Il calendario dell'1 Dicembre

Fonte:
CulturaCattolica.it
Vai a "Giorno per giorno"

Eventi

▪ 1328 - Terremoto a Norcia

▪ 1640 - Il Portogallo riottiene l'indipendenza dalla Spagna e Giovanni IV del Portogallo diventa Re.

▪ 1822 - Pietro I viene incoronato imperatore del Brasile

▪ 1824 - Alle elezioni presidenziali statunitensi, poiché nessun candidato ricevette la maggioranza dei grandi elettori, la Camera dei rappresentanti riceve il compito di decidere il vincitore (come previsto dal XII emendamento della costituzione)

▪ 1913 - La Ford Motor Company introduce la prima catena di montaggio, riducendo il tempo di assemblaggio di uno chassis dalle 12 ore e mezza di ottobre a 2 ore e 40 minuti (anche se Ford non fu il primo ad usare la catena di montaggio, il suo successo diede avvio all'era della produzione di massa)

▪ 1918

  1. - L'Islanda diventa un regno auto-governantesi, pur rimanendo unita alla Danimarca
  2. - La Transilvania si unisce alla Romania, seguendo l'incorporazione di Bessarabia e Bucovina, avvenuta il 27 marzo
  3. - Viene proclamato il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (in seguito noto come Regno di Jugoslavia)

▪ 1923 - in Valle di Scalve (BG) crolla la diga del Gleno causando oltre 350 morti

▪ 1925 - Trattato di Locarno - La stesura finale del patto di Locarno viene firmata a Londra, stabilendo gli aggiustamenti territoriali post-guerra in cambio della normalizzazione delle relazioni con la Germania sconfitta

▪ 1934 - In Unione Sovietica, il membro del Politburo Sergei Kirov viene ucciso nel quartier generale del Partito Comunista di Leningrado, da Leonid Nikolayev (si ritiene diffusamente che il leader sovietico Josif Stalin ordinò l'omicidio)

▪ 1941 - Seconda guerra mondiale: l'ex sindaco di New York, Fiorello LaGuardia, e il direttore dell'Ufficio di Difesa Civile, firmano l'ordine di creazione della Civil Air Patrol (CAP) come corpo civile ausiliario dell'Aviazione Militare degli Stati Uniti

▪ 1944 - Edward Stettinius Jr. diventa l'ultimo Segretario di Stato dell'amministrazione Roosevelt, occupando il posto lasciato vacante da Cordell Hull

▪ 1952 - Il New York Daily News porta in prima pagina la notizia che Christine Jorgensen, una donna transessuale danese, e diventata la prima persona a subire con esito positivo un'operazione chirurgica per il cambio del sesso

▪ 1955 - A Montgomery (Alabama), la sarta Rosa Parks si rifiuta di cedere il posto sull'autobus ad un uomo bianco e viene arrestata per aver violato le leggi di segregazione razziale della città (Come conseguenza, Martin Luther King guiderà il riuscito Boicottaggio dei bus di Montgomery)

▪ 1958 - La Repubblica Centro Africana ottiene l'indipendenza dalla Francia

▪ 1959 - Guerra Fredda: firma del Trattato Antartico - 12 nazioni, tra cui USA e URSS, firmano un trattato territoriale, che destina l'Antartide come riserva scientifica e vieta l'attività militare su quel continente (questo fu il primo accordo per il controllo degli armamenti durante la Guerra Fredda)

▪ 1963 - Il Nagaland diventa il 16º stato dell'India

▪ 1964 - Guerra del Vietnam: il presidente statunitense Lyndon B. Johnson e i suoi massimi consiglieri si incontrano per discutere i piani per il bombardamento del Vietnam del Nord (dopo qualche dibattito, concordano per adottare un piano suddiviso in due fasi)

▪ 1965 - In India viene formata la Forza di Sicurezza di Confine, come corpo speciale per controllare i confini

▪ 1969 - Guerra del Vietnam: si tiene la prima chiamata di leva militare a sorteggio negli USA dalla fine della seconda guerra mondiale (il 4 gennaio 1970, il New York Times pubblicherà un lungo articolo, "Gli statistici accusano, la lotteria per il reclutamento non era casuale")

▪ 1971 - Guerra civile cambogiana: i Khmer Rossi intensificano gli assalti alle posizioni del governo cambogiano, costringendoli a ritirarsi da Kompong Thmar e dalla vicina Ba Ray, 10 chilometri a nord-est di Phnom Penh

▪ 1973 - La Papua Nuova Guinea ottiene l'auto-governo dall'Australia

▪ 1986 - Inaugurazione del Musée d'Orsay di Parigi

▪ 1987 - La NASA annuncia il nome delle quattro compagnie che ottengono i contratti per la costruzione della Stazione Spaziale Internazionale: Boeing Aerospace, la divisione aerospazio della General Electric, McDonnell Douglas, e la divisione Rocketdyne della Rockwell International

▪ 1989 - Guerra Fredda: il parlamento della Germania Est abolisce le garanzie costituzionali che garantiscono al partito comunista il ruolo guida dello stato (Egon Krenz, il Politburo e il Comitato Centrale si dimetteranno due giorni dopo)
- Città del Vaticano: Papa Giovanni Paolo II riceve in Vaticano la visita di Michail Gorbačëv

▪ 1990 - Operai francesi e britannici addetti allo scavo del Canale della Manica, si incontrano a 40 metri di profondità sotto il fondale della Manica, stabilendo il primo collegamento terrestre tra Gran Bretagna ed Europa continentale dall'ultima glaciazione

▪ 1991 - Guerra Fredda: gli elettori ucraini approvano a larga maggioranza il referendum per l'indipendenza dall'Unione Sovietica

▪ 1998 - La Exxon annuncia un'offerta da 73,7 miliardi di dollari per acquisire la Mobil, creando così la ExxonMobil, la più grande compagnia del pianeta

▪ 1999 - Inaugurazione dell'albergo a 7 stelle Burj al-Arab di Dubai (Emirati Arabi Uniti)

▪ 2001 - Italia: si svolge la prima edizione del Linux Day in circa quaranta città sparse su tutto il territorio nazionale

▪ 2003 - A Milano giornata nera dei trasporti pubblici. Gli aderenti alle sigle sindacali confederali e di base anticipano l'astensione dal lavoro, inizialmente prevista dalle 8.45 alle 16.45, a inizio turno: nessun automezzo, filobus o tram esce dai depositi dell'ATM. Alle 18, vista la resistenza del personale, il Prefetto di Milano, Ferrante, ordina la precettazione dei lavoratori per il giorno successivo. Immediata si scatena la bufera politica attorno al caso Milano. Da dati forniti dalla CCIAA, si stima che il danno subito dall'intero apparato produttivo milanese ammonterebbe a € 140.000.000,00. Notevoli i disagi per 2.000.000 di milanesi e di pendolari provenienti da fuori Milano

▪ 2006 - Si conclude l'importante viaggio di Benedetto XVI in Turchia, che apre il dialogo verso ortodossi e musulmani

▪ 2007 la TSI inizia le trasmissioni televisive nel formato 16:9

▪ 2008 - la congiunzione tra la Luna, Giove e Venere

▪ 2009 - il Trattato di Lisbona entra in vigore, dopo la ratifica di tutti gli stati dell'Unione Europea.

Anniversari

▪ 1521 - Papa Leone X, in latino: Leo X, nato Giovanni di Lorenzo de' Medici (Firenze, 11 dicembre 1475 – Roma, 1º dicembre 1521), fu il 217º papa della Chiesa cattolica dal 1513 alla sua morte.
Giovanni era il secondogenito di Lorenzo de' Medici e Clarice Orsini e portò alla corte pontificia lo splendore e i fasti tipici della cultura delle corti rinascimentali.

▪ 1916 - Charles Eugène de Foucauld, visconte di Pontbriand, in religione fratel Carlo di Gesù (Strasburgo, 15 settembre 1858 – Tamanrasset, 1 dicembre 1916), è stato un religioso francese, esploratore del deserto del Sahara e studioso della lingua e della cultura dei Tuareg: il 13 novembre 2005 è stato proclamato beato da papa Benedetto XVI.

▪ 1943
  1. - Antonio De Viti De Marco, economista e politico italiano (n. 1858)
  2. - Giaime Pintor, giornalista e scrittore italiano (n. 1919)

▪ 1952 - Vittorio Emanuele Orlando (Palermo, 18 maggio 1860 – Roma, 1º dicembre 1952) è stato un politico e giurista italiano.

L'uomo politico
Nel 1897 fu eletto deputato del collegio di Partinico, vicino Palermo, dove fu sempre rieletto fino al 1925. Schierato con Giolitti, dovette subito affrontare da parlamentare, nel periodo politico più agitato e pericoloso del Regno, prima dell'avvento del fascismo, il compito di sventare, insieme con socialisti, repubblicani, radicali e giolittiani, mediante il ricorso all'ostruzionismo parlamentare, il tentativo reazionario del Pelloux.
Nel 1903 fu ministro della Pubblica Istruzione nel governo Giolitti; dal 1907 resse il dicastero di Grazia e Giustizia, che allora aveva anche il compito - in mancanza di rapporti diplomatici - di tenere relazioni ufficiose con la Santa Sede. Alla caduta del governo Giolitti nel 1909ottenne l'apprezzamento di Pio X, che egli aveva appoggiato nella sua opera di repressione del movimento modernista.
Tornò ad assumere un incarico ministeriale - quello di Grazia e Giustizia - nel novembre 1914, con il gabinetto Salandra, decisamente favorevole all'entrata in guerra dell'Italia a fianco delle potenze dell'Intesa. Orlando, già neutralista, dopo l'intervento si dichiarò apertamente favorevole alla guerra ed esaltò le violente manifestazioni di piazza del maggio 1915.

A capo del governo
Caduto anche il governo Salandra, Orlando fu ministro dell'Interno nel successivo gabinetto Boselli; dopo il disastro di Caporetto, il 30 ottobre 1917 fu chiamato a sostituire il debole Boselli. Era all'apice della sua carriera politica, alla guida del Paese - e mantenne anche il dicastero degli Interni - nella drammatica situazione di guerra.
Una delle sue prime iniziative fu di telegrafare al maresciallo Cadorna, per riconfermargli la sua fiducia e la sua stima; in realtà aveva già deciso la sua sostituzione col maresciallo Diaz e si guadagnò così l'eterna inimicizia del Cadorna.
Con la pubblicazione nella fine del 1917, da parte del governo bolscevico, del testo, fino ad allora segreto, del Patto di Londra, ove si rivelavano gli accordi sulla spartizione dei territori delle potenze nemiche, si creò un ulteriore incidente con il Vaticano, dopo quello creato dal sequestro di Palazzo Venezia, già ambasciata austriaca presso la Santa Sede. La stampa inglese, traducendo malamente il testo dal russo, faceva erroneamente apparire che l'art. 15 del Patto escludesse il Vaticano dalle trattative di pace; l'Orlando voleva autorizzare la pubblicazione del testo di quell'articolo, ma il ministro degli Esteri Sidney Sonnino si rifiutò.
Il 4 novembre 1918 l'Impero austro - ungarico si arrese; la guerra, costata 650.000 morti e 148 miliardi di lire - il doppio di quanto complessivamente speso dallo Stato unitario dal 1861 al 1913 - era finita.
Nonostante l'esito delle trattative da lui condotte a Versailles fosse stato giudicato da larghi settori dell'opinione pubblica come una "vittoria mutilata", Orlando si considerò soddisfatto degli esiti politici della guerra: il 15 dicembre 1918 dichiarò al Senato che "l'Italia è oggi un grande Stato, non già per virtù di una indulgente concessione diplomatica, ma perché essa ha rivelato una capacità di azione e di volere che la pareggia effettivamente ai più grandi Stati storici e contemporanei. È questo, secondo me, il primo e principale ingrandimento...non vi sono solo questioni economiche e territoriali che senza dubbio hanno per l'Italia un'importanza incomparabile ma vi è altresì tutto l'assetto etico e politico del mondo...".
Sostenitore del riconoscimento delle nazionalità in opposizione alla politica decisamente imperialistica del Sonnino, alla conferenza di pace tenuta aParigi nel 1919 con i rappresentanti di Francia, Inghilterra e Stati Uniti, il contrasto fra i due politici italiani fu fatale; se Orlando, disposto a rinunciare alla Dalmazia, richiedeva l'annessione di Fiume, Sonnino non intendeva cedere sulla Dalmazia, cosicché l'Italia finì col richiedere entrambi i territori, senza ottenere nessuno dei due.
Il presidente americano Woodrow Wilson lo umiliò pubblicamente in aprile, dichiarando di dubitare che egli avesse la fiducia del suo Paese e che ne interpretasse la volontà: Orlando reagì abbandonando la conferenza. La sua carriera di uomo politico di primo piano finì con le dimissioni date il 23 giugno 1919.

L'avvento del fascismo
L'avvento del fascismo vide Orlando tra i suoi benevoli sostenitori: fece parte, con Antonio Salandra e Gaetano Mosca, della commissione incaricata di esaminare il progetto di legge Acerbo, che dava al partito o alla coalizione che avesse ottenuto alle elezioni almeno il 25% dei voti, i due terzi dei seggi parlamentari. Don Sturzo scrisse in seguito a questo proposito: "Vedi la strana sorte di questi illustrissimi uomini di diritto, professori e consiglieri di Stato, quali Salandra, Orlando, Perla e Mosca. Appartenenti alla più pura tradizione liberale e Orlando per di più democratico di razza, sono obbligati a cancellare il loro passato, a dichiarare la bancarotta del liberalismo, a forzare la storia del diritto pubblico, a proclamare il dogma del diritto delle minoranze soverchiatrici, per arrivare a costituire un governo che non è più il governo del Re, né il governo del popolo, ma il governo della fazione dominante vestita della legalità di pseudo - maggioranza...".
Fu candidato in Sicilia nel "listone" fascista per le elezioni del 1924, ma sostenne di essere rimasto il liberale democratico di sempre; neanche l'omicidio di Giacomo Matteotti lo spinse all'opposizione, alla quale aderì solo dopo il famoso discorso di Mussolini, il 3 gennaio1925, "...se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, io sono il capo di quest'associazione..." che segnò la formale instaurazione della dittatura, con la successiva messa fuori legge dei partiti e gli altri provvedimenti autoritari.
A questo discorso si rifece tuttavia il 28 giugno 1925 al Teatro Massimo di Palermo, nel comizio elettorale per la Unione palermitana per la libertà di cui era capolista e che competeva con le formazioni fasciste capeggiate da Alfredo Cucco. In quei frangenti era in piena attuazione la campagna di repressione della mafia guidata dal prefetto Cesare Mori, ed Orlando così argomentò alla platea:
Or vi dico, signori, che se per mafia si intende il senso dell'onore portato fino all'esagerazione, l'insofferenza contro ogni prepotenza e sopraffazione, portata sino al parossismo, la generosità che fronteggia il forte ma indulge al debole, la fedeltà alle amicizie, più forte di tutto, anche della morte. Se per mafia si intendono questi sentimenti, e questi atteggiamenti, sia pure con i loro eccessi, allora in tal senso si tratta di contrassegni individuali dell'anima siciliana, e mafioso mi dichiaro io e sono fiero di esserlo!
Dopo aver raccolto con la sua lista 16.616 voti, contro i 26.428 della lista fascista, nell'agosto successivo si dimise dall'incarico di parlamentare. La dichiarazione fu invece usata nella polemica politica come riscontro dell'inquinamento mafioso della vecchia classe politica.
Nel 1931 il collocamento a riposo dall'insegnamento universitario per raggiunti limiti d'età gli risparmiò di dover giurare fedeltà al regime, ma nel 1935 in una lettera testimoniò a Mussolini solidarietà per la sua guerra etiopica. Mussolini, che fece pubblicare dai giornali la lettera privata di Orlando, avrebbe voluto ricambiare l'inatteso riconoscimento con l'offerta della presidenza del Senato, ma Orlando rifiutò.

Il ritorno della democrazia
Orlando, con altri esponenti del prefascismo, fu consultato in segreto nel luglio 1943 da Vittorio Emanuele III nel corso della preparazione della defenestrazione di Mussolini. Redasse di suo pugno il testo del proclama firmato da Badoglio che annunciava la caduta del fascismo e la continuazione della guerra; appoggiò i governi di unità nazionale, ma fu diffidente verso i successivi governi centristi, cui rimproverava di non porre in primo piano i motivi politici dell'indipendenza e della dignità nazionale. Fece clamore, nel 1947, il suo discorso in occasione del dibattito parlamentare per la ratifica del trattato di pace, in cui accusò De Gasperi di "cupidigia di servilismo".
Consultore nazionale dal 1945 al 1946, deputato alla Costituente dal 1946 al 1948, senatore di diritto dal 1948 al 1952, tenne il discorso d'apertura della prima legislatura della Repubblica italiana. Fece la sua ultima battaglia parlamentare a 92 anni, in opposizione alla riforma della legge elettorale maggioritaria, proposta dalla maggioranza centrista, nota come "legge truffa". Dal 1950 al 1952 fu anche presidente del Consiglio Nazionale Forense.

▪ 1962 - Henri Wallon (Parigi, 15 giugno 1879 – Parigi, 1 dicembre 1962) è stato uno psicologo, pedagogista e filosofo francese.
Professore di filosofia al liceo di Bar le Duc, poi Medico alla Salpêtrière, assistente di Nageotte, si occupa di psichiatria. Fonda il Laboratorio di psicobiologia del bambino che dirigerà fino alla sua morte, che unirà alla Scuola degli Alti Studi di Parigi. Professore dell'Università della Sorbona in psicologia dal 1919 al 1936 e del Collegio di Francia dal 1937 al 1950 in psicologia ed educazione dell'infanzia. Il suo insegnamento fu interrotto fra il 1941 e il 1944 dal Governo di Vichy.
Conosciuto come lo psicologo delle emozioni, ha unito lo studio delle strutture fisiologiche a quello delle influenze dell'ambiente e dell'educazione sulla formazione psicologica della persona del bambino.
Ha partecipato alla creazione del circolo della Russia Nuova negli anni '30, sostenitore della Terza Internazionale, nel periodo del governo del fronte popolare.
È stato Segretario dell'Educazione Nazionale del governo provvisorio francese fin dalla liberazione di Parigi nel 1944, per alcune settimane. È divenuto in seguito deputato di Parigi alla costituente per il Fronte Nazionale, di cui era vicepresidente, composto in quel momento dalla coalizione fra comunisti e socialisti.
Vicepresidente e poi presidente, alla morte dell'amico fraterno Paul Langevin, della Commissione di riforma dell'insegnamento promossa dal Ministero dell'Educazione Nazionale nel periodo 1945-47. Ha redatto la stesura finale del (FR) "Progetto Langevin-Wallon" nel quale ha riportato le conclusioni dei lavori della commissione.

▪ 1972 - Antonio Segni (Sassari, 2 febbraio 1891 – Roma, 1º dicembre 1972) è stato un politico italiano, quarto presidente della Repubblica.
Dopo aver ricoperto diversi incarichi governativi nei governi Bonomi III, Parri, De Gasperi I, De Gasperi VII e Pella, Segni fu per due volte Presidente del Consiglio dei ministri, dal 6 luglio 1955 al 15 maggio 1957 e dal 15 febbraio 1959 al 23 marzo 1960.
La sua Presidenza, che durò solo due anni e mezzo, dall'elezione del 6 maggio 1962 sino alle dimissioni volontarie del 6 dicembre1964, fu la più breve della storia repubblicana.
Suo figlio Mario è anch'egli un politico.

▪ 1973 - David Ben-Gurion (Płońsk, 16 ottobre 1886 – Sde Boker, 1º dicembre 1973) è stato un politico israeliano. Nato David Grün nella Polonia all'epoca parte dell'Impero zarista, emigrò giovanissimo in Palestina, dove prese il nome di Ben-Gurion (che significa «figlio del leone»)
Rimase per tutta la vita legato al pionierismo delle origini tanto che, nel pieno della sua attività politica, tra il suo terzo e quarto Governo, si ritirò per due anni in un kibbutz del Negev (Sde Boker). A questo proposito è molto significativo un suo scritto che recita: È chiaro che i fondatori ed i costruttori dello Stato d'Israele non sono stati gli uomini politici, ma gli immigrati che hanno ricostruito il Paese con il sudore della fronte.

* 1999 - Luigi Granelli (Lovere, 1º marzo 1929 – Lovere, 1º dicembre 1999) è stato un politico italiano, esponente della Democrazia Cristiana, più volte ministro e sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri nei governi Rumor IV, Rumor V, Moro IV e Moro V.
Ex operaio alla Italsider, si iscrive alla DC nel 1945. Nel 1965 è consigliere comunale a Milano. Nel 1968 è eletto deputato; successivamente viene riconfermato il suo seggio a Montecitorio per la VI e la VII Legislatura.
Dal 1976 al '79 è anche membro del Parlamento Europeo con la carica di capo della delegazione democristiana.
Nella VIII Legislatura, passa al Senato; vi resterà fino all'XI Legislatura (durante la quale tra l'altro è eletto vice-presidente del Senato) che si conclude nel 1994. Scioltasi la Democrazia Cristiana in seguito a Tangentopoli, Granelli aderisce al PPI di Martinazzoli. Nel 1994 non si ricandida al fine di favorire il rinnovamento istituzionale e nel 1999, durante il congresso del PPI tenutosi a Rimini, si dimette dal partito poiché ormai in rottura con le scelte dei vertici.
Muore il 1º dicembre del 1999 nella città natale di Lovere.
Luigi Granelli ha fatto parte della Sinistra DC, denominata La Base; inizialmente esclusi dalle scelte di vertice del partito, i componenti della corrente sono riusciti a entrare nel consiglio nazionale della DC solo nel 1957, anno in cui proprio Granelli vi è stato infatti chiamato. Luigi Granelli è anche noto per aver diretto il periodico politico Lo Stato Democratico.