.
Nel 1854 pubblicò la sua opera più importante, indirizzata alle leggi del pensiero, con la quale propose una nuova impostazione della logica: scopo dell'opera fu quello di studiare le leggi delle operazioni mentali alla base del ragionamento esprimendole nel linguaggio simbolico del calcolo e di istituire, di conseguenza, una disciplina scientifica della logica sorretta da un metodo; dopo aver rilevate le analogie fra oggetti dell'algebra e oggetti della logica, ricondusse le composizioni degli enunciati a semplici operazioni algebriche. Con questo lavoro fondò la teoria di quelle che attualmente vengono dette algebre di Boole (o, semplicemente, algebra booleana). Pur mantenendo distinte le operazioni mentali da quelle algebriche, la scienza della logica nella forma algebrica dall'algebra in quanto settore della matematica, le leggi logiche dai settori delle scienze naturali, il compito di Boole fu quello di travestire la logica con un abito matematico algebrico.
Successivamente si dedicò alle equazioni differenziali, argomento cui dedicò nel 1859 un testo che ebbe molta influenza in materia.
Studiò anche il calcolo delle differenze finite, pubblicando nel 1860 il trattato Treatise on the Calculus of Finite Differences, e problemi generali del calcolo delle probabilità. Inoltre fu tra i primi ad esaminare proprietà fondamentali dei numeri, come la proprietà distributiva, in quanto proprietà in grado di caratterizzare alla base alcune teorie algebriche.
I suoi lavori matematici gli procurarono molti riconoscimenti. Coltivò anche molti interessi nella letteratura e nella filosofia: Aristotele, Cicerone, Dante e Spinoza erano i suoi autori preferiti.
Primo estimatore e continuatore della sua opera fu Augustus de Morgan. L'opera maggiore di Boole è stata la base per gli studi sui circuiti elettronici e sulla commutazione e ha costituito un passo importante verso la concezione dei moderni computer.
Nel campo della logica i suoi più grandi meriti sono stati l'applicazione del calcolo simbolico alla logica e il superamento del modello aristotelico e della Scuola in quanto non sufficienti a sorreggere l'impalcatura della logica stessa.

• 1869 - Giovanni Chelli, sacerdote italiano (n. 1809)

• 1903 - Herbert Spencer, filosofo britannico (n. 1820)

L'Inconoscibile nei positivisti
* il sapere si fonda su fatti osservati empiricamente.
* la scienza individua le relazioni costanti tra i fatti, leggi.
Ciò non significa però che la scienza possa giungere ad una conoscenza assoluta, anzi. I limiti della conoscenza umana sono connaturati negli stessi processi mentali. Infatti la scienza si basa sul ricondurre i casi particolari, esperiti, a regole generali. Le regole generali a loro volta saranno ricondotte a principi ultimi, i quali, non essendo più riconducibili ad altro, saranno di fatto inspiegabili. Quindi Spencer (come William Donald Hamilton) annuncia la relatività della conoscenza, la quale prosegue per generalizzazioni e relazioni tra i fatti senza poter mai giungere il principio unitario alla base di tutto ciò. Esso è pertanto l'Inconoscibile, fondamento metafisico di ogni realtà empirica. L'Inconoscibile è anche l'oggetto costitutivo della religione. L'essenza ultima della religione è che «l'esistenza del mondo con tutto ciò che contiene e con tutto ciò che lo circonda è un mistero che deve esser sempre interpretato». Tanto la scienza quanto la religione si devono arrestare difronte al limite dell'Inconoscibile, la scienza si ferma, non può andare oltre, mentre la religione ne fa un oggetto di venerazione e di fede.

La teoria evoluzionistica
Così come nella concezione positivistica comtiana la filosofia si occupa di unificare i risultati delle varie scienze in una generalizzazione superiore, per questo Spencer definisce il suo pensiero come sistema di filosofia sintetica. I risultati generali raggiunti dalle varie discipline scientifiche sono riassumibili in tre principi:

* indistruttibilità della materia,
* continuità del movimento,
* persistenza della forza.

Compito della filosofia sarà formulare una legge che li ricomprenda. Spencer individua tale legge con la legge dell'evoluzione. L'evoluzione ha quindi un triplice processo:

* passaggio dall'incoerente al coerente,
* passaggio dall'omogeneo all'eterogeneo,
* passaggio dall'indefinito al definito.

La formulazione generale della legge dell'evoluzione è contenuta in Primi principi e nelle opere successive Spencer non fa che applicarla ai campi delle specifiche discipline. Spencer cerca di elaborare una teoria evoluzionista che possa valere sia per il mondo naturale (evoluzione inorganica, inerente la materia e le sue trasformazioni ed evoluzione organica concernente la trasformazione delle specie) che per il mondo sociale (evoluzione superorganica).
Come si è visto schematicamente sopra l'evoluzione è il processo durante il quale elementi disomogenei e separati entrano in reciproca dipendenza. Coerentemente con la corrente positivista egli riscontra analogie tra l'organismo individuale e l'organismo sociale. Entrambi, infatti: vedono aumentare la loro massa con il passare del tempo, mutano la loro struttura, che diviene più complessa, aumentano, poi, l'interdipendenza delle loro parti e sopravvivono alla morte delle loro singole componenti. Il suo pensiero è quindi basato sul connubio tra l'evoluzionismo darwiniano ed una visione sociologica organicista che prende le mosse da Comte. Si può ravvisare un cambiamento di struttura, conseguente ad un aumento della massa, nella divisione del lavoro, fondamentale per l'evoluzione. Quest'evoluzione sociale deve sostenersi, però, anche su principi necessari come il diritto di libera associazione per ogni categoria sociale, la politica intesa come strumento atto alla realizzazione della volontà dei cittadini e alla tutela della loro individualità, liberismo economico e cooperazione volontaria. Spencer ravvisa questi elementi nella società inglese a lui contemporanea.

Il pensiero politico
L'applicazione della legge dell'evoluzione all'ambito sociale gli consente così di spiegare il passaggio dalla società militare alla società industriale. La mancanza di coesione tipica delle società primitive doveva esser surrogata con una centralizzazione del potere in un sistema gerarchico. Nelle moderne società industriali, la cooperazione forzata delle società militari è stata sostituita da una cooperazione volontaria che consolida la coesione degli individui. L'iniziativa, nella vita collettiva, spetta soltanto all'individuo, lo Stato con le sue leggi non deve regolare in alcun modo la società ma deve al massimo interessarsi alle funzioni di ordine pubblico. La negazione di ogni interfernza dello Stato con la vita sociale (assistenzialismo, risoluzione conflitti sociali) fa di Spencer un sostenitore del liberismo politico avversando concezioni socialistiche o comunistiche.

• 1955 - Hermann Klaus Hugo Weyl (Elmshorn, 9 novembre 1885 – Zurigo, 8 dicembre 1955) è stato un matematico tedesco. È stato una delle personalità più influenti per la matematica della prima parte del XX secolo, e la sua ricerca ha avuto grande rilevanza per molti settori chiave della matematica, a partire dalla teoria dei numeri, e per la fisica teorica. Ha lasciato tracce di grande rilievo anche nella filosofia della scienza.
Weyl trascorse gran parte della sua vita lavorativa a Gottinga, Zurigo e Princeton. La sua personalità scientifica è strettamente legata alla tradizione dei matematici dell'Università di Gottinga, rappresentata da David Hilbert e Hermann Minkowski. Per i primi anni di vita dell'Institute for Advanced Study di Princeton egli fu una figura chiave, in quanto contribuì in modo determinante a creargli una prospettiva integrata e internazionale.

• 1961 - Francesco Severi (Arezzo, 13 aprile 1879 – Roma, 8 dicembre 1961) è stato un matematico italiano.

• 1978
  1. - Edith Jacobson - (Haynau, 10 settembre 1897 – Rochester, 8 dicembre 1978) è stata una psicoanalista statunitense di origini tedesche. Imprigionata dalle autorità del regime nazista, nel 1941 fuggì negli Stati Uniti dove poté esercitare la sua professione. È conosciuta per i suoi lavori sul sé e sulla depressione; nel 1964 infatti scrisse Il sé e il mondo oggettuale.
  2. href="http://it.wikipedia.org/wiki/Golda_Meir" title="" target="_blank">Golda Meir, nata Golda Mabovič (Kiev, 3 maggio 1898 – Gerusalemme, 8 dicembre 1978), fu una donna politica israeliana, quarto premier d'Israele (1969) e prima donna a guidare il governo del suo Paese.


• 1980 - John Winston Lennon MBE (Liverpool, 9 ottobre 1940 – New York, 8 dicembre 1980) è stato un chitarrista, compositore e cantante inglese. Dal 1962 al 1970 è stato compositore e cantante (solista) del gruppo musicale dei Beatles, dei quali, in coppia con Paul McCartney, ha composto anche la maggior parte delle canzoni. Con Paul McCartney ha formato una delle più importanti e di successo partnership musicali della storia della musica del ventesimo secolo, scrivendo "alcune tra le canzoni più famose della storia del rock and roll". È il secondo cantautore più di successo nella storia delle classifiche inglesi dopo McCartney. Nel 2002, in un sondaggio della BBC sui più importanti 100 britannici di tutti i tempi si è classificato ottavo. Terminata l'esperienza con i Beatles, John Lennon fu anche musicista solista, autore di disegni e testi poetici, nonché attivista politico e paladino del pacifismo. Questo gli causò non pochi problemi con le autorità statunitensi (F.B.I.), che per lungo tempo spiarono tutte le sue attività e quelle della moglie Yoko Ono, considerandolo un sovversivo e rifiutandogli più volte la cittadinanza americana. Fu assassinato a colpi di rivoltella da un fan squilibrato, Mark David Chapman, la sera dell'8 dicembre 1980 a New York. Lennon si sposò due volte: dal primo matrimonio con Cynthia Powell ebbe il figlio Julian, mentre dal secondo matrimonio con l'artista giapponese Yoko Ono, nacque il figlio Sean. Entrambi i figli hanno seguito la carriera artistica del padre. Dopo il matrimonio con Yoko, John cambiò il proprio nome all'anagrafe in John Ono Lennon.

• 1981 - Ferruccio Parri (Pinerolo, 19 gennaio 1890 – Roma, 8 dicembre 1981) è stato un politico e antifascista italiano. Con lo pseudonimo di "Maurizio" fu un capo partigiano durante la guerra di liberazione dal regime nazifascista in Italia, decorato dagli USA con la Bronze Star Medal. Fu il primo presidente del Consiglio a capo di un governo di unità nazionale istituito alla fine della seconda guerra mondiale. Lo pseudonimo "Maurizio" proveniva dal nome della collina di San Maurizio, nella sua città natale di Pinerolo.

• 1997 - Walter Molino (Reggio Emilia, 5 novembre 1915 – Milano, 8 dicembre 1997) è stato un illustratore italiano.
Walter Molino, quando la famiglia si trasferisce a Milano, quindicenne pubblica i primi schizzi sul giornale Libro e moschetto; notato da Benito Mussolini, viene chiamato per realizzare vignette satiriche sul quotidiano Il Popolo d'Italia, organo del Partito nazionale fascista. Nel 1935, esordisce sui settimanali popolari della Casa Editrice Universo di proprietà dei fratelli Domenico Del Duca e Cino Del Duca: Il Monello, Intrepido e Giovinetto. Nel 1937, collabora al periodico Argentovivo! dell'editore Enrico De Seta, disegnando vari fumetti, iniziando con Dove svolazza il farfallelefante. Contribuisce a Bertoldo (1936/1943) e a Marc'Aurelio (1931/1973), entrambi giornali satirici nei quali si distingue per le figure di donnine particolarmente provocanti. Alla fine degli anni Trenta si dedica molto al fumetto avventuroso. Disegna Virus, il mago della foresta morta (testo di Federico Pedrocchi), fumetto di fantascienza pubblicato su L'Audace. In seguito, crea graficamente Capitan l'Audace (sempre scritto da Pedrocchi), Maschera Bianca, La compagnia dei sette e prosegue il Kit Carson di Rino Albertarelli. Altri suoi fumetti, Luciano Serra pilota, Zorro della metropoli (soggetto di Cesare Zavattini), La compagnia dei sette e Virus, il Polo V. Dal gennaio 1941, sostituisce il pittore Achille Beltrame nella realizzazione delle copertine del rotocalco Domenica del Corriere, andando avanti per trent'anni. Fra le più celebri, quella sulla nascita della televisione (1954), de campione ciclista Fausto Coppi (1960), i russi nello spazio (1965). Nello stesso anno, inizia pure l'umoristico Pin Focoso per il Corriere dei Piccoli. Nel 1942, illustra le copertine e gli interni de Il romanzo mensile. Nel 1945, collabora col giornale umoristico-politico Candido di Giovannino Guareschi. Dal 1946, per il settimanale Grand Hôtel (di cui crea anche il mitico logo della testata), realizza copertine e romanzi sentimentali a fumetti - talvolta firmandosi J.W. Symes - con tecnica 'mezzatinta' (acquerello e/o china diluita, poi nel caso stendere il colore su una pellicola trasparente). Usanza dell'epoca, quella di dare il volto dei divi hollywoodiani ai personaggi, da Clark Gable a Paul Newman; ma Molino riproduce tra gli altri anche le sembianze di Vittorio Gassman e Virna Lisi. Altri illustratori e copertinisti del periodo sono Giulio Bertoletti, Aldo Torchio, Alvaro Mairani, Gino Pallotti e il fratello di Walter, Sergio Molino. Notevole la sua galleria caricaturale di divi della televisione e del cinema, opere raccolte in volume e premiate nel 1967 al Salone dell'umorismo a Bordighera. Vasta l'attività di Molino come pittore, quotato in tutta Europa. Tra i suoi quadri noti, "Pulcinella, Arlecchino e Colombella", incisione su cera del 1986. Nel 1995, la galleria milanese Agrifoglio ne espone le opere nella mostra Walter Molino tra cronaca e arte, curata da Isabella Montuoro, Robi Ronza e catalogo allestito con la supervisione di Graziano Origa. Nel 2004, Lo Scarabeo di Torino edita Quando la tv era in bianco e nero, libro con caricature. L'artista sposa Nerina Morra nel 1940, dalla cui avrà due figli, Marina (caricaturista) e Pippo (musicista-compositore). Indro Montanelli: «Walter Molino ha un talento scandaloso nel riconoscere, e quindi nel tradurre in segno nella carta, le caratteristiche del volto che fanno la personalità di ciascuno». Giovanni Mosca: «Walter è per me legato al ricordo del Bertoldo, il settimanale dei giovani non rassegnati al conformismo». Marcello Marchesi: «Molino trasforma la realtà in poesia, rispettandola». Oreste del Buono: «Quadri di fatti e misfatti, di povera gente o somme autorità, colte in momenti significativi, senza adulazione, ma senza neppure denigrazione, con affettuosa comprensione e leale pietà».

* 1997 - Laurean Rugambwa (Bukongo, 12 luglio 1912 – Dar-es-Salaam, 8 dicembre 1997) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico tanzaniano. Fu ordinato presbitero il 12 dicembre 1943.
Il 13 dicembre 1951 fu eletto vescovo titolare di Febiana e nominato vicario apostolico del Kagera inferiore. Fu consacrato vescovo il 10 febbraio 1952 per mano dell'arcivescovo David Mathew. Il vicariato fu elevato a diocesi di Rutabo il 25 marzo 1953 e il 21 giugno 1960 assunse il nome di diocesi di Bukoba. Papa Giovanni XXIII lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 28 marzo 1960 e gli conferì il titolo di San Francesco d'Assisi a Ripa Grande. Fu il primo cardinale africano nonché il primo di colore. Il 19 dicembre 1968 fu promosso arcivescovo di Dar-es-Salaam e si dimise per raggiunti limiti il 22 luglio 1992. Partecipò al Concilio Vaticano II, al conclave del 1963 ed a quelli del 1978. Morì l'8 dicembre 1997 all'età di 85 anni e fu sepolto nella cattedrale di Dar-es-Salaam.

• 1999 - Pupella Maggio nata Giustina Maggio (Napoli, 24 aprile 1910 – Roma, 8 dicembre 1999) è stata un'attrice teatrale e attrice cinematografica italiana.
Nacque figlia d'arte, e come i suoi genitori intraprese la strada del teatro. Insieme a lei anche altri fratelli calcarono le scene; tra questi ricordiamo Enzo, il primogenito, Beniamino, Dante e Icadio e le sorelle Rosalia e Margherita. Il padre è stato uno dei più grandi capocomici e fine dicitore della storia del teatro partenopeo: Domenico Maggio detto Mimì e la madre Antonietta Gravante, erede della famosa famiglia Gravante gestori del rinomato circo equestre "Carro di Tespi". La madre ebbe le doglie proprio durante le prove di uno spettacolo al Teatro Orfeo, situato nei pressi della stazione di Napoli, e pertanto la piccola Giustina vide la luce nel camerino dello stesso. Il battesimo artistico lo ricevette all'età di circa due anni, quando con la compagnia teatrale del padre rivestì il ruolo della bambola di pezza nello spettacolo di Eduardo Scarpetta La Pupa Movibile. Fu questa partecipazione e il vezzeggiativo datole dal padre Mimì a far sì che piccola Giustina venisse chiamata affettuosamente Pupella. La scuola la lasciò ai primi anni delle elementari e sin da piccina prendeva parte agli spettacoli diretti dal padre, che in quegli anni riscontrava successo con la famosa sceneggiata napoletana. Seguiva la compagnia per tutte le tournèe, ma non le mancarono esperienze lontano dalla famiglia come per la rivista La Rinie n°1.
Negli anni ’40 decise di abbandonare le scene, a seguito della morte della madre (1940) e del padre (1943). Trasferitasi a Roma, intraprese il mestiere di modista, ma un'amicizia con alcuni ebrei che nascondeva in casa la costrinse ad andare altrove. Si diresse a Terni dove lavorò in un’acciaieria, per la quale curava le regie teatrali degli spettacoli del Dopolavoro. La notizia dell’amicizia scottante circolava, quindi dovette andare di nuovo altrove: Napoli, poi Troncone, ancora Roma e infine Milano. Qui raggiunse sua sorella Rosalia e sempre qui lavorò in una compagnia di rivista al Teatro Nuovo, accanto a Remigio Paone, Carlo Croccolo, Dolores Palumbo ed altri ancora.
Dopo una vita dedicata al teatro e al cinema nel 1997 scrisse e pubblicò il suo primo ed unico romanzo autobiografico Poca luce in tanto spazio per Carlo Grassetti Editore. L’8 dicembre 1999 morì nel suo letto della casa romana, lasciando un grande vuoto nel mondo dello spettacolo italiano. Qualche mese prima, durante un afoso mese d’agosto, aveva partecipato al film Fate come noi del giovane regista Francesco Apolloni, che rimane la sua ultima apparizione. L’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi emise un comunicato che recitava così: «Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha inviato alla famiglia Maggio un messaggio di profondo cordoglio per la scomparsa di Pupella Maggio. Figlia d’arte della straordinaria famiglia Maggio che ha dato così grande prestigio alla tradizione della commedia napoletana, recitò da protagonista nella compagnia scarpettiana. L'incontro artistico con Eduardo De Filippo segnò il clamoroso successo personale come sensibilissima interprete di gran parte dei lavori del maestro. Non è stata solo la più grande attrice napoletana del '900, ma una protagonista della storia teatrale italiana che resta legata anche al suo nome. Con questi sentimenti giunga a tutti i familiari, l'espressione del commosso rimpianto degli italiani che tanto l'hanno ammirata e ne conservano il ricordo.» (Carlo Azeglio Ciampi, 9 dicembre 1999)