Il calendario del 5 maggio
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Eventi
▪ 553 - A Costantinopoli inizia il secondo concilio ecumenico, indetto per contrastare l'eresia dei nestoriani
▪ 1640 - Re Carlo I d'Inghilterra scioglie il Corto Parlamento.
▪ 1646 - Re Carlo I d'Inghilterra si arrende all'esercito presbiteriano scozzese, a Newark.
▪ 1762 - Trattato di pace tra Russia e Prussia
▪ 1789 - A Parigi hanno inizio gli Stati Generali
▪ 1800 - Gran Bretagna: il parlamento approva l'Atto di Unione con cui si stabilisce l'unione del Regno di Gran Bretagna e del Regno d'Irlanda per dare vita al Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda.
▪ 1809 - Il cantone svizzero di Argovia nega la cittadinanza agli ebrei.
▪ 1815 - Guerra austro-napoletana: una flotta anglo-austriaca blocca il porto di Ancona, quartier generale dell'esercito napoletano.
▪ 1821 - Napoleone Bonaparte muore in esilio sull'isola britannica di Sant'Elena, Alessandro Manzoni gli dedicherà l'ode Il cinque maggio. Le cause del decesso sono ancor'oggi oggetto di dibattito.
▪ 1824 - Il Papa Leone XII pubblica la Lettera Enciclica "Ubi primum ad summi, sull'elezione al sommo pontificato.
▪ 1835 - In Belgio viene inaugurata una ferrovia tra Bruxelles e Malines (Mechelen). È la prima ferrovia dell'Europa continentale.
▪ 1860 - Risorgimento Italiano: partenza della Spedizione dei Mille di Giuseppe Garibaldi da Quarto di Genova su due piroscafi, il "Piemonte" ed il "Lombardo".
▪ 1862 - Guerra Franco-Messicana: L'esercito messicano sconfigge quello francese nella Battaglia di Puebla (il 9 maggio questo giorno divenne la festa del Cinco de mayo).
▪ 1877 - Guerre indiane: Toro Seduto guida i suoi guerrieri Lakota in Canada, per evitare la persecuzione dell'esercito statunitense comandato dal Colonnello Nelson Miles.
▪ 1891 - La Music Hall (ora nota come Carnegie Hall) viene inaugurata con la prima esibizione pubblica (Čajkovskij è il direttore ospite).
▪ 1892 - Il Congresso degli Stati Uniti passa l'Atto di esclusione cinese: Tutti i cinesi negli Stati Uniti devono registrarsi, in caso contrario rischiano la deportazione.
▪ 1893 - Crollo del 1893: Il crollo della Borsa di New York dà il via a un periodo di depressione.
▪ 1912
- - La V Olimpiade estiva viene aperta a Stoccolma, in Svezia
- - Esce a Mosca il primo numero della Pravda (verità)
▪ 1916 - I marines statunitensi invadono la Repubblica Dominicana.
▪ 1925 - A Dayton (Tennessee), John Scopes, un insegnante di biologia, viene arrestato per aver insegnato la teoria dell'evoluzione di Darwin.
▪ 1936 - Guerra d'Etiopia: con l'ingresso delle truppe italiane ad Addis Abeba, ha termine il conflitto
▪ 1940 - Seconda guerra mondiale: Si forma a Londra un governo norvegese in esilio.
▪ 1941 - L'Imperatore Haile Selassie ritorna ad Addis Abeba.
▪ 1944 - Mohandas Gandhi viene liberato dalla prigione.
▪ 1945 - Seconda guerra mondiale:
- - Le truppe tedesche in Danimarca e Paesi Bassi capitolano.
- - Viene liberato il campo di concentramento di Mauthausen-Gusen.
- - I soldati canadesi liberano la città di Amsterdam dall'occupazione nazista.
▪ 1946 - Prima schedina della Sisal (progenitrice del Totocalcio), da un'idea del giornalista sportivo Massimo Della Pergola
▪ 1947 - Primo volo di una linea aerea italiana del dopoguerra, lungo la tratta Torino - Catania con scalo a Roma
▪ 1948 - l'Italia repubblicana ha il suo emblema.
▪ 1949 - Viene costituito il Consiglio d'Europa.
▪ 1954 - Il Generale Alfredo Stroessner prende il potere in Paraguay con un colpo di stato.
▪ 1955 - La Germania Ovest ottiene la piena sovranità.
▪ 1961 - Programma Mercury: Mercury 3 - Alan Shepard diventa il primo americano a viaggiare nello spazio. Compirà un volo spaziale di meno di 15 minuti, percorrendo meno di un'orbita completa della Terra.
▪ 1971 - Palermo: Luciano Liggio, mafioso siciliano detto la Primula Rossa, uccide il procuratore capo di Palermo Pietro Scaglione
▪ 1972
- - Palermo, il volo AZ 112, un DC-8 Alitalia partito da Roma si schianta sulla Montagna Longa alle 22:23, causando 115 morti
- - Pisa, per impedire il comizio elettorale di Beppe Niccolai (MSI), esponenti di Lotta Continua danno vita ad una manifestazione. Durante gli scontri con le forze dell'ordine l'anarchico Franco Serantini, 20 anni, viene percosso duramente e arrestato. Morirà in carcere due giorni dopo per trauma cranico.
▪ 1976 - Torino, con l'accusa di aver tramato contro la Repubblica Italiana è arrestato Edgardo Sogno, medaglia d'oro della Resistenza
▪ 1980 - Lo Special Air Service fa irruzione nell'ambasciata iraniana di Londra, dopo un periodo di assedio.
▪ 1981 - Dopo 66 giorni di sciopero della fame, Bobby Sands muore nell'ospedale del carcere di Maze, noto anche come Long Kesh, in Irlanda del Nord. L'episodio scatena la protesta di molte persone nel mondo
▪ 1987 - Scandalo Iran-Contra: Inizio delle udienze teletrasmesse del Congresso degli Stati Uniti
▪ 1995 - Italia, la Corte di Cassazione elimina la parola Dio dal giuramento dei testimoni nelle aule di tribunale
▪ 1998 - La Campania, dopo giorni di piogge intense, è travolta da numerose frane tra le province di Avellino e Salerno: i comuni di Bracigliano, Siano, Sarno e Quindici i più colpiti, per un totale di oltre 160 morti
▪ 2000 - Congiunzione di tutti i pianeti "tradizionali" (Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, Luna e Sole)
▪ 2004
- - Dopo gli scandali per le 25 morti dovute alle torture inflitte da militari inglesi e statunitensi ai prigionieri di guerra iracheni ed afgani, per la prima volta il presidente George W. Bush rilascia dichiarazioni ad alcune emittenti arabe
- - Venduto all'asta da Sotheby's Ragazzo con pipa, un quadro di Pablo Picasso, all'esorbitante cifra record di 104 milioni di dollari, tasse incluse
▪ 2006 - Per l'esplosione di un ordigno a Kabul (Afghanistan) perdono la vita due alpini ed altri quattro restano feriti.
▪ 2007
- - A Catania viene inaugurato il nuovo aeroporto intitolato a Vincenzo Bellini, che sarà aperto ai passeggeri l'8 maggio 2007.
- - A Roma viene fondato da Fabio Mussi e Gavino Angius il movimento politico Sinistra democratica, nato in seguito alla scissione del IV Congresso dei Democratici di Sinistra.
Anniversari
* 296 - San Lanno (ca. 280 – Vasanello, 5 maggio 296) fu un militare romano. Di origine tedesca, è venerato come martire e santo dalla Chiesa cattolica.
Di lui è presente un famosissimo inno composto nell'800.
Di origini germaniche, nasce probabilmente a Colonia intorno al 279 d.C. Di nobile famiglia, entrò adolescente nell’esercito romano; discese quindi in Italia dove abbracciò la fede cristiana. Nell’allora Castrum Bassanelli, oggi Vasanello, regnante l’imperatore Diocleziano, nel dies natalis del 5 maggio 296, pagò con la decapitazione il rifiuto di rinunciare alla fede cristiana e sacrificare alle divinità pagane.
▪ 311 - Gaio Galerio Valerio Massimiano (latino: Gaius Galerius Valerius Maximianus; Serdica, 250 circa – Serdica, 5 maggio 311) fu un imperatore romano durante la tetrarchia dal 305 fino alla sua morte.1038 - Gottardo di Hildesheim, santo tedesco (n. 960)
▪ 1061 - Umberto di Silva Candida (1000 circa – 5 maggio 1061) è stato un cardinale francese.
Stretto collaboratore di Leone IX e Niccolò II, fu, con Pier Damiani e Ildebrando di Soana, uno dei massimi fautori della riforma della Chiesa dell'XI secolo.
▪ 1808 - Pierre Jean Georges Cabanis (Cosnac, 5 giugno 1757 – Seraincourt, 5 maggio 1808) è stato un medico, fisiologo e filosofo francese. Citato generalmente sotto il nome di Cabanis, lo si vede spesso nominato con uno dei suoi nomi ma, curiosamente, non sempre lo stesso.
Le opere essenziali di Cabanis possono essere classificate in tre categorie: una a proposito della storia della medicina, un'altra sull'organizzazione dell'insegnamento medico e degli ospedali, ed infine l'ultima che è la più importante, sulla filosofia della medicina e particolarmente sui rapporti tra il corpo e la mente, della fisiologia con la psicologia.
▪ 1821 - Napoleone Bonaparte (Ajaccio, 15 agosto 1769[1] – Isola di Sant'Elena, 5 maggio 1821) fu un importante politico e militare francese, nonché fondatore del Primo Impero francese.
Fu prima ufficiale d'artiglieria e quindi generale durante la rivoluzione. Governò la Francia a partire dal 1799: fu Primo Console dal novembre 1799 al maggio 1804 e Imperatore dei francesi, con il nome di Napoleone I (Napoléon Ier), dal dicembre 1804 al 14 aprile 1814 e nuovamente dal 20 marzo al 22 giugno 1815. Fu anche presidente della Repubblica Italiana dal 1802 al 1805 e re d'Italia dal 1805 al 1814, «mediatore» della Repubblica Elvetica dal 1803 al 1813 e «protettore» della Confederazione del Reno dal 1806 al 1813.
Grazie a una serie di brillanti campagne militari e alleanze, conquistò e governò larga parte dell'Europa continentale, esportando gli ideali rivoluzionari di rinnovamento sociale e arrivando a controllare numerosi Regni europei tramite i membri della sua famiglia (Spagna, Napoli, Westfalia e Olanda).
La disastrosa Campagna di Russia (1812) segnò la fine del suo dominio sull'Europa. Sconfitto a Lipsia dagli alleati europei nell'ottobre del 1813, Napoleone abdicò il 14 aprile 1814 e fu esiliato all'Isola d'Elba.
Nel marzo del 1815, abbandonata furtivamente l'Elba, sbarcò vicino ad Antibes e rientrò a Parigi «senza sparare un sol colpo», riconquistando il potere per il periodo detto dei Cento Giorni, finché non venne definitivamente sconfitto a Waterloo dalla settima coalizione, il 18 giugno 1815. Trascorse gli ultimi anni di vita in esilio all'isola di Sant'Elena, sotto il controllo degli inglesi. Dopo la sua caduta, il Congresso di Vienna ristabilì in Europa i vecchi Regni pre-napoleonici (Restaurazione).
Fu il primo regnante della dinastia dei Bonaparte. Sposò Giuseppina di Beauharnais nel 1796, e in seconde nozze l'arciduchessa Maria Luisa d'Austria, l'11 febbraio 1810, dalla quale ebbe l'unico figlio legittimo, Napoleone Francesco, detto il re di Roma (1811-1832).
La sua figura ha ispirato artisti, letterati, musicisti, politici e storici, dall'ottocento sino ai giorni nostri.
Il Codice napoleonico
Durante l'esilio a Sant'Elena, Napoleone sottolineò più volte che la sua opera più importante, quella che sarebbe passata alla storia più delle centinaia di battaglie vinte, sarebbe stata il suo codice civile, il Codice napoleonico. Indubbiamente, la sua frase colse nel segno.
Il Codice napoleonico legittimò alcune delle idee illuministiche, fu esportato in tutti i paesi dove giunsero le armate di Napoleone, fu preso a modello da tutti gli Stati dell'Europa continentale e ancora oggi è la base del diritto italiano. Istituita l'11 agosto 1799, la commissione incaricata di redigere il codice civile (composta dal Secondo Console Jean-Jacques Régis de Cambacérès e da quattro avvocati), fu presieduta molto spesso dallo stesso Napoleone, il quale ne leggeva le bozze durante le campagne militari e inviava a Parigi, dal fronte, le sue idee sul progetto. Il 21 marzo 1804 il Codice Civile, da subito ribattezzato Codice napoleonico, entrava in vigore.
Il Codice eliminava definitivamente i retaggi dell'ancien régime, del feudalesimo, dell'assolutismo, e creava una società prevalentemente borghese e liberale, di ispirazione laica, nella quale venivano consacrati i diritti di eguaglianza, sicurezza e proprietà. Tra i principi della Rivoluzione, venivano salvaguardati quelli della libertà personale, dell'uguaglianza davanti alla legge, della laicità dello Stato (già sancita dal Concordato) e della libertà di coscienza, della libertà del lavoro. Il Codice era stato però pensato e redatto soprattutto per valorizzare gli ideali della borghesia; perciò andava soprattutto a regolamentare questioni riguardanti i contratti di proprietà e la stessa legislazione riguardante la famiglia era di natura contrattualistica. La struttura familiare che il Codice consacra è di tipo paternalistico: il padre può far imprigionare i figli per sei mesi senza controllo delle autorità e amministra i beni della moglie. Veniva tuttavia garantito il divorzio, benché reso più complesso rispetto all'epoca rivoluzionaria.
Per l'Italia il valore del Codice napoleonico fu fondamentale, poiché esso fu portato negli stati creati da Napoleone e confluì poi nel codice civile italiano del 1865. Di eguale valore e importanza sono anche gli altri codici: quello di procedura civile, emanato nel 1806, quello del commercio (1807), quello di procedura penale (1808) e il codice penale del 1810.
▪ 1981
- Emanuele Samek Lodovici (Messina, 28 dicembre 1942 – Milano, 5 maggio 1981) è stato un filosofo italiano di ispirazione cattolica.
Amico dei filosofi Vittorio Mathieu e Augusto Del Noce, fortemente ammirato da Cornelio Fabro, Samek Lodovici è considerato da parte della nuova filosofia cattolica italiana uno dei più grandi pensatori oppostisi al postmodernismo filosofico, in particolare da coloro che interpretano questo come culmine nichilistico della secolarizzazione. Fra i più grandi esperti di Sant'Agostino, è noto soprattutto per i suoi studi e le sue ricerche sullo gnosticismo come categoria implicita del pensiero razionalistico e come più antico e più moderno avversario del Cristianesimo; uno gnosticismo del quale le varie filosofie e ideologie dell'età moderna e contemporanea non sarebbero altro che le sempre nuove «metamorfosi», secondo la terminologia samekiana.
Nativo di Messina, dove però visse solo pochi giorni, Emanuele Samek Lodovici scampò a soli quattro anni alla tragedia di Albenga: dopo il naufragio di un'imbarcazione carica di bambini, era stato inserito nel gruppo delle piccole salme ma il tempestivo intervento di un medico lo salvò.
Studiò a Milano all'Università Cattolica del Sacro Cuore e lì si laureò nel 1966 con una tesi intitolata «Filosofia classica e spiritualità cristiana nel Commento di Sant'Agostino al Vangelo di San Giovanni», che fu così apprezzata dalla filosofa Sofia Vanni Rovighi da far promuovere a quest'ultima la pubblicazione di un estratto. Vinta una borsa di studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche, lavorò dal 1971 presso il Dipartimento di Scienze Religiose dell'Università Cattolica, e nel frattempo insegnava filosofia e storia nei licei, fra i quali il liceo classico milanese Monforte.
Dal 1974 iniziò la collaborazione all'Università degli Studi di Torino con Vittorio Mathieu, coordinò per la casa editrice Rusconi la collana I Classici del Pensiero, che editava testi filosofici allora introvabili in quanto proibiti dall'egemonia marxista. Nel 1979, pubblicò due saggi, uno su Agostino (con il contributo del C.N.R.), e l'altro sulla gnosi moderna, che gli valsero la cattedra di Filosofia morale.
Muore prematuramente a Milano, a soli 38 anni, vittima di un incidente stradale. Attualmente uno dei due figli, Giacomo Samek Lodovici (Ricercatore in Filosofia morale all'Università Cattolica), si impegna, nella sua autonomia di pensiero, a seguire le orme filosofiche del padre e a tramandarne il pensiero. In una lettere inviatagli poco prima della sua morte, il grande filosofo cattolico Augusto Del Noce, maestro di Samek Lodovici, si riferiva così al suo più promettente discepolo: «Carissimo Samek, [...] Lei ha ormai la possibilità di diventare un vero maestro . Né minimamente esagero nel dire che non ne vedo altri fra coloro che hanno oggi meno di quarant’anni» (Augusto Del Noce, lettera del 24 gennaio 1981)
Pensiero
Nella prima delle sue due opere fondamentali, Dio e mondo, Samek Lodovici inizia considerando la grave accusa rivolta da Heidegger alla metafisica, ovvero di non aver compreso che cos'è l'«essere» e di aver reificato Dio, di averlo cioè reso una «cosa», un oggetto, trascurando la differenza ontologica. Per Samek Lodovici questa critica rimane importante ed effettivamente può essere legittima ed efficace nei confronti di una certa metafisica, specialmente la metafisica moderna, mentre in verità essa non riesce di fatto a mettere in crisi la metafisica neoplatonica nella forma in cui è stata mediata da Agostino. Samek individua il fulcro di tale metafisica nella dottrina della «partecipazione», che applica al tema della natura di Dio e del rapporto Dio-mondo. Più precisamente, in tale metafisica Dio è relazionalità e non oggettualità, e lo stesso mondo e il rapporto Dio-mondo appaiono come relazionalità, tanto che il compendio della teologia agostiniana potrebbe essere la formula per cui «tutto è relazione», il che vanifica la critica heideggeriana, e quindi rende possibile una riaffermazione della metafisica neoplatonico-agostiniana oltre quel vasto percorso della filosofia moderna (e della storia moderna) che conduce, secondo questa visione storico-filosofica, al nichilismo post-heideggeriano.
In Metamorfosi della gnosi, la sua opera più influente, Samek Lodovici delinea una fenomenologia della cultura contemporanea, interpretata nelle sue varie espressioni come rifrazione di una mentalità inconsciamente gnostica. Tale mentalità, secondo Samek, ha assunto in sè le fondamentali tesi dello gnosticismo antico, ovvero la sostanziale negatività del mondo, la possibilità di redenzione dalla malvagità del mondo attraverso un sapere salvifico (gnosi) ed una trasformazione del mondo realizzata, senza bisogno della grazia divina, dalla sola azione dell'uomo (si pensi così sia la figura del rivoluzionario politico che a quella del tecno-scienziato), e infine la necessità di superare i limiti dell'ordine naturale e morale a causa di quella negatività originaria che li rende non più bordi di sicurezza contro la dissoluzione e l'auto-dissoluzione (come vale per la teologia cristiana), bensì dei vincoli all'auto-trascendimento immanentizzato e divenuto così auto-realizzazione mondana. Così, in esplicita inversione rispetto al pensiero greco, sussunto dal Cristianesimo, nel pensiero gnostico l'illimitato viene divinizzato e perseguito, mentre la finitezza viene disprezzata e rifiutata. Insomma, sintesi del pensiero gnostico è quella formulazione che trova in Nietzsche il proprio culmine come «rifiuto di non poter essere Dio», che conduce alla cosiddetta «morte di Dio» come conseguenza dell'estensione della volontà di potenza all'infinito; in tal modo, nell'infinito stesso non vi è più spazio per Dio perché l'uomo, affetto da gnosticismo, lo ha totalmente occupato, in altre parole nella visione gnostica non è più Dio, ma l'uomo, a identificarsi con l'infinito, cioè con la mancanza assoluta di limite. Da ciò appaiono evidenti gli obiettivi polemici e critici di ogni metamorfosi dello gnosticismo: il Cristianesimo in quanto per la sua dottrina il mondo-Creazione è intrinsecamente buono, è creato appunto da Dio (il Bene) e in esso Dio si è persino incarnato, poi la storia ed il passato in quanto rappresentazioni di tutta la serie di fallimenti della costruzione dell'«uomo nuovo» (il Superuomo) perseguito dallo gnosticismo, e così la tradizione e tutti i suoi supporti vitali che le consentono di essere integralmente percepita, rettamente compresa e pedagogicamente trasmessa, quali appunto il suo proprio linguaggio (ad esempio le lingua latina e la lingua greca), i suoi propri luoghi di trasmissione (la famiglia e la scuola) e le sue figure trasmettitrici (genitori e insegnanti). Di alcuni di questi luoghi si trasmissione lo gnosticismo vuole un pervertimento morale od una corruzione ideologica, mentre di altri promuove una vera e propria distruzione, fisica o mediatica. L'esplicito intento di Samek Lodovici è quindi di smontare la strategia della rivoluzione culturale gnostica nelle forme del riduzionismo antireligioso, del prometeismo marxista, della filosofia radical-relativista diffusa attraverso i media, della corruzione della memoria storica attuata anche attraverso la corruzione del linguaggio ed infine nella stategia della distruzione della famiglia, che è stata potentemente colpita in particolare con la rivoluzione sessuale e con alcuni tipi di femminismo. Per quanto riguarda la sua pars construens, Samek Lodovici afferma (e ciò in linea con Del Noce) che proprio a partire dalla post-marxistica crisi del pensiero secolarista (gnostico) si deve delineare non solo la possibilità ma addirittura la necessità di ritornare alla tradizione metafisica occidentale, da lui indicata sulla linea di Platone, Plotino e soprattutto Agostino, ovviamente in dialogo con il pensiero moderno. In sintonia con l'ermeneutica contemporanea, e pur evitandone le derive nichilistiche, Samek Lodovici riconosce la struttura storicamente condizionante del linguaggio nei confronti dell'esistenza e della conoscenza, secondo una sua favorita formula per cui «chi non ha le parole non ha le cose», e d'altra parte il filosofo riconosce anche la funzione inversa del linguaggio per cui, oltre che elemento condizionante, esso è anche il mezzo con cui l'uomo storico può trascendere i vincoli della storia e del linguaggio stesso (i baconiani «idola fori» e «idola theatri») ed esprimere le verità eterne.
Samek Lodovici spesso rievoca l'autocoscienza della ragione e delle sue vastissime potenzialità, sia in bene che in male, e a partire da queste, ne ricorda i limiti, i fallimenti storici e le costitutive incapacità che emergono specialmente nel momento in cui essa viene elevata ad una illuministica idolatria, concretizzandosi nella moderna vita di massa che, secondo Lodovici, «ha affermato la liberta politica da ogni autorità spirituale, finendo per favorire il potere dell’uomo sull’uomo; […] ha affermato la libertà dell’amore dalla morale per vanificarlo nel sesso; ha affermato di lottare contro ogni religione in quanto superstizione, solo per prepararne una più esiziale, quella della scienza e del successo». Piuttosto, per Samek Lodovici, una ragione accorta deve, restando autonoma, interagire con la religione, per corroborarla e giustificarla razionalmente o per cercarvi le risposte prime ed ultime. Tipica poi del pensiero samekiano è la «cultura del ricordo», intesa come cultura non di una memoria archeologica bensì di una memoria che possa liberare il presente dalla sua ineluttabilità, dalle menzogne ideologiche e dai progetti utopistici che, ripetendosi nella storia, l'hanno infine creata secondo quel modello che ha accomunato i totalitarismi del XX secolo e che oggi si ripete nella dittatura del relativismo e del nichilismo; solo in una tale memoria dunque il sapere è autentico e assume così una funzione spirituale nel senso che, con le parole di Samek Lodovici, «mi rende migliore di quello che sono».
La riflessione di Emanuele Samek Lodovici è dunque nel complesso di carattere etico-sapienzale, consapevole che in ogni agire umano si esplica la ricerca della felicità, una ricerca che, per essere efficace e compiuta, deve però esser separata da qualsiasi utopismo onirico e alienante: è alla luce di questa precisazione che Samek può affermare che «non vi è nessuna felicità senza virtù, in altre parole non vi è nessuna felicità senza quell’unica attività che è in grado di rendere l’uomo pienamente umano», perciò «non si può pretendere che l’acquisto della felicità non passi attraverso lo sforzo, la lotta, e in ultima analisi la sofferenza», ed è in tal modo che trovano un senso il limite umano e la sofferenza. Non sfugge al filosofo la coscienza della precarietà della felicità umana, però questa «ben lungi dallo spingerci alla tristezza per l‘insaziabilità dell’uomo, va tuttavia vista […] ottimisticamente, come l’indizio che è un’altra la felicità conforme al livello spirituale degli esseri umani», perché «ultima hominis felicitas non est in hac vita».
- Bobby Sands, vero nome Robert Gerard Sands, in irlandese Roibeard Gearóid Ó Seachnasaigh, (Belfast, 9 marzo 1954 – Long Kesh, 5 maggio 1981), è stato un attivista nordirlandese. Morì durante lo sciopero della fame del 1981, nella prigione di Long Kesh, conosciuta col nome di Maze, nei pressi di Lisburn.
Nato ad Abbots Cross, sobborgo settentrionale di Belfast e cresciuto nel quartiere a maggioranza protestante di Rathcoole, si trasferì diverse volte con la sua famiglia a causa delle costanti intimidazioni subite dai lealisti protestanti, nonostante non sia stato mai chiaro se i Sands fossero cattolici, dato che il loro cognome deriva dal nonno paterno di Bobby, che era protestante. Lasciata la scuola, Bobby Sands divenne un apprendista capo cantiere, finché non fu costretto a lasciare, per le minacce dei lealisti.
Nel 1972, all'apice dei tumulti aderì al PIRA (Provisional Irish Republican Army), e divenne membro del Primo Battaglione della Brigata Belfast ma nello stesso anno venne arrestato e rimase in carcere senza processo fino al 1976.
Al suo rilascio fece ritorno in famiglia, a Twinbrook nella parte ovest di Belfast, dove divenne un attivista della comunità. Era fuori di prigione da solo un anno quando venne nuovamente arrestato. Anche se le accuse più gravi a suo carico vennero lasciate cadere, venne processato per possesso di armi da fuoco (lui e altri quattro erano in una autovettura nella quale venne rinvenuta una pistola) nel settembre 1977 e condannato a 14 anni di carcere.
Sands scontò la pena nel carcere di Long Kesh, ribattezzato dagli inglesi Maze, dopo che era stata costruita la parte nuova del carcere, costituita da 8 edifici a forma di H, che divennero tristemente noti come H-Blocks, "Blocchi H". In prigione Sands divenne uno scrittore di giornalismo e poesia, i cui articoli, scritti su pezzi di carta igienica e fatti uscire dal carcere con numerosi stratagemmi, vennero pubblicati dal giornale repubblicano An Phoblacht-Republican News. All'inizio dello sciopero della fame del 1980 Sands, già PRO (Public Relations Officer) dei detenuti, venne scelto come OC (Officer Commanding), ufficiale comandante dei prigionieri dell'IRA a Long Kesh.
I prigionieri dell'IRA avevano organizzato una serie di proteste per cercare di riottenere lo status di prigionieri politici che gli inglesi avevano abolito per tutti i crimini commessi dopo il 1º marzo 1976, e non essere soggetti alle normali regole carcerarie. Queste iniziarono con la blanket protest ("protesta delle coperte") nel 1976, quando i prigionieri si rifiutarono di indossare le uniformi e indossavano solamente una coperta. Nel 1978 i detenuti iniziarono la dirty protest ("protesta dello sporco" ),escalation della protesta, che vide i prigionieri vivere nello squallore. Essi spalmavano gli escrementi sui muri delle celle e buttavano l' urina sotto le porte, poiché venivano picchiati duramente dai secondini quando lasciavano le celle per andare al bagno. Dopo più di 4 anni di vita in condizioni disumane, i detenuti decisero di risolvere la questione una volta per tutte e il 27 ottobre 1980 iniziarono il primo sciopero della fame. Guidati da Brendan Hughes, OC dei detenuti dell'IRA, sette detenuti (6 dell'IRA e 1 dell'INLA) digiunarono per 53 giorni fino al 18 dicembre, quando, con uno di loro (Sean McKenna) in fin di vita, decisero di terminare il digiuno sulla base di indefinite promesse del governo britannico che, una volta finito lo sciopero, non mise in pratica i cambiamenti annunciati nel regime carcerario.
Il secondo sciopero della fame iniziò quando Sands, diventato OC al posto di Hughes all'inizio del primo sciopero, rifiutò il cibo il 1º marzo 1981. Sands decise che gli altri prigionieri avrebbero dovuto unirsi allo sciopero ad intervalli regolari, allo scopo di aumentare l'impatto "pubblicitario", con i prigionieri che peggioravano costantemente e morivano su un arco di molti mesi.
Poco dopo l'inizio dello sciopero, Frank Maguire, membro del parlamento britannico per Fermanagh-South Tyrone (un repubblicano irlandese indipendente) morì e si svolse un'elezione suppletiva. Sands venne nominato come candidato anti-H-Block, e vinse il seggio il 9 aprile 1981 con 30.492 voti, contro i 29.046 del candidato dell'Ulster Unionist Party (UUP) Harry West. Il Governo britannico cambiò la legge poco dopo, introducendo il Representation of the People Act. Questo proibiva ai prigionieri di partecipare alle elezioni, e richiedeva un periodo di cinque anni dal termine della pena, prima che un ex detenuto potesse candidarsi.
Tre settimane dopo, Sands morì di inedia nell'ospedale della prigione, dopo 66 giorni di sciopero della fame. L'annuncio della sua morte diede il via a diversi giorni di rivolta nelle zone nazionaliste dell'Irlanda del Nord. Oltre 100.000 persone si schierarono lungo il percorso del suo funerale, dalla casa di Sands a Twinbrook, West Belfast, fino al cimitero cattolico di Milltown, dove sono sepolti tutti i volunteers dell'IRA di Belfast. Sands fu membro del Parlamento di Westminster per venticinque giorni — uno dei mandati più brevi della storia. Lasciò i genitori, i fratelli (una sorella, Bernadette, era all'epoca latitante nell'Eire e avrebbe poi sposato Michael McKevitt, Quartiermastro Generale della Provisional IRA che, nel 1996, in disaccordo con la strategia del processo di pace elaborata da Gerry Adams e Martin McGuinness, aveva lasciato l'organizzazione per dare vita, con altri dissidenti, alla Real IRA, responsabile nel 1998 della strage di Omagh) e un figlio piccolo, Gerard, nato dal suo matrimonio che era finito durante il suo secondo periodo in carcere.
Altri nove uomini (6 dell'IRA e 3 dell'INLA) morirono dopo Bobby Sands tra maggio e agosto del 1981. Gran parte dei repubblicani irlandesi e dei simpatizzanti dell'IRA guardarono a Sands e agli altri nove come a dei martiri che resistettero all'intransigenza del governo britannico e molti nazionalisti irlandesi che disapprovavano l'IRA furono scandalizzati dalla posizione del governo britannico.
La copertura mediatica che circondò la morte di Bobby produsse un nuovo flusso di attività dell'IRA, che ottenne molti nuovi membri e incrementò la sua capacità di raccogliere finanziamenti. Molte persone si sentirono spinte ad aiutare a spezzare la connessione britannica aiutando l'IRA, non vedendo altre opzioni dato l'atteggiamento intransigente dei politici britannici nei confronti dell'Irlanda. I numerosi successi elettorali conseguiti durante lo sciopero spinsero il movimento repubblicano a muoversi verso la politica, e indirettamente spianarono la strada all'Accordo del Venerdì Santo e al successo elettorale del Sinn Féin molti anni dopo. Bobby Sands scrisse uno splendido libro in cui narra l'inferno del carcere e la tragedia dell'Irlanda in lotta intitolato "Un giorno della mia vita". Estremamente significativa è la frase che pronuncio' Bobby Sands riferendosi agli anni della sua adolescenza: "Ero soltanto un ragazzo della working class proveniente da un ghetto nazionalista, ma è la repressione che crea lo spirito rivoluzionario della libertà. Io non mi fermerò fino a quando non realizzerò la liberazione del mio paese, fino a che l'Irlanda non diventerà una, sovrana, indipendente, repubblica socialista".
La produzione letteraria
La straordinaria produzione letteraria di Bobby Sands può considerarsi racchiusa in tre grandi opere e in un periodo di tempo che va dalla sua prima detenzione nella Cage 11 (le cages erano baracche prefabbricate che si trovavano nella parte vecchia del carcere di Long Kesh) alla sua prematura morte nei Blocchi H del carcere di Maze.
▪ 2000 - Gino Bartali (Ponte a Ema, 18 luglio 1914 – Firenze, 5 maggio 2000) è stato un ciclista su strada italiano.
Nativo di Ponte a Ema, una frazione di Bagno a Ripoli (oggi parte di Firenze), scrisse alcune delle più famose pagine dell'epoca d'oro del ciclismo. Grande scalatore, vinse tre Giri d'Italia (1936, 1937, 1946) e due Tour de France (1938, 1948), oltre a numerose altre corse tra gli anni trenta e cinquanta.
La carriera di Bartali, più vecchio di Fausto Coppi di cinque anni, fu notevolmente condizionata dalla seconda guerra mondiale, sopraggiunta proprio nei suoi anni migliori.
Soprannominato Ginettaccio, fu grande avversario di Coppi. Leggendaria la loro rivalità, che divise l'Italia nell'immediato dopoguerra (anche per le presunte diverse posizioni politiche dei due). Celebre nell'immortalare un'intera epoca sportiva - tanto da entrare nell'immaginario collettivo degli italiani - è la foto che ritrae i due campioni mentre si passano una bottiglietta durante una salita al Tour de France 1952. Non fu mai chiarito se fosse stato Coppi a dare la bottiglia a Bartali o viceversa, mistero che anche i protagonisti contribuirono in un certo qual modo a preservare (ciascuno sostenne di aver aiutato l'altro). Nel film realizzato dalla RAI nel 2006, Gino Bartali - L'intramontabile, è Bartali a passare una borraccia a Coppi.
Da ricordare, in particolare, la sua vittoria al Tour de France 1948, che, a detta di molti, contribuì ad allentare il clima di tensione in Italia dopo l'attentato a Palmiro Togliatti.
Feste e ricorrenze
• Consiglio d'Europa - Giornata dell'Europa, anniversario del Trattato di Londra del 1949
• Australia (Territori del nord) - May Day (Festa dei lavoratori)
• Danimarca - Giorno della Liberazione (1945)
• Etiopia - Giorno della Liberazione (1941)
• Giappone - Kodomo no hi, Giornata dei bambini
• Guyana - Giornata dell'immigrazione indiana (1838)
• Messico - Festa nazionale Cinco de Mayo (1862)
• Paesi Bassi - Giorno della Liberazione (1945)
• Thailandia - Festa dell'incoronazione del re