Il calendario dell'11 Maggio

Fonte:
CulturaCattolica.it
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Eventi

▪ 330 - Bisanzio viene ribattezzata Costantinopoli durante un'apposita cerimonia

▪ 1395 - Costituzione Ducato di Milano, Gian Galeazzo Visconti, già Vicario Imperiale e Dominus Generalis di Milano, ottiene il titolo di duca di Milano da Venceslao di Lussemburgo, sovrano del Sacro Romano Impero (1378-1400).

▪ 1745 - Guerra di successione austriaca: Battaglia di Fontenoy - A Fontenoy, le forze francesi sconfiggono l'armata Anglo-Olandese-Hannoveriana

▪ 1792 - Il Capitano Robert Gray diventa il primo uomo bianco a scoprire il fiume Columbia

▪ 1812 - Il Primo Ministro britannico Spencer Perceval viene assassinato da un banchiere fallito nei corridoi della Camera dei Comuni

▪ 1818 - Jean-Baptiste Jules Bernadotte viene incoronato re di Svezia con il nome di Carlo XIV

▪ 1849 - Il generale austriaco d'Aspre, che ha invaso la Toscana, prende e saccheggia Livorno

▪ 1857 - Ammutinamento Indiano: I ribelli indiani strappano Delhi ai britannici

▪ 1860 - Garibaldi sbarca con i Mille a Marsala

▪ 1862 - Guerra di secessione americana: La CSS Virginia viene autoaffondata nel fiume James, a nord-ovest di Norfolk (Virginia)

▪ 1927 - In California viene fondata l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, che istituisce il Premio Oscar

▪ 1928 - Il primo servizio di televisione analogica viene inaugurato dalla WGY, Schenectady (New York)

▪ 1930 - La nazionale di calcio dell'Italia batte 5-0 l'Ungheria a Budapest e conquista la sua prima Coppa Internazionale

▪ 1943 - Seconda guerra mondiale: le truppe statunitensi invadono Attu nelle Isole Aleutine, nel tentativo di espellere le forze occupanti giapponesi

▪ 1947 - A Torino 10 giocatori su 11 del Grande Torino vestono la maglia della nazionale nella partita vinta 3-2 contro l'Ungheria

▪ 1948 - Luigi Einaudi, 1874-1961, viene eletto secondo Presidente della Repubblica italiana con 518 voti su 872; il giorno dopo presta giuramento

▪ 1949 - Il Siam cambia il suo nome in Thailandia

▪ 1955 - Italia: Giovanni Gronchi presta giuramento come terzo Presidente della Repubblica Italiana; era stato eletto il 29 aprile con 658 voti su 833

▪ 1960 - A Buenos Aires quattro agenti del Mossad rapiscono il gerarca nazista fuggitivo Adolf Eichmann, che usava il falso nome di "Ricardo Klement"

▪ 1962 - Antonio Segni presta giuramento come quarto Presidente della Repubblica italiana; era stato eletto il 6 maggio con 443 voti su 854

▪ 1987

  1. - Klaus Barbie viene processato a Lione per crimini di guerra commessi durante la seconda guerra mondiale.
  2. - A Baltimore (Maryland), viene eseguito il primo trapianto cuore-polmoni

▪ 1994 - La Guardia di Finanza Italiana esegue "Hardware I", la prima fase dell'Italian Crackdown

▪ 1995 - A New York, più di 170 nazioni decidono di estendere indefinitamente e senza condizioni il Trattato di Non Proliferazione Nucleare

▪ 1997 - Deep Blue, il supercomputer giocatore di scacchi della IBM, sconfigge di nuovo il campione del mondo Garry Kasparov.

▪ 1998 - Nel deserto del Rajasthan, l'India conduce i suoi primi test nucleari sotterranei, violando il Trattato di Non proliferazione Nucleare e infiammando il suo vicino-rivale, il Pakistan (che già possiede armi nucleari)


Anniversari

* 1610 - Padre Matteo Ricci (Macerata, 6 ottobre 1552 – Pechino, 11 maggio 1610) è stato un gesuita, matematico, cartografo ed esploratore italiano.
La sua azione missionaria nel territorio cinese dal 1582 alla morte, nel 1610, ha segnato la ripresa del cattolicesimo cinese, dopo le origini dell'attività della Chiesa cattolica in Cina con il francescano Giovanni da Montecorvino. Vissuto al tempo della Dinastia Ming, Matteo Ricci ha impresso un forte impulso all'azione evangelizzatrice ed è riconosciuto come uno dei più grandi missionari della Cina. Il suo nome in mandarino era Lì Mǎdòu (利瑪竇), mentre nella cerchia dei mandarini ricevette il titolo onorifico[senza fonte] di Studioso confuciano del grande Occidente (泰西儒士, Tàixī Rúshì).

Dalla nascita al 1582
Nacque in una famiglia nobile di Macerata, in una regione in cui in quegli anni vissero persone capaci di coniugare fede e umanesimo, come Camilla da Varano.
Iniziò i suoi studi nel 1561 nel Collegio dei Gesuiti della città natale. Nel 1568 fu inviato dal padre a Roma per studiare giurisprudenza al Collegio Romano. Attratto dagli ideali e dalle attività dei Gesuiti, entrò nella Compagnia di Gesù nel 1571 a Sant'Andrea al Quirinale. Si dedicò poi a studi scientifici ed in particolare ad astronomia, matematica, geografia e cosmologia sotto la guida di diversi maestri, tra i quali Christoph Clavius e Alessandro Valignano. Sotto l'influsso di quest'ultimo maturò la decisione di dedicarsi ad attività missionarie. Nel 1572 Valignano venne nominato Visitatore delle missioni delle Indie Orientali. Poco prima, nel 1571 Ricci era stato testimone della cruenta battaglia di Lepanto.
Nel 1577 si trasferì a Coimbra, in Portogallo, per prepararsi all'apostolato in Asia; nel marzo 1578 salpò da Lisbona per l'India con 14 confratelli. Il 13 settembre giunse a Goa, avamposto portoghese sulla costa indiana. Qui trascorre alcuni anni, insegnando materie umanistiche nelle scuole della Compagnia. Nel 1580 fu ordinato sacerdote a Kochi (India), dove celebrò la prima messa il 26 luglio. Nel 1582 lasciò l'India e partì per la Cina, paese nel quale i gesuiti, fin dalla fondazione dell'ordine nel 1534, desideravano recarsi.

La missione in Cina
Ricci sbarcò a Macao con il confratello gesuita Michele Ruggieri e visse inizialmente nella Cina meridionale, essendo il resto del paese proibito agli stranieri. Qui si dedicò all'apprendimento della lingua e dei costumi cinesi e produsse la prima edizione della sua opera cartografica, intitolata Grande mappa dei diecimila Paesi, che univa le conoscenze geografiche dei cinesi a quelle degli occidentali.

Le tappe verso Pechino
Matteo Ricci impiegò 18 lunghi anni prima di riuscire a stabilirsi nella capitale imperiale Pechino. In questo periodo fondò quattro residenze in Cina:
▪ Il 10 settembre 1583 Ricci ed il confratello Michele Ruggieri ottennero dalle autorità cinesi il permesso di stabilirsi a Shao-ch'ing (Zhaoqing), ad ovest di Canton, sede del viceré del Kwantung e Kwansi, dove operò vestito da bonzo. «Farsi cinese con i cinesi» diventa presto il suo motto. Ottenne il permesso di costruire una chiesa, che venne costruita in due anni.
▪ Nel 1589 si trasferì a Shao-Chou, dove entrò in stretta amicizia con lo studioso confuciano Chu T'ai‑su; gli insegnò le nozioni basilari della matematica, mostrò un'invenzione tipicamente occidentale come l'orologio; questo gli valse la possibilità di entrare nei circoli dei mandarini, gli alti funzionari imperiali. In questo periodo egli si impadronì della lingua cinese e riuscì a conoscere in profondità le culture del mondo cinese. Qui costruì la sua seconda chiesa, in stile cinese.
▪ Nel 1595 Ricci progettò di recarsi a Nanchino e Pechino, partì il 18 aprile al seguito di un gran Mandarino che si recava a queste due città, ma fu fermato poco dopo l'inizio del viaggio. Il 28 giugno si stabilì a Nanchang (circa 1.460 km da Pechino), capoluogo del Jiangxi, fondandovi la terza residenza. A Nanchang, su richiesta del Principe di Kienan, raccolse e tradusse in cinese i Detti dei nostri filosofi e dei nostri santi sull'amicizia: fu la prima opera scritta in cinese da Ricci, primo sinologo europeo. Compose inoltre il Palazzo della memoria, un trattato di mnemotecnica che riscosse un grande successo. Nel 1597 il Visitatore Alessandro Valignano nominò Ricci superiore della Missione di Cina.
▪ Al seguito del Ministro dei Riti, che intendeva fargli riformare il calendario cinese, il 25 giugno 1598 Ricci lasciò Nanchang alla volta di Nanchino (circa 1.000 km da Pechino). Ritornato a Nanchino il 6 febbraio 1599, decise di fondare in quella città un'altra residenza. Ricci perfezionò il dizionarietto portoghese-cinese su cui lavorava da anni (fu il primo lavoro sinologico del genere) annotando toni e consonanti aspirate. Completò anche una parafrasi latina dei "Quattro libri" confuciani e tracciò tre carte geografiche del mondo, facendo attenzione di porre sempre la Cina al centro (come «Regno di Mezzo»). Il mandarino Wan Pan fu incuriosito dall'opera di Ricci e Ruggieri, in particolare degli orologi da loro costruiti, e li invitò alla sua corte.
▪ 24 gennaio 1601: ingresso pubblico a Pechino. Tre giorni dopo, ammessi alla presenza del "Figlio del cielo" (l’Imperatore), Ricci e Ruggieri offrirono alcuni quadri religiosi raffiguranti il Salvatore, la Madonna e San Giovanni, assieme ad altri doni di vario genere.
Gli studi lo condussero ad approfondire il concetto di inculturazione, già teorizzato dal Valignano. Alle prese con il problema di creare un ponte tra due culture lontane, Ricci ritenne che la filosofia greca fosse quella più vicina al confucianesimo ed era perciò in grado di aprire le porte del continente asiatico al cristianesimo. D'altra parte la conoscenza degli usi e costumi locali era strumento necessario per ogni buon missionario: bisognava quindi farsi indiani in India, nipponici in Giappone e cinesi in Cina.
Per questo Ricci e i suoi confratelli nel 1594 lasciarono gli abiti da bonzi buddisti, ed iniziarono a prendere nomi cinesi (Li Ma Tou, dove Li sta per l'iniziale del cognome Ri, visto che in cinese la lettera R non esiste, e Ma Tou come suono più vicino al nome Matteo) e a vestirsi come tali, con le tuniche al posto della veste. Scelsero così di apparire come "letterati" confuciani nella convizione che questa immagine fosse più apprezzata e meglio considerata nelle società cinese dell'epoca; si lasciarono crescere barba e capelli e si fecero portare in portantina da tre servi.
Queste innovazioni ricevettero il consenso del padre generale della Compagnia, Claudio Acquaviva, e di papa Clemente VIII. In un dibattito con i letterati confuciani, Ricci sostenne che il culto dei cinesi verso gli antenati potesse essere accolto e integrato nella pratica religiosa cristiana. La sua opinione venne apprezzata dai mandarini e dagli eruditi, ma nei decenni seguenti esponenti di altri ordini religiosi (francescani e domenicani su tutti), ritennero che alcuni aspetti di quei culti fossero in contrasto con i dettami della religione cattolica.

Alla corte dell'imperatore
Nel 1601 Ricci ritentò la strada per Pechino rivolgendosi direttamente all'imperatore Wan Li ((万历, niánhào dell'imperatore Shénzōng 神宗, regnante 1572-1620). In una missiva il gesuita menzionava l'amicizia con la Cina ed esprimeva ammirazione per la sua straordinaria cultura. L'imperatore rispose con un editto che ordinava al gesuita di salire a Pechino e di presentarsi con dei doni. Risalì per oltre 600 chilometri il Canale Imperiale, ma appena arrivato fu fatto prigioniero da Ma Tang, uno dei più potenti eunuchi di corte; dopo sei mesi, nel gennaio 1601, aiutato da Mandarini amici, venne ospitato nel Palazzo degli Stranieri.
Ricci fu ricevuto a Corte (anche se non fu presentato all'imperatore) ed ottenne il permesso di trasferirsi nella capitale. Nel 1602 fu inaugurata la prima missione cristiana a Pechino.
In poco tempo Ricci divenne amico delle élite del Paese ed ebbe licenza di celebrare la messa in pubblico. Altri 40 padri gesuiti si unirono a lui.
Padre Matteo Ricci introdusse nella cultura cinese i primi elementi di geometria euclidea, di geografia e di astronomia con l'uso del sestante. Nel 1603 avviò la polemica antibuddhista pubblicando il Tiānzhǔ shíyì (天主實義, «Il vero significato del Signore del cielo») dove accusava di "arroganza" il Buddha Shakyamuni fondatore del Buddhismo [2]. Questa pubblicazione provocò la reazione di intellettuali e monaci buddhisti, come Yúnqī Zhū Hóng (雲棲祩宏, 1535-1615) e Ŏuyì Zhìxù (蕅益智旭, 1599–1655), che a loro volta pubblicarono studi critici e polemici nei confronti del Cristianesimo.
Nel 1609 fondò la Confraternita della Madre di Dio e dette inizio ai lavori della prima chiesa pubblica di Pechino. L'11 maggio dell'anno seguente, prima che la costruzione fosse terminata, morì a cinquantotto anni e fu sepolto nel giardino di Shal a Pechino, ove si trova tutt'ora. Matteo Ricci fu il primo straniero europeo, non diplomatico, ad essere sepolto in Cina. Nella sua vita aveva convertito, direttamente o indirettamente, tremila persone.
Dopo la sua morte i suoi contributi vennero pienamente riconosciuti dall'imperatore Wanli e le sue spoglie vennero sepolte nel cimitero di Zhalan, in un terreno che oggi costituisce il parco della Scuola di Amministrazione di Pechino.

L'opera culturale e scientifica
Matteo Ricci si adoperò per introdurre presso i cinesi la scienza occidentale. Per dimostrare lo stato avanzato raggiunto dalla tecnologia europea, mostrò nei suoi incontri con i letterati confuciani e le personalità importanti un orologio automatico e la carta geografica del globo. Avendo trovato delle somiglianze tra la cultura confuciana ed alcuni aspetti della filosofia greca e latina, Ricci fece conoscere ai cinesi alcune opere fondamentali del pensiero occidentale. Tradusse in cinese il Manuale di Epitteto, intitolandolo "Il libro dei 25 paragrafi" e parafrasandone in senso cristiano molti passi.
Nel 1607 Ricci, insieme con il matematico cinese convertito Xu Guangqi, tradusse i primi libri degli Elementi di Euclide in cinese. Inoltre Ricci si dedicò alla realizzazione di un atlante mondiale in cinese, curando personalmente la traduzione dei nomi europei nella lingua locale. Molte dei nomi da lui coniati sono usati tutt'oggi in Cina. Ricci, inoltre, introdusse in Europa molti aspetti della civiltà cinese, presentandoli in genere sotto una luce favorevole. In ciò ebbe un ruolo importante l'opera del gesuita fiammingo Nicolas Trigault, che tradusse in latino i suoi diari di viaggio, fornendo una versione ancora più idealizzata della classe dirigente cinese.

Riconoscimenti
Gli è stato dedicato un cratere lunare di 71 km di diametro.

Avvenimenti recenti su Matteo Ricci
▪ fino al 24 gennaio 2010 si è tenuta una mostra in ricordo del quattrocentesimo centenario della morte di Matteo Ricci a Roma nel Braccio di Carlo Magno in Vaticano.
▪ Alla fine degli anni settanta del XX secolo il personaggio di Matteo Ricci uscì come argomento nell'esame di stato del Paese asiatico.
▪ La rivista Life ha posto Matteo Ricci fra le 100 più importanti personalità del secondo millennio.
▪ Il 19 aprile 1984 il vescovo di Macerata Francesco Tarcisio Carboni ha aperto la sua causa di beatificazione.
▪ Sulle mura della Città Imperiale di Pechino sorge ancora oggi l'osservatorio astronomico intitolato "Matteo Ricci", che contiene strumenti astronomici degli inizi del Seicento, alcuni dei quali disegnati dallo stesso gesuita.
▪ L'effigie di Matteo Ricci, unico occidentale insieme ad un altro italiano, Marco Polo, compare nel fregio in marmi policromi che racconta la storia cinese all'interno del Millennium Centre di Pechino, sede delle riunioni ai massimi livelli del partito comunista cinese.
▪ Mostra al «Museo della Capitale» di Pechino 'Matteo Ricci. Incontro di civiltà nella Cina dei Ming.
* Da marzo a giugno 2010, mostra su Matteo Ricci alla Basilica Santa Teresa di Lisieux in Normandia (Nord della Francia).

* 1716 - Francesco De Geronimo (Di Girolamo, De Girolamo), santo. 

Nacque a Grottaglie (Taranto) il 17 dicembre 1642, primo di undici figli, di cui tre ecclesiastici, da una famiglia benestante e di profonda fede cristiana.
Ebbe la fortuna di trovare nel suo paese natale una scuola di lettere e di pietà, che gli giovò grandemente, fino ai diciassette anni. Fu, infatti, affidato all'età di dieci anni circa, a una congregazione di sacerdoti dediti all'insegnamento e alle missioni fra il popolo. Il piccolo Francesco, anziché essere ammesso alla sola frequenza delle scuole, ebbe il privilegio di abitare presso quei pii sacerdoti, dai quali gli fu ben presto affidata la cura della chiesa quale sagrestano e l'insegnamento del catechismo ai fanciulli. A volte, poi, accompagnava i sacerdoti nelle missioni aiutandoli nell'istruzione catechistica ai fanciulli.
A sedici anni gli fu conferita la prima tonsura su proposta della stessa Congregazione (1658) e a diciassette fu ricevuto nel seminario diocesano a Taranto per continuare i suoi studi, destinato ormai definitivamente al sacerdozio. Frequentò nelle scuole del collegio dei Gesuiti i corsi di retorica, di scienze e filosofia, venendo ordinato suddiacono nel 1664 e di lì a qualche tempo diacono. Nel 1665 andò a Napoli, per consiglio dei suoi stessi maestri, a frequentare i corsi di diritto civile e canonico, conseguendo la laurea in tali materie, pare nel 1668, e in teologia.
Per non pesare sul bilancio familiare chiese e ottenne un posto di assistente dei giovani studenti nel collegio massimo dei Gesuiti napoletani. Nel 1666, frattanto, durante il corso di teologia fu ordinato sacerdote e nel 1670 diventò gesuita non ancora terminati gli studi teologici, che completerà qualche anno dopo per poter sostenere l'esame de universa philosophia et theologia richiesto dalle costituzioni dell'Ordine per la professione solenne dei quattro voti.
Dal 1671 al 1674 fu addetto ai ministeri apostolici in Puglia, particolarmente nella diocesi di Lecce.
Come già nella vita di studente e di assistente dei giovani si erano rivelate le sue eccellenti doti intellettuali e le sue virtù, fino ad essere denominato dai giovani il sacerdote "santo", così nell'attività apostolica si rivelarono le sue doti di apostolo zelante e di predicatore efficace.

Una volta ritornato a Napoli per completare gli studi di teologia, vi rimase poi per tutta la vita addetto alle missioni popolari che lo fecero apostolo di Napoli e che sostituirono le missioni dell'India o dell'Oriente da lui insistentemente chieste. Compì la solenne professione religiosa (8 dicembre 1682) nel pieno del suo apostolato napoletano, essendo addetto dal 1676 alla Casa Professa del Gesù Nuovo con tutte le mansioni inerenti all'ufficio affidatogli.
Si trattava praticamente di un triplice ufficio: le missioni al popolo, che consistevano in prediche da tenersi nelle piazze e lungo le strade, dove confluiva più gente nei giorni festivi, allora piuttosto numerosi; la Comunione generale ogni terza domenica del mese, preparata anch'essa con prediche all'aperto: il de Geronimo con i suoi aiutanti conduceva la moltitudine del popolo nella chiesa del Gesù, ove numerosi sacerdoti già pronti ascoltavano le confessioni; la conversione delle donne di cattiva vita. Era uno degli aspetti delle sue missioni di piazza, ma aveva di particolare che egli penetrava nei quartieri ove più numerose erano le case che accoglievano quelle infelici e cominciava a predicare sotto le loro finestre. I suoi biografi ricordano molti casi, a volte miracolosi, di conversioni o di resipiscenza di quelle donne.
Ma questo triplice ufficio non esauriva l'attività del missionario, che estendeva il suo apostolato a tutti coloro che ne avevano bisogno, quali gli addetti alle navi, i carcerati, gli ammalati e gli uomini della sua congregazione degli artigiani: una specie di circolo cattolico o di confraternita che gli era di validissimo aiuto nelle missioni al popolo e nell'organizzare, come si è detto, le Comunioni generali della terza domenica del mese.
Anche se la città di Napoli fu per circa quarant'anni il suo campo missionario, pure non si esaurì in essa il suo zelo di apostolo giacché si sa che egli prese parte tante volte a missioni in altre regioni del regno di Napoli quali l'Abruzzo, le Puglie, il Sannio. Soprattutto, però, Napoli e dintorni beneficiarono dell'opera sua e subirono il forte ascendente della sua personalità taumaturgica, come dimostrano gli avvenimenti del 1707, allorché l'esercito austriaco occupò Napoli scacciando gli spagnoli di Filippo V. Come soleva accadere in simili circostanze, il popolo si abbandonava a rivolte e a saccheggi.
Quella volta però l'autorità morale del de Geronimo valse a scongiurare il pericolo o a limitarlo notevolmente. Anzi, pare che egli concorresse a impedire che gli spagnoli asserragliati nelle fortezze bombardassero la città, facendo da mediatore, come attestano i processi di canonizzazione, sebbene nessuna menzione ne facciano il nunzio e il residente veneto nei loro minuziosi dispacci.
Un'altra attività apostolica del de Geronimo va ricordata, cioè quella degli esercizi spirituali alle diverse classi di persone: i monasteri di religiose e di religiosi, i conservatori per la gioventù, i carcerati, e i "galeotti" delle navi. Dappertutto egli portava una parola calda di fede e di amore, infiammato com'era di un'ardente carità specialmente verso Gesù Cristo eucaristico e la sua santissima Madre. Fra le devozioni favorite e diffuse dal de Girolamo fu particolare quella a s. Ciro, medico e martire, il cui corpo riposa nella cappella omonima della chiesa del Gesù Nuovo a Napoli. Egli portava con sé nelle missioni una reliquia del santo e ad essa attribuiva tutti i prodigi che andava operando durante le sue prediche, sebbene parecchi testimoni coevi ritengano che Iddio operasse miracoli per le sue stesse virtù e che egli, nella sua umiltà, si celasse dietro il potere taumaturgico di s. Ciro. Tale testimonianza vale a dimostrare quale stima avessero delle sue virtù i contemporanei, che del resto furono concordi nell'affermarne la santità della vita in tutti i processi di canonizzazione cominciati già pochi anni dopo la sua morte, avvenuta a Napoli il giorno 11 maggio 1716.
Fu beatificato da Pio VII il 2 maggio 1806, allorché i Gesuiti, su richiesta del re Ferdinando IV di Borbone, erano stati riconosciuti per il regno di Napoli (la restaurazione dell'Ordine avverrà nel 1814). Fu poi canonizzato dal papa Gregorio XVI il 26 maggio 1839 e la sua festa fu fissata nel giorno della morte. Il corpo, traslato nella cappella a lui intitolata nella chiesa del Gesù Nuovo di Napoli, che venne arricchita dallo scultore Jerace dell'artistica statua del santo in atto di predicare, vi rimase fin dopo la seconda guerra mondiale, allorché fu trasportato nella chiesa dei Gesuiti di Grottaglie, patria del santo. (Egidio Papa)

▪ 1781 - Ignazio da Laconi (al secolo Vincenzo Peis; Làconi, 17 dicembre 1701 – Cagliari, 11 maggio 1781) è stato un religioso italiano dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini ed è venerato come santo dalla Chiesa Cattolica. La sua memoria liturgica ricorre l'11 maggio, giorno della sua morte.

Il 16 giugno 1940, nella Basilica di San Pietro, il papa Pio XII lo dichiarò beato. Il 21 ottobre 1951, dallo stesso papa, ancora nella Basilica di San Pietro, Ignazio da Làconi viene proclamato santo.

Il culto
Sant’Ignazio da Làconi è venerato in tutta la Sardegna, dove esistono diverse chiese a lui dedicate; la prima è stata fondata nel 1971 a Serramanna.
La devozione per questo santo è particolarmente sentita proprio a Làconi, suo paese natale, dove si trova ancora la casa in cui Vincenzo Peis visse sino all’età di venti anni con la famiglia e la chiesa in cui venne battezzato.
Altro importante centro della devozione al santo è Cagliari, dove egli visse da religioso.
Nella città capoluogo i posti legati a Fra Ignazio sono prevalentemente due, ovvero il convento presso la chiesa di San Benedetto, oggi in zona centralissima, nel quale il santo visse il noviziato e soprattutto il Convento di Sant’Antonio, dove si venerano le sue spoglie ed è possibile vedere la celletta dove trascorse gran parte della sua vita.
La Chiesa Cattolica lo reputò degno di tale titolo riconoscendogli di aver svolto per tutta la vita un'opera umile e al tempo stesso dedita agli altri; inoltre, per la proclamazione della santità, come di prassi in questi casi, furono attribuiti alla sua intercessione alcuni miracoli, come la guarigione di un' inferma, che avrebbe riacquistato l'utilizzo delle gambe. Da questo miracolo è poi partito il processo di beatificazione.
Le spoglie del santo riposano nel Convento dei Frati Cappuccini in viale Fra Ignazio, a Cagliari. Periodicamente l'urna con le spoglie del santo viene portata in pellegrinaggio lungo tutta l'isola di Sardegna, un evento che richiama sempre numerosissimi fedeli.
Esiste inoltre un mensile, "La Voce Serafica", nato per devozione all'attività dello stesso frate cappuccino.
L'11 maggio 2007 Sant'Ignazio da Làconi è stato proclamato patrono della Provincia di Oristano.

▪ 1871 - John Frederick William Herschel (Slough, 7 marzo 1792 – Collingwood, 11 maggio 1871) è stato un astronomo, matematico e chimico inglese.
John Herschel fu il primo a utilizzare il calendario giuliano nell'astronomia, portò importanti contributi al miglioramento dei procedimenti fotografici del periodo (dagherrotipia e calotipia), scoprendo la proprietà del tiosolfato di sodio, al tempo iposolfito di sodio, nel fissaggio dell'immagine. Coniò inoltre i termini fotografia, negativo e positivo.
John Herschel era figlio di William Herschel e inizialmente fu un giurista. Successivamente si dedicò come il padre all'astronomia riprendendone pure l'osservatorio.
Scoprì che le nubi di Magellano sono formate da stelle, pubblicò diversi cataloghi e introdusse la data giuliana nell'astronomia.
Nel 1831 ottenne il titolo nobiliare; nel 1848 venne nominato presidente della Royal Astronomical Society e nel 1850 coniatore di Sua Maestà.

* 1880 - Giuseppe Mazzoni (Prato, 16 dicembre 1808 – Prato, 11 maggio 1880) è stato un politico italiano, triumviro della Toscana. Protagonista del Risorgimento e dell’unificazione italiana, è uno dei tanti appartenenti alla Massoneria che hanno egemonizzato le vicende politiche italiane.

Si laureò in Giurisprudenza all’Università di Pisa. Fino da giovane abbracciò gli ideali democratici e mazziniani. Chiamato a far parte nel 1835 della pratese Accademia degli Infecondi, assunse poi iniziative politiche sempre più importanti. Prese parte ai moti risorgimentali del 1848, e nel 1849, dopo la fuga del granduca, insieme a Giuseppe Montanelli e Francesco Domenico Guerrazzi fece parte del triumvirato che resse la Toscana come governo provvisorio. A seguito della successiva restaurazione, dovette riparare all'estero per dieci anni: prima a Marsiglia, poi a Parigi e infine a Madrid.
Stanco e sfiduciato, tornò in patria nel 1859, dove espresse la sua contrarietà all'annessione della Toscana al Piemonte. Tuttavia, fu deputato del Parlamento del Regno d'Italia e senatore. Per la coerenza e l'intransigenza delle sue posizioni fu soprannominato il Catone toscano.
Divenne Gran maestro della Massoneria il 24 aprile 1879, carica che ricoprì fino alla morte, avvenuta poco più di un anno dopo; in questa veste istituì, nel 1877, l'originaria loggia "Propaganda".
Un monumento a Giuseppe Mazzoni è stato eretto in piazza del Duomo, a Prato. La sua città gli ha dedicato anche una via. Ed esiste anche un istituto scolastico che porta il suo nome.

▪ 1905 - Zeffirino Namuncurá Burgos (nome originale Ceferino; Chimpay, 26 agosto 1886 – Roma, 11 maggio 1905) fu un salesiano laico argentino.Venne beatificato l'11 novembre 2007 a Chimpay dal Cardinal Tarcisio Bertone; la cerimonia fu la prima del genere ad avvenire fuori dal Vaticano e Namuncurá è stato pure il primo beato indio della America del Sud.

▪ 1976 - Hugo Alvar Henrik Aalto (Kuortane, 3 febbraio 1898 – Helsinki, 11 maggio 1976) è stato un celebre architetto, designer e accademico finlandese, esponente di spicco dell'architettura organica di stampo europeo, appartenente alla cosiddetta "seconda generazione" dei maestri del movimento moderno.
L'attività di Aalto spaziava dal design di arredi e oggetti in vetro all'architettura e alla pittura. Dal punto di vista architettonico fu il maggior esponente dell'architettura organica europea, nonché appartenente ad una folta schiera di maestri del movimento moderno insieme a Le Corbusier, Mies van der Rohe e Gropius, tutti appartenenti alla generazione di nati nel decennio del 1880.
A partire da oggetti piccoli come un cucchiaio, fino ad arrivare al progetto di città (è autore anche dei piani regolatori per Finlandia e Svezia), l'opera di Aalto si caratterizza sotto un suo ricorrente particolare architettonico, il segno della sua "onda", che in finlandese è chiamata aalto come il suo cognome.
Negli ultimi due decenni del suo mezzo secolo di attività progettuale alcuni critici hanno parlato di una "involuzione classicista" di Aalto, dovuta soprattutto ad un allontanamento dalla linea del neoempirismo scandinavo.

Design
Sono conosciuti a livello internazionale la sua collezione di vasi in vetro, chiamati Aalto, e i mobili anni trenta in compensato curvato.
Architettura
La colonna portante dello stile di Aalto è innanzitutto il continuo riferimento alla tradizione del suo paese, la Finlandia, dal cui patrimonio culturale spesso attinge; un secondo punto è da cercarsi nell'attenzione verso l'individuo visto dal punto di vista psicologico.
Aalto si allontana dal razionalismo architettonico superando lo schematismo formale tramite l'utilizzo di materiali naturali (prevalentemente il legno, ma anche cemento armato e metalli) e attraverso la ricerca di linee e superfici curve, di piante aperte, attraverso una concezione dello spazio architettonico interno ed esterno unificata dall'integrazione del volume e della struttura e qualificata dalle pareti ondulate e dall'uso dell'asimmetria. Da sottolineare anche la particolare attenzione data da parte di Aalto ai particolari costruttivi e ai processi di produzione industriale. Aalto si avvicina nella realtà Europea a quella architettura organica di Frank Lloyd Wright, con una progettazione articolata, che cerca molte volte un coinvolgimento tra la costruzione progettata e l' ambiente costruito e naturale.

Opere
▪ Torre campanaria della chiesa di Kauhajärvi (1921-1923), Finlandia
▪ Casa per Terho Manner a Töysä (1923), Finlandia
▪ Casa Nuora a Jyväskylä (1923-1924), Finlandia
▪ Casa del popolo di Jyväskylä (1924-1925), Finlandia
▪ Ospedale Municipale di Alajärvi (1924-1928), Finlandia
▪ Chiesa di Muurame (1926-1929), Finlandia
▪ Sede del Corpo della difesa di Jyväskylä (1926-1929), Finlandia
▪ Teatro di Turku (1927), Finlandia
▪ Chiesa Töölö a Helsinki (1927), Finlandia
▪ Sanatorio di Paimio (1929-1933), Finlandia
▪ Fabbrica "Toppila Oy" (successivamente nota come "Kajaani Oy") di Oulu (1930), Finlandia
▪ Ospedale centrale universitario di Zagabria (1931), Croazia
▪ biblioteca municipale di Viipuri, successivamente nota come biblioteca di Vyborg (1933-1935), Russia, (allora Finlandia)
▪ Propria residenza a Munkkiniemi (1936), Finlandia
▪ Padiglione della Finlandia all'esposizione di Parigi costruito interamente in legno strutturale (1937), Francia
▪ Case a schiera di Kauttua nei pressi di Eura (1937), Finlandia
▪ La "Villa Mairea" a Noormarkku (1938), Finlandia
▪ Padiglione della Finlandia all'esposizione di New York (1939), USA
▪ Piani regolatori per città svedesi e finlandesi, ad esempio Rovaniemi
▪ Casa dello studente "Baker" del MIT a Cambridge (1947), USA
▪ Municipio di Säynätsalo (1950), Finlandia
▪ Università di Jyväskylä (1953-1957), Finlandia
▪ Stadio di Otaniemi a Espoo (1954), Finlandia
▪ Casa della cultura a Helsinki (1952-1958), Finlandia
▪ Kolmen Ristin kirkko (Chiesa delle Tre Croci) a Imatra (1958), Finlandia
▪ Maison Louis Carrè Bazoches-sur-Guyonne (1959-1961), Francia
▪ Casa a torre di Neue Vahr a Brema (1959-1962), Germania
▪ Centro culturale di Siena (1966), Italia
▪ Museo d'arte dello Jutland settentrionale ad Aalborg (1969-1973), Danimarca
▪ Chiesa di S. Maria Assunta di Riola, in provincia di Bologna (1973), Italia
▪ Campus dell'Università tecnica di Helsinki (1953-1973), Finlandia
▪ Centro di cultura di Wolfsburg (1958-1963) - Germania
▪ Palazzo Enso-Gutzeit a Helsinki (1959-1962), Finlandia
▪ Finlandia Hall di Helsinki (1962-1971), Finlandia
▪ Mount Angel Abbey Library di Mount Angel Oregon (1970), USA
▪ Area universitaria di Reykjavík (1975-1976), Islanda

▪ 1978 - Francesco Serantini (Castel Bolognese, 24 settembre 1889 – Faenza, 11 maggio 1978) è stato uno scrittore italiano.
Francesco Serantini, di professione avvocato, in qualità di scrittore ha saputo esprimere l'ethos culturale tradizionale della Romagna, della quale ha narrato, con una eccezionale capacità interpretativa, vicende e personaggi, per lo più seguendo un filone storico-popolare. La figura del Passatore, il celebre bandito che sulla metà del 1800 compì numerose e spregiudicate imprese delittuose diventando una leggenda, costituì la sua prima occasione di ricerca e di prova letteraria e con l'opera "Il fucile di Papa Della Genga", pubblicato nel 1948 e frutto della rielaborazione di un suo scritto di carattere storico risalente al 1929, ricostruì con commossa e profonda partecipazione umana un episodio legato a quella saga, ottenendo un enorme successo, sancito dal premio Bagutta-opera prima.
Con la successiva opera "L'osteria del gatto parlante" 1951 narrò invece vicende pittoresche e avventurose tratte dal contesto minuto della vita degli uomini e delle donne della sua terra, dimostrando tali doti di capacità introspettiva e di efficacia descrittiva che gli meritarono il premio Bagutta-opera principale, oltre che il consenso entusiastico della critica (Pancrazi, Cecchi, De Robertis, Bo). Serantini scrisse inoltre altri romanzi e numerosi racconti, anch'essi legati a temi ed aspetti della sua terra, di varia natura ma sempre connotati da un profondo senso di appartenenza che a volte attinge al lirismo, lasciando trasparire per altro una rilevante preparazione culturale, specialmente storica ed umanistica. La sua prosa è spesso caratterizzata anche da un intrigante uso della sintassi e del lessico, con vivaci e piacevoli richiami al linguaggio dialettale.

Opere
Fatti memorabili della banda del Passatore in terra di Romagna - Faenza, 1929
▪ Il fucile di Papa Della Genga - Garzanti, 1948
▪ L'osteria del gatto parlante - Garzanti, 1951
▪ I bastardi - Garzanti, 1955
▪ Le nozze dei diavoli - Garzanti, 1957
▪ La casata dei Gobbi - Garzanti, 1958
▪ Sono state ripubblicate successivamente dalla Casa editrice "Il Girasole".

▪ 1981 - Robert Nesta Marley detto Bob (Nine Mile, 6 febbraio 1945 – Miami, 11 maggio 1981) è stato un cantautore, cantante, chitarrista reggae giamaicano.
È considerato il più importante musicista reggae di sempre, ed ha avuto il merito di rendere popolare il genere fuori dalla Giamaica. Grazie alla sua opera, un mese dopo la morte fu insignito del prestigioso Jamaican Order of Merit. Molte delle sue canzoni parlano delle lotte dei poveri e degli emarginati dal potere.
La sua attività ebbe inizio nel 1964 suonando nella band The Wailers, dopo lo scioglimento della band avvenuto nel 1974 suona come Bob Marley and The Wailers assieme ad altri musicisti, tra i quali ricordiamo Peter Tosh.
[...]
Successo solista e consacrazione internazionale
Nonostante lo scioglimento, Bob Marley continuò a suonare sotto il nome di "Bob Marley & the Wailers". I nuovi componenti della band di supporto erano i fratelli Carlton e Aston Barrett, detto "Family Man", rispettivamente alla batteria e al basso, Junior Marvin e Al Anderson alla chitarra, Tyrone Downie e Earl Lindo detto "Wya" alle tastiere, Alvin Patterson "Seeco" alle percussioni. Le "I Threes" composte da Judy Mowatt, Marcia Griffiths e dalla moglie di Bob, Rita, all'accompagnamento vocale.
Nel 1975 Bob Marley irrompe sul mercato internazionale con il suo primo storico singolo, "No Woman, No Cry", dall'album Natty Dread. Questo fu seguito dal successo del 1976, Rastaman Vibration, che rimase per ben quattro settimane nella top ten di Billboard Charts negli Stati Uniti.
Nel dicembre 1976, due giorni prima di "Smile Jamaica" un concerto organizzato dal primo ministro della Giamaica, Micheal Manley, allo scopo di alleggerire le tensioni tra i due gruppi politici in guerra, Bob, la moglie Rita e il loro manager Don Taylor subirono un attacco da parte di un gruppo armato composto da ignoti nella residenza di Bob. Taylor e Rita riportarono ferite gravi, che però furono curate completamente. Bob riportò solo delle ferite lievi al petto e al braccio. Si ritiene che tale attacco fosse stato causato da motivi politici, essendo visto il concerto come un modo di supportare il primo ministro Manley. Nonostante tutto, il concerto si tenne e Bob Marley si esibì come in programma. Quando gli fu chiesto perché avesse cantato quella sera egli rispose:
"Perché le persone che cercano di far diventare peggiore questo mondo non si concedono un giorno libero... Come potrei farlo io?!"
Bob Marley si trasferì dalla Giamaica in Inghilterra nel 1976, dove registrò gli album Exodus e Kaya. Exodus rimase nelle classifiche inglesi per ben 56 settimane consecutive. Includeva singoli di spessore come Exodus (canzone che si basa su un solo accordo, il la minore), "Jamming", "One Love", "Three little birds" e "Waiting in Vain".
In Inghilterra, Marley fu arrestato per possesso di piccole quantità di cannabis, mentre viaggiava verso Londra.

Gli ultimi anni
Nel luglio 1977 gli fu diagnosticato un melanoma maligno a un alluce a seguito di una ferita procurata durante una partita di calcio, ma egli rifiutò le cure anche a causa della sua religione (Rastafarianesimo) secondo cui il corpo umano deve rimanere "integro".
Nel 1978 Bob Marley organizza un nuovo concerto politico in Giamaica, dal nome One Love Peace Concert, sempre nel tentativo di arrestare l'ostilità tra i due partiti in guerra. Su espressa richiesta di Marley, i due leader rivali, Michael Manley ed Edward Seaga si incontrarono sul palco e si diedero la mano.
Nel 1979 fu invece prodotto un album pregno di significati politici, Survival, contenente canzoni come Zimbabwe, Africa Unite, Wake Up and Live e Survival, che riportavano l'attenzione di Marley alle sofferenze dei popoli africani. Agli inizi del 1980 fu invitato alle celebrazioni del 17 aprile per la indipendenza dello Zimbabwe.
Nel 1980 il disco Uprising segna la fine della produzione di Bob Marley. Si tratta di un disco pregno di significato religioso, che contiene singoli come Redemption Song e Forever Loving Jah. Ed è proprio in Redemption Song che Marley cantò:
«Allontanate voi stessi dalla schiavitù mentale, nessuno a parte noi stessi può liberare la nostra mente... » (Redemption Song)
Il cancro, nel frattempo, si estese dalla pelle dell'alluce destro al cervello, ai polmoni, al fegato e allo stomaco. Dopo aver concluso una trionfale tournée estiva in Europa suonando anche in Italia (il 27 giugno 1980 allo Stadio Meazza di Milano, di fronte a 100.000 spettatori, ed il giorno seguente in un altrettanto gremito Stadio Comunale di Torino) Marley tornò negli USA e portò a termine le prime date del programma. Dopo 2 concerti al Madison Square Garden di New York però Marley ebbe un collasso facendo jogging al Central Park. Il 23 settembre 1980 Bob tenne il suo ultimo concerto allo Stanley Theater a Pittsburgh. Dopo l'evento, Bob si reca a Monaco, in Germania, per un consulto medico dal dottor Josef Issels, specializzato nel trattamento di malattie in fase terminale. Purtroppo però il tumore è troppo esteso per essere trattato.
Un ulteriore peggioramento si avverte nel volo di ritorno dalla Germania verso la Giamaica. Il volo viene quindi deviato in direzione di Miami, dove Bob viene ricoverato presso il Cedar of Lebanon Hospital, dove muore la mattina dell'11 maggio 1981. Le ultime parole di Bob furono rivolte al figlio Ziggy Marley: "Money can't buy life" ("i soldi non comprano la vita").
Bob Marley ricevette funerali di stato in Giamaica, con elementi combinati dei riti delle tradizioni dell'ortodossia etiopica e Rastafari. Fu sepolto in una cappella vicino al suo luogo di nascita, insieme alla sua Gibson Les Paul "Solid Body", il suo pallone da calcio, una pianta di marijuana e i suoi semi, un anello che indossava ogni giorno, donatogli dal principe etiope Asfa Wossen e una Bibbia. Un mese dopo i funerali, fu riconosciuto a Bob Marley il Jamaican Order of Merit.
Bob Marley morì senza fare testamento.

L'eredità
Nel 1983 viene pubblicato un album postumo dal titolo Confrontation, che contiene canzoni e materiale registrato durante la vita del cantante, che comprende la celebre Buffalo Soldier.
Nel 1994 viene inserito nella Rock and Roll Hall of Fame.
Nel 2001 Bob Marley è stato insignito del premio Grammy alla carriera. Sempre del 2001 è il documentario Rebel Music, che ripercorre la sua vita.
Nell'estate del 2006 la città di New York ha nominato una porzione di Church Avenue che va da Ramsen Avenue alla novantottesima strada, nell'East Flatbush di Brooklyn, Bob Marley Boulevard.
Bob Marley è considerato dal suo popolo una guida spirituale e ogni 6 febbraio in Giamaica vi è una festa nazionale in suo onore.
Un'eccellente fonte di informazioni su Bob Marley come uomo, sulla sua religione, la sua musica e il movimento legato a lui si trova nel libro di Timothy White, titolo originale: Catch a Fire, in italiano: Bob Marley.

Mogli e figli
Bob Marley ha avuto tredici figli, tre con sua moglie Rita, due adottati da relazioni precedenti di Rita, e gli altri otto da relazioni con donne da cui si è poi separato. Ecco l'elenco completo in ordine di nascita:
▪ Imani Carole, nata il 22 maggio 1963 da Cheryl Murray;
▪ Sharon, nata il 23 novembre 1964 da una precedente relazione di Rita;
▪ Cedella, nata il 23 agosto 1967 da Rita;
▪ David detto Ziggy, nato il 17 ottobre 1968 da Rita;
▪ Stephen, nato il 20 aprile 1972 da Rita;
▪ Robert detto Robbie, nato il 16 maggio 1972 da Pat Williams;
▪ Rohan, nato il 19 maggio 1972 da Janet Hunt;
▪ Karen, nata nel 1973 da Janet Bowen;
▪ Stephanie, nata il 17 agosto 1974, secondo Cedella Booker è stata la figlia di Rita e un altro uomo di nome Ital, ma è stata ufficialmente riconosciuta come figlia di Bob;
▪ Julian, nato il 4 giugno 1975 da Lucy Pounder;
▪ Ky-Mani Marley, nato il 26 febbraio 1976 da Anita Belnavis;
▪ Damian, nato il 21 luglio 1978 da Cindy Breakspeare;
▪ Makeda, nata il 30 maggio 1981 da Yvette Crichton.