Il calendario del 7 Aprile

Fonte:
CulturaCattolica.it
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Eventi

▪ 30 - Data della morte di Gesù, secondo il Vangelo di Giovanni.

* 529 - Con la costituzione Summa rei publicae, Giustiniano I annuncia il compimento del Codice giustinianeo.

▪ 924 - Verona: davanti la chiesa di San Pietro, Rodolfo II di Borgogna fa assassinare Berengario I, primo re d'Italia, il quale lo aveva spodestato dopo la vittoria di Fiorenzuola

▪ 1167 - A Pontida i delegati delle città di Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova e Ferrara si riuniscono e fondano la Lega Lombarda per contrastare Federico I di Hohenstaufen, detto il Barbarossa

▪ 1300 - Dante Alighieri si perde nella "selva oscura" ed inizia così il suo viaggio nei tre mondi dell'aldilà di cui parlerà nella Divina Commedia.

▪ 1348 - Viene fondata l'Università di Praga

▪ 1520 - Roma, il corpo di Raffaello Sanzio da Urbino viene tumulato al Pantheon, nella cappella della Madonna del Sasso

▪ 1795 - La Francia adotta il metro come unità di misura.

▪ 1805 - Ludwig Van Beethoven dirige per la prima volta la sua terza sinfonia (conosciuta come Eroica)

▪ 1820 - Il generale venezuelano Simon Bolivar inizia la liberazione dell'Ecuador

▪ 1831 - Pietro IV del Portogallo, imperatore del Brasile, abdica a favore del figlio Pietro II del Brasile

▪ 1862 - Guerra di secessione americana: termina la Battaglia di Shiloh L'armata unionista del generale Ulysses S. Grant sconfigge le truppe confederate presso Shiloh (Tennessee)

▪ 1875 - New York, inaugurazione della prima scuola per figli di emigrati italiani

▪ 1906 - Eruzione del Vesuvio devasta Napoli

▪ 1916 - Prima guerra mondiale, nel cielo di Palmanova Francesco Baracca colpisce un Aviatik austriaco che è costretto ad atterrare: è la sua prima vittoria

▪ 1927 - Prima trasmissione televisiva a lunga distanza fra Washington e New York: viene trasmessa l'immagine del ministro per il Commercio USA Herbert Hoover

▪ 1933 - Germania, il Cancelliere Adolf Hitler promulga la prima legge antisemita, che esclude gli ebrei dagli uffici pubblici

▪ 1939 - L'Italia invade l'Albania.

▪ 1940 - Booker T. Washington diviene il primo afro-americano ad essere effigiato su un francobollo degli Stati Uniti

▪ 1943 - Albert Hofmann sintetizza in laboratorio l'LSD, Lysergic acid diethylamide

▪ 1944 - Un bombardamento della durata di circa 7 minuti effettuato degli Anglo-Americani sulla città di Treviso causa centinaia di vittime e sfigura gravemente il centro storico della città medesima.

▪ 1944 - Strage della Benedicta da parte dei nazi-fascisti.

▪ 1945 - Seconda guerra mondiale: la nave da guerra Yamato viene affondata 200 miglia a nord di Okinawa mentre è in rotta per una missione suicida

▪ 1948 - L'ONU istituisce l'Organizzazione mondiale della sanità

▪ 1953 - Dag Hammarskjöld viene eletto segretario generale delle Nazioni Unite

▪ 1954 - Il presidente USA Dwight D. Eisenhower parla della Teoria del domino, durante una conferenza stampa

▪ 1956 - La Spagna rinuncia al protettorato sul Marocco

▪ 1963 - La Jugoslavia è proclamata repubblica socialista e Josip Broz Tito presidente a vita

▪ 1964 - La IBM produce il System/360

▪ 1967 - Guerra dei sei giorni: le truppe israeliane abbattono sette MiG-21 siriani

▪ 1968 - Il pilota di Formula 1 Jim Clark muore in un incidente durante una corsa di Formula 2 all'Hockenheimring in Germania

▪ 1969 - La pubblicazione del primo RFC (Request for comments) fissa la data simbolica di nascita di Internet (nata come parte del più generale progetto ARPANET)

▪ 1973

  1. - Firenze, inaugurazione del "corridoio del Vasari" che collega gli Uffizi a Palazzo Vecchio
  2. - Genova, sul direttissimo Torino-Roma un terrorista di 22 anni resta ferito per l'esplosione del detonatore della bomba che stava piazzando, programmata per esplodere alle ore 12.25

▪ 1979 - Padova, Il sostituto procuratore della repubblica Pietro Calogero ordina l'arresto di un gruppo di dirigenti dei gruppi extraparlamentari Autonomia Operaia e Potere Operaio: tra di essi Toni Negri, Oreste Scalzone, Emilio Vesce, Luciano Ferrari Bravo, Franco Piperno, accusati di associazione sovversiva e insurrezione armata contro lo stato. Alcuni degli arrestati vengono anche accusati di aver preso parte al rapimento e all'uccisione di Aldo Moro (l'imputazione cade nel 1980). In sede giudiziaria (il processo 7 aprile), Calogero sostiene che Toni Negri sia stato la "mente" delle Brigate Rosse. Quasi tutte le accuse mosse agli arrestati vengono in seguito a cadere

▪ 1980
  1. - Gli USA rompono le relazioni diplomatiche con l'Iran imponendo sanzioni economiche dopo che cittadini americani sono tenuti in ostaggio dal 4 novembre '79
  2. - Cuba, a L'Avana 10000 persone che vogliono lasciare il paese occupano l'ambasciata del Perù

▪ 1983 - Prima passeggiata nello spazio degli astronauti Story Musgrave e Don Peterson (Space shuttle): durata 4 ore e 10 minuti

▪ 1989
  1. - Italia, la Corte di Cassazione stabilisce definitivamente il divieto di trasmettere in televisione i film vietati ai minori
  2. - Il sottomarino sovietico K-278 Komsomolets affonda a causa di un incendio nel Mare di Barents al largo della costa norvegese: 42 marinai morti

▪ 1990
  1. - Vilnius (Lituania), 300.000 simpatizzanti del movimento indipendentista Sajudis chiedono l'indipendenza dall'URSS
  2. - Scandalo Iran Contra: John Poindexter viene riconosciuto colpevole ma sarà poi riabilitato in appello

▪ 1994 - Inizia il massacro di Tutsi a Kigali, Ruanda

▪ 1998 - Citicorp e Travelers Group annunciano l'intenzione di fondersi per dare vita al più grosso gruppo di financial-services al mondo: il Citigroup

▪ 1999 - Guerra del Kosovo: i confini del Kosovo vengono interdetti da forze serbe per prevenire l'uscita di cittadini albanesi

▪ 2000 - Lancio di Mars Odyssey

▪ 2001 - Giornata mondiale della salute mentale

▪ 2003 - Guerra in Iraq
  1. - A Baghdad il ministro dell'informazione di Saddam Hussein, Mohammed Said al Saaf nega che nella capitale ci siano soldati americani
  2. - Mentre lasciavano la capitale, l'ambasciatore russo e il suo entourage finiscono sotto il fuoco incrociato di soldati USA e soldati iracheni

▪ 2004
  1. - Esce in Italia il film La passione di Cristo di Mel Gibson
  2. - La stampa francese dà notizia del ritrovamento nel mare al largo della Corsica dei resti dell'aeroplano dello scrittore francese Antoine de Saint-Exupéry precipitato in mare il 31 luglio 1944

Anniversari

▪ 1614 - El Greco — pseudonimo di Dominikos Theotokopoulos (Δομήνικος Θεοτοκόπουλος) — (Candia, 1541 – Toledo, 7 aprile 1614) è stato un pittore, scultore e architetto spagnolo ma di origini greche. È la figura più importante del Rinascimento spagnolo.
Nacque intorno al 1541 a Candia, nell'isola di Creta: figlio di un esattore delle imposte, non ci sono giunte molte notizie riguardo la sua infanzia.
Poco più che ventenne cominciò a dedicarsi alla pittura, svolgendo l'attività di produttore di icone di tradizione bizantina. Dal 1566 circa intraprese un viaggio che lo portò prima a Venezia, nell'atelier di Tiziano, poi a Roma, ospite di Alessandro Farnese al quale fu presentato e raccomandato dal miniaturista Giulio Clovio. I suoi soggiorni furono di primaria importanza per la formazione artistica: lo studio delle opere italiane, in particolare del Tintoretto, permise infatti al pittore di confrontarsi con i migliori artisti dell'epoca e di impararne i segreti.
Nel 1572 divenne membro dell'Accademia di San Luca, la corporazione degli artisti.
Tra il 1575 ed il 1576 si trasferisce in Spagna, dove conquista quello pseudonimo che gli rimarrà attaccato per sempre e dove si adopera alla corte di Filippo II di Spagna per valorizzare il ruolo del sovrano come difensore della Cristianità. Non riesce però nell'intento e, scontentato il monarca, si trasferisce a Toledo dove resterà fino alla fine dei suoi giorni.
Nel 1578 diventa padre di un maschietto, Jorge Manuel, avuto dalla sua compagna Jeronima de las Cuevas con la quale, per motivi a noi sconosciuti, non contrasse mai matrimonio, alimentando spesso malefiche congetture.
Muore il 7 aprile 1614 a Toledo e viene sepolto nella chiesa di Santo Domingo el Antiguo. A causa di una disputa con le autorità religiose, il figlio ordinò il trasferimento della salma del pittore nel vicino monastero di San Torquato: una demolizione risalente al XIX secolo, però, causò la perdita delle spoglie del defunto.

▪ 1719 - Jean-Baptiste (Giovanni Battista) de La Salle (Reims, 30 aprile 1651 – Rouen, 7 aprile 1719) è stato un religioso francese. Innovatore nel campo della pedagogia, La Salle è venerato come santo dalla Chiesa cattolica per aver consacrato la sua vita all'educazione dei bambini poveri.
Ha contribuito a standardizzare le pratiche dell'istruzione in Francia, ha scritto meditazioni ispirate sul ministero dell'insegnamento: un catechismo, testi di "buone maniere" e a altre risorse per insegnanti e studenti. Divenne il catalizzatore e la fonte di molte altre congregazioni religiose che si dedicarono all'educazione e che furono fondate nel XVIII e XIX secolo.
Nacque in una famiglia nobile (di sangue e di virtù) di giuristi, dei dieci figli che ebbero Giovanni fu primogenito di Louis de La Salle e di Nicole de Moët de Brouillet.
Il padre voleva che seguisse la carriera del giurista, ma Giovanni sentì la vocazione religiosa. Studiò alla Sorbona e al seminario di san Sulpizio, la cui spiritualità lo segnò profondamente.
Il 7 gennaio 1667, a 16 anni, fu nominato canonico della cattedrale di Reims. Studiò teologia a Parigi, e venne ordinato sacerdote a 27 anni, il 9 aprile 1678. Due anni dopo, nel 1680 conseguì il dottorato in Teologia.
Il vescovo gli affidò la fondazione di scuole parrocchiali per bambini poveri nella sua città natale. A partire dal 1679 fondò quindi una scuola gratuita per i poveri. Nel 1683 lasciò il suo incarico di canonico e fondò una comunità religiosa dedicata all'insegnamento. Durante un inverno particolarmente rigido distribuì i suoi averi ai poveri.
Il 25 maggio 1684 fondò la Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane, e cominciò ad aprire scuole professionali, scuole domenicali e istituti per i ragazzi di strada.
Si accorse allora che quello che mancava di più ai ragazzi erano dei maestri validi. Cercò quindi dei giovani maestri ai quali propose une forma di vita consacrata a Dio, pur rimanendo questi laici. Per loro redasse una sorta di regola. Gettò così le basi per il futuro istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, votato all'istruzione e all'educazione dei bambini del ceto popolare. Per la formazione sia spirituale che pedagogica dei fratelli, creò nel 1692 a Vaugirard il primo noviziato; e nel 1698 terminò la messa a punto delle regole della Congregazione.
Nel 1685 fondò a Reims un seminario che costituisce una vera scuola normale per istitutori. È una cosa assolutamente nuova, se si esclude la formazione data ai propri religiosi da parte dei Gesuiti per l'insegnamento ai ceti piu agiati (in verità i Gesuiti fornivano istruzione anche ai ceti più poveri). Nel 1688, trasferitosi a Parigi, vi apre le prime scuole.
Nel 1694 venne eletto superiore della nuova congregazione dandole una regola piu elaborata. Continuò la sua opera pedagogica e spirituale scrivendo opere catechistiche e pedagogiche, tra cui "Règles de la bienséance et de la civilité chrétienne" (1703), galateo per tutti e libro di lettura per gli alunni, ove la vita quotidiana vi è passata in rassegna per indicare atteggiamenti e comportamenti “cristiani” e socialmente dignitosi e corretti.
Chiamato a Rouen nel 1705 dall'arcivescovo di quella diocesi, Jacques-Nicolas de Colbert, aprì un pensionato a Manoir de Saint-Yon, un sobborgo di Rouen.
Poco prima di morire, si dimise dalle sue funzioni. Morì nella casa madre della congregazione che aveva stabilito a Rouen. Dopo la sua morte, il suo istituto continuò a svilupparsi rapidamente in Francia e nel mondo intero.

Il culto
Fu sepolto a Saint-Sever. Nel 1734 il suo corpo fu riportato a Saint-Yon nella cappella del suo pensionato, poi nel 1835 in quella della Scuola normale di Rouen. A Reims fu fatta costruire, nel 1898, una chiesa dedicata a lui.
Nel 1937 le sue reliquie furono trasferite a Roma.
Il processo di beatificazione cominciò nel 1835 e, l'8 maggio 1840, fu dichiarato venerabile. Fu proclamato beato il 19 febbraio 1888 e santo il 24 maggio 1900, canonizzato da papa Leone XIII.
La sua memoria liturgica si celebra il 7 aprile. Il 15 maggio 1950 papa Pio XII lo dichiarò santo patrono degli insegnanti.

Le principali innovazioni pedagogiche
Due importanti innovazioni da lui attuate hanno rivoluzionato la pedagogia in Francia:
▪ le lezioni non erano individuali ma fatte in una classe;
▪ si apprendeva a leggere in francese e non in latino. In questa maniera ha dato priorità alla madrelingua rispetto alla lingua latina nell'apprendimento della lettura, contrariamente alla prassi del tempo.
Tra le altre intuizioni:
▪ ha fondato le Scuole normali, che lui chiamò "seminari per i maestri di campagna", affinché fosse garantita la prima e fondamentale necessità della scuola: la preparazione morale e culturale degli insegnanti
▪ i Fratelli delle scuole cristiane da lui fondati sono la prima congregazione religiosa maschile costituita esclusivamente di laici
▪ ha dato rilevanza al metodo simultaneo nell'insegnamento primario
▪ ha voluto che l'insegnamento primario fosse gratuito nelle scuole che aveva fondato
▪ è stato il primo ad organizzare le scuole serali e domenicali per i giovani lavoratori
▪ fu l'ideatore di quello che divenne il moderno insegnamento di indirizzo tecnico, commerciale e professionale.

▪ 1874 - Pietro Avanzini (Roma, 3 ottobre 1832 – Roma, 7 aprile 1874) è stato un presbitero italiano, fondatore degli Acta Sanctae Sedis e del Pontificio seminario romano dei santi apostoli Pietro e Paolo per le missioni estere.
Nato da Lorenzo Avanzini e Camilla Maria Caterina Antonetti, frequentò le scuole pubbliche del "venerabile collegio di Santa Maria in Monticelli” (vicino all'isola Tiberina a Roma).
Il 1 gennaio 1851, volendo diventare sacerdote, venne iscritto al Collegio Capranica e proseguì i suoi studi presso il "Collegio romano dei padri gesuiti" (oggi Pontificia Università Gregoriana).
Conseguì i diversi gradi accademici in filosofia (baccalaureato nel 1851, licenza nel 1852 e dottorato nel 1853) e in teologia (baccalaureato nel 1855, licenza nel 1856 e dottorato nel 1857). Si iscrisse quindi alla facoltà di diritto canonico presso l'Apollinare (oggi Pontificia Università Lateranense (baccalaureato nel 1857 e dottore in utroque iure nel 1860)
Ricevette la tonsura e tutti gli ordini dal cardinale Costantino Patrizi, vicario generale di Roma, nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Il 20 dicembre del 1856, con dispensa papale, fu ordinato sacerdote.

Fondazione degli Acta Sanctae Sedis (luglio 1865)
Fu in seguito tra i “chierici soprannumerari” della Cappella pontificia, lavorando presso la Penitenzieria Apostolica come correttore. Nel luglio 1865 diede inizio agli “Acta Sanctae Sedis”, una pubblicazione periodica che riportava in via ufficiosa tutti i documenti del Sommo Pontefice e delle congregazioni della Curia romana. La rivista continuò fino al 1909 quando fu acquisita dal Vaticano e cambiò nome in “Acta Apostolicae Sedis”.

Fondazione del Pontificio seminario dei santi apostoli Pietro e Paolo per le missioni estere (dicembre 1871)
Il 23 dicembre 1871 nella sua casa a Roma, iniziò le attività del Pontificio seminario dei santi apostoli Pietro e Paolo per le missioni estere, approvato nel 1874 da papa Pio IX, e che continuò fino al 1926, quando confluì nel Pontificio Istituto Missioni Estere.
Il 7 aprile 1874, morì inaspettatamente e a soli 41 anni e mezzo.
Fu sepolto nel cimitero del Verano a Roma. Le sue spoglie, incorrotte nella prima riesumazione, vennero traslate nel dicembre 1911 presso la nuova sede di Corso d’Italia e, nel 1971, presso la chiesa del Preziosissimo Sangue, attuale casa generalizia del Pontificio istituto missioni estere.

▪ 1925 - Tichon di Mosca, al secolo Vasilij Ivanovič Bellavin (Russo: Василий Иванович Беллавин) (Toropeč, 1 febbraio 1865 – Mosca, 7 aprile 1925), è stato un religioso russo, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia durante i primi anni dell'Unione Sovietica, dal 1917 fino al 1925.

▪ 1926 - Giovanni Amendola (Salerno, 15 aprile 1882 – Cannes, 7 aprile 1926) è stato un politico italiano.
Dopo il delitto Matteotti è tra i deputati che danno vita al cosiddetto Aventino, rifiutandosi di partecipare alle attività parlamentari fino a quando non fosse stata ripristinata la legalità. Diventa, insieme a Filippo Turati, il massimo esponente dell'opposizione aventiniana e promuove una linea non violenta di opposizione al fascismo, confidando che, dinnanzi alle responsabilità del fascismo nella morte di Matteotti, il re si decida a nominare un nuovo governo. Era contrario a qualsiasi partecipazione popolare nella lotta per abbattere il governo Mussolini e, allo stesso tempo, era ostile a ricercare accordi con altri oppositori del fascismo che non avevano aderito all'Aventino ed erano restati in aula. Questa posizione è stata spesso criticata. Amendola era fautore della politica di vecchia maniera, basata sulle posizioni personali e sul clientelismo, e in questo è forse da individuare uno dei maggiori limiti della sua politica. Tuttavia si rendeva conto che, con il sorgere della società di massa, non era possibile lasciare i partiti privi di organizzazioni sul territorio e perciò, nel maggio 1924, diede vita alla Unione meridionale, trasformata in Unione nazionale nel novembre successivo. Era un tentativo di organizzare le forze liberali antifasciste. Nel 1925, però, Mussolini diede un giro di vite alla libertà politica. Superata la crisi Matteotti, il fascismo iniziò ad instaurare la dittatura con una serie di leggi liberticide e farne le spese furono tutti gli antifascisti, compreso Amendola e l'Unione Nazionale. Il deputato liberale fu aggredito dagli squadristi a Serravalle Pistoiese il 20 luglio 1925 e non si sarebbe più ripreso dalle percosse subite. È considerato l'ispiratore del Manifesto degli intellettuali antifascisti.
Muore a Cannes, in Francia, dopo lunga agonia provocata dalle percosse ricevute a Serravalle Pistoiese.

▪ 1928 - Aleksandr Aleksandrovič Bogdanov, pseudonimo di Aleksandr Malinovskij (Tula, 10 agosto 1873 – Mosca, 7 aprile 1928) è stato un politico, filosofo, economista e medico russo.
Nel 1903, Bogdanov aderì alla fazione bolscevica, e divenne editore della Pravda a Mosca. L’anno successivo pubblicò, in collaborazione con Lunačarskij e Bazarov, un Saggio di una concezione realista del mondo.
In seno al POSDR occupò in quegli anni un ruolo importante a fianco dell’amico e rivale Lenin. Membro del Comitato centrale, fu alla guida della fazione bolscevica durante i moti del 1905.
Arrestato nel 1905, evitò la prigione scegliendo la via dell’esilio. Raggiunse quindi Lenin in Finlandia, ed abitò nella stessa casa del leader bolscevico, collaborando con lui a diverse pubblicazioni.
Nel 1907 emerse con evidenza il dissidio politico con Lenin. Bogdanov, appoggiato dalla maggioranza del partito, sostenne una strategia di forte opposizione alle istituzioni, chiedendo che il POSDR rinunciasse al gruppo parlamentare per combattere il potere zarista tramite un’organizzazione clandestina. La fazione radicale di Bogdanov, definita ‘‘otzovista’‘, ebbe inizialmente successo, consentendo al suo leader di trovarsi di fatto, seppur per un breve periodo, a capo del movimento bolscevico.
Il successo politico di Bogdanov fu però di breve durata. Dapprima fu sottoposto a forti critiche per le posizioni filosofiche sostenute nelle sue opere, e successivamente fu gradualmente emarginato dalla vita di partito, sino all’espulsione dal Comitato centrale del 1911 in seguito ad un accordo di Lenin con i menscevichi.
Con l’aiuto di Maksim Gorkij e Anatolij Lunačarskij si rifugiò quindi in Italia, dove fondò un sodalizio politico-filosofico con diversi compagni e rivoluzionari, tra cui il filosofo Bazarov, e dove fondò ed animò la scuola di Capri per operai russi e successivamente quella di Bologna dove insegnò anche Trotskji.
Una foto lo ritrae a Capri mentre gioca a scacchi con Lenin sotto lo sguardo di Gorkij. A Capri abitò a Villa Monacone, nella medesima stanza che in seguito fu di Heinrich Mann.
Nel 1913, approfittando dell’amnistia concessa dai Romanov, tornò con Gorkij in Russia.
Nel 1914 venne arruolato nell’esercito russo come medico militare, e partecipò a varie missioni.
Nel 1917 rifiutò di aderire al movimento rivoluzionario, e non lesinò critiche al dispotismo del gruppo dirigente bolscevico.
Nel 1918 venne nominato professore di economia all’università di Mosca e Direttore della nuova Accademia Sovietica di Scienze Sociali. Negli stessi anni organizzò il movimento “Proletkult”, che si proponeva di sradicare la “vecchia” cultura borghese in favore di una nuova cultura autenticamente proletaria.
Nel 1922, inviato a Londra come consigliere dell’ambasciata russa, approfittò dell’occasione per visitare gli ospedali britannici ed acquistare i più avanzati strumenti medici disponibili.

Gli ultimi anni
Nel 1923 fu arrestato dalla polizia segreta e condannato ad un periodo di detenzione per la sua supposta adesione ad un gruppo di dissidenti bolscevichi contrario ai modi autoritari del nuovo potere.
Liberato, pare per diretto intervento di Stalin, Bogdanov si dedicò anche alla medicina, specializzandosi nel campo – al tempo ancora sperimentale - delle ricerche sulle trasfusioni di sangue, cui aveva iniziato ad interessarsi durante il suo soggiorno in Inghilterra.
Negli stessi anni iniziò a sperimentare sistemi per la trasfusione del sangue, sottoponendosi personalmente ai protocolli di ricerca. L’iniziativa ottenne subito un forte sostegno delle autorità, soprattutto da parte della accademia della medicina di Mosca.
Nel 1926 venne quindi fondato il primo istituto specializzato nella trasfusione del sangue, che venne intitolato a Bogdanov dopo la sua morte. Nell’arco di due anni, nell’istituto si praticarono più di cento trasfusioni.
Nel marzo del 1928, Bogdanov tentò uno scambio di sangue con uno studente ammalato di malaria ed affetto da una forma benigna di tubercolosi. Quindici giorni più tardi, dopo una lunga agonia che egli stesso osservò e descrisse con lucidità e scrupolo professionale, Bogdanov morì.

▪ 1944 - Emanuele Artom (Aosta, 23 giugno 1915 – Torino, 7 aprile 1944) è stato un partigiano e storico italiano

▪ 1947 - Henry Ford (Dearborn, 30 luglio 1863 – Detroit, 7 aprile 1947) è stato un imprenditore statunitense.
Fu uno dei fondatori della Ford Motor Company, società produttrice di automobili, ancora oggi una delle maggiori società del settore negli USA e nel mondo.

▪ 1985 - Carl Schmitt, in realtà Karl Schmitt (Plettenberg, 11 luglio 1888 – Plettenberg, 7 aprile 1985), è stato un giurista e filosofo politico tedesco.
Schmitt nasce in una numerosa e modesta famiglia cattolica nella Westfalia prussiana e protestante. Laureatosi nel 1910 e ottenuto nel 1915 il dottorato in diritto all'Università di Strasburgo (allora parte della Germania) e nel 1916 la libera docenza, pubblicò nel 1921 Die Diktatur (La dittatura, sulla costituzione della Repubblica di Weimar), nel 1922 Politische Theologie (Teologia politica, ostile alla filosofia del diritto di Hans Kelsen), nel 1923 Die geistesgeschichtliche Lage des heutigen Parlamentarismus (La situazione storico-intellettuale del parlamentarismo odierno, sull'incompatibilità fra liberalismo e democrazia di massa) e nel 1926 Der Begriff des Politischen (Il concetto di politico, sul rapporto amico/nemico come criterio costitutivo della dimensione del 'politico').
Dopo aver insegnato in varie università tedesche, divenne professore all'Università di Berlino nel 1933, qualifica che sarebbe stato costretto ad abbandonare nel 1945, alla fine della seconda guerra mondiale. Aveva aderito al partito nazista il 1º maggio 1933, e a novembre dello stesso anno era divenuto presidente della Vereinigung der nationalsozialistischen Juristen (Unione dei giuristi nazionalsocialisti); nel giugno 1934 divenne direttore della Deutsche Juristen-Zeitung (Rivista dei giuristi tedeschi). Nel dicembre 1936 fu tuttavia accusato di opportunismo sulla rivista delle SS e dovette rinunciare a giocare un ruolo da protagonista nel regime.
Catturato dalle truppe americane alla fine della guerra, rischiò di essere imputato al processo di Norimberga, ma fu rilasciato nel 1946 e tornò a vivere nella cittadina natale, dove continuò a lavorare privatamente e a pubblicare nel campo del diritto internazionale.

Pensiero
Come giurista e studioso Schmitt è uno dei più noti e studiati teorici tedeschi di diritto pubblico e internazionale. Le sue idee hanno attratto e continuano ad attrarre l'attenzione di molti filosofi e studiosi di politica, tra cui Walter Benjamin, Leo Strauss, Jacques Derrida, Gianfranco Miglio, Giorgio Agamben.
Il suo pensiero, le cui radici affondano nella religione cattolica, ruotò attorno alle questioni del potere, della violenza e dell'attuazione del diritto. Tra i concetti chiave ci furono, nella loro lapidaria formulazione, lo “stato d'eccezione” (Ausnahmezustand), la “dittatura” (Diktatur), la “sovranità" (Souveranität) e il “grande spazio” (Großraum), e le definizioni da lui coniate, come “teologia politica” (Politische Theologie), “custode della costituzione” (Hüter der Verfassung), “compromesso di formula dilatorio” (dilatorischer Formelkompromiss), “la realtà della costituzione” (Verfassungswirklichkeit), o formule dualistiche come “legalità e legittimità” (Legalität und Legitimität), “legge e decreto” (Gesetz und Maßnahme), “amico e nemico” (Freund und Feind) e "decisionismo".
Le sue opere si accostano, oltre al diritto pubblico e internazionale, ad altre discipline, quali la politologia, la sociologia, le scienze storiche, la teologia e la filosofia (con particolare riguardo agli aspetti ontologici del diritto).
Schmitt oggi viene certamente descritto come un “terribile giurista”, un teorico discusso e ostile alle democrazie liberali, ma è allo stesso tempo indicato come un “classico del pensiero politico” (Herfried Münkler), non ultimo per l'influenza esercitata sul diritto pubblico e sulla scienza del diritto nella prima Repubblica Federale Tedesca (per esempio riguardo al “voto di sfiducia costruttivo” e ai solidi vincoli posti in caso di modifica costituzionale).
In Italia, dopo un periodo di diffidenza dovuta ai suoi legami con il nazismo, il suo pensiero è ricorrentemente oggetto di attenzione, soprattutto con riferimento ai problemi giuridici e filosofico-politici della globalizzazione (Danilo Zolo, Carlo Galli, Giacomo Marramao), alla crisi delle categorie giuridiche moderne (Pietro Barcellona, Massimo Cacciari, Emanuele Castrucci), ai processi di transizione costituzionale e all'esperienza paradigmatica della Repubblica di Weimar (Gianfranco Miglio, Fulco Lanchester, Angelo Bolaffi).
Schmitt è stato decisamente influenzato, nella formazione del suo pensiero, da filosofi politici e teorici dello Stato come Thomas Hobbes, Jean Bodin, Emmanuel Joseph Sieyès, Niccolò Machiavelli, Jean-Jacques Rousseau, Louis de Bonald, Joseph de Maistre, Juan Donoso Cortés, ma anche da contemporanei come Georges Sorel, Vilfredo Pareto, Ernst Jünger e Martin Heidegger.