Il calendario del 7 Dicembre
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Eventi
• 43 a.C. - Morte di Marco Tullio Cicerone
• 1732 - Apertura della Royal Opera House al Covent Garden di Londra
• 1815 - Michel Ney, Maresciallo francese, viene giustiziato da un plotone d'esecuzione, dopo essere stato condannato per tradimento dal governo della restaurazione borbonica di Luigi XVIII, per il suo supporto a Napoleone Bonaparte durante i Cento giorni
• 1851 - Viene brevettato il frigorifero
• 1852 - L'episodio risorgimentale noto come Martiri di Belfiore (dalla valletta di Belfiore situata all'ingresso sud di Mantova ove furono eseguite le sentenze di morte) riguarda la prima di una lunga serie di condanne a morte per impiccagione irrogate dal governatore generale del Lombardo-Veneto, feldmaresciallo Radetzky. Esse rappresentarono il culmine della repressione seguita alla prima guerra d'indipendenza e segnarono il fallimento di ogni politica di riappacificazione.
• 1895 - Campagna d'Africa Orientale: all'Amba Alagi 2500 uomini, in gran parte ascari, al comando del maggiore italiano Pietro Toselli vengono annientati da 30 mila abissini comandati da ras Maconnen
• 1941 - Seconda guerra mondiale: i giapponesi attaccano la base navale statunitense di Pearl Harbor. L'episodio segna l'ingresso ufficiale degli USA nel conflitto
• 1943 - Data ufficiale della fondazione del Movimento dei Focolari o Opera di Maria; Chiara Lubich si consacra a Dio a Trento
• 1949 - Guerra civile cinese: Il governo della Repubblica Cinese si sposta da Nanchino a Taipei
• 1958 - Viene inaugurato il primo tratto dell'autostrada del Sole, il tratto Milano-Parma
• 1965 - Papa Paolo VI e il patriarca Atenagora di Costantinopoli tolgono la mutua scomunica che era in vigore sin dal 1054
• 1972 - Viene lanciata l'Apollo 17, l'ultima delle missioni sulla Luna del Programma Apollo
• 1975 - L'Indonesia invade Timor Est
• 1978 - A 6 mesi dalla fondazione, la seconda Fininvest, senza ancora nessun dipendente, aumenta il capitale sociale da 50 milioni a 18 miliardi di lire, pari a 42 milioni di euro del 2005
• 1979 - Un commando terroristico uccide a Roma, in via Casilina (nel quartiere di Torre Spaccata) il maresciallo di Pubblica sicurezza Mariano Romiti. L'assassinio viene rivendicato dalle Brigate rosse
• 1982 - Negli USA viene eseguita la prima condanna a morte tramite iniezione letale
• 1988 - In Armenia un terremoto di magnitudo 6,9 della Scala Richter uccide quasi 25.000 persone, oltre a provocare 15.000 feriti e 400.000 senzatetto.
• 1990 - Papa Giovanni Paolo II pubblica la Lettera Enciclica Redemptoris Missio, "circa la permanente validità del mandato missionario"
• 1992 - Papa Giovanni Paolo II presenta il nuovo catechismo della Chiesa cattolica
• 1993 - Viene fondato il consiglio esecutivo transnazionale sudafricano
• 2000 - A Nizza viene solennemente procalamata la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea
Anniversari
• 43 a.C. - Marco Tullio Cicerone (in latino: Marcus Tullius Cicero, IPA: 'mar.kus 'tul.li.us 'ki.ke.ro; in greco antico: Κικέρων, Kikérōn; Arpinum, 3 gennaio 106 a.C. – Formiae, 7 dicembre 43 a.C.) fu un celebre filosofo, avvocato e scrittore romano, nonché uomo politico dell'ultimo periodo della Repubblica Romana.
Esponente di un'agiata famiglia dell'ordine equestre, Cicerone fu una delle figure più rilevanti di tutta l'antichità romana. La sua vastissima produzione letteraria, che va dalle orazioni politiche agli scritti di filosofia e retorica, oltre a offrire un prezioso ritratto della società romana negli ultimi travagliati anni della repubblica, rimase come esempio per tutti gli autori del I secolo a.C., tanto da poter essere considerata il prototipo della letteratura latina classica. Attraverso l'opera di Cicerone, grande ammiratore della cultura greca, i Romani poterono anche acquisire una migliore conoscenza della filosofia. Tra i suoi maggiori contributi alla cultura latina ci fu senza dubbio la creazione di un lessico filosofico latino: Cicerone si impegnò, infatti, a trovare il corrispondente vocabolo in latino per tutti i termini specifici del linguaggio filosofico greco. Tra le opere fondamentali per la comprensione del mondo latino si collocano invece le Lettere (Epistulae, in particolar modo quelle all'amico Tito Pomponio Attico), che offrono numerosissime riflessioni su ogni avvenimento, permettendo di comprendere quali fossero le reali linee politiche dell'aristocrazia romana.
Cicerone occupò per molti anni anche un ruolo di primaria importanza nel mondo della politica: dopo aver salvato la repubblica dal tentativo eversivo di Lucio Sergio Catilina ed aver così ottenuto l'appellativo di pater patriae (padre della patria), ricoprì un ruolo di primissima importanza all'interno della fazione degli Optimates. Fu infatti Cicerone che, negli anni delle guerre civili, difese strenuamente fino alla morte una repubblica giunta ormai all'ultimo respiro e destinata a trasformarsi nel principatus augusteo.
• 675 - Santa Fara, monaca e badessa francese (n. 595)
• 983 - Ottone II del Sacro Romano Impero (n. 955)
• 1852
- - Bernardo De Canal, patriota italiano (n. 1824); Carlo Poma, medico e patriota (n. 1823); Giovanni Zambelli, patriota italiano (n. 1824)
- - Enrico Tazzoli (Canneto sull'Oglio, 1812 – Mantova, 7 dicembre 1852) è stato un patriota e sacerdote italiano, il più noto dei "Martiri di Belfiore".
Professore di filosofia nel seminario vescovile, fu arrestato la prima volta il 12 novembre 1848 per aver pronunciato in chiesa una predica contro i tiranni parlando delle potenze imperiali durante il "sacco di Mantova" del 1630, ma evidentemente alludendo agli "imperiali" austriaci di quell'anno. Tazzoli pur ovviamente non condividendo la visione religiosa di Mazzini, si convinse che il movimento della Giovine Italia era l'unico che avesse organizzazione e adesioni sufficienti ad assicurare concretezza d'azione. Molto impegnato nell'assistenza filantropica e nella educazione popolare, sposò i principi di un suo cristianesimo "illuminato", con lo spirito umanitario e "democratico" delle lotte risorgimentali, tanto da definire il suo supremo amor di patria la sua "seconda religione".
Il 2 novembre 1850, in una abitazione al numero 10 dell'odierna via Chiassi, diciotto mantovani parteciparono alla seduta che pose le basi di un comitato insurrezionale antiaustriaco. Tra questi don Enrico Tazzoli era il vero organizzatore e coordinatore del moto. Egli era, altresì, in accordo con Mazzini, esule a Londra, per lanciare le cartelle del prestito interprovinciale mazziniano. Rinvenute casualmente alcune di queste cartelle, la polizia austriaca, facendo anche uso della tortura, scoprì la congiura. Don Enrico Tazzoli fu arrestato il 27 gennaio 1852. Gli vennero sequestrati molti documenti, fra i quali un registro cifrato in cui aveva annotato incassi e spese, con i nomi degli affiliati che avevano versato denaro. Il 24 giugno, in carcere, don Tazzoli seppe che gli austriaci avevano decifrato la chiave di lettura del suo quaderno. Vennero arrestati iscritti di Mantova, Verona, Brescia e Venezia.
Accortamente le autorità austriache ottennero un ordine speciale di Pio IX che, sconfessando il vescovo che l'aveva negata, ordinò la sconsacrazione di Enrico Tazzoli che avvenne il 24 novembre. Monsignor Giovanni Corti fu quindi costretto a procedere alla lettura della formula di condanna, al ritiro dei paramenti sacri tolti di dosso e alla raschiatura con un coltello della pelle delle dita che avevano sorretto l'ostia dell'eucarestia. Non essendoci a quel punto più conflitto con il diritto ecclesiastico, il 4 dicembre gli austriaci diedero ai dieci processati lettura della sentenza del Consiglio di guerra austriaco che già il 13 novembre aveva decretato la condanna a morte. L'emozione suscitata e il susseguente intervento delle autorità religiose lombarde indussero il Governatore generale Josef Radetzky a commutare alcune pene ad anni di carcere, ma lo stesso confermò la pena capitale per Tazzoli, Scarsellini, Poma, De Canal e Zambelli. Il 7 dicembre 1852 furono eseguite le condanne a morte per impiccaggione in località Belfiore, poco fuori le mura della città di Mantova.
* 1894 - Ferdinand de Lesseps (Versailles, 19 novembre 1805 – Guilly, 7 dicembre 1894) è stato un diplomatico e imprenditore francese.
Soprannominato «Il Grande Francese», Ferdinand de Lesseps fu promotore ed esecutore dei due progetti di canali più ambiziosi del suo tempo, il canale di Suez, la cui progettazione tecnica è però dell'austriaco Luigi Negrelli, e il canale di Panama.
• 1917 - Pasquale Villari (Napoli, 3 ottobre 1827 – Firenze, 7 dicembre 1917) è stato uno storico e politico italiano. Fu senatore del Regno d'Italia nella XV legislatura.
* 1990 - Reinaldo Arenas (Holguín, 16 luglio 1943 – New York, 7 dicembre 1990) è stato uno scrittore cubano.
Passò la maggior parte della sua vita combattendo il regime di Fidel Castro attraverso la sua arte. Sotto il profilo letterario, non politico, subì l'influenza di José Lezama Lima.
* 1993 - Wolfgang Paul (Lorenzkirch, 10 agosto 1913 – 7 dicembre 1993) è stato un fisico tedesco che ricevette il Premio Nobel per la Fisica nel 1989.
Nel 1939 divenne ingegnere al Technische Hochschule di Charlottenburg. Dal 1952 al 1993 fu professore di fisica sperimentale nell'Università di Bonn. Dal 1965 al 1967 lavorò come direttore della divisione di Fisica Nucleare nel CERN.. Durante la Seconda Guerra Mondiale, investigò sulla separazione degli isotopi, la quale è necessarie per produrre materiale fissabile per l'uso nelle armi nucleari. Suo figlio, Stephan Paul, è un professore di fisica sperimentale nell'Università Tecnica di Monaco di Baviera.
• 1996 - José Donoso (Santiago del Cile, 5 ottobre 1924 – Santiago del Cile, 7 dicembre 1996) è stato uno scrittore, accademico e giornalista cileno.
Le sue prime opere furono dei racconti. Nel 1957, mentre viveva con una povera famiglia di pescatori a Isla Negra pubblicò il suo primo romanzo, Coronación, una magistrale descrizione della vita delle classi alte di Santiago e della loro decadenza. Nel 1961 si sposò con María Pilar Serrano. Nel 1963, Coronación fu pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti dalla casa editrice di Alfred Knopf. Fra il 1967 e il 1981, Donoso si trasferì in Spagna dove pubblicò El obsceno pajaro de la noche (L’osceno uccello della notte, 1970), unanimemente considerato la sua opera migliore e sicuramente quella di maggior ambizione. Nel 1972 pubblicò il saggio Historia personal del Boom (Storia personale del Boom) e nel 1973 il volume Tres novelitas burguesas (Tre novellette borghesi). Dal momento del colpo di stato di Augusto Pinochet in Cile si considerò esiliato in Spagna. Nel 1978 pubblicò Casa de campo, un libro che critica sottilmente la dittatura cilena. Il suo racconto erotico La misteriosa desaparición de la marquesita de Loria (La misteriosa sparizione della marchesina Loria, 1979) fu criticato perché, secondo alcuni, dimostrava che Donoso non dominava con eguale maestria tutti i registri stilistici letterari. Lo scrittore cileno tornò al successo con El jardín de al lado (Il giardino di lato, 1981) e La desesperanza (La disperazione, 1986) che lo consacrarono come uno degli autori cileni più brillanti della seconda metà del XX Secolo. Lavorò nel campo del giornalismo per la rivista cilena Ercilla, fra il 1960 e il 1965 e collaborò anche alla rivista messicana Siempre. Nel 1981 fu uno dei primi scrittori cileni a condurre workshop di scrittura ai quali parteciparono scrittori come Arturo Fontaine Talavera o Carlos Franz. Nel 2007 è stato pubblicato un suo racconto lungo inedito, Lagartija sin cola (Lucertola senza coda) e una biografia, opera di sua figlia Pilar Donoso.
* 2000 Michele Luciano Straniero (Milano, 27 settembre 1936 – Torino, 7 dicembre 2000) è stato un cantautore, musicologo e giornalista italiano. Viene considerato, insieme ai Cantacronache, il precursore dell'esperienza dei cantautori italiani; così si è espresso su di lui Umberto Eco: «Se non ci fossero stati i Cantacronache e quindi se non ci fosse stata anche l'azione poi prolungata, oltre che dai Cantacronache, da Michele L. Straniero, la storia della canzone italiana sarebbe stata diversa. Poi, Michele non è stato famoso come De André o Guccini, ma dietro questa rivoluzione c'è stata l'opera di Michele: questo vorrei ricordare» (Umberto Eco)
* 2004 - Abdellah Mohia in arte Mohya o Muhend U Yahia (Iâzzugen, 1 novembre 1950 – Parigi, 7 dicembre 2004) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo algerino.
Nato a Iâzzugen (Azazga, Cabilia), Algeria, dopo l'infanzia al villaggio, si trasferì con la famiglia a Tizi-Ouzou, nel cui liceo conseguì la maturità (il "bac") nel 1968. Passato all'università di Algeri, dove si è aureato in matematica nel 1972, ha frequenta regolarmente i corsi di berbero che Mouloud Mammeri teneva in quegli anni in via ufficiosa, ed ha cominciato a far conoscere le sue prime poesie, tra cui Ayen bghigh, composta intorno al 1970.
Nel 1973 si trasferì in Francia (prima a Strasburgo e poi a Parigi) per completare i suoi studi. A Parigi entrò subito a far parte dell'Académie Berbère animando il "Gruppo di Studi Berberi" costituitosi in quegli anni all'università di Vincennes (Paris VIII).
Tra le numerose iniziative cui diede vita nei primi anni in Francia vi sono:
• il bollettino Afudh ikhadamen ("la tribuna dei lavoratori");
• la cooperativa Imadyazen ("i poeti"), che riuniva diversi amici, anch'essi matematici, come Ben Belkacem, Ramdane Achab, e pubblicò libri ed anche dischi di autori di successo come Ferhat Imazighen Imoula;
• il Bulletin d'Etudes Berbères (BEB), espressione del Groupe d'Etudes Berbères di Vincennes;
• la rivista Tisuraf ("tracce"), che riprenderà l'eredità del BEB.
Dopo la primavera berbera del 1980, sentì sempre più urgente la necessità di integrare il mondo berbero nella galassia Gutemberg e moltiplicò i propri lavori di traduzione/adattamento in cabilo di testi letterari dei più svariati autori (vedere la lista più avanti).
Personalità tanto attiva e geniale quanto modesta e riservata, Mohia si mantenne sempre appartato, senza concedersi all'ostentazione. Per molto tempo visse gestendo un negozio di alimentari. Il suo impegno per la causa del riconoscimento della lingua e cultura berbera in Algeria si concretizzò nell'oscuro lavoro di produzione letteraria che aveva grande successo e trovava grande diffusione presso il pubblico, ma era affidata di norma a mezzi improvvisati (ciclostilati, cassette audio), e non a pubblicazioni presso grandi editori. Inoltre, teneva spesso dei corsi di berbero all'ACB (Association Culturelle Berbère) di Parigi.
Colpito da un grave tumore, Mohia si spegneva prematuramente a Parigi il 7 dicembre 2004.
* 2005 - Paolo Sylos Labini (Roma, 30 ottobre 1920 – Roma, 7 dicembre 2005) è stato un economista italiano.
Laureatosi nel 1942, si specializzò nelle Università Harvard (Massachusetts), dove fu allievo di Joseph Schumpeter, e Cambridge (Regno Unito). Nella sua carriera universitaria è stato professore di Economia presso l'Università di Sassari, di Catania, di Bologna e della Calabria. Nel 1962 divenne titolare della cattedra di Economia Politica all'Università "La Sapienza" di Roma, nella facoltà di Scienze Statistiche, Demografiche ed Attuariali.
Sylos Labini è stato socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei dal 1991, dell'Accademia delle Scienze di Torino, dell'Academie Europeenne, dell'Accademia Europea di Londra, dell'Associazione Economica Americana, nonché dell'associazione di economisti italiani chiamata "Gruppo del Buongoverno". Nel 1984 ha vinto il Premio Saint Vincent per l'Economia, nel 1986 il premio A.P.E., nel 1988 il Premio speciale per la Cultura, nel 1990 il Premio Giangiacomo Feltrinelli per l'Economia e nel 1994 il Premio Invernizzi.
È stato membro del Consiglio di amministrazione dell'Associazione per lo Sviluppo dell'Industria nel Mezzogiorno (SVIMEZ).
Oltre all'impegno universitario, è stato rilevante il suo impegno politico: influenzato profondamente da Gaetano Salvemini, può essere considerato un liberalsocialista. Negli ultimi anni di vita è stato uno dei principali esponenti del movimento dei girotondi.