Il calendario del 9 Dicembre
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Eventi
• 1824 - Battaglia di Ayacucho - Il Perù sconfigge la Spagna
• 1835 - L'esercito della Repubblica del Texas cattura San Antonio
• 1851 - Il primo YMCA del Nord America viene fondato a Montreal
• 1854 - Il Papa Pio IX pubblica la Lettera Enciclica Singulari quadam
• 1888 - Herman Hollerith installa la sua apparecchiatura di calcolo nel Dipartimento della guerra degli Stati Uniti
• 1928 - Italia: il Gran Consiglio del Fascismo presieduto da Mussolini, diventa istituzione a livello costituzionale
• 1931 - La Spagna diventa una repubblica
• 1940 - L'esercito britannico attacca le forze italiane in Nord Africa
• 1941 - La Cina dichiara guerra all'Impero giapponese, alla Germania nazista, e all'Italia fascista
• 1945 - Il generale statunitense, George Patton ha un incidente stradale, in seguitò al quale morirà 12 giorni dopo
• 1950 - Harry Gold viene condannato a trent'anni di carcere per aver sottratto segreti nucleari agli USA in favore dell'Unione Sovietica
• 1953 - La General Electric annuncia che tutti i dipendenti comunisti verranno licenziati dall'azienda
• 1961 - In Israele, Adolf Eichmann viene riconosciuto colpevole di crimini di guerra
• 1962 - Il Tanganika diventa una repubblica
• 1963 - Zanzibar ottiene l'indipendenza
• 1982 - Norman Mayer minaccia di far esplodere il Monumento di Washington, prima di essere ucciso dal Corpo di polizia forestale degli Stati Uniti
• 1987 - Inizia la prima intifada nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania
• 1990 - Lech Wałęsa diventa il primo presidente eletto direttamente della Polonia
• 1992
- - I Marines statunitensi sbarcano in Somalia
- - Viene annunciata la separazione tra il Principe Carlo del Galles e la Principessa Diana del Galles
• 2006
- - Incendio a Mosca in un centro di riabilitazione per tossicodipendenti. Le vittime, tutte donne, sono 45. Si tratta della più grave tragedia provocata da un incendio nella capitale sovietica dal 1977 quando un rogo all'Hotel Rossia, nel centro della città, provocò 42 morti e 50 feriti
- - Lancio notturno dello Space Shuttle Discovery nell'ambito della missione STS-116. Gli obiettivi principali della missione sono: Il trasporto ed il collegamento alla Stazione Spaziale Internazionale del segmento P5, l'aggiornamento del sistema energetico della stazione ed il cambio dell'equipaggio
• 2007 - Argentina, Brasile, Bolivia, Ecuador, Paraguay, Uruguay e Venezuela firmano l'atto costitutivo della Banca del Sud
Anniversari
• 1544 - Gerolamo Folengo più conosciuto come Teofilo Folengo (o con gli pseudonimi Merlin Coccajo o Limerno Pitocco), (Mantova, 8 novembre 1491 – Bassano del Grappa, 9 dicembre 1544) è stato un poeta italiano, tra i principali esponenti della poesia maccheronica
• 1640 - Pierre (Pietro) Fourier (Mirecourt, 30 novembre 1565 – Gray, 9 dicembre 1640) fu un sacerdote francese, riformatore delle comunità dei Canonici Regolari di Sant'Agostino della Lorena e fondatore delle Canonichesse della Congregazione di Nostra Signora. È stato proclamato santo nel 1897 da papa Leone XIII.
Nato in una cittadina dei Vosgi da un'agiata famiglia di mercanti di tessuti, studiò, tra il 1578 ed il 1585 presso il collegio gesuita di Pont-à-Mousson, dove ebbe come compagni di studi Didier de La Cour (fondatore della Congregazione dei Santi Vitone e Idulfo) e Servais de Lairuels (riformatore dei Premostratensi).
Conclusa la sua formazione, entrò come novizio nell'abbazia dei Canonici Regolari di Chaumousey: fece professione di voti solenni nel 1586 e fu ordinato sacerdote a Treviri il 29 febbraio 1589. Tornò quindi a Pont-à-Mousson per approfondire gli studi teologici.
Sentendosi vocato al ministero parrocchiale, il 1 giugno del 1597 venne messo a capo della comunità del villaggio di Mattaincourt, dove rimase fino al 1632. Dovendo scegliere il nuovo insegnante della scuola del paese, Fourier si rivolse alla giovane Alessia Le Clerc, sua figlia spirituale, con la quale diede vita alle Canonichesse di Sant'Agostino della Congregazione di Nostra Signora, un istituto dedito all'istruzione della gioventù che conobbe una rapida diffusione, anche fuori dalla Lorena.
Il processo di riforma della vita religiosa nel ducato avviato nel 1595 da Carlo III e dal cardinale di Lorena, aveva già coinvolto i Benedettini e i Premostratensi (la cui gestione era stata affidata rispettivamente ai già citati de La Cour e de Lairuels): per risollevare le sorti della vita spirituale dei Canonici Regolari di Sant'Agostino, Jean des Porcelets de Maillane, vescovo di Toul, si rivolse proprio a Pietro Fourier. Conformemente ai decreti del Concilio di Trento, Pietro decise di riunire le abbazie lorenesi nella Congregazione del Nostro Salvatore e di stabilire un noviziato a Lunéville: la congregazione venne approvata da papa Urbano VIII nel 1628.
Costretto a rifugiarsi nella Franca Contea a causa della Guerra dei Trent'Anni, morì nel 1640.
Il culto
Alla propagazione del suo culto contribuirono notevolmente i religiosi delle congregazioni da lui fondate (particolarmente i canonici, che amministravano numerose parrocchie). Popolarissimo in Lorena, papa Clemente XII, con un breve del 10 gennaio 1730, autorizzò la sua beatificazione che venne celebrata il 29 gennaio successivo. È stato canonizzato da papa Leone XIII il 27 maggio del 1897.
Il Martirologio Romano fissa per la sua memoria il 9 dicembre.
• 1641 - Antoon van Dyck (Anversa, 22 marzo 1599 – Londra, 9 dicembre 1641) è stato un pittore fiammingo, principalmente ritrattista, che divenne il primo pittore di corte in Inghilterra, dopo un lungo soggiorno in Italia. È universalmente noto per i ritratti della nobiltà genovese e di Carlo I re d'Inghilterra, dei membri della sua famiglia e della sua corte. Con il suo metodo di pittura di rilassata eleganza, influenzò i ritrattisti inglesi, come Peter Lely, per i successivi anni. Oltre ai ritratti, per i quali fu molto apprezzato, si occupò anche di soggetti biblici e mitologici, introducendo alcune notevoli innovazioni pittoriche.
Fu allievo e amico del pittore Pieter Paul Rubens, del quale assimilò la tecnica e, in parte, lo stile.
Dopo aver trascorso la giovinezza ad Anversa, si spostò in Italia, dove compì il rituale viaggio di formazione, caratteristico di tutti i grandi pittori fiamminghi. Qui ebbe l'opportunità di vedere e copiare alcune grandi opere rinascimentali, specialmente del suo pittore favorito, Tiziano. Di ritorno dall'Italia, passò in Inghilterra, alla corte di Carlo I Stuart, dove si occupò quasi esclusivamente di ritratti.
• 1694 - Paolo Segneri (Nettuno, 21 marzo 1624 – Roma, 9 dicembre 1694) è stato un gesuita, scrittore e predicatore italiano.
Studia al Collegio Romano e nel 1637 entra nella Compagnia di Gesù, malgrado l'opposizione del padre. Tra i suoi maestri è Pietro Sforza Pallavicino. Ordinato prete nel 1653, si prepara non solo sulle Scritture e sui Padri della Chiesa ma anche sulle orazioni di Cicerone, per acquisire la tornita eloquenza della sua prosa.
Maestro di grammatica a Pistoia, si offrì volontario nelle missioni ma rimase in Italia, predicando dapprima nelle maggiori cattedrali e poi, dal 1665 al 1692, anche nelle semplici parrocchie. Il suo Quaresimale fu apprezzato dal cardinale Antonio Pignatelli che, poi papa Innocenzo XII, lo chiamò a predicare davanti a sé e lo fece teologo della Penitenziaria. Il suo biografo Massei afferma che le sue Prediche dette nel palazzo apostolico ebbero l’ammirazione del papa e di tutta la corte.
La Storia della Letteratura Italiana del conte Corniani, opera fuori da copyright da almeno un secolo, contiene le più belle intelligenze sulla vita dei nostri scrittori. A proposito del Segneri dice: "Nacque Paolo l'anno 1624 in Nettuno, ragguardevole castello della campagna di Roma, da Francesco Segneri e Vittoria Bianchi. Egli fu il primo di ventidue figli che dal loro maritaggio ebber la vita. Perché conseguisse una nobile educazione fu collocato Paolo al Collegio Romano, ove dispiegò subito pronto e sottile ingegno, e fu inoltre specchio a' suoi condiscepoli, d'innocenza di costumi e di modestia di portamento. Gli sorse in animo, fatto adulto, di abbracciar l'istituto de' Gesuiti che era quello de' suoi precettori. Entrato nella Compagnia, dimostrò ben tosto una forte disposizione a divenir valente nell'arte del bello scrivere, e a tale intendimento egli si pose a rovistare indefessamente i più puri ed eleganti sostegni del toscano linguaggio, ed, a cagion d'esercizio, a voltare in esso alcuni squarci più splendidi dell'Oratore romano, e un'intera decade delle Guerre di Fiandra di Famiano Strada."
Opere
Il penitente instruito, 1669; Il confessore instruito, 1672; Quaresimale, 1674; La manna dell anima, 1683; Panegirici sacri, 1684; Il cristiano instruito nella sua legge, 1686; Prediche dette nel palazzo apostolico, 1694.
Il suo libro "La concordia tra la fatica e la quiete" è considerato uno dei migliori sulla meditazione.
L’opera completa fu pubblicata a Parma, 1701, a Venezia, 1712 - 1758 e a Torino, 1855.
I giudizi critici
Secondo un critico cattolico, fu il maggior oratore italiano dopo Bernardino da Siena e il Savonarola, non abusando di barocchismi marinisti nel suo stile predicatorio. Le sue qualità sono il vigore del ragionamento, l’impasto di argomentazioni ed esempi, che richiama il contemporaneo predicatore francese Louis Bourdaloue; la ricchezza dell’immaginazione e un profondo e sciolto sentimento. Cogente nella refutazione, all’armonia del pensiero unisce quella della frase; è colmo di unzione. Ha due fonti d’ispirazione, l’amor di Dio e le persone davanti a sé; alle capacità oratorie aggiunge lo zelo dell’apostolo e l’austerità del penitente. Nelle sue discussioni teologiche col superiore generale, Tirso Gonzalez, sostenitore del probabilismo, unì il dovuto rispetto e l’obbedienza all’indipendenza del pensatore.
Per Francesco De Sanctis, al contrario, “il Segneri non ha altra serietà che letteraria, ornare e abbellire il luogo comune con citazioni, esempli, paragoni e figure rettoriche: perciò stemperato, superficiale, volgare e ciarliero. Si loda il suo esordio alla predica del paradiso: Al cielo, al cielo!. Il concetto è questo: - la terra non offre un bene perfetto; miriamo dunque al cielo. E noi abbiamo conosciuto già questo mondo. Eh, al cielo, al cielo! – Ora la prima parte non ha bisogno di dimostrazione, perché ammessa da tutti. Ma qui si accaneggia il Segneri e intorno a questo luogo comune intesse tutt’i suoi ricami. E se avesse veramente il sentimento della terrena felicità e delle gioie celesti, non mancherebbe ai suoi colori novità, freschezza, profondità. Ma non è che uno spasso letterario, un esercizio rettorico. Luogo comune il concetto, luoghi comuni gli accessori.
Non mira efficacemente a convertire, a persuadere l’uditorio; non ha fede, né ardore apostolico, né unzione; non ama gli uomini, non lavora alla loro salute e al loro bene. Ha nel cervello una dottrina religiosa e morale d’accatto ed ereditaria, non conquistata col sudore della sua fronte, una grande erudizione sacra e profana: ivi niente si move, tutto è fissato e a posto. La sua attività è al di fuori, intorno al condurre il discorso e a distribuire le gradazioni, le ombre, le luci e i colori. Gli si può dar questa lode negativa, che se spesso stanca, non annoia l’uditorio, che tien sospeso e maravigliato, con un crescendo di gradazioni e sorprese rettoriche; e talora piacevoleggia e bambineggia per compiacere a quello. Ancora è a sua lode che si mostra scrittore corretto, e non capita nelle stramberie del padre Francesco Panigarola, o nelle sdolcinature e affettazioni de' suoi successori.”
Più giudiziosamente il Corniani, che univa all'erudizione la nascita: "Il Segneri nel primo accignersi alla tessitura delle sue orazioni intendea studiosamente a porsi in pieno possesso del suo soggetto, a misurarne col pensiero la estensione, a calcolarne i vantaggi, a digradarne i sentimenti e le idee, e per ultimo a disporne gli argomenti per modo, che, crescendo di mano in mano e afforzandosi vicendevolmente, incalzassero sempre più l'uditore, così che infine non vedesse né verso, né via di svincolarsi da quella irresistibile convinzione in cui trovavasi annodato. Abbellì poi la sostanza delle ragioni con una immaginazione vivissima nelle descrizioni e ne' racconti, i quali tuttora stampano un'orma profonda nell'animo di chi li legge. Vero è che il Segneri ha non di rado ricorso alla erudizione profana ed anche alla mitologia per fiancheggiare i suoi raziocini; è vero altresì che veste talvolta le sue proposizioni di un'apparenza di paradosso, onde far pompa d'ingegno nel dimostrarne lo scioglimento, e che non è nemmen parco di concetti e di antitesi. Ma a' suoi tempi era, si può dire, giuocoforza l'infrascare di tali leziosità i più severi ragionamenti. Troppo depravati erano i gusti. Se non si stuzzicavano con qualche vizio aggradevole, mal poteansi far loro assaporare le vere bellezze della eloquenza."
Ma val meglio leggere una pagina d'un autore di Crusca che tutta la prosa al metro dei critici.
Échantillon choisi
Questa pagina del Quaresimale è tratta da un'edizione degli inizi dell'Ottocento, abbondantemente fuori copyright.
Un Cavaliere (sentite caso terribile, e inorridite), un Cavaliere chiaro di nascita, ma sordido di costumi, invaghitosi di una certa fanciulla, benché moresca, se la teneva già da molti anni in casa per suo libidinoso trastullo, poco prezzando le ammonizioni, o severe dei sacerdoti, o piacevoli degli amici. Imperocché per trarsi d'attorno chiunque gli ragionava di licenziarla, rispondeva con maniere austere e sdegnose un dispettoso: Non posso; quasi che pretendesse di persuadere, esser necessità di natura quello ch'era elezione della libidine. Non volendo egli però ritrarsi dalla perfida compagnia, venne, come accade, la morte per distaccarnelo. Si ammala lo sfortunato sul fiore degli anni, si abbandona, si corca; ed essendo già il male dichiarato pericoloso, ne viene ad esso un religioso a me noto, per disporlo a quel passo estremo. Entra in camera; si avvicina al letto, lo saluta, e con prudenti maniere comincia ad insinuarsi: Signore, ben m'avveggo io esservi maggiore occasione di sperare che di temere: siete per altro fresco di età, vigoroso di forze, robusto di complessione, e molti sono campati di male simile al vostro, ma molti anche ne sono morti. E quantunque ci giovi il credere che voi dobbiate esser dei primi, cosa vi nuoce l'apparecchiarvi come se aveste ad essere dei secondi? Dite pure, ripigliò l'infermo animosamente, dite quel che conviene che io faccia, che son già per ubbidirvi. Ben conosco per me medesimo la grandezza del mio pericolo, maggiore ancor che non dite, e quantunque io abbia menata cattiva vita, desidero tuttavia, quanto ogn'altro, di sortire una buona morte. Non si può credere quanto cuore pigliasse il buon religioso a queste buone parole. Avrebbe voluto venire subito al taglio di quella pratica scellerata, che con suo cordoglio e stomaco eguale, vedeva nella camera stessa del moribondo, il quale sotto pretesto or d'un servizio, or d'un altro, la volea sempre efficacemente vicina. Nondimeno la prudenza gli persuase di andarlo disponendo prima con richieste più facili ad una più faticosa. Gli dice però: Orsù dunque, giacché io per favor divino vi scorgo così bene animato, parlerovvi con quella libertà che mi dettano, e la santità del mio abito, e lo zelo del vostro bene. I medici unitamente vi han disperato, però se volete compor le vostre partite, se volete nettar la vostra coscienza, poche ore vi rimarranno. Tanto più adunque, soggiunge l'altro, affrettiamoci: che ho da fare? Avreste, ripigliò il padre, per avventura alcun creditore, cui vi convenisse di soddisfare? L'aveva, ma l'ho parimenti renduto. E se per l'addietro aveste portato malevolenza ad alcuno, non la deponete dall'animo? La depongo. Perdonate a chi vi ha offeso? Perdono. Vi umiliate a chi avete oltraggiato? Mi umilio. Non volete dunque per ultimo ricevere i Sagramenti, come conviensi ad uom cristiano, per armarvi contro le tentazioni dell'inimico, e contro i pericoli dell'Inferno? Volentierissimo li riceverò, se voi, Padre, vi compiacerete di amministrarmeli. Ma sapete che questo non si potrà se prima non licenziate da voi quella giovane? Oh questo non posso, Padre, non posso. Oimè che dite? Non posso? Perché non potete? E potete, e dovete, signor mio caro, se volete salvarvi. Io dicovi, che non posso. Ma non vedete, che tanto vi converrà partir da lei fra brev'ora? Che gran cosa è dunque che vi risolviate a discacciare per elezione quella che dovrete ad ogni modo lasciar per necessità? Non posso, Padre, non posso. Come? A un Dio per voi crocifisso, che ve la chiede, non potete far questa grazia? Egli è per voi lacero, per voi sanguinoso, per voi morto, miratelo: ecco qua; non v'intenerisce il vederlo, non vi compunge? Non posso, vi torno a dire, non posso. Ma voi non parteciperete dei Sacramenti. Non posso. Ma voi perderete il cielo. Non posso. Ma voi precipiterete all'Inferno. Non posso. Ed è possibile che io non vi debba trar di bocca altra voce? Meschino! Uditemi: non è meglio perder solo la donna, che perder e la donna, e la riputazione, e il corpo, e l'anima, e la vita, e l'eternità, e i Santi, e la Vergine, e Cristo, e il Paradiso, e così essere dopo morto sepolto da scomunicato, e da bestia in un letamaio? Allora quello sfortunato gettando un crudo sospiro: Non posso, tornò a replicare, non posso; e raccogliendo quelle debili forze che gli restavano, afferrò improvvisamente la perfida per un braccio, e con volto acceso, e con alta voce proruppe in queste precise parole, alle quali io mi protesto, che niuna aggiungo, niuna levo: Questa è stata la mia gloria in vita; questa è la mia gloria in morte; e questa sarà la mia gloria per tutta l'eternità. Indi per forza stringendola ed abbracciandola, tra per la violenza del male, per la violenza del moto, per l'agitazione dell'affetto, l'esalò su le sozze braccia lo spirito disperato.
• 1931 - Antonio Salandra (Troia, 13 agosto 1853 – Roma, 9 dicembre 1931) è stato un politico italiano, Presidente del Consiglio dei ministri dal 21 marzo 1914 al 18 giugno 1916.
Nel 1901 fonda, insieme all'ex ministro (all'epoca) Sidney Sonnino, un nuovo quotidiano a Roma: il Giornale d'Italia.
Salandra, un conservatore, divenne primo ministro dopo la caduta del governo di Giovanni Giolitti, scelto dallo stesso Giolitti che ancora guidava la maggioranza in parlamento. Comunque, egli si distaccò ben presto da Giolitti sulla questione della partecipazione italiana alla prima guerra mondiale. Mentre Giolitti era schierato a favore della neutralità, Salandra e il suo ministro degli esteri, Sidney Sonnino, appoggiavano l'intervento a fianco della Triplice Intesa, e si assicurò l'entrata in guerra dell'Italia, nonostante l'opposizione della maggioranza del parlamento (Neutralità italiana (1914-1915)).
Salandra si aspettava che l'entrata nel conflitto a fianco dell'Intesa avrebbe portato ad una rapida soluzione della guerra, ma in realtà poco cambiò, e il primo anno di guerra dell'Italia fu segnato da pochi successi. A seguito di una riuscita offensiva austriaca dal Trentino nella primavera del 1916, Salandra fu costretto a dimettersi.
Fu anche Ministro dell'agricoltura, industria e commercio; Ministro delle finanze; Ministro del tesoro.
Dopo la prima guerra mondiale, Salandra si spostò ulteriormente a destra, e appoggiò l'ascesa al potere di Mussolini nel 1922. Fu poi senatore del Regno d'Italia.
Importante anche la sua carriera accademica. Professore ordinario di Diritto amministrativo e Scienza dell'amministrazione nella Università di Roma, fu Preside della Facoltà di Giurisprudenza e socio nazionale dell'Accademia dei Lincei.
• 1934 - Alceste De Ambris (Licciana Nardi, 15 settembre 1874 – Brive-la-Gaillarde, 9 dicembre 1934) è stato un sindacalista, deputato, giornalista, politico e legislatore italiano, fondatore e maggior esponente del sindacalismo rivoluzionario italiano e del movimento repubblicano e mazziniano "novecentista".
• 2004 - Paul Edwards (Vienna, 2 settembre 1923 – New York, 9 dicembre 2004) è stato un filosofo morale statunitense.
• 2006 - Alberto D'Aguanno (Roma, 12 giugno 1964 – Monza, 9 dicembre 2006) è stato un giornalista italiano. Giornalista sportivo tra i più noti e apprezzati della testata Sport Mediaset, è stato spesso inviato al seguito della Nazionale di calcio italiana e per i principali avvenimenti calcistici.