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Il calendario del 9 Luglio

Fonte:
CulturaCattolica.it

Eventi

▪ 455 - Il comandante militare romano Avito viene proclamato imperatore dell'Impero Romano d'Occidente

▪ 1357- Carlo IV, Sacro Romano Imperatore assiste alla posa della prima pietra del Ponte Carlo a Praga

▪ 1540 - Enrico VIII d'Inghilterra annulla il suo matrimonio con la quarta moglie, Anna di Cleves

▪ 1755 - Spedizione Braddock - truppe britanniche e miliziani delle colonie cadono in un'imboscata e soffrono una sconfitta devastante da parte delle forze francesi e dei nativi americani. Durante la battaglia, il Generale britannico Edward Braddock viene ferito mortalmente. Il Colonnello George Washington sopravvive

▪ 1789 - A Versailles, l'Assemblea Nazionale Costituente viene formata dall'Assemblea Nazionale Francese e inizia a stilare la Costituzione francese

▪ 1793 - L'Atto contro la schiavitù passa nell'alto Canada e l'importazione di schiavi dal basso Canada viene proibita

▪ 1807 - Napoleone Bonaparte e il re Federico Guglielmo III si incontrano a Tilsit, località da cui prese nome il trattato di pace tra Prussia e Francia.

▪ 1815 - Charles Maurice de Talleyrand-Périgord diventa Primo Ministro di Francia

▪ 1816 - L'Argentina dichiara l'indipendenza dalla Spagna

▪ 1900 - Vittoria del Regno Unito concede l'assenso reale all'atto che crea il Commonwealth di Australia, unendo così le diverse colonie del continente sotto un unico governo federale

▪ 1932 - Svizzera: alla conferenza di Losanna si stabilisce di condonare alla Germania i pagamenti dovuti per le riparazioni di guerra

▪ 1940 - Scontro navale di Punta Stilo: la corazzata britannica HMS Warspite colpisce la corazzata italiana Giulio Cesare; la flotta italiana si ritira. La Regia Aeronautica attacca pesantemente le navi britanniche ottenendo scarsi risultati

▪ 1941 - A sostegno dell'invasione tedesca l'Italia invia in Russia il Csir, il Corpo di spedizione italiano

▪ 1942 - Olocausto: La famiglia di Anna Frank si nasconde nell'attico sopra l'ufficio del padre in un magazzino di Amsterdam

▪ 1943 - Seconda guerra mondiale: Operazione Husky - forze alleate eseguono l'invasione anfibia della Sicilia

▪ 1944 - Seconda guerra mondiale: truppe britanniche e canadesi occupano Caen

▪ 1955 - A Londra i due famosi scienziati Albert Einstein e Bertrand Russell firmano il Manifesto Russell-Einstein sul disarmo nucleare

▪ 1978 - Sandro Pertini presta giuramento come settimo Presidente della Repubblica Italiana; è stato eletto l'8 luglio con 832 voti su 995

▪ 1993 - Il ministero degli Interni inglese dichiara ufficialmente che le ossa ritrovate nella fossa di Ekaterinburg sono appartenute allo zar Nicola II di Russia ed alla zarina Alessandra d'Assia, della famiglia dei Romanov, fucilati dai comunisti nel 1918

▪ 1997 - La licenza di pugile di Mike Tyson viene sospesa per almeno un anno ed egli viene multato per 3 milioni di dollari, per aver morsicato un orecchio a Evander Holyfield durante un incontro

▪ 2001 - Cile: la Corte d'appello di Santiago del Cile stabilisce che Augusto Pinochet non è processabile temporaneamente per "moderata demenza"

▪ 2002 - Fondata Unione Africana a Durban

▪ 2004

  1. - USA: la commissione del Senato sui servizi di Intelligence, presieduta da Pat Roberts, annuncia i risultati della sua indagine: "Le informazioni fornite dalle agenzie di intelligence americane sulla presenza di armi di distruzione di massa in Iraq erano sbagliate", avendo sopravvalutato le prove a favore ed ignorato quelle contrarie. La Commissione assolve la Casa Bianca, in quanto le sue decisioni sono state viziate dai rapporti falsati.
  2. - L'Aia: il tribunale internazionale, con 1 solo voto contrario, quello degli Stati Uniti dichiara che il muro di contenimento di Israele è "contrario al diritto internazionale". Ariel Sharon, asserisce che l'attentato verificatosi la mattina del 10 luglio è "avallato dalla Corte Internazionale dell'Aia"

▪ 2006 - A Berlino l'Italia batte la Francia per 5-3 dopo i calci di rigore nella finale dei Mondiali di calcio di Germania 2006 (1-1 dopo i tempi supplementari). È il quarto titolo mondiale conquistato dagli azzurri, ventiquattro anni dopo il precedente trionfo a Spagna '82.

▪ 2008 - Si verifica l'opposizione di Giove

Anniversari

* 1677 - Angelus Silesius (Breslavia, 25 dicembre 1624 – Breslavia, 9 luglio 1677) è stato un poeta e mistico tedesco.
Johannes Scheffler - questo il vero nome di Angelus Silesius, anche italianizzato in Silesio - nacque da due genitori luterani, Stenzel Scheffler, uomo di piccola nobiltà che si era trasferito dal 1618 a Breslavia da Cracovia, e da Maria Magdalena Hennemann.
Nel 1637 morì il padre e la madre nel 1639, l'anno in cui cominciò gli studi ginnasiali e a scrivere le prime poesie. Si trasferì in un primo tempo a Strasburgo per studiare in quella Università, passò poi a Leida e infine a Padova dove si laureò nel 1648 in filosofia e medicina.
Nel 1649 divenne medico del duca Silvio I Nimrod di Württemberg-Oels, a Oels, dove conobbe Jakob Böhme, Abraham von Franckenberg - del quale erediterà nel 1652 la biblioteca - Daniel Czepko e il circolo dei loro amici. Lo studio della mistica e della teologia lo portarono ad abbracciare la fede cattolica. Nel 1652 si dimise dal suo incarico a corte e tornò a Breslavia dove, il 12 giugno 1653, nella chiesa di San Mattia si convertì pubblicamente al cattolicesimo, prendendo il nome di Angelus Silesius.
Nel 1654 Silesius ricevette dall'imperatore Ferdinando III lo status di medico di corte, nel 1661 prese gli ordini e divenne prete e aiutante del Principe vescovo di Breslavia. La sua salute si fece malferma: verso il 1675 si ritirò nel convento di San Mattia, dove morì e fu sepolto nella chiesa omonima.
Nel 1657 Silesius con il titolo Heilige Seelen-Lust, oder geistliche Hirten-Lieder der in ihren Jesum verliebten Psyche - «Gaudio sacro dell'anima, ossia Poesie bucoliche spirituali di Psiche innamorata del suo Gesù» - pubblica una collezione di 205 inni, alcuni dei più belli come Liebe, die du mich zum Bilde deiner Gottheit hast gemacht e Mir nach, spricht Christus, unser Held, sono entrati a far parte del salterio della Chiesa luterana tedesca.
Sono canti che stanno tra Czepko e la mistica di Friedrich Spee von Lagenfeld e tengono presente l'interpretazione allegorica di san Bernardo di Chiaravalle del Cantico dei Cantici. Qui l'anima, contempla le ferite di Cristo, il suo sposo, e soffre nell'attesa struggente del suo arrivo: «Le molte note sensuali sono avvolte in una dolce nebbia mistica, ma nell'incenso si avvertono i più intensi profumi della terra » [...] Vi è un manierismo specificamente galante in questa mistica religiosa, che può essere considerato parallelo al manierismo galante della poesia del sesso in Hofmannswaldau».
Molto diversi sono i cinque libri dei Geist-Reiche Sinn- und Schluss-Reime - «Epigrammi ingegnosi» - pubblicati nello stesso anno 1657 ma composti, sembra, prima della conversione e, con l'aggiunta di un sesto libro, dal 1675 chiamati Cherubinischer Wandersmann - «Il pellegrino cherubico». Il Sinnreim è l'epigramma che intende presentare una verità, mentre lo Schlussreim è l'epigramma che presenta il risultato della meditazione dell'autore; il successivo titolo dovrebbe alludere ai quattro cherubini che circondano il trono di Dio.
È una collezione di Reimsprüche o distici rimati che danno corpo ad un panteismo mistico derivato principalmente dalle opere di Jakob Böhme e dei suoi successori. Silesius si dilettava particolarmente nei sottili paradossi del misticismo. L'essenza di Dio, per esempio, è definita dall'amore; Dio egli diceva, non può amare nulla che gli sia inferiore; ma non può divenire un oggetto d'amore per sé stesso se non, per così dire, uscendo da sé stesso, senza manifestare il suo essere infinito in una forma finita; in altre parole diventando uomo. Dio e l'uomo, quindi, diventano Uno.
I cattolici difesero Silesius dalle accuse di panteismo: il suo Pellegrino cherubico fu pubblicato con l'imprimatur ecclesiastico e, nella prefazione, l'autore stesso spiega i suoi paradossi in un senso ortodosso, ripudiando ogni possibile interpretazione panteista. Silesius scrisse anche in prosa, in particolare una serie di trattati contro il Protestantesimo, sotto il titolo Ecclesiologia.

* 1727 - Veronica Giuliani, al secolo Orsola (Mercatello sul Metauro, 1660 – Città di Castello, 9 luglio 1727), è stata una religiosa italiana, proclamata santa da papa Gregorio XVI nel 1839.
Faceva parte dell'ordine delle Clarisse Cappuccine e nel 1716 diventò badessa del monastero di Città di Castello. Scrisse un vastissimo diario, Il Tesoro Nascosto, pubblicato postumo (l'edizione più nota è quella a cura di Pietro Pizzicaria del 1895), nel quale racconta la propria esperienza mistica. Veronica Giuliani è considerata fra le più importanti conteplative-penitenti che il mondo occidentale abbia avuto. Tutta la sua vita interiore è - in continuità con la spiritualità francescana rappresentata oltre che da san Francesco d'Assisi anche da clarisse come Camilla da Varano - una sofferta meditazione della passione di Cristo e una continua donazione espiativa per i peccati degli uomini. La sua vita esteriore fu caratterizzati da svariati fenomeni sovrannaturali o, almeno, considerati tali dalla mentalità del tempo. Di recente alcuni ricercatori (vedi Tadolini - Palo in Bibliografia) hanno cercato di rivisitare la personalità della Santa alla luce delle discipline psicologiche moderne (metodo detto della Psicostoria, che utilizza il paradigma psicanalitico per indagare la personalità delle figure storiche).

CRONOLOGIA
[1660] - Nasce a Mercatello sul Metauro il giorno 27 dicembre, da Francesco Giuliani e Benedetta Mancini. [1677] - Fa domanda di ammissione al monastero delle Clarisse Cappuccine di Città di Castello. [1678] - Emette i voti solenni in data 1 novembre. [1693] - Ha la visione fondamentale della sua vita: Gesù le chiede di essere sua sposa. [1697] - Riceve le stigmate, nel giorno di venerdì santo, in data 5 aprile. A seguito di tale evento viene indagata dal Sant'Uffizio, sospesa dai diritti capitolari e dal ruolo di Maestra delle Novizie. Verrà pienamente riabilitata il 30 giugno del 1703. [1716] - Viene eletta Badessa a Città di Castello in data 5 aprile, esattamente 19 anni dopo aver ricevuto il dono delle sigmate. [1727] - Il 25 marzo la Beata Vergine Maria le intima di interrompere il Diario, nel mese di giugno ha il primo attacco cardiaco. Muore il 9 luglio. [1804] - Papa Pio VII la proclama beata.

Il culto
La Chiesa Cattolica la riconosce come autenticamente portatrice delle stigmate dal (5 aprile 1697) sino alla morte. In un suo disegno rappresentò alcuni oggetti - simboli della passione di Cristo - che, secondo lei, avrebbe avuto all’interno del corpo, indicando con precisione dove fossero.
Alla sua morte il vescovo di Città di Castello, Alessandro Codebò, chiese ai medici Giovanni Francesco Bordiga e Giovanni Francesco Gentili di controllare il cadavere e durante l’autopsia si osservò il cuore «trafitto da parte a parte» e sulle pareti dei ventricoli sarebbero stati rinvenuti i segni da lei tratteggiati nel disegno.[1]
Fu canonizzata nel 1839.

Note
1. Renzo Allegri, I miracoli di Padre Pio, ("Santa Veronica Giuliani, le piaghe nel cuore", pag.53/54)

Bibliografia
▪ AA.VV., Santa Veronica Dottore della Chiesa, Atti del convegno di studi - Città di Castello 1978
▪ Elvio Ciferri, Biografia e lettera di santa Veronica Giuliani in un manoscritto inedito del 1734 in «Italia Francescana», 3, 2001
▪ Giovanni Cittadini, Vita di Santa Veronica Giuliani e del suo tempo, Ed. privata, Città di Castello 1992
▪ Romano Piccinelli, La Teologia della Croce nell'esperienza mistica di Santa Veronica Giuliani, Edizioni Porziuncola, Assisi 1989
▪ Gianni Tadolini, Lucia Barbagallo, Michela Collina, Prefazione di Gianangelo Palo, Veronica: introduzione ad un'analisi realistica della personalità di Veronica Giuliani, la Santa di Città di Castello - Edizioni EVA, Venafro (IS) 2008, ISBN 978-88-96028-06-3

▪ 1797 - Edmund Burke, detto il Cicerone britannico ([ˈed.mənd bɜːk]; Dublino, 12 gennaio 1729 – Beaconsfield, 9 luglio 1797), è stato un politico, filosofo e scrittore britannico, di origine irlandese.
Per più di vent'anni sedette alla Camera dei Comuni come membro del partito Whig. Viene ricordato soprattutto per il suo sostegno alla lotta condotta dalle colonie americane contro re Giorgio III, (1) lotta che portò alla Guerra d'indipendenza americana, come anche per la sua decisa opposizione alla Rivoluzione francese. La rivoluzione in Francia rese Burke una delle figure principali della corrente conservatrice del partito Whig (che soprannominò “Old Whigs”), in opposizione ai “New Whigs” filo-rivoluzionari, guidati da Charles James Fox. Burke pubblicò anche opere filosofiche sull'estetica e fondò l'Annual Register, una rivista politica.
Nato a Dublino, in Irlanda, Burke era figlio di un avvocato protestante e di madre cattolica, il cui cognome, prima del matrimonio era Nagle. Burke venne educato alla fede del padre e rimase per tutta la vita un anglicano praticante. Dopo aver frequentato la scuola dei Quaccheri a Ballitore (contea di Kildare), nel 1744 entrò al Trinity College di Dublino. Nel 1747, fondò un circolo di discussione, l'Edmund Burke's Club. Nel 1770, il Club si fuse con il Club storico (Historical Club), formando la College Historical Society. Si laureò nel 1748. Burke Sr. voleva che il figlio studiasse giurisprudenza e lo mandò quindi a Londra, nel 1750. Nella capitale inglese Burke cominciò l'esercizio forense presso Middle Temple, per abbandonarlo quasi subito.
Il primo lavoro di Burke ad essere pubblicato fu A Vindication of Natural Society: A View of the Miseries and Evils Arising to Mankind from every species of Artificial Society (Difesa della società naturale: rassegna delle miserie e dei mali provenienti all'umanità da ogni specie di società artificiale), apparso anonimo nel 1756. Nel 1757 pubblicò un trattato di estetica, A Philosophical Enquiry into the Origin of Our Ideas of the Sublime and Beautiful (Un'indagine filosofica sull'origine delle nostre idee di Sublime e Bello), che attirò l'attenzione di importanti pensatori europei, come Denis Diderot e Immanuel Kant. Nel 1758, assieme all'editore Robert Dodsley, fondò l'influente Annual Register, una rivista su cui diversi autori commentavano i maggiori eventi di politica internazionale dell'anno passato. A Londra, Burke entrò a far parte dei più importanti circoli culturali ed artistici, stabilendo rapporti con personalità come Samuel Johnson, Sir Joshua Reynolds, Giuseppe Baretti, David Garrick e Oliver Goldsmith.
Nello stesso periodo, Burke conobbe William Gerard Hamilton. Quando Hamilton fu nominato Segretario per l'Irlanda, Burke divenne suo segretario - incarico che avrebbe svolto per tre anni - e lo seguì a Dublino. Nel 1765 Burke divenne segretario privato del Marchese di Rockingham, esponente di spicco dei Whigs, che, in quell'anno era diventato Primo Ministro. Lord Rockingham e Burke sarebbero rimasti amici ed alleati fino alla prematura morte del primo, avvenuta nel 1782.

Carriera politica
Nel 1765 Burke entrò a far parte del Parlamento, essendo stato eletto alla Camera dei Comuni a rappresentare un “pocket borough”, ossia uno di quei collegi elettorali (detti anche “Rotten boroughs”, ossia “Borghi putridi”) che, a causa di una ridotta popolazione, erano di fatto sotto il controllo di un patrono, solitamente il maggiore proprietario terriero della zona. Il collegio in questione era Wendover, “feudo” di Lord Fermanagh, un alleato di Rockingham. Burke giocò un ruolo fondamentale nel dibattito sui limiti costituzionali dell'autorità regia. Si batté con forza contro un potere regio privo di restrizioni, sostenendo il ruolo dei partiti politici nel mantenere un principio di opposizione, in grado di arginare gli abusi del Re o di fazioni all'interno del governo. La sua più importante pubblicazione sul tema fu Thoughts on the Cause of the Present Discontents del 1770. Burke appoggiò le lamentele delle colonie americane contro il governo di re Giorgio III e dei suoi rappresentanti. Fece sentire la sua voce anche contro le persecuzioni dei cattolici in Irlanda e denunciò gli abusi e la corruzione della Compagnia delle Indie Orientali.
Nel 1769 Burke pubblicò, in risposta a George Grenville, il pamphlet The Present State of the Nation (L'attuale stato della Nazione). Nello stesso anno comprò la piccola tenuta di Gregories, vicino a Beaconsfield. Il prezzo fu saldato per la maggior parte con denaro preso a prestito. Anche se questa tenuta di seicento acri conteneva una collezione d'arte, comprendente opere di Tiziano, nondimeno nei decenni seguenti si sarebbe dimostrata un pesante fardello finanziario. I suoi discorsi e i suoi scritti l'avevano ormai reso famoso e, tra l'altro, avevano fatto dubitare che fosse l'autore delle Letters of Junius, violenti attacchi contro il governo, che si riveleranno in seguito del saggista Sir Philip Francis. Nel 1774 venne eletto a rappresentare Bristol, al tempo la seconda città dell'Inghilterra e, quindi, un collegio in cui la contesa elettorale era abbastanza libera. Il suo discorso agli elettori, tenuto dopo la vittoria, si fece notare per la difesa dei principi della democrazia rappresentativa contro la nozione per cui gli eletti dovevano agire esclusivamente a difesa degli interessi dei loro elettori. Il supporto che Burke fornì al libero commercio con l'Irlanda e il suo sostegno all'Emancipazione dei cattolici, argomenti impopolari tra i suoi elettori, gli fecero perdere il seggio nel 1780. Per il resto della sua carriera parlamentare, Burke rappresentò Malton, un altro collegio elettorale controllato da Rockingham.
Sotto il governo tory di Lord North, la guerra in America andò sempre peggio. In parte, fu proprio grazie ai discorsi di Burke che la guerra finì. A questo periodo appartengono due delle sue opere più brillanti: il discorso Conciliation with America (1775) e la Letter to the Sheriffs of Bristol (1777). La caduta di North riportò Rockingham al potere. Burke divenne Paymaster of the Forces (un lucroso incarico, relativo al finanziamento delle truppe) e Privy Councillor, ma la morte inaspettata di Rockingham, avvenuta nel luglio 1782 pose fine al suo governo dopo pochi mesi.
Burke sostenne allora il nuovo Primo Ministro, il Duca di Portland, e con questi le due vere anime del governo, il Whig Charles James Fox in coalizione con Lord North, una decisione che in seguito molti considereranno il suo peggior errore politico. Durante questo breve governo di coalizione continuò a rivestire l'incarico di Paymaster. La coalizione cadde nel 1783 e fu seguita dal lungo governo Tory di William Pitt il Giovane, che durò fino al 1801. Burke fu all'opposizione sino al 1793, anno in cui ruppe definitivamente con Fox e passò, assieme ad altri esponenti Whigs come William Windham ed il nipote di Rockingham, con i Tories di Pitt. Nel 1785 pronunciò il famoso discorso sui debiti del nababbo di Arcott. L'attacco contro il Governatore del Bengala Warren Hastings ebbe come conseguenza l'incriminazione a carico di Hastings. Il processo, di cui Burke fu il maggior promotore, durò dal 1787 fino alla definitiva assoluzione di Hastings nel 1794.

Burke e l'opposizione alla Rivoluzione francese
Dato il sostegno di Burke all'indipendenza americana e la sua campagna contro la prerogativa regia, molti furono sorpresi quando diede alle stampe le Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia nel 1790. Con questa pubblicazione, il politico anglo-irlandese divenne uno dei primi critici della Rivoluzione francese, che considerava non un movimento diretto a creare una democrazia costituzionale e rappresentativa, bensì una violenta rivolta contro la tradizione e la legittima autorità, un esperimento sconnesso con la realtà complessa della società umana, che sarebbe finito in un disastro. Grandi ammiratori di Burke, come Thomas Jefferson e Charles James Fox, lo accusarono di essere diventato reazionario e nemico della democrazia. Thomas Paine scrisse Rights of Man nel 1791 come risposta a Burke. Peraltro, altri sostenitori della democrazia, come John Adams, concordarono con Burke sulla situazione francese. Inoltre, molte previsioni di Burke sullo sviluppo della rivoluzione sarebbero state confermate, con l'esecuzione di Luigi XVI, il Terrore e l'affermarsi del regime autocratico di Napoleone.
«Fare una rivoluzione significa sovvertire l'antico ordinamento del proprio paese; e non si può ricorrere a ragioni comuni per giustificare un così violento procedimento. […] Passando dai principî che hanno creato e cementato questa costituzione all'Assemblea Nazionale, che deve apparire e agire come potere sovrano, vediamo qui un organismo costituito con ogni possibile potere e senza alcuna possibilità di controllo esterno. Vediamo un organismo senza leggi fondamentali, senza massime stabilite, senza norme di procedure rispettate, che niente può vincolare a un sistema qualsiasi. [...] Se questa mostruosa costituzione continuerà a vivere, la Francia sarà interamente governata da bande di agitatori, da società cittadine composte da manipolatori di assegnati, da fiduciari per la vendita dei beni della Chiesa, procuratori, agenti, speculatori, avventurieri tutti che comporranno una ignobile oligarchia, fondata sulla distruzione della Corona, della Chiesa, della nobiltà e del popolo. Qui finiscono tutti gli ingannevoli sogni e visioni di eguaglianza e di diritti dell'uomo. Nella "palude Serbonia" di questa vile oligarchia tutti saranno assorbiti, soffocati e perduti per sempre.» (Edmund Burke, Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia)

Questi fatti ed il disaccordo sulla loro interpretazione portarono alla rottura dell'amicizia tra Burke e Fox e, da un punto di vista più generale, alla divisione del Partito Whig. Nel 1791 Burke pubblicò Appeal from the New to the Old Whigs, in cui rinnovò le sue critiche ai programmi radicali ispirati dalla Rivoluzione francese ed attaccò i Whigs che li appoggiavano. Gran parte del partito seguì Burke e si unì al governo tory di William Pitt il Giovane, che dichiarò guerra alla Francia rivoluzionaria nel 1793.
Nel 1794 Burke subì un duro colpo, causato dalla morte del figlio Richard, a cui era molto legato. In quello stesso anno finì il processo contro Hastings. Burke sentì di aver compiuto il suo lavoro e, stanco, decise di lasciare il Parlamento. Il Re, che aveva apprezzato le sue posizioni sulla Rivoluzione francese, voleva nominarlo Conte di Beaconsfield, ma la morte del figlio aveva privato questo titolo di ogni attrattiva e Burke accettò solo una pensione di 2.500 sterline. Anche questa modesta ricompensa fu attaccata dal Duca di Bedford e dal Conte di Lauderdale. A loro Burke diede una bruciante risposta in Letter to a Noble Lord (1796). In quello stesso anno uscirono i suoi ultimi scritti le Letters on a Regicide Peace, schierandosi contro i negoziati di pace con la Francia.
Morì a Beaconsfield, il 9 luglio 1797. Sebbene molti avessero proposto di inumarlo nell'Abbazia di Westminster con un funerale di Stato, il Parlamento preferì attenersi al testamento lasciato da Burke e lasciarlo seppellire nella cattedrale di Beaconsfield.

Note
1. La posizione di Burke era favorevole alle proteste sollevate dai coloni contro l'abuso del potere regio in quanto a suo parere - come poi si verificò - quest'ultimo avrebbe potuto portare ad una vero e proprio scontro bellico tra i coloni e la madrepatria, cosa che la Gran Bretagna doveva assolutamente evitare. Proprio per questo egli, pur comprendendone le richieste, si oppose nettamente all'indipendenza delle colonie americane.

Bibliografia
▪ Burke, Edmund. Scritti politici, a cura di A. Martelloni. UTET, Torino, 1963.

▪ 1880 - Paul Pierre Broca (Sainte-Foy-la-Grande, 28 giugno 1824 – Parigi, 9 luglio 1880) è stato un antropologo, neurologo e chirurgo francese.
Considerato uno fra i pionieri dell'antropologia, Broca, nel 1859 fondò la Sociétè d'anthropologie, centro di studi incentrato alla separazione fra metafisica e religione da una parte e l'antropologia dall'altra.
 Il suo biografo, Francis Schiller, ricordò i contrasti avuti da Broca con le autorità della locale chiesa, oltre alle denuncie ricevute dalle autorità, dopo aver fondato la "società dei liberi pensatori" nel 1848, con l'accusa di essere un sovversivo, un materialista, e un corrotto.

Ricerche e scoperte. Medicina
I suoi interessi sulla craniometria, lo portarono a fare studi e scoperte eclatanti, tanto che ancora oggi si parla di afasia di Broca per indicare quell'afasia determinata dalla lesione dell'area - detta area di Broca - della circonvoluzione frontale inferiore dell'emisfero sinistro. Nel 1861, grazie ad una autopsia eseguita sul corpo di un suo paziente che da vivo aveva mostrato segni di inabilità a parlare, Broca scoprì la presenza di una lesione nell'emisfero cerebrale sinistro, originata dalla sifilide, e proprio a questo danno addebitò la difficoltà ad esprimersi del paziente. Ancora oggi i cervelli di alcuni pazienti analizzati da Broca vengono esposti nei musei della scienza francesi.

Antropologia
Broca è stato uno dei precursori nel campo della antropologia, dato che fondò nel 1859 la Société d'anthropologie e la École d'anthropologie a Parigi nel 1876. L'opinione consolidata, ai tempi di Broca, sul passato e sulla evoluzione della specie umana, non prevedeva che interventi chirurgici o trapanamenti fossero stati eseguiti, in epoca precedente agli antichi egizi e greci o comunque da altre civiltà. Quando, nel 1867 furono ritrovati i resti di crani "manipolati" appartenenti ad antichi peruviani, provenienti da cimiteri Inca, Broca fu tra i primi ad assegnare un elevato livello di conoscenze mediche anche agli abitanti americani precolombiani. Inoltre Broca sviluppò il settore degli studi antropometrici craniali.

Anatomia
Un altro campo nel quale Broca offrì un contributo fondamente fu quello dell'anatomia comparativa dei primati. Oltre a questo, descrisse, per primo, le caratteristiche del cervello degli uomini vissuti nel neolitico. Sviluppò interessanti relazioni tra caratteristiche anatomiche del cervello e capacità mentali, come l'intelligenza.

Scritti
Grandi rilevanza ebbero i suoi testi, di antropologia, di chirurgia, di anatomia e di neurologia. Nel settore della medicina, divulgò i suoi studi riguardanti la patologia del cancro, i sintomi e le cure degli aneurismi, la mortalità infantile. Scrisse estesamente sul darwinismo, che venne conosciuto, ai suoi tempi, in Francia, come trasformism[1].

Note
1. http://www.darwinismosociale.com/darwinismosociale_7.html

Bibliografia
▪ Umberto Galimberti, Enciclopedia di Psicologia, Garzanti Libri, 1999, ISBN 88-11-50479-1
▪ Renato M.E. Sabbatini: The History of Psychosurgery. Brain & Mind, September 1997.
▪ Androutsos, G Paul Broca (1824-1880): founder of anthropology, pioneer of neurology and oncology 12 (4): 557–64. PMID:18067221.
▪ Buckingham, Hugh W (2006) The Marc Dax (1770-1837)/Paul Broca (1824-1880) controversy over priority in science: left hemisphere specificity for seat of articulate language and for lesions that cause aphemia. Clinical Linguistics & Phonetics 20 (7-8): 613–9. DOI:10.1080/02699200500266703. PMID:17056493.
▪ Monod-Broca, Philippe (2006) The other Paul Broca 56 (8): 923–5. PMID:16764255.
▪ Finger, S (2004) Paul Broca (1824-1880). Journal of Neurology 251 (6): 769–70. DOI:10.1007/s00415-004-0456-6. PMID:15311362.
▪ Wyplosz, Julien (2003) Paul Broca: the protohistory of neurosurgery 53 (9): 937–40. PMID:12816030.
▪ Jay, Venita (2002) Pierre Paul Broca 126 (3): 250–1. PMID:11860295.
▪ Clower, W T (2001) Discovering trepanation: the contribution of Paul Broca 49 (6): 1417–25; discussion 1425–6. PMID:11846942.
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▪ Schiller, F (1983) Paul Broca and the history of aphasia 33 (5): 667. PMID:6341875.
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▪ Lukács, D (1980) Pierre Paul Broca, founder of anthropology and discoverer of the cortical speech center 121 (34): 2081–2. PMID:7005822.
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▪ Dechaume, M (1980) Paul Broca (182401880). Dentist or dentistry in the last century 34 (132): 537–43. PMID:7015804.
▪ D'Aubigné, R M (1980) Paul Broca and surgery of the motor system 106 (10): 791–3. PMID:7011706.
▪ Denoix, P (1980) Paul Broca : pathological anatomy, cancer, statistics (author's transl) 106 (10): 787–90. PMID:7011705.
▪ Houdart, R (1980) Paul Broca : precursor of neurological disciplines (author's transl) 106 (10): 783–6. PMID:7011704.
▪ Natali, J (1980) Paul Broca, vascular surgeon (author's transl) 106 (10): 777–82. PMID:7011703.
▪ Huard, P (1980) Paul Broca, anatomist (author's transl) 106 (10): 774–6. PMID:7011702.
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▪ Castaigne, P (1980) Paul Broca (1824-1880) 136 (10): 559–62. PMID:7010498.
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▪ 1942 - Paolina del Cuore Agonizzante di Gesù (al secolo Amabile Lucia) Visintainer (Vigolo Vattaro, 16 dicembre 1865 – San Paolo del Brasile, 9 luglio 1942) è stata una religiosa italiana naturalizzata brasiliana, fondatrice (assieme a Virginia Nicolodi) della congregazione delle Piccole Suore dell'Immacolata Concezione: è stata proclamata santa da Giovanni Paolo II nel 2002.
Amabile Visintainer nasce a Vigolo Vattaro il 16 dicembre 1865. A seguito della crisi economica che affliggeva il Trentino nel 1875 emigrò in Brasile con la sua famiglia e insieme a tanti altri trentini, nello stato di Santa Catarina, dove suo padre ed altri capifamiglia fondarono il paese di Vigolo nell’attuale comune di Nova Trento. Qui Amabile, all’età di 14 anni, insieme a Virginia Nicolodi, cominciò a occuparsi dell’assistenza ai malati, della catechesi ai fanciulli e della manutenzione della chiesetta di San Giorgio. Il 12 luglio 1890, con l’amica, accolse e assistette Angela Viviani, che era gravemente malata di cancro. Nacque così nell’ospedaletto di san Vigilio, il primo germoglio della nuova congregazione delle Piccole Suore dell'Immacolata Concezione, approvata dal vescovo locale il 25 agosto 1895; con la professione religiosa Amabile prese il nome di Suor Paolina del Cuore Agonizzante di Gesù.
Nel 1903 divenne superiora generale delle prime due comunità e si trasferì a San Paolo del Brasile dove, eletta superiora generale a vita, guidava la Congregazione con semplicità e saggezza, organizzando scuole, ospedali, laboratori, educandati, dedicandosi totalmente ai poveri. Mostrò eroica obbedienza e umiltà quando nel 1909 fu invitata a lasciare la guida della Congregazione e a trasferirsi a Bragança Paulista. Richiamata a San Paolo nel 1918 continuò nella casa madre una vita di umiltà e di preghiera come semplice suora; negli ultimi anni di vita sopportò con serenità la sofferenza causata dal diabete. Prima di morire, il 9 luglio 1942, ebbe la gioia di vedere approvata dalla Santa Sede la Congregazione nel 1933 e di celebrarne il 50° di fondazione nel 1940.
Giovanni Paolo II, che già l’aveva proclamata beata a Florianópolis il 18 ottobre 1991, la elevò alla gloria dei santi il 19 maggio 2002 a Roma.

Bibliografia
▪ Célia B. Cadorin. Essere per gli altri - Cronistoria di Madre Paolina del Cuore Agonizzante di Gesù. Ed. Tipolitografia Bolognani. 1989.
▪ Guido Lorenzi. La Beata Madre Paolina - fra carisma e obbedienza. Ed. Ancora, Milano. 1991.
▪ (PT) Gesiel Júnior. Madre Paulina - Uma santa passou por Avaré. 2002.
▪ Piccola storia di una grande Santa. Vita Trentina Ed., Trento, 2002.

▪ 1962 - Georges Bataille (Billom, 16 settembre 1897 – Parigi, 9 luglio 1962) è stato uno scrittore, antropologo e filosofo francese.
Figlio di Joseph-Aristide Bataille (nato nel 1851), e di Antoinette-Aglae Tournarde (nata nel 1865), dopo aver frequentato il liceo di Reims viene richiamato alle armi, poi subito riformato, e passa il periodo della prima guerra mondiale nel dipartimento del Cantal. La regione gli fornirà l'ambientazione per il romanzo L'Abbé C. (1950), carico come lui in quegli anni di dubbi e accessi violenti di religiosità.
Nel 1918 è ammesso all' "École nationale des chartes" e nel 1922 è archivista paleografo. In questo periodo diventa amico di André Masson. Quindi, dopo un viaggio a Londra, soggiorna per un anno a Madrid. Tornato a Parigi, sposa Sylvia Bataille (nata Maklès), attrice di una certa fama, con la quale avrà la figlia Laurence Bataille (1930-1986) e dalla quale nel 1934 si separerà. Diventa bibliotecario presso la "Biblioteca nazionale di Francia" e frequenta Lev Isaakovič Šestov.
Nel 1924 incontra Michel Leiris e Boris Souvarine, direttore della rivista "La Critique sociale", sulla quale scriverà qualche articolo prima di lanciare nel 1929 la rivista "Documents" (a cui collaborano artisti come Miró, Picasso, Giacometti, Arp e Masson, oltre a scrittori come Michel Leiris o Robert Desnos e fotografi quali Jacques-André Boiffard e Karl Blossfeldt). In questo periodo la sua musa ispiratrice è Colette Peignot che lui ribattezza Laure.
Fece dunque parte della seconda leva dei surrealisti francesi insieme ad Antonin Artaud, Pierre Drieu La Rochelle, André Masson e altri. Tuttavia, uscì presto dal gruppo in seguito a divergenze politiche: infatti i due principali surrealisti francesi, André Breton e Louis Aragon, durante il periodo tra le due guerre mondiali si avvicinarono al Partito Comunista Francese; Bataille operò una scelta a suo dire più libertaria, che lo avvicinò alle posizioni di Lev Trotsky. L'anno dopo, nel 1930, la sua vena polemica l'indusse a scrivere il pamphlet contro Breton Un cadavre.
Dal 1937 al 1939 fonda il gruppo del "Collège de sociologie" (con Georges Ambrosino, Roger Caillois, Pierre Klossowski, Anatole Lewitzki, Pierre Libra e Jules Monnerot), poi la rivista con società spirituale segreta annessa chiamata "Acéphale" (ne faranno parte anche Tarō Okamoto e Jean Wahl) e altre riviste (dal 1946 "Critique", poi diretta dal suo amico Jean Piel) dove scrive molto, con diversi pesudonimi e sui soggetti più diversi (filosofia, teologia, letteratura, arte visiva ecc.)
Sono di questo periodo anche i volumi L'Anus solar (1931), Le Bleu du ciel (1935) e la Histoire de l'oeil (romanzo erotico pubblicato con lo pseudonimo di Lord Auch nel 1928 e poi con il proprio nome nel 1967).
Nel 1942 incontra Maurice Blanchot e fa uscire con lo pseudonimo Pierre Angélique un altro romanzo scandaloso, Madame Edwarda, al quale seguirà Le Petit (firmato come Louis XXX e uscito nel 1943).
Sposato nuovamente con Diane Kotchoubey de Beauharnais e padre di Judith (nata nel 1949), si trasferisce a Vézelay, poi a Carpentras, dove lavora alla Bibliothèque Inguimbertine, infine a Orléans dove dal 1951 dirige la biblioteca.
Altri amici sono ora Albert Camus e René Char, che dirigono la rivista "Empédocle", e per loro tramite Albert Béguin e Jacques Dupin. Ha intanto cominciato a scrivere la Summa athéologique, titolo sotto il quale raggrupperà nel 1954 tre opere: L'Expérience intérieure (1943), Le Coupable (1944) e Sur Nietzsche (1945). Le sue concezioni della "sovranità", dello "sperpero" (o dépense) o di una certa idea del "sacrificio" avranno una grande influenza su filosofi e autori del XX secolo, anche se lui vivente fu quasi sconosciuto al pubblico. Fu invece un amico di diversi intellettuali (in questo periodo anche di Francis Ponge, André Frénaud, Georges Schéhadé e Georges Braque). Nel 1949 scrive La Part maudit e si occupa di crudeltà e tauromachia (a Nîmes assiste nel 1950 alla corrida in compagnia di André Castel, Jean Dubuffet, Jean Paulhan Blaise Cendrars, Jean Cocteau e Pablo Picasso).
Nel 1952 viene nominato cavaliere della Légion d’honneur. Nel 1955 pubblicherà due libri di storia dell'arte, uno sulla pittura preistorica e l'altro su Édouard Manet (rispettivamente Lascaux ou la naissance de l’art e Manet).
Intanto soffre di forti attachi di arterosclerosi cervicale, che lo fanno ricoverare in ospedale ben due volte nel 1957, anno dell'uscita di Le Littérature et le Mal (con saggi su Sade, Blake, Emily Brontë, Baudelaire, Michelet, Proust, Kafka e Genet) e L’Érotisme.
Anche se ha molte difficotà a lavorare, riesce ancora a pubblicare Le Procès de Gilles de Rais (1959) e Les Larmes d’Éros (1961).
Muore a Parigi nel 1962 e viene sepolto a Vézelay.
Quando nel 1970 Gallimard pubblica nella "Bibliothèque de la Pléiade" il suo primo volume (n. 511), Michel Foucault scrive nella prefazione che "On le sait aujourd’hui: Bataille est un des écrivains les plus importants de son siècle".

Il pensiero e l'opera - La figura di Nietzsche, la dépense e la part maudite
Il campo dei suoi studi fu molto vasto: dalla polemica sociale all'antifascismo (il suo giornale La critique sociale fu una delle voci più forti dell'antifascismo francese).
Quello che fra i suoi numerosi scritti è ritenuto il più importante, Sur Nietzsche, offre una nuova visione e una rilettura in termini più rivoluzionari del filosofo tedesco, che la vulgata del tempo presentava come ispiratore del nazismo. Questa nuova visione della figura di Nietzsche influenzerà significativamente gli studi di Michel Foucault, Jacques Derrida, Pierre Klossowski e Roland Barthes, fra gli altri.
Uno dei concetti filosofico-antropologici più importanti introdotti da Georges Bataille la nozione di dépense, ispiratogli dalla lettura del Saggio sul dono dell'antropologo Marcel Mauss. Semplificando il discorso, la dépense - parola intraducibile in italiano, ma che può avere comunque un corrispettivo in "dispendio" - rappresenta secondo Bataille lo "spreco sacro": ossia, le offerte votive che le antiche civiltà consacravano agli dei - senza consumarle - a fini propiziatori[6].
Bataille introdusse inoltre il concetto della parte maledetta nei suoi studi sulla ritualità carnascialesca in Théorie de la Religion (1973) e sulla filosofia di Donatien-Alphonse-François de Sade nei suoi saggi: La Part maudite, (1949), L'Erotisme (1957) e La littérature et le Mal (1957).

I romanzi
Bataille scrisse anche alcuni romanzi: il più celebre è L'azzurro del cielo (1935), opera d'impronta esistenzialista che regge il confronto con i lavori dei suoi contemporanei Sartre (che Bataille conobbe, e con il quale ebbe un contrastato rapporto) e Camus. Un altro suo romanzo, L'impossibile (1962), si configura come una lunga sequenza di flash narrativi intervallati da incisioni di André Masson, anch'egli suo amico, della cui collaborazione si avvalse anche per il libro Histoire de l'oeil (1928).
L'opera letteraria di Bataille fu al centro di una attenta disamina critica da parte di Maurice Blanchot, primo e più acuto dei suoi esegeti. Quello tra Bataille e Blanchot è un sodalizio di pensiero e amicizia tra i più significativi del Novecento francese. Fu probabilmente grazie all'influenza di Blanchot che Bataille, nei primi anni del dopo-Guerra, fondò la rivista Critique, campo di battaglia della più vivace critica francese della seconda parte del secolo XX.

L'influenza sui contemporanei
Fra gli eredi del pensiero di Bataille si annoverano alcuni fra i maggiori pensatori contemporanei: Michel Foucault, Jean Baudrillard, Jacques Lacan, Jean-Luc Nancy, Georges Didi-Huberman. Sue idee vengono riprese anche da Jacques Derrida, Gilles Deleuze, Julia Kristeva o Philippe Sollers (e in genere la rivista Tel Quel).
In Italia il pensiero di Bataille è stato ripreso da Giorgio Agamben, Franco Rella, Mario Perniola e, in anni più recenti e soprattutto in rapporto al tema comunitario, da Roberto Esposito, Felice C. Papparo, Rocco Ronchi e Federico Ferrari.
La scrittrice contemporanea Isabella Santacroce sostiene di vivere "da sempre nella dimensione del sacro così come era stata pensata da Bataille".

Georges Bataille e il cinema
▪ Nel film La scampagnata (Partie de campagne, 1936) di Jean Renoir, Georges Bataille compare nella parte di un seminarista.
▪ Simona, (1974), regia di Patrick Longchamps, con Laura Antonelli è tratto da Histoire de l'œil.
▪ The Deadman (1987), regia di Peggy Ahwesh e Keith Sanborn, è un cortometraggio tratto da Le mort.
▪ Ma Mère (2003), regia di Christophe Honoré, con Isabelle Huppert e Louis Garrel, è tratto dal romanzo omonimo.
▪ Story of the Eye (2004), regia di Andrew Repasky McElhinney, è tratto da Histoire de l'œil.
▪ Morning Smile (2005), ZAPRUDER filmmakersgroup, regia di David Zamagni e Nadia Ranocchi.
▪ Daimon (2009), regia di David Zamagni e Nadia Ranocchi.

▪ 1980 - Marcus Vinícius da Cruz de Mello Moraes (Rio de Janeiro, 19 ottobre 1913 – 9 luglio 1980) fu un poeta, cantante, compositore, drammaturgo e diplomatico brasiliano, noto più semplicemente come Vinícius de Moraes.
Proveniente da famiglia facoltosa, fu addetto d'ambasciata e, come autore di testi, scrisse numerosi classici; da un suo dramma fu inoltre tratto il film Orfeo negro; noto bon vivant, si sposò nove volte e morì a Rio de Janeiro, sua città natale, a 67 anni.
Nato in una famiglia amante della musica, de Moraes scrisse poesie fin dall'infanzia. A quattordici anni divenne amico dei fratelli Paulo e Haroldo Tapajós, e con il secondo compose "Loura ou Morena", la sua prima canzone. nel 1929 intraprese gli studi di diritto a Rio de Janeiro. A partire dal 1932 scrisse le parole di dieci canzoni dei fratelli Tapajós. Terminati gli studi pubblicò i suoi primi due libri: Caminho Para a Distância (1933) e Forma e Exegese. In seguito lavorò come censore cinematografico (1935) e scrisse il suo terzo libro, Ariana, a Mulher (1936).

Studi avanzati e inizio della carriera
Nel 1938 de Moraes si trasferì in Inghilterra grazie ad una borsa di studio del governo inglese che gli permise di studiare letteratura ad Oxford. In quel periodo scrisse Novos Poemas e si sposò per procura. Nel 1941, durante la Seconda guerra mondiale, tornò a Rio e iniziò a scrivere recensioni cinematografiche e critiche in vari giornali e riviste. Due anni dopo si unì al corpo diplomatico brasiliano e pubblicò il libro Cinco Elegias. nel 1946 ebbe il primo incarico ufficiale: fu inviato a Los Angeles come vice-console e diede alle stampe il suo nuovo lavoro, Poemas, Sonetos e Baladas.
All'inizio del 1950, de Moraes tornò in Brasile a causa della morte di suo padre. Nel 1953 pubblicò il suo primo samba, Quando Tu Passas por Mim, composto assieme al musicista Antônio Maria). Nello stesso anno andò a vivere in Francia, come secondo segretario dell'ambasciata brasiliana. La sua opera teatrale Orfeu da Conceição vinse il concorso del IV centenario di San Paolo nel 1954. L'anno seguente scrisse dei testi per alcuni brani di musica da camera. Nel 1959 Marcel Camus trasportò sul grande schermo Orfeu da Conceição col titolo di Orfeu Negro (il film fu co-prodotto da Brasile, Francia, Italia e Portogallo. Incontrò allora un pianista sconosciuto, Tom Jobim, che aveva l'incarico di scrivere la colonna sonora del film. Jobim compose la musica di Se Todos Fossem Iguais a Você, Um Nome de Mulher e molte altre canzoni che furono registrate, tra gli altri, da Luís Bonfá. Orfeo negro vinse l'Oscar per il miglior film straniero, la Palma d'Oro al Festival di Cannes e il premio dell'Accademia Britannica.
In seguito al suo ritorno al lavoro di diplomatico in Francia e Uruguay, pubblicò le opere Livro de Sonetos e Novos Poemas II.

La bossa nova
Nel 1958, la cantante Elizeth Cardoso pubblicò l'album Canção do amor demais, segnando così l'inizio della bossa nova. L'opera include solamente canzoni del duo "Jobim-de Moraes", o di uno solo dei due (Canção do amor demais, Luciana, Estrada branca,Chega de saudade, Outra vez, ecc.), in una produzione che include anche João Gilberto nelle ultime due tracce. Grazie a quest'album, la notorietà di tutti questi artisti ebbe un grande impulso; al tempo le canzoni scritte da Jobim e de Moraes erano addirittura disputate tra i vari cantanti più famosi.
Negli anni sessanta de Moraes estende le sue collaborazioni a molti artisti brasiliani, in particolare lavora con Toquinho, che diventò poi il suo partner musicale preferito e uno dei suoi migliori amici. Le sue canzoni Para uma Menina com uma Flor e Samba da Bênção (musicate da Baden Powell) vennero incluse nella colonna sonora di Un uomo, una donna (Un homme et une femme) (1966) di Claude Lelouch, film che vinse il Festival di Cannes.
Oltre ai suoi interpreti brasiliani, centinaia di cantanti internazionali hanno registrato le sue 400 e più canzoni.
Vinícius de Moraes morì a Rio de Janeiro all'età di 66 anni.

De Moraes in Italia
Una selezione di poesie di Vinícius de Moraes è stata tradotta in italiano da Giuseppe Ungaretti, che conobbe de Moraes nel '37, durante il suo soggiorno in Brasile. Anche molte delle sue canzoni sono state tradotte. Nel 1969 de Moraes soggiornò alcuni mesi a Roma; durante questo periodo registrò il suo primo album in italiano, La vita, amico, è l'arte dell'incontro, affiancato da Sergio Endrigo, un giovanissimo Toquinho alla chitarra e dallo stesso Ungaretti che recita in maniera eccezionale alcune delle proprie traduzioni poetiche. Nel 1974 esce Per vivere un grande amore, registrato assieme a Toquinho. Nel 1976 viene prodotto La voglia la pazzia l'incoscienza l'allegria che, oltre al solito Toquinho, vede la partecipazione di Ornella Vanoni che interpreta alcune delle bellissime canzoni di de Moraes.
Vinicius de Moraes si sposò nove volte. In occasione dell'ultimo matrimonio, Toquinho e il percussionista Mutinho gli dedicarono la canzone Escravo da Alegria (Schiavo dell'allegria).
La canzone di Bruno Lauzi "Il Leprotto Zip" contenuta nell'album del 1976 "Johnny Bassotto, la Tartaruga e altre storie" inizia con una dedica a Vinicius de Moraes "famoso poeta brasiliano, amico mio e di tutti i bambini" ed è cantata con un simpatico accento brasiliano.

▪ 2002 - Rod Steiger, all'anagrafe Rodney Stephen Steiger (Westhampton, 14 aprile 1925 – Los Angeles, 9 luglio 2002), è stato un attore statunitense.
Uno dei grandi cattivi di Hollywood, spesso debordante e fuori dalle righe nelle sue caratterizzazioni: otteneva spesso parti collaterali nelle quali dimostrò appieno quanto fosse vero l'assioma che non esistono piccole parti ma solo piccoli attori. Lo ricorderemo come il fratello corrotto di Marlon Brando in Fronte del porto (1954); il cinico produttore in Il grande coltello (1955), il film che gli dette fama internazionale, il palazzinaro arrogante e senza scrupoli in Le mani sulla città (1963), il torvo impresario funebre ne Il caro estinto (1965), l'ebreo antipatico in L'uomo del banco dei pegni (1964), lo sceriffo non certo pulito e scevro da pregiudizi razziali de La calda notte dell'ispettore Tibbs (1967), per cui vinse l'Oscar come miglior attore, lo stravagante peone messicano Juan Miranda, rivoluzionario ed eroe suo malgrado, in Giù la testa (1971) di Sergio Leone. Fu anche un monumentale Napoleone in Waterloo (1970), per ben due volte Mussolini, in Mussolini ultimo atto (1974) di Carlo Lizzani e Il leone del deserto (1981) di Moustapha Akkad, Rasputin, Papa Giovanni XXIII, Ponzio Pilato e Al Capone.
Tra le altre sue apparizioni di successo si possono annoverare: Il colosso d'argilla (1956), Gli indifferenti (1964), Il dottor Zivago (1965), Lucky Luciano (1973), F.I.S.T. (1978), Amityville Horror (1979), American Gothic (1988), La ballata del caffè triste (1990), I protagonisti (1992), Lo specialista (1994) e Pazzi in Alabama (1999).

▪ 2008 - David Paul Ausubel (New York, 25 ottobre 1918 – New York, 9 luglio 2008) è stato uno psicologo statunitense.
Era seguace di Jean Piaget.
Ha fornito contributi significativi nei campi della psicologia dell'educazione, delle scienze cognitive e della didattica delle discipline scientifiche. È noto per avere sviluppato la strategia cognitiva degli "organizzatori avanzati".

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